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Autore: IsaMarie    04/08/2011    20 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 111
Ciao ragazze!
E' ora per i nostri ragazzi di dare inizio alla festa, che sarà certamente esplosiva!
Se in bene o in male sta a voi scoprirlo, rimanendo con noi!

Vi chiediamo solo, nei prossimi capitoli, di cercare di non giudicare a priori i nostri protagonisti, ma di tenere conto che, in certi casi, la ragione non è mai da una parte sola. Quindi, prima di voler inforcare qualcuno in particolare, vi preghiamo di cercare di mettervi un po' nei panni di tutti!
Ringraziamo come sempre tutte voi che ci seguite e un grazie speciale va a chi ha sempre voglia di lasciare un commento.
Vi lovviamo tanto!
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!


CAPITOLO 111 


Una ricomparsa inattesa



Pov Edward

Wow, finalmente era giunta la mitica serata di Halloween! Noi ragazzi ci eravamo appena accomodati ai nostri tavoli al New Moon e stavamo ordinando da bere alla cameriera. Le ragazze invece erano andate a iscriverci alla gara di ballo. Avremmo partecipato solo io, Bella, Rosalie, Leah, Alice e Jasper, mentre Emmett non era dell’umore giusto: ero certo che preferisse stare in disparte a controllare Rosalie. La situazione tra loro non era molto migliorata dalla sua fuga, ma per fortuna nemmeno peggiorata dopo che il mio fratellone si era fatto scappare quella confidenza sulla madre. Jasper non ci aveva rivelato nulla di ciò di cui aveva parlato con la cugina, ma si reputava molto speranzoso che presto le cose si sarebbero risolte al meglio. Jacob non avrebbe partecipato perché sosteneva che aveva sempre preferito cantare piuttosto che ballare; e anche se non se la cavava male in pista, non si reputava di certo all’altezza di una gara di ballo. Aveva deciso di dare una mano a Seth alla consolle di modo che lui potesse partecipare, dato che era un ottimo ballerino.
Ben e Angela, invece, avevano improvvisamente cambiato idea da quando avevamo messo piede nel locale. Si vedeva lontano un miglio che Ben era infastidito da qualcosa, e Angela, poverina, non sapeva più come comportarsi. Erano entrambi saliti con me e Bella sulla mia Volvo e, durante il tragitto, Angela aveva cercato di parlargli, ma lui si era ostinato in uno scontroso silenzio che ci aveva messo un po’ in imbarazzo. Per fortuna Bella aveva cercato di distrarre l’amica e in auto si erano messe a chiacchierare del più e del meno. Ed ora quei due erano seduti di fronte a me: Angela sembrava mortificata per l’ombroso comportamento di Ben. Non sapevo per quale strano motivo (forse la ‘cupidite’ di Bella mi aveva di nuovo contagiato), ma ero sulle spine: volevo solo che trascorressero una piacevole serata e che facessero presto pace. Appena ci portarono le ordinazioni, Angela si alzò avvertendoci che avrebbe raggiunto le ragazze e così ne approfittai per avvicinarmi a Ben: due paroline tra uomini erano indispensabili, a mio parere!
-Si può sapere che ti è preso stasera? Quella povera ragazza è uno straccio… cosa ti ha fatto? La stai trattando malissimo!- non riuscii a trattenermi dal dirgli. Ben era un ragazzo talmente dolce e sempre molto attento alle esigenze e ai sentimenti della sua fidanzata che ero quasi sconvolto dal vederlo comportarsi in modo così maleducato. Sospirò con uno sbuffo infastidito e poi il suo sguardo corse ad Angela che si era intrattenuta a parlare in mezzo alla pista con Eric, un compagno di classe di letteratura. I suoi occhi si indurirono ancora di più e in quel momento capii: Ben era geloso marcio di Angela!
