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Autore: Joy    04/05/2006    10 recensioni
"Non esiste la paura per chi non ha nulla da perdere, ma questo non è vero coraggio."
"E tu hai paura, Regulus?"
"Sì."
"Cos'hai da perdere?"
"Non avevo mai amato... e nessuno aveva mai amato me..."[]
Erano simili.
Entrambe abbandonate per amore quando avrebbero preferito morire piuttosto che restare indietro.
Erano simili...
E hanno avuto destini diversi...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Regulus Black | Coppie: Harry/Ginny
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica, Da VII libro alternativo
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LA VOCE NELLA FORESTA



“Merlino!” esclamò Ginny varcando il portone di Hogwarts. “Che sole accecante!”

Il clamore della folla la investì in pieno, mentre avanzava sul viale riparandosi gli occhi con una mano.

“PRIMO E SECONDO ANNO DA QUESTA PARTE!” vociò un prefetto del quinto anno che per poco non le camminò sui piedi.

Si voltò verso la massa informe e brulicante che invadeva lo spiazzo: bauli, scope e animali di ogni genere occupavano la maggior parte del selciato, tanto che prefetti e capiscuola erano costretti a scavalcare continuamente montagne informi di valige per riuscire a portare a termine i propri compiti.

Gli studenti venivano rimandati a casa, la scuola non era più un luogo sicuro…

< Come se un luogo sicuro esistesse davvero… > si ritrovò a pensare Ginny e immediatamente riaffiorò nella sua mente ancora vagamente confusa, il ricordo della notte appena trascorsa…

Se mi abbracci… esisterà.”

Si riscosse dal torpore… aveva chiuso gli occhi e non se n’era accorta. E adesso sagome indistinte dai colori invertiti le ondeggiavano attorno come miraggi in una giornata troppo calda… troppo luminosa…

Indecentemente luminosa…

“Ehi tu!” gridò Ron, afferrando per la camicia un ragazzino del primo anno che si stava spenzolando, in maniera decisamente ardita, dalla carrozza su cui era salito. “Cosa diavolo credi di fare?”

Il bambino spalancò la bocca, sorpreso e intimorito, e si risedette quieto all’istante.

Ginny sbuffò, leggermente irritata per la brusca interruzione dei propri pensieri e guardò il fratello con aria canzonatoria.

“A quale casa appartieni?” insistette Ron, notando che non indossava alcuna divisa.

“T… Tassorosso.” balbettò quello.

“Mi dispiace per te, figliolo…” se ne uscì il prefetto Weasley. “Ma non è un buon motivo per tentare il suicidio durante il mio turno di sorveglianza!” continuò. “Però, se proprio ci tieni, una volta arrivati a King’s Cr-”

“RONALD!”

La voce di Hermione lo fece sobbalzare e Ginny, che si era alzata poche ore prima con il netto presentimento che quella sarebbe stata la giornata più triste della sua vita, si ritrovò, suo malgrado, a ridere di gusto.

“Cosa stai facendo?!” domandò, le mani autorevolmente piazzate sui fianchi. “Quello è il nipote del Ministro… e sembra pietrificato!”

“Il nipote di… ?” chiese stupito e lei annuì.

Le orecchie del ragazzo erano già di un bel rosso carminio e tuttavia, Ginny lo vide abbozzare un mezzo sorriso, incrociando le braccia sul petto, e guardare fisso negli occhi Hermione che, notò, aveva fatto un passo indietro.

“E’ diventato così non appena ha sentito il tuo amorevole richiamo, Hermione.” disse. “Sei sicura di non appartenere allo stesso ceppo delle Mandragole?”

Lei rimase in silenzio per un lungo istante, poi scosse la testa e lo guardò con l’aria comprensiva di una maestra che spiega per la quarta volta la stessa lezione ad un allievo disattento per natura.

“Le grida delle Mandragole uccidono, Ronald, non pietrificano…”

Lui la guardò alzando un sopracciglio.

“…mentre dalle loro radice si ricava una sostanza che rianima chi è stato pietrificato.”

Una ruga apparve sulla fronte del ragazzo.

