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Autore: IsaMarie    08/09/2011    9 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Cap. 116 EFP
Ciao ragazze!
Finalmente i nostri piccioncini hanno fatto pace ed ora possono coccolarsi e recuperare il tempo perduto. Alcune di voi hanno pensato che Bella se lo fosse meritato e che avesse esagerato a non perdonare subito Edward. Altre invece che Edward meritasse le pene dell'inferno per ciò che ha combinato e che Bella lo dovesse fare soffrire per un po' prima di concedergli il suo perdono.
Per noi l'importante è che entrambi abbiano capito i propri errori e che possano imparare da essi non ricadendoci più. Anche le liti servono per crescere e per approfondire il rapporto tra due persone ed è proprio quello che è successo ai nostri piccioncini.
Ora vi lasciamo ad un bel capitolo caldo e vi promettiamo che per un po' viaggeremo di nuovo serene e tranquille!
A chi non vede l'ora di leggere della punizione di Tanya consigliamo di non perdersi il capitolo del prossimo giovedì: sarà interamente dedicato a lei!
Grazie a tutte le lettrici che ci seguono con affetto!


AVVISO: una nostra lettrice sta scrivendo una storia molto bella ma avrebbe un assoluto bisogno di una beta. Se qualcuna delle lettrici fosse disposta a fare da beta o può consigliarle il nome di qualcuno, le farebbe un grandissimo piacere. L'autrice della storia è ledycullen_me.
Basta che clicchiate sopra il suo nome e potrete mandarle un messaggio privato con le indicazioni. Grazie per l'attenzione!


BUONA LETTURA DA MANU E SARA!

CAPITOLO 116 rating rosso


CAPITOLO 116 

Di nuovo noi


Pov Edward


Non potevo ancora crederci: Bella mi aveva finalmente perdonato! Per tutto il sabato avevo messo in pratica i consigli di Jasper; e, anche se mi era costato uno sforzo enorme, le avevo lasciato il suo spazio, pur cercando di prendermi cura di lei. Ad essere sincero, all’inizio ero scettico che potesse funzionare, ma ero certo di potermi fidare ciecamente di Jasper e infatti gli ottimi risultati non si erano fatti attendere…
Avevamo appena finito di fare colazione, anche se eravamo ancora seduti a tavola. Jake e Leah non avevano fatto altro che schernirmi, sostenendo che ero appiccicoso come la melassa, dato che non avevo nemmeno lasciato mangiare Bella in santa pace. In effetti l’avevo fatta sedere in braccio a me, senza riuscire a staccarmi da lei, dopo che ci eravamo riappacificati in cucina. Era stato più forte di me: averla avuta tutto il tempo accanto in questo week end, senza mai poterla sfiorare; il terrore di averla persa; il senso di colpa per il dolore che le avevo causato; tutto quell’insieme di penose situazioni aveva acuito il mio assoluto e totale bisogno di avere un continuo contatto con lei e quella mi era sembrata la soluzione ideale. In più mi faceva impazzire del tutto quel tenue rossore che si era dipinto sulle sue gote, come i primi tempi che stavamo insieme. Era come se quella nostra lite ci avesse catapultato indietro nel tempo, quando la mia principessa si imbarazzava per qualsiasi cosa le dicessi. Era adorabile, ed io me ne innamoravo ogni istante di più.
-Edward, dai… dovrei aiutare…- mi avvisò, in una chiara richiesta per liberarla dal mio avvolgente abbraccio, visto che tutti si erano alzati dal tavolo della sala per sparecchiare e rigovernare la cucina. Piccolo particolare: io non ero per niente d’accordo!
-Non pensarci proprio! Sono certo che possono fare a meno di te, amore mio! Vuoi che quattro baldi giovanotti e altrettante ragazze non riescano a dare una sistemata?- rifiutai, baciandole la punta del naso. Bella mi sorrise senza protestare, accoccolandosi meglio e appoggiando la testa sulla mia spalla. Gongolai tra me e me: anche lei non voleva separarsi dal sottoscritto!