-Tranquillo Ben… siamo tutti gelosi delle nostre ragazze… stasera in particolar modo: sembrano delle dee vestite così- ma lui mi interruppe.
-Svestite così, vorrai dire!- esclamò stizzito. Centro! Ecco cosa gli aveva dato così fastidio. -Eddai, Edward! Ma l’hai vista?! Quel pantaloncino e quel top non le coprono nemmeno il dieci per cento del corpo! Tanto valeva che venisse nuda!- si irritò ancora di più.
-Ehi, calma amico! Non te la devi prendere così. Cosa credi, che a me non rompa le palle il pensiero che stasera qualcuno sbavi osservando il corpo della mia ragazza? Ovvio che sì! Però non così tanto da prendermela con lei. Sono tutte bellissime stasera… ed inevitabilmente qualcuno le guarderà in modo insistente e purtroppo farà certi pensieri… bè, hai capito! Però cerca di tenere bene a mente che l’importante è che nessuno le tocchi! Solo tu hai questo privilegio perché Angela vuole te e soltanto te- cercai di rassicurarlo, anche se il mio bel discorsetto da ragazzo maturo mi si stava ritorcendo contro: all’improvviso mi stavo rendendo sempre più conto che quella serata Bella non solo sarebbe stata fissata dalla fauna maschile con un po’ troppa invadenza per i miei gusti; ma probabilmente non avrebbe nemmeno ballato con me, dato che le coppie sarebbero state estratte a sorte… fanculo! Ero certo che qualunque sconosciuto fosse capitato con la mia donna non si sarebbe fatto scappare l’occasione di provarci con lei… e magari avrebbe anche tentato di allungare le viscide mani. Cazzo! Ora giravano i coglioni pure a me! Complimenti Edward! La prossima volta, invece di blaterare a vanvera, fatti i cazzi tuoi che campi meglio! Altro che Cupido!, mi rimproverai.
-Lo so che hai ragione, Edward! Ed io non sono mai stato un tipo geloso. Vedi… io mi sono innamorato di Angela perché è una ragazza semplice, genuina, timida e riservata. Mi piace questo suo carattere schivo che però con me sboccia come un fiore… Quando, a casa vostra, l’ho vista scendere le scale conciata in quel modo… bè, il sangue mi è andato alla testa. Non mi sembrava nemmeno la mia dolce Angie! Mi pare che voglia solo imitare le altre ragazze e che si sia fatta trascinare dalle amiche… perché sono certo che questa non è la vera lei… lei non avrebbe mai avuto il coraggio di uscire abbigliata in quel modo- mi spiegò, indicandola. Bè, in effetti Angela non sembrava il tipo, però Ben non aveva considerato un elemento molto importante: il potere dell’amore.
-Ascoltami Ben… non pensi che l’abbia fatto per te?- gli domandai, mentre lui mi guardava confuso.
-Per me? E per quale motivo, scusa?- mi chiese ingenuamente. Alzai gli occhi al cielo in un gesto di esasperazione. Non era possibile che gli dovessi spiegare tutto nei minimi particolari!
-L’altro giorno, non eri tu quello frustrato perché ancora con Angela… bè, non siete arrivati al dunque? Dicevi che lei è sempre così timida, anche nell’intimità, che hai paura che non si senta ancora pronta, no? Bè… può anche darsi che anche lei provi i tuoi stessi sentimenti e magari, proprio per questo suo carattere così riservato, non riesce a confessarti i suoi desideri più profondi… può anche essere che si vergogni di chiedertelo… credimi, non molto tempo fa ci sono passato anch’io con Bella! Magari questa sera voleva fare colpo su di te, farti vedere quanto può essere sexy anche lei e darti uno scossone, visto che dormirete insieme…- tentai di fargli comprendere, ammiccando. Lo stupore si impadronì del suo viso e si battè una mano sulla fronte, come se all’improvviso avesse capito tutto dalla vita.