“Inoltre, se vogliamo dirla tutta…”

“Hermione?” la interruppe la voce calma di Harry. “I tuoi ragazzi del terzo Grifondoro si stanno azzuffando con il quarto Serpeverde.” dichiarò con serietà. “Ad uno di loro sono spuntate le piume e sono già cinque minuti che tenta di spiccare il volo… Credo che ci sia bisogno di te.”

Ginny vide l’amica coprirsi la bocca con una mano, soffocando, in maniera peraltro fallimentare, un gemito sgomento e dirigersi correndo verso un ragazzino interamente ricoperto di piumaggi multicolore, che tentava invano di alzarsi in volo.

Le parve anche di sentire la voce di Ron borbottare qualcosa del tipo: “Tipico dei Serpeverde, prendersela con i più piccoli…”; ma non fu affatto sicura di ciò che aveva sentito, perché Harry, improvvisamente, la stava guardando.

I capelli arruffati e le maniche della camicia arrotolate sugli avambracci… Nel bel mezzo di quella mattina così sfacciatamente estiva, sembrava pronto per prendere parte ad una gita e non all’evacuazione di una scuola.

Niente di ciò che mostrava in quel momento aveva a che fare con il ragazzo che aveva trascorso quella stessa notte sotto le sue lenzuola.

Adesso era solo il Bambino-Sopravvissuto.

Cresciuto…

Ron si era allontanato per controllare la carrozza seguente, o più probabilmente per vedere come se la stesse cavando Hermione tra litigi e piumaggi.

Harry scrutava l’orizzonte quieto e attento.

Fece per raggiungerlo e incespicò indegnamente su di una borsa abbandonata. Quando alzò gli occhi, dopo essersi ripresa, aver tirato un calcio al bagaglio traditore e averne maledetto sottovoce il proprietario, vide che le sorrideva.

La guardava e sorrideva con tenerezza.

Sarebbe sprofondata dalla vergogna e dalla rabbia di essersi mostrata distratta, se due occhi verdi non l’avessero stregata.

Stregata…

“E non ha neanche bisogno di usare l’Imperio.” sussurrò a denti stretti, facendo voltare un paio di ragazzine che le passavano accanto.

Le ignorò e tornò a fissare il ragazzo.

Lui che teme, ma non rinuncia.

Eppure avrebbe rinunciato a lei, se solo gli fosse rimasta la forza di dire “no” la sera prima.

Lo sapeva… non aveva mai avuto bisogno di chiedere spiegazioni quando si trattava di Harry.

Gli alberi sul limitare della Foresta Proibita frusciarono sinistramente e nonostante il sole splendente, Ginny rabbrividì.

Si guardò attorno; diversi membri dell’Ordine pattugliavano la zona, gli insegnanti, tesi e guardinghi, scortavano i ragazzi mentre prefetti e capiscuola erano impegnati a tenere in riga i gruppi di studenti.

Luna le passò accanto, stava parlando ad una ragazza dall’aria annoiata di alcuni pericolosi Mangiamorte che suo padre aveva scoperto far parte di un circolo d’arte drammatica, nato in Spagna su ordine di Tu-Sai-Chi in persona.

Rise tra sé socchiudendo gli occhi.

Il vento le scompigliò i capelli con allarmante irrequietezza e s’incamminò verso Harry reprimendo l’impulso di correre.

Non fece in tempo a raggiungerlo.

L’ombra della Foresta si fece più cupa e il frastuono assordante di un’esplosione squarciò l’aria.

Scivolò a terra, dietro a un cumulo di valige.

“PROTEGO!” sentì gridare. Afferrò tra le mani un ciuffetto d’erba e chinò la testa mentre il caos imperversava.

Udì molte voci pronunciare incantesimi… sentì quelle isteriche degli studenti terrorizzati; le altre, che suppose appartenessero agli Auror di turno, indirizzavano fatture e incantesimi rivelatori verso l’oscurità del bosco.

Vide il bagliore rossastro degli schiantesimi e tossì forte, socchiudendo gli occhi per via del fumo denso che invadeva l’aria.

“Santo Godric…” sussurrò, ripetendosi che non doveva cedere.

Scossa e ancora incapace di comprendere ciò che stava accadendo, cercò di distinguere le figure che si muovevano intorno a lei.

La McGranitt le passò accanto sconvolta e arruffata come non l’aveva mai vista. Si sporse oltre i baule per seguirla con lo sguardo e la vide dirigersi decisa nel luogo dove si trovava Harry.

