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Autore: danish    13/09/2011    11 recensioni
Spiegazione ironica e comica del perché un uomo come Harlock non abbia, o non voglia, accanto una donna con la quale condividere la vita. Se nella fic “dedizione” era Mimeh a non avere peli sulla lingua, in questa è il capitano a raccontarci la sua versione dei fatti, prendendola un po’ alla larga e partendo da quando era un ufficiale al servizio del Governo Terrestre. Non me ne vogliano le sue infinite ammiratrici se mi sono burlata un po’ del tenebroso pirata spaziale.
Lo so che ho commesso un sacrilegio ma non temete, mi sto già percuotendo con il cilicio e cammino a piedi scalzi sulle puntine per fare ammenda del mio gesto…….
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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2 donna


Le Mazoniane ci attaccarono per conquistare la Terra e stabilirsi sul mio pianeta.
Cooosa??? Una popolazione composta da sole donne??? Apparentemente sembrava così anche se , col passare del tempo, scoprii che c'erano anche degli uomini....già, ma che contavano zero. NOOOOO!! Dovevo fare qualcosa e impedire che colonizzassero il mio amato pianeta di idee prevalentemente maschiliste.

Cominciai ad oppormi ai loro piani, combattendole nello spazio e occasionalmente anche sulla Terra.
Capitò che intercettassimo uno strano segnale proveniente dal fondo dell'oceano e decidemmo di andare a vedere di cosa si trattasse. Ci inabissammo con l'Arcadia e giungemmo fino al fondale trovandoci di fronte una piramide. Rimasi allibito e incredulo a quella visione. Pensai che sarebbe stato il caso di introdurci all'interno a dare un'occhiata. Magari avremmo potuto trovarvi oro e preziosi che in quel momento ci sarebbero stati utili. Ultimamente avevamo poco tempo per abbordare le navi cargo, essendo pressoché sempre impegnati a tenere a bada quelle.
Con l'oro avremmo potuto comprare regolarmente tutto quello che ci serviva.

Tadashi ed io partimmo per quella missione e, dopo aver girovagato per i labirinti della piramide, vedemmo una luce abbagliante provenire dal fondo del corridoio. Raggiungemmo la stanza, convintissimi che vi avremmo trovato un tesoro....
AAAAAAAARRGGHH! Vidi con sgomento che al centro della stanza vi era una capsula di cristallo con all'interno un corpo di donna...nudo! La guardai per un lungo istante mentre mentalmente ripetevo: 89-61-89.....ma l'improvviso grido di Tadashi mi salvò dall'affiorante casanova. Voleva distruggere quella teca e tutto il suo contenuto.
 
Ma sei pazzo???

Metti il caso che, appena rompi il coperchio, quella lì  non è morta ma solo ibernata, si sveglia e mi salta addosso??? Nossignore!!! Mi inventai una frottola e lo convinsi a desistere dal suo intento.
Tadashi ringhiò tra i denti e alla fine lasciò perdere borbottando che ero troppo buono con il nemico e che se fosse stato per lui avrebbe lanciato un bombone distruggendo tutta la piramide.

Peggio fu quando, sempre insieme a Tadashi, mi trovai nella foresta amazzonica circondato da orde di mazoniane verdi e nude come vermi che volevano saltarci addosso. Per fortuna dall'Arcadia pensarono di creare una nevicata artificiale sulla foresta, in modo da congelare le piante. Appena in tempo!! Avevo già le mani di una infilate nella schiena, quelle di un'altra aggrappate alla coscia destra......e quelle di un'altra ancora che mi stavano pizzicando una chiappetta.....Avrei potuto morire davvero di paura, quella volta.......(paura di ricadere nel vizio s'intende...!).

O quella volta in cui venni fatto prigioniero in un ghiacciaio da una mazoniana color arcobaleno che pretendeva di avermi tutto per sè, rinchiudendomi in una teca di ghiaccio!!! Inaudito!!
Fui felice, veramente felice, quando vidi arrivare Mimeh, trasfigurata dalla gelosia, che ardeva come la lava di un vulcano e voleva incenerire la rivale. Infatti fu proprio quello che fece: il suo corpo emanò un'energia tale da polverizzare la poveretta. Peccato che invece di liberarmi subito dalla trappola, rimase a guardarmi imbambolata....anzi direi che i suoi occhi esprimevano compiacimento ed una punta di sadismo nel tenermi lì al gelo! Quasi volesse punirmi perché l'arcobaleno si era innamorato di me!!!