-Cretino, idiota, deficiente e pure stronzo per averla trattata in questo modo!- si insultò, facendomi sorridere. -Grazie, Edward! Ma… e se poi non fosse così?- si rabbuiò immediatamente.
-Diavolo, Ben! Ma quante seghe mentali ti fai?! Perché non provate a parlarne? Mi pare la soluzione migliore. E comunque mi sembra come minimo doveroso che tu ti faccia perdonare alla grande, perché si sentirà ferita a morte; e se lei si è agghindata in quel modo provocante veramente per quel motivo, la delusione alla tua reazione sarà stata ancora più cocente!- lo rimproverai bonariamente.
-Hai ragione! Ora andrò a prostrarmi ai suoi piedi sperando che non si penta di avere un fidanzato così coglione!- esclamò, alzandosi e raggiungendo Angela che ancora stava conversando con Eric.
Sorrisi, compiaciuto della mia bravura in quel ruolo. Bè… però in fondo mi piaceva interpretare quel gran marpione di Cupido!
Una pacca sulla spalla mi fece trasalire dai miei pensieri. Mi voltai e vidi Jasper ridacchiare.
-Stare con mia sorella ti fa male! Ti ha attaccato le sue manie! Ti saresti dovuto travestire da Cupido, stasera!- mi schernì, facendomi ridere. Ma il sorriso morì subito sulle labbra alla vista di Jazz che di colpo si irrigidì: la sua postura si fece tesa, la mascella contratta e il suo sguardo era divenuto in un attimo di ghiaccio… sprizzava furia da tutti i pori.
-Che cazzo ci fa quella merda qui?!- esclamò con rabbia Jacob. Mi guardai intorno confuso e poi tentai di inseguire i loro sguardi. Fissavano con malcelato odio un ragazzo alto, con un fisico imponente, moro con i capelli lunghi sulle spalle, travestito da Jack Sparrow. Ero certo di non averlo mai visto in vita mia; ma già solo ad una prima rapida occhiata, un moto di fastidio mi stizzì.
-Non lo so… ma già mi prudono le mani!- rispose Jasper.
-Chi diavolo è il bellimbusto a cui vorreste spaccare la faccia?- intervenne Emmett, che come me aveva assistito alla scena.
-Dylan- sputò fuori con disprezzo Jake. Spalancai gli occhi per la meraviglia.
-Dylan?! Dylan… cioè… l’ex di Bella?- chiesi stupito. Jasper annuì, sempre più rigido.
-Che c’è, ragazzi? Perché tanto astio?- domandò innocentemente Emmett. Evidentemente nessuno gli aveva mai raccontato quanto avesse sofferto Bella a causa di quella testa di cazzo.
-Vedi Emm… Dylan e Bells sono stati assieme praticamente un anno. Erano una delle coppie più ammirate e invidiate del liceo… lei stravedeva per lui, gli voleva molto bene… sembravano perfetti insieme- spiegò Jake. Lo stomaco mi si contorse in una morsa di gelosia. Il pensiero della mia Bella tra le sue braccia, le labbra di quel coglione sulle sue, le sue viscide mani su quel corpo da dea… Dio che rabbia assurda! Non potevo sopportarlo! E se Bella, vedendolo, si fosse accorta di provare ancora qualcosa per lui?! No! Non potevo nemmeno pensare ad una eventualità del genere!
Mentre io ero perso nei miei bui pensieri, mi accorsi che Jazz stava rimproverando Jacob per la sua uscita infelice. Lui mi guardò con rammarico.
-Scusa, amico! Non volevo essere indelicato…- si dispiacque.
-Edward non metterti in testa strane idee! Bella non è mai stata innamorata di lui; invece lo è di te. E te lo conferma il fatto che non se la sia mai sentita di andare oltre con lui. Erano stati amici fin da bambini, e mentre stavano insieme lei gli ha voluto molto bene, questo è certo; ma non lo ha mai amato. Puoi fidarti di me, fratello!- cercò di rassicurarmi Jasper. Gli sorrisi ringraziandolo, anche se forse mi uscì più una specie di smorfia grottesca.