Il fiato le mancò, mentre cercava con disperata frenesia la sagoma del ragazzo. Sperò di scorgerlo… in piedi… nello stesso punto dove si trovava pochi minuti prima.

Pregò che fosse possibile strappare ancora un po’ di felicità alle spire letali che si chiudevano attorno alle loro vite… poi il fumo si diradò e Ginny lo vide… ed era in piedi.

Lui che combatte e mai si piega…

Teneva la bacchetta alta, puntata davanti a sé, dove una barriera invisibile aveva protetto sia lui che la carrozza con i ragazzi del primo anno.

Lo stesso bambino che Ron aveva rimproverato per la sua sconsideratezza, adesso se ne stava accucciato con le mani sulla testa… ma era illeso, e così anche gli altri.

La McGranitt lo raggiunse, Ginny la vide posargli una mano sulla spalla e recitare nuovamente l’incantesimo che avrebbe protetto l’intera zona.

< Peccato che non sia servito a niente contro quell’esplosione… > si ritrovò a pensare, osservando con espressione sarcastica il tetro limitare del bosco e le sue ingannevoli ombre.

Polverosi scrigni di segreti…

Il sinistro frusciare degli alberi intonò di nuovo la sua petulante cantilena e per un attimo, le parve di sentire la risata folle e amara di una donna…

Sarebbe stata la sua, pensò, se Harry non fosse rimasto in piedi quella mattina.

Dopo essere stato disteso con lei quella stessa notte…

E per la prima volta le sembrò di aver rischiato più di quanto in realtà possedesse.

Vide Hermione correre scansando gli ostacoli in direzione di Harry, e suo fratello dietro di lei che faceva la stessa cosa.

“I PREFETTI RADUNINO IMMEDIATAMENTE I PROPRI GRUPPI!” ordinò la McGranitt.

I due ragazzi si bloccarono immediatamente, indecisi se tornare indietro com’era loro dovere o proseguire come avrebbero desiderato.

L’indice della loro insegnante segnalò di tornare indietro… ed era categorico.

Alle spalle della donna, Harry fece un cenno con la testa, come a voler dire che andava tutto bene e, anche se con titubanza, Ron e Hermione ritornarono alle proprie responsabilità.

Ginny notò che suo fratello si guardava attorno insistentemente mentre ripercorreva al contrario la medesima strada, immaginò che la stesse cercando e agitò la mano. Ron la vide e respirò profondamente sollevato, un attimo dopo, una profusione di capelli biondi e di tessuto rosa caramella lo travolse facendolo vacillare pericolosamente.

Lavanda Brown gli si era completamente spalmata addosso.

“E’… E’ stato terribile…” ululò arpionandosi alla sua camicia con ostentata civetteria.

Ron pensò che l’unica cosa davvero terribile in quel momento, fosse lo sguardo furioso di Hermione.

Avrebbe incendiato con gli occhi quella veste color confetto, se avesse potuto…

Per un istante Ginny provò pena per suo fratello, ma poiché Ron sembrò esitare un po’ troppo prima di divincolarsi dalla presa della ragazza, decise, senza ulteriore indugio, che tutto ciò che quell’approfittatore si meritava erano, appunto, le occhiate omicide di Hermione.

Gli voltò le spalle, ben decisa a ignorare il suo sguardo implorante e a raggiungere Harry.

Lei non aveva doveri da prefetto… poteva stargli accanto.

Voleva stargli accanto…

Sempre che lui glielo avesse permesso…



Non ti sto dicendo di essere tua pari nelle battaglie, Harry… ti sto chiedendo di lasciarmi percorrere la tua stessa strada… saprò farmi da parte quando sarà il momento.”

No, Ginny.” e chiudeva gli occhi sconsolato.



Lo raggiunse in pochi secondi e guardandolo da vicino si accorse che era sudato, spossato e coperto di fuliggine.

Fu sorpresa di vedere gli effetti dello scontro su di lui, quando lo aveva cercato nel caos iniziale non aveva notato altro che la sua figura illesa.

Le era bastato che fosse in piedi.

Adesso invece sentiva scendere su di sé un’altra inequivocabile realtà… rivestita di paura…

Harry era un ragazzo… era umano e mortale… ed era il Prescelto.