Quando però la sentii sospirare forte mi preoccupai all’istante.
-Che c’è, piccola?- le chiesi titubante. Con angoscia, mi venne il timore che forse ancora non era riuscita a perdonarmi del tutto…
-Mi è mancato questo…- mormorò dispiaciuta, indicando noi due; -Tu mi sei mancato…- aggiunse, stringendo le braccia intorno al mio collo e strofinando il volto sul mio petto. Il mio cuore accelerò il battito e mi sembrò potesse scoppiare dalla gioia. La strinsi sempre più, col rischio quasi di soffocarla.
-Scusami ancora… Non succederà mai più una cazzata del genere… te lo giuro!- le promisi sincero, sussurrandole quelle parole all’orecchio. La sentii rabbrividire al mio soffio. Annuì e sfregò il naso sul mio collo, risvegliando tutto l’immenso desiderio che provavo per lei. Dio, avevo una voglia matta di fare l’amore con la mia ragazza per ore e ore, ma ancora non sapevo se si sentisse pronta.
Decisi di sondare il terreno. Le scostai i capelli su una spalla, e iniziai a lasciarle dei leggeri e delicati baci a partire dal collo fino a risalire dietro l’orecchio, in quel punto così sensibile per lei e che a me faceva letteralmente impazzire. La sentii sospirare e abbandonarsi del tutto a quei baci, mentre le sue mani accarezzavano lascive i miei pettorali, per poi scendere delineando ogni singolo muscolo dei miei addominali; infine si mise a giochicchiare con il bordo dei miei jeans. Bastò solo quell’ultimo gesto a infiammarmi ancora di più.
-Bella…- mormorai con voce roca, interrompendo quella dolce tortura per perdermi nei suoi occhi che ora mi fissavano cupi e lucidi di desiderio quanto i miei… desiderio che, a quanto sembrava, non stava sconvolgendo solo me.
-Saliamo?- mi domandò con tono malizioso. Senza farmelo ripetere un’altra volta, la feci alzare e afferrando la sua mano la trascinai fuori dalla sala da pranzo. Passammo per il salone, dove gli altri si erano messi a giocare alla WII.
-Jazz, a che ora si parte?- gli chiesi, sperando che mi rispondesse “il più tardi possibile”.
-Non so… il tempo non promette bene e le previsioni non sono delle più rosee. Sarà meglio che ci mettiamo in viaggio prima che faccia buio del tutto e che peggiori, è più sicuro. Direi che, se a voi va bene, potremmo partire per le tre- consigliò, ricevendo il consenso di tutti noi… specialmente il mio! Erano appena le dieci e avrei avuto tutto il tempo di dedicarmi alla mia piccola come meglio meritava!
-Perfetto! Noi saliamo. Se non ci vedete per pranzo… non azzardatevi a chiamarci!- li avvisai, provocando le risate maliziose di tutti quanti e un violento rossore sul viso di Bella, che per punizione mi assestò un pugnetto di protesta su un braccio.
-Se ci verrà fame, ci faremo vivi noi!- continuai imperterrito, ignorando le loro battutine e i loro commentini.
-Ma sei fuori?!- mi rimproverò Bella; -Ora dovremo sopportare, per chissà quanto tempo, Jake ed Emmett e le loro battute idiote!- si lamentò, bisbigliandomi all’orecchio.
-Non me ne frega niente! Che dicano pure ciò che più li aggrada. Non voglio che nessuno ci disturbi!- dichiarai perentorio; -E anzi… sai cosa ti dico?- le domandai, esibendo il mio sorriso sghembo e alzando il sopracciglio. Lei mi guardò confusa.
-Ora la rapirò, miss Swan! Lei sarà mia!- gridai e in un movimento fulmineo, mi chinai e la afferrai per le gambe, caricandomela in spalla. Urlò per lo spavento, mentre i ragazzi scoppiarono a ridere in maniera fragorosa.
-Ehi, Bella! Sei diventata un sacco di patate?!- la schernì Leah.