-Già… e visto che Bella non si dava una mossa, quello stronzo ha pensato bene di darsi alla pazza gioia con le cheerleaders, visto che era il capitano della squadra di basket ed era osannato da tutte quelle galline! Pensa che ci ha provato persino con Leah una sera che era ubriaco!- continuò Jacob. Pezzo di merda! Come si fa a trattare una creatura dolce e sensuale come Bella, come aveva fatto lui?! Ma era stato dotato di cervello?! Io, piuttosto che perderla, avrei aspettato per anni che lei si sentisse pronta a fare l’amore con me!
-Ragazzi, prudono le mani anche a me, ora!- esclamò Emmett, palesemente infastidito da ciò che aveva saputo.
-E fatti raccontare il meglio, Emm! Sai come Bella è venuta a conoscenza che quello stronzo la tradiva?!- gli domandò Jake. Uno sguardo glaciale di Jasper affievolì la sua voglia di raccontare ogni cosa.
-Zitto, Jake!- sibilò infuriato con il suo amico.
-Eh no! Ora voglio sapere tutto quanto!- si lamentò mio fratello. Anch’io ero curioso ormai, anche se, conoscendo bene Jasper, ero certo che avesse avuto i suoi buoni motivi per tentare di porre un freno al racconto.
-Jake, la prossima volta tieni a posto quella linguaccia!- lo rimproverò aspramente. -E’ stata Tanya, Emmett- gli spiegò Jasper; -Praticamente la stessa scena che ha subito Rosalie l’altro giorno. Solo che con Bella quell’oca ci è andata giù molto pesante… le ha raccontato per filo e per segno come si divertiva con lui dopo che la riaccompagnava a casa…- spiegò; io ed Emmett eravamo basiti. Ecco perché Bella era così sconvolta l’altro giorno, con Rose… probabilmente oltre al dispiacere per la cugina, si erano aggiunti anche quegli odiosi ricordi! Emmett si rabbuiò all’istante, ripensando probabilmente a quanto fosse stronza quella vipera di Tanya.
-Le altre cheers presenti, tra cui Lauren, se la ridevano come matte; e poi anch’esse le hanno riferito le loro performance… e la verità le è piombata addosso schiacciandola come un macigno- raccontò Jazz.
Dio che rabbia! Ora capivo ancora di più quanto avesse sofferto quel giorno in mensa, quando Lauren si era vantata davanti a tutti di ciò che avevamo combinato nei bagni… anche se all’epoca non stavo ancora con Bella…
-Pensa che Bells si fidava a tal punto di lui che all’inizio non ha creduto a una parola di quelle streghe. Si era rifiutata categoricamente anche solo di parlarne con lui, per paura che quel verme si arrabbiasse con lei per la mancanza di fiducia nei suoi confronti… Dopo qualche giorno però, Rosalie non poteva più sopportare tutti i pettegolezzi che vedevano Bella protagonista, così ne ha parlato con Jazz. Lui è andato a fondo della questione e ha scoperto subito che era tutto quanto dolorosamente vero!- aggiunse Jacob, sempre più arrabbiato. Mi chiedevo come avesse fatto Jazz a non intervenire in maniera violenta. Fosse capitato a Alice non sarei riuscito a non spaccare la faccia ad un simile pezzo di merda!
Probabilmente dal mio sguardo Jazz intuì ciò che mi frullava in testa.
-Credimi, Edward! Il mio istinto in quel momento era stato quello di precipitarmi da lui e farlo a pezzi, ma conoscevo mia sorella… Sapevo perfettamente come la pensava e così, a differenza di lui, ho preferito rispettarla e le ho rivelato ogni cosa, lasciando a lei la decisione di come comportarsi in quel frangente- si difese, capendo quali fossero i miei reali pensieri.