Che suono crudele aveva quella parola… Prescelto.

Quale sadico inganno nascondeva…

Essere il Prescelto… il solo… solo…

E lui, in nome di ciò che era giusto, ne sosteneva il peso…

La sua croce… rimanere Colui-Che-È-Sopravvissuto.

Si sentì immensamente stupida.

Rimase un momento indecisa, senza sapere cosa dire o fare e maledisse la propria idiozia per esser corsa da lui in un momento come quello senza un’apparente ragione, ma a quanto pareva Harry non lo trovò così stupido, perché le sorrise debolmente e l’abbracciò stretta.

“Stai bene?” le sussurrò all’orecchio.

Sapeva di fumo e di tensione.

Il respiro caldo che la sfiorava, la voce roca…

Annuì.

Il ragazzo nascose il viso tra i suoi capelli e la strinse più forte.

“E’ iniziata, Ginny.” soffiò contro la stoffa della sua camicia. “E’ iniziata.”

E lei realizzò che la loro più grande incognita sarebbe stata quando e come sarebbe finita.



Fine 2° capitolo.

X Serpedoro: La prima commentatrice! Eh, sì… non poteva essere altrimenti. A te, mia cara, va gran parte del merito e non mi dilungherò a riscrivere qui, ciò che ti ho già detto molte volte in privato, ma tu sei modesta e non mi ascolti… Che posso farci! Mi terrò l’ibrido tacchino-pavone…

Passando al capitolo… Ormai sai bene quanto fossi impaziente di parlare di questa coppia, non particolarmente amata dal pubblico, ma ricca di spunti e di dettagli d’approfondire, tanto che la tentazione d’intrecciare le loro vite a vicende più complesse era diventata un chiodo fisso, ed io adoro gli intrecci quasi quanto i doppi significati… Il mio punto debole –apparte la punteggiatura, ma quello ormai è un problema tuo ^_^!- sono invece le scene d’amore. Scriverle, per me, è come tentare di utilizzare un incantesimo non verbale per la prima volta… Trattengo il respiro e quando ripongo la penna sono più rossa di un pomodoro maturo. Tutto questo per dirti che ricevere dei complimenti su quella scena, in particolare, mi fa davvero elevare al settimo cielo! Altro che ibrido… Mia cara, tu mi fai arrossire… ^\\^ ! Mi piacerebbe tanto dirti che sono esattamente come sembra da ciò che scrivo, ma la realtà, ahimè, è molto diversa… Non c’è alcuna fantasticheria nella quotidianità della mia giornata… ad eccezione della pausa pranzo! Lo sai vero, quanto ti sono grata per tutto ciò che fai? Un bacione immenso, Joy.

X daisy05: E’ un piacere conoscerti… ed un onore, visto che mi ricopri di elogi che, ti assicuro, non merito! Ti ringrazio subito, per prima cosa, perché non credo che ci sia, per un autore, felicità più grande di ricevere recensioni o commenti, è quasi essenziale, per andare avanti, e poi perché hai avuto la sensibilità di vedere i personaggi esattamente come li pensavo ^_^ Mi piace immaginare una Ginny forte, che possa tener testa alla situazione pericolosa nella quale vive, e adoro associare a Harry la dolcezza, mi ha sempre dato l’idea di un ragazzo introverso e restio ad esternare i propri sentimenti… anche per questo è nata questa storia! Sono felice che tu abbia provato qualcosa e spero di continuare ad emozionarti! ^_^ Un bacione, Joy.

X light lily: Non dovrai aspettare molto per gli aggiornamenti, te lo assicuro… Ma ciao! Sono lieta che ti sia piaciuto questo primo capitolo, che in realtà è poco più di un prologo, la vicenda incomincerà a prender forma dai prossimi… Su su… niente lacrime, ecco un fazzoletto… vedrai che per Ginny e Harry ci saranno anche momenti felici! Un bacione grandissimo, Joy.

X redRon: Eh, sì. Credo che la scelta di Harry, alla fine del sesto libro, non sia andata giù a molti… me compresa. Posso capire vagamente il punto di vista di Harry, ma la sua scelta non mi sembra lo stesso quella giusta! Sono contenta che ti sia piaciuto questo primo capitolo e ti ringrazio tantissimo per avermi fatto sapere il tuo parere! Aggiornerò con regolarità, non preoccuparti! Un bacione, Joy.