-Uhhh! Vai così, Ed! Tieni alto l’onore dei Cullen!- mi incitò mio fratello, facendo aumentare le risate di tutti quanti.
-Edward! Lasciami! Mettimi giù subito!- urlò Bella, con tono divertito.
-Ehi, Bells! Panorama più che ottimo!- si complimentò Jake, riferendosi al lato B della mia ragazza, in bella vista a causa della posizione.
-Jake sei un cretino! Dopo facciamo i conti!- lo insultò la mia ragazza, togliendomi le parole di bocca.
-Non preoccuparti, Bella! A lui ci penso io!- la rassicurò Leah, mentre assestava uno scappellotto bello forte al suo fidanzato che gridò per il dolore. Ghignai tra me e me, voltando le spalle a tutti e dirigendomi verso le scale con il mio adorato bottino, mentre, sempre più in lontananza, sentivo Jake cercare di giustificarsi con la sua, in quel momento non tanto dolce, metà.
Dopo pochi secondi entrai in camera nostra, con Bella che continuava a ridere e a prendermi in giro.
-Signor Cullen… da impavido cavalier servente si è degradato a uomo delle caverne?!- mi chiese continuando a sghignazzare. Chiusi la porta a chiave e poi la adagiai gentilmente sul letto per sdraiarmi sopra di lei, stando attento a non pesarle addosso.
-Ah ah! Molto divertente signorina Swan!- ridacchiai. In effetti un po’ uomo delle caverne mi sentivo: avevo un bisogno assoluto di farla mia, il prima possibile! Dio, era così splendida… mi incantai a rimirarla. Era meravigliosa: i capelli sparsi sulla coperta, le gote leggermente rosate, gli occhi brillanti per la gioia che esprimevano, un sorriso estatico a illuminarle il volto. Lei si accorse del mio sguardo intenso e aggrottò le sopracciglia, leggermente confusa.
-Che c’è, Edward? Mi sembri serio d’improvviso…- mi domandò titubante; -Qualcosa non va?- si preoccupò. Scossi il capo, percorrendo leggero il suo volto col mio indice destro.
-E’ che… ho avuto così tanta paura di perderti, amore… ho fatto una cazzata enorme, eppure tu riesci ancora ad amarmi- mormorai, sentendomi terribilmente in colpa. Alzò gli occhi al cielo.
-Edward, non essere assurdo! L’amore che provo per te non è un interruttore che posso accendere o spegnere a piacimento… anche se tu mi avessi tradita e io avessi deciso di lasciarti, nonostante il dolore e la sofferenza, non avrei comunque smesso di amarti- mi spiegò, lasciando un bacio sul mio dito che continuava a percorrere il suo viso; -Al cuore non si comanda e, per smettere di stare male, non basta lasciarsi o… fare pace- mi spiegò, mentre nei suoi occhi potevo leggervi ancora tormento.
La verità mi investì all’improvviso, rapida e frastornante come un fulmine: lei mi aveva perdonato e ora era qui con me perché mi amava da morire; ma questo non le impediva di continuare a soffrire per ciò che era successo… o meglio… per il casino che io avevo combinato. Dovevo farle comprendere a tutti i costi che ciò che la affliggeva e l’angosciava nel profondo non sarebbe mai accaduto…
-Bella… so di averti ferita in un modo terribile venerdì sera, e ti giuro che mi prenderei a calci nelle palle da solo… ma voglio anche che tu sappia che mi sarei fermato… non sarei mai andato oltre, non avrei mai potuto neppure baciarla. Mi rendo conto che sicuramente hai pensato fossi molto preso da lei, ma ti giuro che era tutta una recita. In tutta sincerità dovessi chiedermi di che colore aveva gli occhi non te lo saprei neanche dire e non perché fossi concentrato su altre parti del suo corpo, ma semplicemente perché l’unica che vedevo eri solo tu! Non ho mai provato nemmeno il minimo trasporto o desiderio per quella, non me ne fregava niente… per me era un manichino; la mia attenzione era calamitata sempre e solo dall’unica ragazza di cui mi importa, l’unica che mi ha rapito il cuore, l’unica a cui io l’ho donato completamente! Quando mi accorgevo che mi guardavi, cercavo di recitare ancora meglio la mia farsa solo per farti ingelosire… ma non ti avrei mai tradito. Mai! Te lo giuro! Ormai sono tuo con il cuore, con l’anima e col corpo… capisci, amore? Per eccitarmi e godere ho bisogno di te… solo di te!- le rivelai con sincerità. Volevo che non avesse il minimo dubbio su quel punto, anche se mi aveva già ribadito che di me si fidava.