-Naturalmente mia sorella ha creduto al volo a ogni mia parola e, come immaginato, ha preferito affrontare Dylan da sola, senza il mio intervento. Non ho mai saputo cosa si siano detti… ma so solo che mentre Bella girava per i corridoi a testa alta, lui, ogni volta che la incontrava, abbassava lo sguardo mortificato… e quando lei era presente, cercava di non fare il cretino con le altre ragazze. Almeno dopo ha avuto un certo rispetto per lei, anche se ancora oggi mi ribolle il sangue al pensiero di quanto sia stata male. Sì, perché se a scuola non sembrava che la cosa l’avesse toccata più di tanto, a casa invece… bè, a casa era un’altra faccenda! Ha sofferto molto, anche se cercava di non far pesare niente a nessuno- concluse, mentre ormai una rabbia cieca aveva invaso ogni mia cellula. Rabbia che diventò furia quando mi accorsi che quel verme schifoso stava puntando proprio Bella!
Intanto lei e le ragazze stavano tornando al nostro tavolo e notai chiaramente Bella sbiancare nel momento in cui i suoi occhi notarono il suo ex. Si irrigidì all’istante e si affrettò a tornare da noi. Solo nel momento in cui me la ritrovai tra le braccia, mi rilassai di nuovo un pochino, stringendomela al petto. Lei non lo aveva nemmeno salutato e probabilmente quella reazione era stata causata dalla sorpresa di trovarselo di fronte dopo tanto tempo… di certo, se avesse ancora provato qualcosa per lui, non sarebbe corsa a farsi abbracciare da me!

Pov Bella

Ero seduta su un divanetto, tra le braccia del mio ragazzo, ma mi sentivo ancora un po’ scombussolata. Dopo sei mesi avevo rivisto Dylan! Non me lo sarei mai aspettata, ed ero rimasta paralizzata per qualche istante… i nostri sguardi si erano incrociati e, anche se eravamo lontani, avevo chiaramente notato la sua sorpresa, pari almeno alla mia. Quando però mi ero accorta che aveva tutta l’intenzione di dirigersi proprio verso la sottoscritta, come una codarda ero scappata, rifugiandomi nel mio porto sicuro, nell’unico luogo che sapevo essere in grado di calmare il mio turbamento: le forti e amorevoli braccia di Edward. Come un balsamo benefico, mi stavo infatti pian piano rilassando e allo stesso tempo cercavo di comprendere il motivo di quella mia strana reazione. Non ero innamorata di Dylan… non lo ero mai stata. Ero certa della mia asserzione: ora che con Edward stavo scoprendo il vero significato dell’amore, potevo affermare in tutta tranquillità che il sentimento che avevo nutrito nei confronti di Dylan era stato più che altro una bella cotta… ma allora… perché accidenti ero scappata da lui a gambe levate? Cosa diavolo temevo? Bè… ad essere onesti Dylan era stato comunque parecchio importante per me: eravamo stati prima di tutto grandi amici, gli avevo voluto molto bene, avevo trascorso dei bei momenti con lui; e nonostante negli ultimi due mesi in cui stavamo assieme, avesse mantenuto un comportamento odioso e senza alcun rispetto verso di me, dovevo ammettere che, prima di cambiare in modo così radicale, mi aveva anche resa molto felice. Ma naturalmente non potevo non tenere conto anche di quanto mi avesse umiliata e soprattutto ferita nel profondo! Mi ero fidata ciecamente di lui, per cui il dolore era stato ancora più straziante perché non era stato solo il tradimento fisico a fare male, ma soprattutto le orrende bugie che sosteneva ogni giorno per nascondere quello che combinava ogni sera. Ma lui non era così… chissà per quale ragione si era trasformato in uno stronzo patentato… Quanto era cambiato in poco tempo! E quante lacrime avevo versato nel mio letto in completa solitudine, senza confidarmi con nessuno… non avevo voluto che la mia famiglia capisse quanto fossi stata male a causa sua, ma purtroppo non era stato un momento facile per me; il giorno seguente alla scoperta della verità, raccontatami da Jazz, nascondere le occhiaie profonde a mio fratello, a Rose e a Jake era stato tremendamente complicato...
