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Autore: kutinjiu    16/09/2011    1 recensioni
La storia della vita di Raistlin raccontata nella sua interezza, dalla nascita alla morte, passando per tutti gli episodi più importanti ed osservando il comportamento degli altri attraverso il suo punto di vita amaro e sarcastico.
Genere: Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Raistlin 8
La seconda stanza era più piccola della precedente.
Le pareti di forma circalare erano costituite da specchi che riflettevano tutti ciò che era situato al centro della sala.
Solo la luce soffusa del bastone del mago rischiarava il luogo, tutto era avvolto della penombra.
Gli occhi rossi di una donna affascinante lo fissavano intensamente.
Peccato che la parte inferiore del suo corpo fosse coperta di squame e terminasse in una coda muscolosa.
Le fiamme delle passioni più intense e voluttuose trapelavano senza pudore, Raistlin però non voleva cedere alla tentazione della lamia.
Se voleva restare in vita, avrebbe dovuto agire alla svelta e sbarazzarsi di quel mostro infimo.
Tuttavia non sarebbe riuscito a concentrarsi sugli incantesimi finchè la guardava e gli specchi gli impedivano di rivolgere lo sguardo altrove.
Era una questione di tempo, dopo aver chiuso gli occhi avrebbe recitato una magia prima di essere afferrato e sbranato nell'abbraccio fatale della lamia?
Raistlin calcolò che aveva ben poche speranze e cercò un altro modo per sopravvivere.
Cercò di concentrarsi, non riusciva nemmeno a ragionare con calma... era una sua impressione o il mostro si era avvicinato impercettibilmente?
Gli costava molta fatica resistere all'attrazione continua esercitata su di lui, il nemico avrebbe colto la minima occasione propizia per passare all'offensiva.
Le sue spire serpentine emanavano dei bagliori dorati che si mescolavano alla luce del bastone e si fondevano in riflessi iridescenti a causa degli specchi.
L'atmosfera si stava facendo surreale e spingeva il mago a sottomettersi docilmente allo sguardo passionale.
Raistlin si riscosse da queste divagazioni, infatti quei pochi istanti gli erano costari cari.
Ora la lamia era a meno di dieci passi da lui, approfittando della sua leggera distrazione per strisciare in avanti.
Il mago osservò con più attenzione la stanza, in cerca di qualcosa di utile.
Purtroppo tutto ciò che poteva vedere attorno a sè erano i magnetici occhi rossi e la sua immagine riflessa.
Ormai le palpebre gli dolevano ma non poteva permettersi di perdere altro terreno.
Se il mostro fosse avanzato ancora, sarebbe stato troppo vicino perchè lui avesse il tempo di scagliare un incantesimo.
Delle lacrime scesero sul viso del giovane, si potrebbe dire che questo fu una delle cose più vicine ad un pianto che abbia mai Raistlin.
La vista gli si stava appannando quando, osservando il suo riflesso, egli capì qualcosa di importante.
Si rese conto di non aver più perso la concentrazione in quei lunghi minuti di tensione.
Per placare il suo desiderio di abbandonarsi alla lamia ora non doveva più impiegare quasi tutta la sua forza.
La risposta di questa prova non era nel calcolo o in ciò che lo circondava, ma in sè stesso.
La fredda volontà della sua mente aveva calmato l'ardente passione del suo cuore.
Guardò con arroganza gli occhi del mostro, nessuno avrebbe piegato la sua volontà.
Il suo destino apparteneva solo a lui e non avrebbe permesso a nessuno di decidere al suo posto.
La lamia ricambiò lo sguardo con divertimento, pregustando la gioia di uccidere.
Nessun uomo che aveva affrontato, per quanto ambizioso, era riuscito a superare la debolezza della carne dinanzi a lei.
Dalla bocca del mago iniziarono a scorrere frasi suadenti, come se cantasse una serenata d'amore.
Ad un tratto però il tono cambiò repentinamente e mutò in un requiem di morte.
Una cupola di ghiaccio si eresse sopra il mostro e lo avvolse in una gelida stretta insieme a tutto ciò che lo circondava.
Poi, con un suono cristallino, quell'orrendo e freddo monumento si frammentò e le Vesti Rosse del mago si coprirono di fresco nevischio.
Con un gemito straziante, la lamia si accasciò, esangue, trafitta da schegge di vetro e ghiaccio.
"Come puoi pretendere di ammaliare un uomo e trattenerlo solo con la voluttà? Nemmeno l'amore è capace di legare le persone eternamente ed il tuo sentimento fasullo non si avvicina minimamente ad esso" affermò Raistlin, sprezzante.
Poi si diresse verso la porta successiva, posta dietro ad uno specchio che, ridotto in frantumi dalla magia scatenata, ora non poteva più celare nulla.



  
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