Una lacrima scivolò veloce dai suoi occhi ed io la catturai con le mie labbra prima che terminasse la sua corsa. Era un’angoscia sapere che tutto quel tormento fosse imputabile unicamente a me! Sarebbe stato molto più semplice far finta di niente e lasciarsi andare al desiderio che provavamo uno per l’altra, senza rinvangare ancora questa storia così penosa… ma il nostro rapporto era troppo importante per me e non volevo che ci fosse la minima ombra tra noi, il minimo dubbio… non lo avrei sopportato! Lei doveva credermi e se non se la sentiva ancora fino in fondo, le avrei concesso tutto il tempo necessario…
-Ti credo Edward, davvero… so che sei sincero e nonostante la gelosia che ho provato nei confronti di Ariel, nel mio cuore ho sempre saputo che non ti saresti spinto oltre. Te l’ho già detto l’altra sera, ma te lo ribadisco: mi fido di te. Ma proprio perché abbiamo messo in chiaro ogni cosa, ora preferirei non parlarne più… So che tutto quello che mi hai detto è la pura verità, ma fa ancora male, e parecchio… non c’entra niente con i dubbi sulla tua fedeltà, perché puoi star certo che non ne ho neppure uno… ma non posso impedirmi di rivederti in certi atteggiamenti con lei, come penso che faccia male anche a te, conoscendoti, ripensare a me e Dylan ballare insieme, anche se… bè, anche se io non mi sono fatta stringere come hai fatto tu con lei… purtroppo sono immagini che non riesco ancora a cancellare del tutto… per quello mi servirà del tempo; ma voglio andare avanti e cercare di non pensarci più- mi confessò con la voce tremante e gli occhi lucidi. Aveva perfettamente ragione… anche a me dava fastidio ripensare a lei tra le braccia di quel bastardo. Emmett mi aveva raccontato tutto ciò che il suo ex aveva rivelato loro. Mi rendevo conto che la vera causa di tutto quel dannato casino era stata quella maledetta arpia di Tanya, verso cui provavo una rabbia immensa per aver fatto soffrire in quel modo la mia Bella… allo stesso tempo, però, non riuscivo a non avercela anche con lui: quel vigliacco non aveva avuto le palle per affrontare da uomo quella situazione schifosa e si era fatto ricattare. Forse l’ultima persona che avrebbe potuto permettersi di giudicare ero io, che con il mio comportamento passato avevo fatto soffrire in modo tremendo la mia famiglia… ma ora che ero follemente innamorato della creatura più meravigliosa che potesse esistere non l’avrei mai e poi mai tradita, nemmeno per sottostare ad un orribile ricatto... piuttosto avrei rischiato di perderla raccontandole la verità, ma non sarei certo andato a letto con Tanya e tutte le cheers!
Decisi di chiudere definitivamente quell’episodio odioso e di concentrarmi su qualcosa che alleggerisse l’atmosfera.
-Bene, signorina Swan… diciamo che io desideri fare in modo che la sua mente si svuoti dai brutti pensieri… ha qualche suggerimento?- le chiesi con tono malizioso. Lei sorrise, arrossendo. Eccola lì di nuovo la mia timida e splendida ragazza.