Ma la carta migliore Raflesia la giocò tempo dopo. Introdusse un suo agente speciale sull'Arcadia, spacciandola per la segretaria del ministro Kirita. Sembrava una donna seria, composta ed elegante. Mi illusi che non avrei avuto niente da temere nei suoi confronti e che.......ebbene si, che mi sarebbe piaciuto conoscerla meglio. Forse cominciavo a guarire dalla mia fobìa per il sesso femminile.
Eppure Mimeh continuava a tormentarmi dicendo che sbagliavo a lasciarla girare da sola per la nave.
Secondo me era solo gelosa. Anche Yuki era gelosa di Namino. Sentii quelle due mentre confabulavano nella cabina di Yattaran, cercando un sistema per smascherarla. Volevano a tutti i costi farle provare un bagnoschiuma speciale di loro invenzione....mah? Le donne sono davvero tremende quando lottano per difendere ciò che reputano di loro esclusiva proprietà.

Qualche giorno dopo, passai casualmente davanti alle docce e sentii dei lamenti provenire dall'interno. Mi avvicinai ed aprii lentamente la porta, vedendo Namino nuda sul pavimento, semisvenuta, in una pozza d'acqua.
Però, che gran pel pezzo di polena, la segretaria di Kirita!!!  Radiografia istantanea: 93- 62 -93!
Mi ricomposi e pensai subito al bagnoschiuma inventato da Mimeh e Yuki....che l'avesse usato davvero provocando effetti così terribili?
Coprii la malcapitata con il mio mantello ma lei, improvvisamente, si riprese e guardandomi con occhi languidi mi passò un braccio intorno al collo e mi si avvinghiò come un rampicante, stampandomi un bacio sulle labbra!!!

Sacrilegio!!!!! Profanazione!!! Attentato!!!!!

Sentii che stavo per cedere....
cedo....
cedo.....
e ricambio il bacio.

Il ricordo delle conseguenze dei miei trascorsi da tombeur de femmes mi tornò prepotentemente alla mente, riportandomi alla lucidità. No, non ci casco in questo tranello.
E poi, ad essere sincero, sapevo benissimo che lei era una mazoniana, un emissario di Raflesia.
Mi alzai e la trasportai in infermeria lasciandola alle amorevoli cure del dottor Zero. Lungo il corridoio incrociai Mimeh che rifulgeva come una cometa e mi seguiva come un'ombra.

Dove vai?
Cosa fai?
Perché la tieni in braccio?
Stai bene?
Cosa ti ha fatto?

La mia pazienza era messa continuamente a dura prova....

Il piano di Raflesia era fallito anche questa volta.
Del resto le aveva provate tutte: aveva catturato alcuni dei miei uomini tentando di estorcere loro informazioni, aveva fatto leva sulle loro debolezze per carpire i miei segreti. Aveva addirittura rapito la piccola Mayu per farmi cedere e lasciarle la strada libera. Niente. Niente di tutto questo aveva avuto buon esito.
Ormai la guerra era entrata nella fase più accesa e presto ci saremmo dovuti confrontare faccia a faccia.
Ero davvero curioso di vederla di persona in quanto, olograficamente parlando, l'avevo già incontrata un paio di volte.
Era una donna inquietante, misteriosa, sibillina.

Mi disse di aver piantato semi che germogliarono contro di lei....
Cambia concime, trapiantali in un vaso più ampio....che so, innaffiali più spesso!! Che vuoi che ne sappia io di botanica? Sull'Arcadia non coltiviamo mica fiori!? Siamo Pirati!

Una volta trovata la Dokras, la sua nave ammiraglia, decidemmo di attaccarla, speronandola con l'Arcadia per introdurci al suo interno. Ci dividemmo in squadre per trovare la Regina. Ma lei si fece trovare solo da me, in uno strano campo nebbioso, avvolta in un vestito bianco, mai bianco quanto la sua pelle però. Era un pochino anemica forse....ammesso che avesse sangue nelle vene.
Già, come mai non era verde come la maggior parte delle sue soldatesse??? Che si usasse fare lampade anche da loro?

Il primo approccio non fu esaltante. Lei si dileguò lasciandomi nelle mani delle sue ufficiali defunte, delle strane specie di zombi che mi circondavano e mi palpavano dappertutto con le loro mani scheletriche. Che orrore!!
Giù le zampe, non mi toccano quelle vive figuriamoci quelle morte!!
Fu Tochiro a liberarmi dall'impiccio, facendo scomparire quell'agghiacciante illusione.

Manco il tempo di tirare fiato ed ecco che riappare la Regina, stavolta in abiti da combattimento, armata fino ai denti.
Completo di cotone elasticizzato verde e fucsia con cerchi ricamati intorno al seno....per la serie: guarda qui!
Ottimo tentativo di distrarre la mia attenzione, ma con me cadi male, sono allenato ai tentativi di seduzione!
Inoltre il luogo in cui ci trovavamo in quel momento sembrava un antro delle streghe: tutto in penombra, una strana palla di cristallo al centro della stanza, nebbiolina sul pavimento.
E, non so per quale strano motivo, mi aspettavo che si trasformasse nella megera per eccellenza: capelli neri corvini, sguardo torvo, colorito cinereo, unghie adunche......mancava solo qualche bitorzolo sul mento.