La melodiosa e dolcissima voce di Edward mi richiamò alla realtà.
-Ehi piccola mia… va tutto bene?- mi chiese, leggermente titubante. Si era evidentemente accorto del mio turbamento e mi sembrava agitato per qualcosa. Che si fosse accorto di Dylan? No, non gli avevo mai nemmeno fatto vedere una foto… ma forse Jake e Jazz lo avevano visto e lo avevano messo al corrente di chi fosse… sì, conoscendo quei due, l’ipotesi era verosimile…
-Bella? Per favore, dimmi se c’è qualcosa che non va, ti prego- si angosciò aumentando la stretta delle sue braccia sul mio corpo; era molto ansioso, visto che ancora non gli avevo risposto.
-No, amore. Non ti preoccupare, sto bene- lo tranquillizzai accarezzandogli la schiena. -E’ solo che… all’improvviso ho rivisto…- ma non feci in tempo a terminare la frase che una voce molto familiare mi impietrì.
-Ciao, Bella!- salutò Dylan, alle mie spalle. Edward scattò in piedi, stringendo i pugni, mentre io mi alzai per fronteggiare quella parte del mio passato. Il cuore pulsava con foga e la gola mi si era fatta secca d’un tratto. Lentamente mi voltai.
-Ciao, Dylan- mormorai, fissando di nuovo lo sguardo che tante volte mi aveva fatto battere il cuore. Sguardo che però stavolta, con mio enorme sollievo, mi lasciò totalmente indifferente. Mi resi conto all’improvviso che anche tutto il male che mi aveva causato non mi sembrava più così doloroso… era rimasto solo un leggero rancore e, nonostante tutto, un affetto che era durato anni.
-Che cazzo vuoi?!- si intromise Jasper, con tono duro. Mi accorsi che lui e Jake mi erano venuti immediatamente accanto, scostando persino Edward per farsi spazio. Dio, ma non imparavano mai?!
-Ragazzi… calma, ok? Non penso che Dylan stasera sia qui per provocare casini, giusto?!- li ammonii tutti, compreso il mio ex. Lui mi sorrise, leggermente imbarazzato. Dopo tanti anni lo conoscevo molto bene e sapevo quando si sentiva impacciato in una determinata situazione.
-Infatti… volevo solo salutarti- mi rispose, decisamente a disagio, avendo gli occhi di tutta la mia compagnia puntati su di lui… occhi che non erano certamente amichevoli. Mi dispiaceva per lui, quindi cercai di essere il più naturale possibile.
-Come mai a Port Angeles?- gli chiesi per tentare di spezzare la tensione.
-Una delle ragazze della nostra compagnia ha deciso di venire a questa festa per poter controllare la sorellina che frequenta il terzo anno del liceo della città. Si è fidanzata da poco con un ragazzo più grande e lei non si fida molto. Così il suo ragazzo, per non lasciarla sola, è venuto con lei, l’amico lo ha seguito e praticamente tutta la compagnia si è ritrovata qui senza nemmeno rendersene conto… Voi invece? Niente ballo della scuola?- si interessò cortesemente. Feci una smorfia che comprese al volo e sghignazzò.
-Già, come non detto… non ti sono mai piaciute molto le feste in palestra…- constatò. Gli sorrisi e lui facendosi coraggio si avvicinò un po’.
Di colpo sentii un braccio avvolgermi la vita e Edward mi avvicinò al suo fianco. Era rigido, la mandibola era contratta e respirava pesantemente dal naso, mentre una grossa vena gli pulsava sul collo; mi stava stringendo talmente con tanta veemenza che mi faceva quasi male.