-Non saprei… diciamo che di solito non ha bisogno di consigli al riguardo, signor Cullen… non è che sta perdendo colpi, per caso?- mi provocò. E dopo pochi secondi ecco la mia pantera! Quella ragazza mi avrebbe fatto impazzire del tutto prima o poi…
-Piccola impertinente! Ora te lo faccio vedere io se perdo colpi o meno!- la avvertii. Mi sedetti a cavalcioni su di lei e cominciai a farle il solletico sul busto. Lei iniziò a ridere a crepapelle, cercando di divincolarsi dalla mia presa d’acciaio ma non ci riusciva… era così meravigliosa… così spensierata e libera!
-Ah ah! Basta, basta! Ti prego! Guarda che inizio ad urlare e chiedere aiuto!- disse tra le lacrime.
-Ehi, se vuoi chiedere aiuto, puoi farlo solo con Super Cullen!- sogghignai. Al solo nominarlo, il mio amichetto dei piani bassi si fece più vivo che mai… dio, era splendida… volevo vederla nuda… ora!
Preso da una folle bramosia, afferrai la camicetta che indossava appena sotto il colletto, aprendogliela di botto e facendo così saltare tutti i bottoni.
-Edward!- urlò, per la sorpresa. Forse ero stato un tantino troppo irruento… ma il desiderio appassionato di prenderla e sentirla mia si era risvegliato in maniera prepotente… avevo una voglia matta di farle dimenticare ogni cosa successa e possibilmente anche il suo nome… e sapevo esattamente come fare: spedire entrambi dritti dritti in paradiso!
-Sì, piccola mia, quello è il mio nome… e tra poco te lo farò urlare parecchie volte, vedrai!- ghignai, sicuro delle mie parole e facendola sorridere prima maliziosa, poi di tutto cuore. La sua risata squillante mi scaldò dentro, mentre i suoi sussulti stimolarono la parte più pulsante e sensibile di me che iniziò a scalpitare a causa della fastidiosa costrizione di jeans e boxer.
Mi alzai e in un paio di gesti mi denudai: SC svettò in tutta la sua imponenza, facendo sgranare gli occhi a Bella che lo fissava smaniosa, mordendosi il labbro. Dio, se avesse continuato con quegli sguardi libidinosi ancora per dieci secondi, avrebbe rischiato veramente che non la lasciassi più andar via dalle mie braccia per parecchie ore… mi sentivo in forma e molto, molto desideroso di farla godere oltre ogni limite!
Le afferrai la mano e la attirai a me. Le feci scivolare a terra la camicetta e con un movimento veloce mi liberai anche dei suoi jeans. Indossava un completino intimo di seta azzurra ed era la visione più favolosa che potessi avere davanti agli occhi... la dea più sexy ed erotica del mondo!
-Sei splendida e io ti voglio da impazzire…- mormorai con un tono roco e profondo, percorrendo il suo corpo con uno sguardo che non lasciava fraintendere il desiderio che mi sconvolgeva.
-Sono tua, Edward… per sempre!- mi rispose, facendomi eccitare ancora di più… cristo santo, che voglia di toccarle le tette! Le sganciai il reggiseno facendolo volare per la stanza, per poi avventarmi su quelle morbide colline. Ahh, che goduria! Avvolsi i seni nelle mie mani, stringendoli con delicatezza e beandomi della profumata sofficità di quella carne… ogni volta mi stupivo di come sembravano creati apposta per essere accolti nei miei palmi alla perfezione... i suoi bottoni rosa svettarono in fuori, invitandomi a prendermi cura di loro… la mia pressione si fece più decisa e rude, rendendo la sua risposta ancora più eccitata…
-Oddio, Edward… mmm…- gemette, sfregando le gambe unite… sorrisi compiaciuto per l’effetto che aveva il mio tocco su di lei. Mi faceva andar fuori di testa vederla in preda al godimento… spesso non riusciva nemmeno a tenere gli occhi aperti da quanto quelle sensazioni la sconvolgevano e, ogni volta, l’effetto sul mio sesso era devastante.
