CAPITOLO 1
[...] "E se dovesse rendersi
necessario... se Draco dovesse fallire..."
sussurrò Narcissa (la mano di Piton
si mosse nella sua, ma lui non la ritrasse), "vuoi tu portare a compimento
l'impresa che il Signore Oscuro ha ordinato a Draco
di eseguire?"
Ci fu un attimo di silenzio. Bellatrix li guardava, la bacchetta sopra le loro mani
intrecciate, gli occhi spalancati.
"Lo voglio" disse Piton.
Il volto stupefatto di Bellatrix
si accese di rosso nel bagliore di una terza lingua di fiamma, che esplose
dalla bacchetta, si aggiunse alle altre e si strinse attorno alle mani
intrecciate, come una fune, come un feroce serpente. […]*
Dopo essersi
guardati negli occhi per qualche istante, in silenzio, fu Bellatrix
a parlare per prima.
"È ora di andare, Cissy".
Mentre la sorella
usciva dalla stanza e si avviava verso l'ingresso, Narcissa
lanciò un'ultima occhiata all'uomo con il quale aveva appena stretto il Voto
Infrangibile. Era molto più calma, ora che aveva ricevuto la promessa di un
aiuto per il suo Draco.
"Ti
ringrazio, Severus. Non sai quanto ti sono grata per
questo" disse. L'uomo rispose con un leggero cenno del capo e si voltò
verso la finestra. Narcissa capì che era il momento
di andare e uscì dalla casa, raggiungendo la sorella che la aspettava fuori,
subito dietro il vicolo.
Dopo essersi
smaterializzate, nel giardino del maniero dei Malfoy,
Bellatrix poté finalmente sfogare quanto si era
tenuta dentro da quando erano arrivate nella casa a Spinner's
End.
"Non ci
posso credere! Il Signore Oscuro che rivela una cosa così importante a Piton, a quel traditore, verme schifoso..."
"Bella!"
la rimproverò Narcissa, voltandosi e guardandola
dritta negli occhi. Entrambe parlavano a voce molto bassa, quasi sussurrando,
per paura di essere udite da qualcuno. "Severus
ha fatto molto stanotte, per me e per Draco. Ha
stretto il Voto Infrangibile!"
Bellatrix storse il naso. "Beh, non mi
interessa: continuo a non fidarmi di lui. So che sta tramando qualcosa, ne sono
certa come sono certa del mio nome".
"E tu pensi
che avrebbe acconsentito a stringere il Voto se non fosse dalla nostra parte,
Bella? Se fosse davvero con Silente, di certo non sarebbe disposto a ucciderlo
per salvare Draco".
"So benissimo
quello che ha fatto e cosa comporta venir meno al Voto, ma ripeto, Cissy, che non mi fido di lui. Lo conosco fin troppo bene,
deve avere in mente qualcosa. Potrà anche fare quello che ha giurato, ma ci
sarà sotto qualcosa, lo so."
Narcissa stava cominciando a spazientirsi. Era
stanca, stressata e affamata e quella discussione le stava facendo venire anche
un gran mal di testa. Decise di porvi fine subito, allontanandosi dalla sorella
verso il portone d'ingresso.
"Cissy, dove vai?" chiese Bellatrix.
Detestava essere interrotta.
"Vado a
mangiare e poi a dormire. Tanto ho capito che non riuscirò a farti desistere,
quindi tanto vale finire qui la discussione".
"E va bene,
fa come vuoi!" esclamò la sorella maggiore. Bellatrix
rimase ancora un po' nel giardino, probabilmente per far scemare la rabbia che
l'aveva assalita.
Narcissa entrò nella sua immensa casa. Chiamò un
elfo domestico, che si materializzò all'istante di fronte a lei.
"Mio figlio
dov'è?" chiese, mentre si toglieva il mantello e saliva le scale del
salone d'ingresso, senza degnare l'elfo di uno sguardo.
"È nella sua
stanza, mia signora" rispose lui, con fare sottomesso.