-Amore! Non ci presenti?!- domandò con tono glaciale. Gli occhi di Dylan saettarono su di lui e si scambiarono uno sguardo che non avrei saputo decifrare... bè, quello di Edward era chiaramente odio allo stato puro, non ci voleva certo Einstein per capirlo…
-Ehm… sì c-certo… Dylan, lui è Edward, il mio ragazzo- balbettai, in tensione a causa di quella circostanza piuttosto sgradevole.
-Molto piacere- rispose prontamente Dylan, porgendogli la mano con un sorriso che mi parve, tutto sommato, amichevole. Edward osservò prima la sua mano e poi di nuovo il suo viso con aria di sufficienza, e non fece nemmeno il gesto di stringergliela. Oddio, che gran cafone! Mi stava facendo irritare!
Dylan riabbassò il braccio, sempre più a disagio. Mi dispiaceva che lo trattassero tutti con quella odiosa freddezza: in fondo erano trascorsi diversi mesi e ormai stavamo vivendo le nostre vite… il passato non contava più! E in quel momento capii che volevo con tutte le forze lasciar perdere gli sgraditi ricordi e tenere per me solo i momenti felici. Ero certa che lui fosse una brava persona… che per una ragione ancora a me oscura aveva sbandato dalla careggiata e si era comportato da stronzo con me… ma in fondo era stato un caro amico.
-Come ti trovi all’università?- gli chiesi, per stemperare di nuovo la situazione. La stretta di Edward si fece più energica. Gli dava evidentemente fastidio che io stessi parlando con lui come se niente fosse, anziché mandarlo via a calci. Dylan mi regalò uno dei suoi sorrisi sinceri, quelli che gli illuminavano il viso quando parlava di qualcosa che amava. Questo sì che era il mio vecchio amico! Non l’ombra che era diventato negli ultimi due mesi della nostra relazione!
-A meraviglia! Mi piace davvero tanto!- esclamò con allegra vivacità. Iniziavo a non sentire nemmeno più il fianco a causa della circolazione che si stava bloccando man mano, così tentai di divincolarmi leggermente ed Edward allentò all’istante la sua presa d’acciaio. Ma perché gli uomini si comportavano sempre come se noi donne fossimo di loro proprietà?! Avrei di gran lunga preferito che si fosse comportato normalmente, facendosi conoscere per il meraviglioso, amabile e generoso ragazzo che era, così che Dylan comprendesse subito il perché mi ero follemente innamorata di lui… invece si stava comportando come un cavernicolo! E riusciva ad essere solo ridicolo!
-Sono contenta per te! Davvero…- mi rallegrai.
-Mi sono iscritto alla gara di ballo e suppongo che anche tu non te la perda… i balli latini sono sempre stati il tuo forte!- ricordò con un sorriso, certo già della mia risposta. Adoravamo entrambi ballare e sulla pista eravamo sempre stati una coppia formidabile, tanto da suscitare l’invidia di molti.
-Non potrei mai perdere una simile occasione! Mi conosci, sono sempre la stessa…- confermai. Mi pentii immediatamente dell’ultima frase, perché la presa ferrea di Edward si intensificò di nuovo, chiaro segno che gli aveva dato enormemente fastidio quella nostra complicità. Insomma! Non potevo pesare ogni singola sillaba che pronunciavo! Neanche fossi stata sotto esame!
-Oh, non ci giurerei più! In verità mi sembri molto cambiata Bella… ti sei fatta più donna… e ti trovo splendida, davvero splendida- mi sussurrò con ammirazione, ma senza alcuna malizia. In quel momento era ritornato il mio vecchio amico e il mio rossore a quel complimento fu inevitabile. Dylan era sempre stato molto attratto fisicamente da me, anche quando eravamo solo semplici amici; e sapere che le cose non erano cambiate un po’ mi lusingava… anche se ormai avrei voluto essere splendida solo per un’unica persona: Edward.
