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Autore: ChristineB    23/08/2011    3 recensioni
Ho voluto scrivere questa ff perchè Zia Row, all'inizio, voleva che Hermione stesse con Fred.
From chapter one:
«Hermione, l'unica cosa che voglio non finisca è l'estate. Vorrei poter star con te molto più tempo.»
(N.B. Molto probabilmente il titolo dell'intera storia cambierà.)
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Fred Weasley, Hermione Granger
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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La cena ad Hogwarts era sempre lunga.
Dovevano essere smitati i ragazzini del primo anno, Silente avrebbe fatto il suo solito discorso sulla Foresta Proibita e sulle varie zone off-limits del castello e poi avrebbe urlato un «Su, a letto o devo smaterializzarvi tutti?»
L'intera sala fece una piccola risata, anche qualche Serpeverde.
Ma Hermione sapeva che quella notte non sarebbe stata facile. Era stata nominata Caposcuola e avrebbe fatto la ronda da sola, almeno finchè non avrebbero deciso chi affiancarle.
E la cosa peggiore era che Fred, l'anno prima, era stato nominato Prefetto e avrebbe avuto a che fare con i nuovi ragazzi.
Armata di bacchetta e di vestiti comodi, scese le scale della Torre di Grifondoro avviandosi verso i milioni di corridoi della scuola. Apparentemente tutto sembrava tranquillo quando sentì un rumore venire da un corridoio lontano.
«Chi va là? Identificati.» disse lei ad alta voce, bacchetta puntata nella direzione del suono.
Non ricevette risposta.
Poi vide un'ombra, avanzare verso di lei. Ma davanti a Herm non c'era assolutamente nulla.
«Pietrifuc Totalus!» gridò e una luce azzurrina uscì dalla bacchetta colpendo qualcosa o, forse, qualcuno.
Si avvicinò e vide a terra Draco Malfoy.
«Finite.» disse la ragazza prendendosi una marea di insulti dal Serpeverde.
«Stupida mezz...» il biondino si fermò praticamente subito. «Stupida Grifondoro.»
«Ho chiesto l'identificazione e non lo hai fatto. Avevo tutto il diritto di farlo.» disse lei andandosene via da lì, ritornando verso le scale aspettando che si muovessero. Ma Draco non avrebbe mollato di certo, e, a quanto stava scritto sulla tabella della ronda che era andato a guardare minuti prima, gli sarebbe toccato fare i turni con la Granger tutto l'anno.
Finalmente la scala si mosse ed Hermione arrivò ad un corridoio del terzo piano, completamente deserto, ma, di nuovo, sentì un rumore.
«Ma sono... bolle?» si chiese avvicinandosi ad una porta.
Non aveva notato che quella porta, in verità, era quella del bagno dei Prefetti. Non lo aveva notato neanche facendo luce sulla porta stessa.
Perciò sussurrò «Alohomora» sperando che l'incantesimo non avrebbe fatto tanto chiasso ed entrò.
Era parecchio buio ma non volle usare l'incantesimo Lumos per non farsi scoprire. Si nascose dentro un bagno e si mise in piedi sul water cercando di capire chi c'era.
Con suo stupore vide un ciuffo di capelli rossi e sorrise ma scivolò cadendo a terra.
«Chi c'è?» chiese il rosso in accappatoio, poi notò una porta mezz'aperta.
Si avvicinò piano e l'aprì. Hermione si stava massaggiando la tempia destra perchè aveva sbattuto la testa alla parete.
«Mi spiavi?» chiese lui porgendole la mano per rialzarsi.
«No, certo che no.» rispose lei seria «Sto facendo il mio giro per i corridoi caro Prefetto. E dovrei anche rimproverarti perchè a quest'ora della notte dovresti essere nel tuo...»
Le labbra del rosso finirono su quelle della mora, zittendola. Fred Weasley, la stava trattando come se fosse un fiore raro o un oggetto così prezioso che non doveva essere rotto. Entrambi si muovevano piano, lenti, silenziosi.
In quel momento, Hermione, si accorse che il ragazzo aveva solo l'asciugamano addosso e così si staccò quasi bruscamente dal bacio, si girò e gli diede le spalle.
«Perchè? Intendo l'esserti staccata da me in quel modo.»
Hermione non riusciva a parlare, era pietrificata ma doveva pur spiegargli il perchè.
«Guardati.»
Fred si guardò ma non vide nulla di male. Poi capiì l'imbarazzo della ragazza facendo due più due.
«Ah, ora capisco.» Senza farsi sentire, il ragazzo le cinse i fianchi e le diede un bacio lungo sul collo ma... la prese in braccio e poi si buttò in acqua.
Hermione riemerse poco dopo il suo compagno, rossa in viso e arrabbiata.
«Ma sei matto? Io fra venti minuti finisco il giro!» urlò lei seria ma Fred la bloccò di nuovo baciandola.
No, non riusciva a fare la sapientona o ad arrabbiarsi con Fred. E lo stesso succedeva con George.
Invece con Harry, Ron e Draco... era impossibile non arrabbiarsi. Trovavano le occasioni per litigare anche nei sogni.
«Fred, devo andare. Davvero. Finisco di controllare l'ultimo corridoio e poi me ne torno a dormire.» sussurrò la ragazza ad un centimetro dalle sue labbra.
«E mi lascerai fare il mio bagno in santa pace, Granger?» ribattè lui ridendo
La ragazza fece un sorriso dolce e se ne andò, poi con un incantesimo tornò asciutta.
La sua ronda era quasi finita, doveva solo controllare il corridoio del suo piano ma...
«Granger, guarda cos'ho qui.»
Malfoy. Cosa doveva fare con lui? Si odiavano; si odiavano a morte ma era costretta a vederlo tutti i giorni.
«Sudicia me...» disse «Ho in tasca l'orario e le coppie delle ronde. La McGranitt ci ha messo insieme, nel turno. La domenica, il lunedì e il mercoledì.»
Hermione sbuffò e poi, tornando a guardare il bel biondino dagli occhi azzurri, disse «'Notte Malfoy spero davvero tanto che un serpente ti mangi un piede stanotte.»
«Nei tuoi sogni babbana!»
Draco se andò e Hermione, rientrando nel dormitorio, non fece altro che pensare a Fred e a quello che era successo nel Bagno dei Prefetti.
«Quest'anno sarà diverso.» disse piano, come se fosse un sussurro, sorridendo prima di poggiare la testa sul cuscino.

  
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