-Sì, amore… lasciati andare… libera la mente e lasciati travolgere dal piacere…- le mormorai, mentre le sue mani percorrevano la mia schiena per poi scendere sulle mie natiche e stringere forte. A quel gesto il mio sesso pulsò intensamente e io lo spinsi sul suo ventre bollente, facendole capire la portata del mio appassionato desiderio.
Anche se non avrei più staccato gli occhi dal suo splendido viso, le sue punte turgide e rosse erano un richiamo irresistibile, così mi chinai a lambirle per poi succhiarle con instancabile voracità. Bella gettò la testa all’indietro e il suo respiro divenne ansante, mentre le sue mani risalirono, intrecciandosi ai miei capelli e stringendoli con forza. Che figata pazzesca vederla così rapita dai miei gesti! Era esaltante riuscire a farla godere in quel modo! I suoi sospiri spezzati dal piacere facevano pulsare il mio membro in maniera fastidiosa… ero arrapato di brutto… cazzo, avevo un disperato bisogno di sollievo!
Ansimando iniziai a scendere, lasciando una lunga e umida scia di baci, avvicinandomi sempre di più al centro del suo piacere… potevo sentire l’odore della sua eccitazione anche attraverso l’intimo e ciò mi inebriò ancora di più. Quando infilai due dita sotto il bordo dei suoi slip, le sue gambe tremarono per la bramosia di sentire un contatto più profondo. Pazzo… ero pazzo di lei…
-Cristo, Bella… mi fai uscire di testa…- mormorai, desiderando immensamente di affondare in lei e possederla fino allo sfinimento. La mia lingua intanto continuava ad avvicinarsi a quel luogo caldo e accogliente ancora coperto dagli slip, con una frenesia degna di un vero allupato.
Desideravo darle piacere più di ogni altra cosa, ma allo stesso tempo anelavo ricevere lo stesso godimento. Sentivo la mia intimità vigorosa, al limite… cazzo, che goduria solo l’idea di regalarci piacere contemporaneamente! Un sogno erotico da sballo!
Con quella tremenda voglia da soddisfare, mi alzai di colpo, interrompendo il mio percorso e provocando un suo gemito di frustrazione. Le sorrisi sornione, voglioso di godere e di farla godere con quella allettante novità...
-Vieni qua, gattina… mi è venuta un’idea niente male. Vorrei provare una posizione parecchio stuzzicante, ti va?- le spiegai. Annuì desiderosa di approfondire la questione e la presi per mano, poi ci avvicinammo al letto. Mi sedetti e le tolsi quell’ultimo pezzo di stoffa, godendomi per un istante quella stupenda visione… non esisteva spettacolo più tenero e seducente del suo corpo nudo… era perfetta, una dea! La mia dea!
Mi sdraiai sul letto e la feci salire a cavalcioni sopra di me. Il cuore pompava a mille… ero impaziente e voglioso di realizzare quel desiderio che mi stava bruciando le vene…
-Voltati, Bella- la pregai con tono eccitato. Mi guardò un attimo spaesata, ma fece come le avevo chiesto, senza ribattere. Quella sua totale arrendevolezza e la brama di soddisfare ogni mia richiesta, come già mi aveva ribadito più volte, mi diede un fitta all’inguine che mi spezzò il respiro per qualche secondo. Cazzo! Non ce la facevo più, avevo resistito anche troppo!
Non avevamo mai fatto una cosa del genere, ma avevo una voglia pazzesca di sperimentare tutto con lei, ed evidentemente anche lei. Quando mi diede la schiena, la afferrai per i fianchi e attirai la sua inebriante intimità verso il mio viso: che visione da infarto! Me ne restai lì, imbambolato per po’, a rimirare il suo sesso che mi reclamava a gran voce…
Bella capì all’istante le mie libidinose intenzioni e dopo un attimo ci stavamo regalando brividi intensi contemporaneamente. Dio che goduria immensa! Quel dare e ricevere piacere nello stesso istante era un qualcosa di meraviglioso che mi faceva sentire ancora più unito a lei… in quel momento mi sentivo tanto suo… tanto quanto lei era mia…
Cristo santo! Non capivo più niente… era stupendo, un sogno erotico vissuto senza freni e senza inibizioni…
Era vero ciò che le avevo detto: avevo bisogno di lei per eccitarmi e godere…
Ci dedicammo uno all’altra con passione finchè Bella non si lasciò andare all’orgasmo, urlando il mio nome. Aveva il viso quasi attaccato al mio sesso ancora in tiro e il suo respiro affannato insieme ai suoi setosi capelli continuavano a stuzzicarlo senza pietà, facendolo pulsare furiosamente come a ricordarmi che aveva ancora bisogno di attenzioni.