-Senti un po’ testa di cazzo! Ma cosa credi di fare, eh?! Tu non la devi nemmeno guardare! Sei solo uno stronzo che non è stato in grado di capire quanto fosse preziosa questa ragazza e l’hai disprezzata nel modo peggiore! E ora?! Vieni qui come se niente fosse, a blaterare le tue stronzate…- ruggì Edward, staccandosi da me e andandogli a pochi centimetri dal viso. Subito degli altri ragazzi affiancarono Dylan, mentre i nostri si avvicinarono ad Edward. Lo sguardo di Dylan si indurì.
-Ma che cazzo vuoi tu?! Essere il suo ragazzo non ti dà il diritto di parlare per lei! Impara a rispettare la tua donna!- gridò a sua volta Dylan.
-Eh?! Proprio tu, stronzo, parli di rispettarla?!- gli ringhiò Edward. Bene, ottimo! Fantastico! I due deficienti parlavano come se nemmeno esistessi! Ma si rendevano conto, almeno?! Mi misi subito in mezzo a loro, per dividerli prima che scoppiasse la rissa.
-Guardate che io sono qui! Edward basta! Stavamo solo conversando amichevolmente… non c’è bisogno di reagire in modo così incivile, vergognati!- lo rimproverai, mentre lui sgranava gli occhi per il mio attacco, che evidentemente non si aspettava. Sul viso di Dylan invece era comparso un sorrisino soddisfatto per la mia reazione. Ma porca miseria, era impazzito pure lui?!
Lo fulminai e piantandogli un dito nel petto avvertii anche quel personaggio del mio ex.
-E tu togliti quel sorrisetto compiaciuto dalla faccia! Tu che parli di rispetto mi fai ridere! Non fare troppo lo stronzo perché anche tu sei sempre stato gelosissimo, quindi ora non ti atteggiare a uomo vissuto che tratta la sua donna con la massima considerazione perché giuro che ti do quelle che non hai preso mesi fa! Ora vai a goderti la serata. Mi ha fatto piacere rivederti e salutarti, ma sarà meglio per tutti stare in parti del locale ben separate, ok?!- affermai, incazzata nera. Dylan abbassò lo sguardo mortificato e poi mi salutò, scusandosi, e raggiunse insieme alla sua compagnia i tavolini dall’altra parte del salone.
Sbuffai irritata: la serata era decisamente iniziata male! Prima Ben e Angela e ora noi… ma poteva andare peggio di così?! Che palle!


ANTEPRIMA CAPITOLO 112

-Edward, non hai motivo di essere geloso! Ti prego! Avevamo deciso di partecipare e di divertirci o sbaglio?!- lo rimproverai.
-Sì, ma se quel coglione non la smette di mangiarti con gli occhi… dio, giuro che non rispondo più di me! A tutto c’è un limite, Bella… e lui lo sta oltrepassando alla grande, credimi!- mi rispose mentre continuava a scambiarsi sguardi carichi d’odio con Dylan. Ma che diavolo gli prendeva? E pure a quell’altro imbecille del mio ex?! Aveva deciso di rovinarmi la serata?! Maledizione!
Mi armai di infinita pazienza e con una mano feci abbassare il viso ad Edward verso di me e gli sorrisi dolcemente, accarezzandogli il viso.
-Non ci sarà bisogno di comportarsi come degli incivili. Tra poco inizierà la gara di ballo e Dylan sarà occupato con la sua dama per prestare anche la minima attenzione a me; quindi non ti devi preoccupare, ok? E concentrati sul fatto che tra poche ore saremo nel nostro letto a rotolarci tra le lenzuola! Devo ancora dimostrarti con i fatti le mie minacce, no?!- cercai di distrarlo.

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