"Bene. Ora
vai a riempire la vasca, voglio farmi un bagno. E avvisa gli altri di preparare
la cena per due persone... no, per tre".
A volte
dimenticava che ora la sorella viveva lì con loro. Un tempo le faceva piacere
passare del tempo con lei, ma dopo la fuga da Azkaban era così cambiata che
quasi non la riconosceva; era più folle di prima, ossessionata dal Signore
Oscuro e da tutto ciò che lui faceva o diceva, senza curarsi di nessun altro al
di fuori di lui. Era certa che non avrebbe esitato a vendere lei, Lucius o Draco pur di ricevere
gli onori del suo padrone e questo, se da un lato le dava tanta tristezza,
dall'altro la terrorizzava. Più di una volta si era sorpresa a pensare quanto
avrebbe preferito che rimanesse dov'era, in prigione, e se n’era vergognata.
Salì diverse
rampe di scale e percorse alcuni corridoi, prima di arrivare nella sua camera
da letto. Le sembrava vuota, ora che Lucius non stava
più lì; era abituata da anni a dormire insieme a lui, ma ora quel letto le
sembrava troppo grande, e la stanza troppo spoglia.
Camminò fino
all'armadio, lo aprì e prese degli abiti puliti; uscì dalla camera e si avviò
verso il bagno. Quando fu immersa nella schiuma profumata cercò di rilassarsi
un po', ma vi riuscì solo in parte, perché la sua mente sembrava non avere
l'intenzione di lasciarla riposare. I pensieri correvano a Draco,
che con molte probabilità non avrebbe avuto voglia di mangiare con lei; a Bellatrix, che avrebbe continuato a rimproverarla per
quello che aveva fatto fino a quando non le avesse dato ragione; a Lucius, chiuso nella sua cella ad Azkaban sorvegliata dai Dissennatori; ma, soprattutto, non smetteva di pensare a Severus. Nonostante le dicerie sulla sua lealtà, nonostante
il suo carattere chiuso e scontroso, aveva deciso di aiutare lei e suo figlio,
anche a costo della sua vita. Quando si era recata a Spinner's
End, non nutriva molte speranze sulla risposta che le avrebbe dato; in realtà,
neppure lei aveva idea di cosa avrebbe potuto fare per salvare suo figlio,
perché dentro di sé era consapevole che il Signore Oscuro non avrebbe cambiato
idea.
Si sentiva un po'
in colpa. Severus era sempre stato un caro amico di
famiglia, oltre che l'insegnante preferito di Draco;
lo conosceva da quando lui era al primo anno ad Hogwarts
e lei al quinto e, anche se all'epoca si frequentavano poco, in seguito era
stato ospite nel loro maniero innumerevoli volte. L'aver accettato di pronunciare
il Voto Infrangibile era stato un segno di grande amicizia, perché la posta in
gioco era la più alta e la missione tra le più difficili, considerando che
nemmeno il Signore Oscuro vi era ancora riuscito.
Se Draco fosse uscito vivo da quella vicenda, lo avrebbe
dovuto solamente a lui.
*****
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[Harry
Potter e il Principe Mezzosangue, capitolo 2]
NdA – Ecco il primo capitolo! Qui ho voluto
cercare di delineare un po’ meglio i pensieri di Narcissa
subito dopo aver stretto il Voto Infrangibile, in modo che si capisse quello
che pensa di Severus; non credo proprio che
sospettasse un tradimento da parte sua, però, secondo me, è possibile che
avesse la sensazione che non fosse così malvagio come si pensava.
Sono anche
convinta che avesse davvero paura della sorella e che fosse anche un po’
combattuta: da una parte le voleva bene e le faceva piacere rivederla, dall’altra
era consapevole di quanto fosse crudele e spietata e disposta a fare qualsiasi
cosa per Voldemort.
Spero di averla
resa bene e che il capitolo vi sia piaciuto :D
Ringrazio ayumi_L e Charlene per le recensioni ;D
Alla prossima!