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Autore: Paperetta    02/08/2011    4 recensioni
Una storia in più capitoli che racconta alcuni momenti della vita di Narcissa Malfoy e della sua preoccupazione per il figlio Draco, durante gli ultimi due anni, e il suo rapporto di amicizia con Severus Piton.
Narcissa poggiò la testa contro lo schienale della poltrona e chiuse gli occhi, godendosi appieno ogni istante di quella serenità che, negli anni a venire, avrebbe rimpianto con dolore
Genere: Introspettivo, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Lucius Malfoy, Narcissa Malfoy, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Più contesti
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CAPITOLO 1

[...] "E se dovesse rendersi necessario... se Draco dovesse fallire..." sussurrò Narcissa (la mano di Piton si mosse nella sua, ma lui non la ritrasse), "vuoi tu portare a compimento l'impresa che il Signore Oscuro ha ordinato a Draco di eseguire?"

Ci fu un attimo di silenzio. Bellatrix li guardava, la bacchetta sopra le loro mani intrecciate, gli occhi spalancati.

"Lo voglio" disse Piton.

Il volto stupefatto di Bellatrix si accese di rosso nel bagliore di una terza lingua di fiamma, che esplose dalla bacchetta, si aggiunse alle altre e si strinse attorno alle mani intrecciate, come una fune, come un feroce serpente. […]*

 

Dopo essersi guardati negli occhi per qualche istante, in silenzio, fu Bellatrix a parlare per prima.

 ora di andare, Cissy".

Mentre la sorella usciva dalla stanza e si avviava verso l'ingresso, Narcissa lanciò un'ultima occhiata all'uomo con il quale aveva appena stretto il Voto Infrangibile. Era molto più calma, ora che aveva ricevuto la promessa di un aiuto per il suo Draco.

"Ti ringrazio, Severus. Non sai quanto ti sono grata per questo" disse. L'uomo rispose con un leggero cenno del capo e si voltò verso la finestra. Narcissa capì che era il momento di andare e uscì dalla casa, raggiungendo la sorella che la aspettava fuori, subito dietro il vicolo.

Dopo essersi smaterializzate, nel giardino del maniero dei Malfoy, Bellatrix poté finalmente sfogare quanto si era tenuta dentro da quando erano arrivate nella casa a Spinner's End.

"Non ci posso credere! Il Signore Oscuro che rivela una cosa così importante a Piton, a quel traditore, verme schifoso..."

"Bella!" la rimproverò Narcissa, voltandosi e guardandola dritta negli occhi. Entrambe parlavano a voce molto bassa, quasi sussurrando, per paura di essere udite da qualcuno. "Severus ha fatto molto stanotte, per me e per Draco. Ha stretto il Voto Infrangibile!"

Bellatrix storse il naso. "Beh, non mi interessa: continuo a non fidarmi di lui. So che sta tramando qualcosa, ne sono certa come sono certa del mio nome".

"E tu pensi che avrebbe acconsentito a stringere il Voto se non fosse dalla nostra parte, Bella? Se fosse davvero con Silente, di certo non sarebbe disposto a ucciderlo per salvare Draco".

"So benissimo quello che ha fatto e cosa comporta venir meno al Voto, ma ripeto, Cissy, che non mi fido di lui. Lo conosco fin troppo bene, deve avere in mente qualcosa. Potrà anche fare quello che ha giurato, ma ci sarà sotto qualcosa, lo so."

Narcissa stava cominciando a spazientirsi. Era stanca, stressata e affamata e quella discussione le stava facendo venire anche un gran mal di testa. Decise di porvi fine subito, allontanandosi dalla sorella verso il portone d'ingresso.

"Cissy, dove vai?" chiese Bellatrix. Detestava essere interrotta.

"Vado a mangiare e poi a dormire. Tanto ho capito che non riuscirò a farti desistere, quindi tanto vale finire qui la discussione".

"E va bene, fa come vuoi!" esclamò la sorella maggiore. Bellatrix rimase ancora un po' nel giardino, probabilmente per far scemare la rabbia che l'aveva assalita.

Narcissa entrò nella sua immensa casa. Chiamò un elfo domestico, che si materializzò all'istante di fronte a lei.