X edvige: Ciao e benvenuta! Ti ringrazio subito per aver avuto la sensibilità di farmi conoscere il tuo punto di vista, è davvero importante conoscere i pareri di chi legge! ^_^ Anch’io come te, sono affezionata ad una visione di Ginny un po’ più combattiva del solito e vedrai che andando avanti saprà sfoderare una buona dose di coraggio! Un bacione grandissimo, Joy.

X Elanor: Elanor! La mia Elanor… oh cara! Non ho davvero parola alcuna! Ho dovuto stamparla la tua meravigliosa recensione, perché non riuscivo a concentrarmi leggendola sullo schermo… Tu sei veramente fantastica! Ma lo sai che la maggior parte delle sfumature che hai notato, io neanche mi c’ero soffermata? Incredibile! Eppure è così… sono davvero commossa! Già mi sentivo decisamente in colpa per aver boicottato la nostra corrispondenza mail, anzi, ne approfitto per farti le mie scuse ufficiali, sono davvero imperdonabile! A mia unica discolpa posso solo dire che sono stata decisamente impegnata con la stesura di questa storia, che tra l’altro ancora non ho finito… ma sono sulla buona strada! Quindi abbi pazienza e sopportami, cercherò di farmi perdonare! Cosa vuol dire O. R. Crux? Mia cara, se ti svelassi questo ti rivelerai praticamente tutta la trama! Vedrò di darti qualche indizio… O. R. Crux è il nome di una persona… Lo sai , vero, che io adoro i doppi sensi? Vedrai, vedrai… dal terzo capitolo incomincerai a capire tutto! “Riassunti strani e inspiegabili” ok… colpita e affondata! Sono io, sono proprio io… Chi altri avrebbe potuto avere un’idea così assurda… Per fortuna che hai deciso di fidarti! Non avrei potuto fare a meno delle tue opinioni… senza impegno, naturalmente, il mio intento non è certo quello di stressare… Lo sai cosa mi ha colpito di più? La prima considerazione che hai fatto. Quando parli della semplicità in contrasto alla ricercatezza. Ho veramente adorato quella parte, perché mi rendo conto, che era proprio ciò che sentivo il quel momento, pur senza farci caso. Tu l’hai notata… credo che dipenda dalla tua fantastica sensibilità! ^_^ Tra l’altro hai compreso perfettamente anche le atmosfere… mi ricordo perfettamente di quando o descritto la Lily\James ne “Le Illeggibili” ed era esattamente come dici: il rosso e l’oro in confronto al nero e al blu… c’è mola differenza tra queste due situazioni. Ma carissima! Con quanto sai di me, ti sorprendi che abbia tralasciato di descrivere “tutto”? Lo sai, le scene d’amore non sono il mio forte… o per lo meno, non lo sono quelle che hanno la pretesa di essere sensuali. Io sono negata per queste cose, già le scene tenere, come quella del primo capitolo, sono come un parto plurigemellare… Non dico altro… Carissima, non ho parole per ringraziarti, davvero… spero solo di non deluderti. Un abbraccio affettuosissimo, Joy.

X Acchi: Ciao carissima, è un vero piacere ritrovarti su questa storia! E tu come al solito mi fai diventare rossa come lo stendardo dei Grifondoro! Non merito tutto questo, davvero… Ma passando al capitolo… sapevo in partenza che una Ginny\Harry sarebbe stata un sfida, questa coppia non gode certo di grandi consensi, tuttavia c’è qualcosa d’intrigante nella loro storia, ed è ciò che mi ha spinto a scrivere di loro… Non c’è nulla di definitivo, il loro rapporto è “da plasmare” e questo mi lascia un grande margine d’interpretazione e mi concede d’intrecciare la loro vicenda all’interno di una storia che vedrà coinvolte molte altre persone. Adoro i doppi sensi –come ben sanno tutti quelli che hanno letto “Tra due lune”- e adoro gli intrecci e gli sbalzi spaziotemporali… Spero solo di non confondere le idee a nessuno! Ti ringrazio davvero tantissimo per la presenza e l’incoraggiamento, non immagini quanto sia prezioso. Un Super Bacione, Joy.

  
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