La supplicai con un mormorio eccitato, ormai al limite della frustrazione, di continuare quella tortura così piacevole. Avevo un assoluto bisogno di sfogare tutto quell’immenso desiderio che mi sconvolgeva ogni volta che ero con lei. Non se lo fece ripetere due volte! Tutto ciò che provavo era talmente intenso che stavo perdendo la testa… in più la vista del suo sodo culetto proprio di fronte a me, non mi aiutava di certo a calmarmi. Incapace di tenere ferme le mie mani, iniziai ad accarezzarle le natiche, per poi prendere a mordicchiarle… e mi venne una voglia matta di affondare in lei… proprio in quella stimolante posizione…
-Amore… aspetta…- mormorai, mentre il mio sesso ultra attizzato protestava per quell’interruzione. Bella si fermò e si voltò guardandomi confusa.
-Ed-Edward… ho fatto qualc- non la lasciai nemmeno finire di parlare, prima che iniziasse a farsi chissà quale paranoia. La spinsi leggermente in avanti e sgusciai da sotto, posizionandomi in ginocchio proprio dietro di lei.
-Ti voglio… ora… così!- ringhiai, soddisfacendo subito dopo quel mio desiderio. Bella ansimò nello stesso istante, manifestando tutto il suo entusiasmo per quel mio gesto così impetuoso e colmo di lussuria.
Dopo poco l’orgasmo esplose violento in entrambi nello stesso momento, facendoci urlare i nostri nomi all’unisono…
Dio, in quel momento ero in paradiso! Mi accasciai sulla sua schiena, stringendola forte a me. La tensione che aveva caratterizzato i miei muscoli fino a poco prima evaporò del tutto, facendomi sprofondare in una sorta di nuvola di pura beatitudine.
Mi lasciai cadere, ansante e sudato, tra i morbidi e accoglienti cuscini del nostro letto, attirandola a me. Ero esausto, ma appagato e soddisfatto come non mai. Eravamo di nuovo noi!
Bella si accoccolò meglio sul mio petto, fissandomi intensamente.
-Dio, sei stata fantastica tesoro…- le sussurrai, avventandomi su quelle labbra tentatrici. Le nostre lingue si intrecciarono e i nostri sapori si mischiarono. Ci staccammo quasi subito, perché ancora con il fiato corto per la performance di poco prima.
-Anche tu, amore mio… credo di non essere mai stata così eccitata come oggi!- mi confessò, arrossendo. Scoppiai a ridere, felice da morire.
-Bello fare pace, eh?!- la canzonai. Lei rise con me, per poi annuire.
-E sai cos’è ancora più bello?!- le domandai sornione. Le mi guardò curiosa.
-Che ho appena iniziato, baby!- esclamai, saltandole addosso, facendola urlare dallo spavento. La presi in braccio e la portai in bagno dove iniziai a riempire la vasca, senza mai smettere di baciarla: la sua pelle aveva un profumo troppo invitante per smettere...
Continuammo a coccolarci immersi nell’acqua calda, accarezzandoci e baciandoci per un tempo indefinito; quando l’acqua divenne più fredda ci asciugammo e ritornammo a letto, continuando le nostre speciali effusioni… finchè non scivolai di nuovo in lei possedendola in modo più calmo e dolce ma sempre molto appagante.
Con il nuovo, ennesimo orgasmo, godemmo all’unisono e poi, completamente spossati, crollammo, addormentandoci tutti nudi uno nelle braccia dell’altro.