Ha l'aria agguerritissima e impugna una spada fiammeggiante con la quale mi minaccia e subito dopo sferra l'attacco.
Non avete idea delle cose che ci dicemmo mentre ci stavamo affrontando.
Cominciò lei:

"Namino aveva ragione....sei davvero molto affascinante!"

"Anche tu non sei male vista dal vivo: 95-63-95!!"

"Bocconcino, che fai? Dai i numeri??"

"Non ci casco! Con me non vincerai mai!"

"Suvvia, Harlock! Ritorna in te.....lasciati abbracciare dalla profondità del mio abisso interiore!"

"Che????"

"Lascia che ti avvolga tra le mie spire! Abbandona ogni resistenza e concediti alle mie grazie!!"

PAURA!!! ci stava provando anche lei!! La Regina stava tentando il tutto per tutto!!!
Chiusi gli occhi e con un movimento repentino del braccio le tirai un fendente con la mia spada laser. Dovevo liberarmi di lei in qualche modo se non volevo tornare alle vecchie abitudini.

Durante gli attimi che seguirono ci fu un silenzio assoluto. Aprii gli occhi e guardai verso di lei...
Per tutte le tibie incrociate del mio letto!!! Raflesia era completamente nuda di fronte a me, i suoi vestiti laceri giacevano ai suoi piedi e lei copriva pudicamente le sue grazie con le mani.
Confesso che sentii dibattersi dentro di me il vecchio casanova che cervava di tornare alla luce.
Ma una cosa mi fece strabuzzare gli occhi e capire tutto quanto.
La ferita sanguinante? Nossignore!!!
Non ero io che le avevo lacerato i vestiti!!! Lei se li era strappati!!! Infatti sulla lama della sua spada, conficcata a terra, erano chiaramente visibili brandelli della sua tenuta!!!
Hai capito la furbina???

Le dissi di prendere i civili e di andarsene. E sapete lei cosa mi rispose?
"Vuoi che parta? Vuoi davvero che io parta?"
Vedi tu. Io non ho tempo da perdere a rammendarti il vestito, quindi.....

Tornato sull'Arcadia ordinai di fare rotta verso la Terra. Ormai Mazone era solo uno sbiadito ricordo.
Era mia intenzione scaricare tutti quanti e andarmene nuovamente libero e solo, soprattutto solo, per lo spazio infinito.
Lo comunicai ai membri dell'equipaggio i quali protestarono vivamente. Ma le mie motivazioni furono convincenti: lasciavo a loro il compito di ricostruire la Terra.

Pregustavo già il momento in cui me ne sarei andato, quando sentii bussare timidamente alla mia porta.
Diedi il permesso e vidi Yuki entrare con molta calma, gli occhi rossi e le guance rigate da lacrime.
"non voglio tornare sulla Terra! Voglio rimanere sull'Arcadia!" piagnucolò, avvicinandosi alla scrivania dietro la quale ero seduto. Mi guardava con quegli occhioni da cucciolo indifeso, sbattendo ripetutamente le ciglia.
Si avvicinò ulteriormente e mi sussurrò: "Quando sarò maggiorenne, ti prometto che verrò a cercarti e allora ne riparleremo!"
Parlare di cosa? Mi domandai ingenuamente ma non ebbi il tempo di terminare il pensiero che lei si lanciò su di me approppriandosi delle mie labbra. Franammo a terra ma lei non si staccò, aggrovigliata com'era al mio collo e incollata a mo' di ventosa alla mia bocca.
Cercai di divincolarmi e rialzarmi ma inciampai in un lembo del mantello.
Dannazione, avrei dovuto lasciare che Mimeh me lo aggiustasse!!!!
Per fortuna la ragazzina lasciò la presa e se ne andò, facendomi l'occhiolino prima di uscire.
Glielo feci anch'io ma il risultato visivo non fu lo stesso dovendo chiudere l'occhio buono e avendo l'altro nascosto dalla benda.

Atterrammo, scaricai tutti quanti e girai i tacchi velocemente per andarmene.
Ero quasi giunto all'hangar quando sentii i passi di Mimeh dietro di me.
Decise che, avendo dedicato la sua vita a me, doveva seguirmi ovunque.
Nooooooooo!!!!!
E io che già mi vedevo libero e bello a zonzo per lo spazio!!!!

E invece, eccomi qui, seduto alla scrivania della mia cabina, bottiglia di vino alla mano, già abbondantemente alticcio, in compagnia di Mimeh che suona la sua arpa.....la solita nenia....la solita cantilena......

bevo un bicchiere...
ne bevo un altro....
un altro ancora....
ancora uno.....

ronf......
ronf......
ronf......



chiedo nuovamente scusa per aver preso in giro un mito.
La frase iniziale del primo capitolo non è assolutamente opera mia ma è tratta dal manga.
I personaggi non sono miei ma appartengono al Maestro Matsumoto.  Fine.


   
 
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