Anime & Manga > Lady Oscar
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Autore: elisa85    11/09/2011    9 recensioni
Tutto ha inizio la sera del ballo...sembrerebbe una storia uguale all'originale, ma una rivelazione inaspettata innesca delle reazioni differenti.
Chissà se la nostra Oscar non capisca prima i suoi veri sentimenti?
Questa è la prima ff che scrivo in assoluto, anche se è un pò che "gironzolo" in questo sito...chiedo clemenza!
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alain de Soisson, André Grandier, Axel von Fersen, Oscar François de Jarjayes, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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1. Visione



Sembrava una serata come tante altre, noiosa nel suo uguale ripetersi di convenevoli saluti, bacia mano, champagne, risate stridule, il luccicare eccessivo dei vestiti, dame incipriate e uomini ingessati al di sotto delle loro parrucche, il finto perbenismo serpeggia: una falsa che va spesso in scena qui a Versailles.

Una visione.
La visione della perfezione.
A quanto pare esiste davvero, perchè è apparsa in questo istante innanzi ai suoi occhi.
Eterea, di una bellezza disarmante, una bellezza senza tempo, una dea.
La sua figura statuaria, semplice e raffinata, tutto in lei esprime grazia; la pelle diafana, il sole imprigionato nei suoi capelli ed
una luce meravigliosa risplende nei suoi occhi.
E si accorge che non è il solo ad essere rimasto rapito da questa creatura senza nome, perchè l'attenzione
dell'intera corte, ora, è su di lei.
L'invidia delle altre dame, che tanto si sforzano nell'apparire, il compiacimento degli uomini presenti davanti ad una novità e lui che non riesce a distogliere lo sguardo da lei, forse inopportuno e quanto mai insistente, troppo forse.
Ed infatti, si sente osservata questa dea ed in quel momento volge il viso verso di lui e i loro occhi si incontrano, provocandogli un lieve sussulto, che probabilmente tanto lieve non è, perchè ciò basta, per scoprirsi stupito della sua stessa reazione.
Tutto dura il tempo di un respiro, e non si accorge di nulla, le sue gambe si muovono da sole verso di lei, che nel frattempo ha abbassato lo sguardo e si è incamminata nella sua direzione, ed ora gli è davanti.
Sembra un'esitazione la sua a non voler proseguire il suo cammino, ma un attimo dopo, gli passa a fianco lasciandolo alle sue spalle e ciò che rimane della sua presenza è soltanto il suo profumo di rose.
Istintivamente si gira verso di lei e le parole gli escono dalla bocca con un'urgenza che non si spiega, come se dovesse trattenerla a tutti i costi.
-" Perdonate, mi concedete l'onore di ballare con voi?".
Ancora voltata di spalle, annuisce con un lieve cenno del capo e la mano di lui si tende verso di lei concretizzando l'invito; le loro mani si uniscono e iniziano a ballare sotto gli occhi curiosi e stupiti di tutti i presenti.
Sembra non esistere altro, sono i soli a ballare, al centro dell'enorme salone e nonostante la musica, sente scivolare nel suo orecchio commenti taglienti, sapientemente nascosti dietro quei ventagli impreziositi da mille piume, esibiti come fossero la coda di un pavone.
Lui è abituato a tutto questo vociferare sulla sua persona, ma spera che lei non si sia accorta di nulla, perchè non vorrebbe essere la causa di maldicenze su questa creatura che sembra essere così pura e ben lontana delle altre donne di corte.
Tenendola tra le braccia sente nascere strane sensazioni, è confuso, piacevolmente confuso.
Innegabile il suo interesse per lei, si ritrova ad indagare nei suoi occhi sfuggenti, a seguire tutte le linee di quel volto delicato e scorge in questa duchessa straniera, una strana familiarità e come una morsa allo stomaco...un' immagine si crea rapidamente nella mente...Oscar!
Pensa immediatamente che non sia possibile, probabilmente sta impazzendo! Ma proprio non riesce a fare meno di pensare il contrario:
- " perdonate duchessa, posso sapere da dove venite? sapete, conosco una persona che vi assomiglia moltissimo...bella come lo siete voi, bionda come lo siete voi e generosa, colta, decisa, darebbe la vita per i suoi ideali. Di solito nasconde il suo corpo bellissimo dentro un'uniforme...e fa di tutto perchè gli uomini non si interessino a lei!
Questa ragazza di cui vi parlo... è il mio migliore amico."
Un movimento improvviso, sembra quasi essere inciampata; con una mano afferra il suo braccio e con l'altra le cinge la vita, stringendola, evitando così una sicura caduta, ma inevitabilmente si ritrovano vicini, al punto tale che i suoi occhi non possono può fuggirgli...così ciò che vi legge è paura, incertezza, imbarazzo e lacrime pronte a rigarle quel volto perfetto.
E sono occhi che conosce molto bene, limpidi e trasparenti come la padrona a cui appartengono.
La sua reazione l'ha tradita...ora ne ha la certezza:
- "non posso credere...impossibile! m-ma voi siete...".
I suoi meravigliosi occhi color del mare si sorprendono alle sue parole, ed un secondo di infinito silenzio scende tra di loro, un silenzio assordante come può esserlo soltanto la verità.
Subito dopo ciò che vede sono le sue spalle, il tessuto leggero del suo vestito assume infinite forme dovute ai suoi movimenti veloci e così come è apparsa, svanisce lasciando tutti presenti a bocca aperta.

E corre Oscar...corre come non aveva mai fatto prima, nonostante il vestito ingombrante, il corsetto che le impedisce di respirare e quelle odiose, scomode scarpette.
Ma niente potrebbe fermarla dall'allontanarsi il prima possibile da lui.
Si sente umiliata da se stessa e si pente di aver ceduto a quella debolezza che ha sentito necessaria per la prima volta in vita sua...donna, il suo cuore di donna.
Si da della folle per aver assencondato la donna che è in lei di affiorare anche solo per poco tempo, perchè è stato sufficiente per renderla fragile, impreparata e cosa peggiore è stata capace di sbatterle in faccia la verità di un amore non corrisposto, ma forse nel profondo della sua anima, sapeva già esserne consapevole.
Le prime lacrime, di un sentimento nuovo e ingestibile per lei, scendono sulle sue guancie, il loro sapore è amaro e come segni indelebili sembrano cancellare la maschera costruita con fatica e pazienza nel corso di una vita intera, ma per una volta non vuole arrestare la loro corsa verso il basso; per un'unica, sola volta si concede la libertà di piangere lacrime d'amore, perchè sta giurando a se stessa che queste saranno le ultime.
Non è stato sufficiente soffocare, reprimere e annullare certi istinti di una natura che prosegue inesorabile il suo corso, l'umiliazione di una natura che ogni mese fa capolino per ricordarle che non sarà mai un vero uomo. Un dolore che ha imparato a gestire da sola.
Ma a questo non era pronta...in una notte, in un solo ballo con l'unico uomo che ritiene possibile da amare, tutto le è crollato adosso.
In un unico ballo, in cui a condurre, non era lei.
  
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