Fummo svegliati da un insistente bussare alla porta. Mi alzai, infilandomi i boxer, ancora stranito ed esausto, e poi andai ad aprire: Alice.
-Scusa fratellone, stavate dormendo?- mi chiese, vedendo la mia faccia stravolta. Bè… dopo tutta quella libidinosa ginnastica…
-Sì, Alice… ma non importa, dimmi pure- la rassicurai.
-Ci stiamo iniziando a preparare per partire. Io e Rose vi abbiamo preparato dei panini. Sono giù in cucina- mi spiegò. Le sorrisi e le scompigliai i capelli, mentre lei si alzò sulla punta dei piedi per baciarmi una guancia.
-Grazie, sorellina. Ci prepariamo e scendiamo subito- la ringraziai.
-Sono contenta che abbiate fatto pace, ma ti prego, Edward… non fare mai più una cazzata del genere!- mi rimproverò. Mi grattai la testa in imbarazzo.
-Lo so, Alice… non ti preoccupare non succederà più… ho imparato la lezione- la rassicurai, per poi rientrare in camera. Ci preparammo e dopo poco scendemmo in cucina a mangiare.
In poco tempo fummo tutti pronti, ma quando fu il momento di partire, Jazz se ne uscì con una affermazione che ci fece morire tutti di curiosità.
-Ben, Angela… domani noi andremo molto presto a scuola. Vi consiglio di fare lo stesso se vorrete assistere alla totale disfatta di Tanya- li informò. Provammo più volte a chiedergli spiegazioni, ma preferì tenerci all’oscuro, anche se sembrava piuttosto sicuro che Tanya ormai non avesse scampo. Leah e Jake non mancarono di lamentarsi per non poter assistere alla scena, ma gli promettemmo che avremmo raccontato loro tutto nei minimi particolari ed Emmett addirittura giurò che se fosse stato possibile avrebbe ripreso il tutto col cellulare. Alla fine ci congedammo da Jake e Leah e ce ne tornammo a casa.



ANTEPRIMA CAPITOLO 117


-Buongiorno, ragazzi! Già a scuola?- ci salutò il professor Banner, facendomi l’occhiolino.

-Buongiorno, professore- lo salutammo tutti quanti educatamente. Si fermò un attimo e mi diede una pacca sulla spalla, sorridendomi soddisfatto.
-Tutto a posto, prof?- gli chiesi. Lui annuì e ammiccò in maniera complice.
-Stanno arrivando. Godetevi il momento, ragazzi…- ci avvisò, per poi avviarsi verso la sala professori.
-Jazz, ma cosa diavolo..?- provò a chiedermi mia sorella, confusa come gli altri. La attirai a me e le feci appoggiare la sua schiena al mio torace, circondandole la vita con le braccia.
-Presto capirai… e ti voglio qui con me. Tanya deve vederci insieme e mi piacerebbe che stessi qui anche tu, Rose… questa è anche la tua rivincita!- affermai, invitando anche mia cugina a posizionarsi accanto a noi.
Tutto a un tratto udimmo una serie di passi echeggiare per la scuola ancora deserta; ci voltammo e potemmo scorgere, in fondo al corridoio, Tanya a testa bassa, seguita dai genitori, dal preside e da nostro padre.
-Cosa ci fa qui papà?! Non ci aveva detto niente!- si meravigliò Bella, sempre più scioccata.



Vi ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
la nostra OS estiva  Ritrovarsi


Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!


UNA SERA, PER CASO ... di endif
Il Guardiano del Faro di  Lele Cullen
L'altra metà del cuore di sara_g
Due anime legate ad un destino di loulou72
Day by day... but? di _Betty_
From Juliet, with love di cloe cullen
Wish upon a star di
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332 di barbara_f

Sun and planets di Stefys79
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L'amore ai tempi della guerra di  
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Diamante di keska
Come d'autunno sugli alberi le foglie di FunnyPink
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