"Mio figlio dov'è?" chiese, mentre si toglieva il mantello e saliva le scale del salone d'ingresso, senza degnare l'elfo di uno sguardo.

"È nella sua stanza, mia signora" rispose lui, con fare sottomesso.

"Bene. Ora vai a riempire la vasca, voglio farmi un bagno. E avvisa gli altri di preparare la cena per due persone... no, per tre".

A volte dimenticava che ora la sorella viveva lì con loro. Un tempo le faceva piacere passare del tempo con lei, ma dopo la fuga da Azkaban era così cambiata che quasi non la riconosceva; era più folle di prima, ossessionata dal Signore Oscuro e da tutto ciò che lui faceva o diceva, senza curarsi di nessun altro al di fuori di lui. Era certa che non avrebbe esitato a vendere lei, Lucius o Draco pur di ricevere gli onori del suo padrone e questo, se da un lato le dava tanta tristezza, dall'altro la terrorizzava. Più di una volta si era sorpresa a pensare quanto avrebbe preferito che rimanesse dov'era, in prigione, e se n’era vergognata.

Salì diverse rampe di scale e percorse alcuni corridoi, prima di arrivare nella sua camera da letto. Le sembrava vuota, ora che Lucius non stava più lì; era abituata da anni a dormire insieme a lui, ma ora quel letto le sembrava troppo grande, e la stanza troppo spoglia.

Camminò fino all'armadio, lo aprì e prese degli abiti puliti; uscì dalla camera e si avviò verso il bagno. Quando fu immersa nella schiuma profumata cercò di rilassarsi un po', ma vi riuscì solo in parte, perché la sua mente sembrava non avere l'intenzione di lasciarla riposare. I pensieri correvano a Draco, che con molte probabilità non avrebbe avuto voglia di mangiare con lei; a Bellatrix, che avrebbe continuato a rimproverarla per quello che aveva fatto fino a quando non le avesse dato ragione; a Lucius, chiuso nella sua cella ad Azkaban sorvegliata dai Dissennatori; ma, soprattutto, non smetteva di pensare a Severus. Nonostante le dicerie sulla sua lealtà, nonostante il suo carattere chiuso e scontroso, aveva deciso di aiutare lei e suo figlio, anche a costo della sua vita. Quando si era recata a Spinner's End, non nutriva molte speranze sulla risposta che le avrebbe dato; in realtà, neppure lei aveva idea di cosa avrebbe potuto fare per salvare suo figlio, perché dentro di sé era consapevole che il Signore Oscuro non avrebbe cambiato idea.

Si sentiva un po' in colpa. Severus era sempre stato un caro amico di famiglia, oltre che l'insegnante preferito di Draco; lo conosceva da quando lui era al primo anno ad Hogwarts e lei al quinto e, anche se all'epoca si frequentavano poco, in seguito era stato ospite nel loro maniero innumerevoli volte. L'aver accettato di pronunciare il Voto Infrangibile era stato un segno di grande amicizia, perché la posta in gioco era la più alta e la missione tra le più difficili, considerando che nemmeno il Signore Oscuro vi era ancora riuscito.

Se Draco fosse uscito vivo da quella vicenda, lo avrebbe dovuto solamente a lui.

*****

-          [Harry Potter e il Principe Mezzosangue, capitolo 2]

NdA – Ecco il primo capitolo! Qui ho voluto cercare di delineare un po’ meglio i pensieri di Narcissa subito dopo aver stretto il Voto Infrangibile, in modo che si capisse quello che pensa di Severus; non credo proprio che sospettasse un tradimento da parte sua, però, secondo me, è possibile che avesse la sensazione che non fosse così malvagio come si pensava.

Sono anche convinta che avesse davvero paura della sorella e che fosse anche un po’ combattuta: da una parte le voleva bene e le faceva piacere rivederla, dall’altra era consapevole di quanto fosse crudele e spietata e disposta a fare qualsiasi cosa per Voldemort.

Spero di averla resa bene e che il capitolo vi sia piaciuto :D

Ringrazio ayumi_L e Charlene per le recensioni ;D

 

Alla prossima!

  
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