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Autore: Lady Lynx    19/09/2011    0 recensioni
Le loro mani si intrecciavano, le labbra lasciavano sfuggire parole di amore e di odio, di passione sfrenata, di lussuria, di radicata convinzione.
Volevano stare insieme, fosse crollato il mondo.
Potevano stare insieme, non aveva valore il timore di essere scoperti.
Dovevano stare insieme, da soli sarebbero impazziti di dolore.
[Gellert/Ariana]
Genere: Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio, Gellert Grindelwald, Sorpresa
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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La luce dell'Inferno


5. Le stelle cadenti

Ariana non capiva come fosse possibile sopravvivere ad un sentimento così forte.
Non riusciva a rassegnarsi all'idea di essere stata messa da parte.
Non credeva che alla fine sarebbe stato suo fratello il primo a tradirla.
Lui, che le aveva sempre dato tutto quello che voleva, lui... le aveva tolto l'unica cosa che le interessava veramente.
"Sei grande, ormai, non è conveniente che tu e Gellert stiate nella stessa stanza da soli se non avete un ottimo motivo per farlo."
"Ma voi lo fate sempre, tutti i giorni, senza dare giustificazioni a nessuno."
"Noi siamo due uomini."
"Noi siamo amici."
"Lo credo, ne sono certo. Mi fido di voi. Tuttavia, non è conveniente."
Le aveva strappato Gellert, l'infido traditore.
Come se lei non sapesse cosa facessero quei due durante i loro pomeriggi in cucina.
Andava avanti da cinque anni, ormai, e lei non era più l'ingenua bambina che esitava a spiare dal buco della serratura.
Aveva assistito a spettacoli impressionanti, ma decisamente interessanti, a suo parere.
Non capiva perché, ma a volte sentiva un fuoco crescerle dentro.
Altre, le veniva da vomitare.
Altre ancora, si sentiva semplicemente frustrata.
Perché Albus sì e lei no?
Perché due uomini a fingere di progettare qualcosa di indefinito sì e un ragazzo con una ragazza, amici da anni, no?
- Non capisco, Gellert. Spiegamelo tu, io proprio non capisco. -
La sua voce era un sussurro vibrante di rabbia ed indignazione.
Le sue parole un intreccio terribile di passione repressa.
- Dobbiamo fingere, piccola, quello che facciamo è un gioco. Albus mi ama, ma io non amo lui. Non lo voglio più, ma è l'unico modo per stare con te. Capisci cosa voglio dire? -
Quella voce profonda le faceva sciogliere sempre ogni riserva.
Anche se l'avesse insultata per la sua stupidità, lei avrebbe annuito con convinzione.
Anche se le avesse urlato contro, non avrebbe replicato.
- Sì, capisco. -
- Litigare con Albus, fargli sospettare che esista qualcosa tra di noi, equivarrebbe a non poterci parlare né vedere più. Sarebbe terribile, non credi? -
Il tarlo della disperazione iniziò a rodere il suo stomaco.
Non poteva permetterlo.
- Sì, ma io... io non sto bene quando vi vedo insieme, quando sono esclusa dai vostri discorsi, quando... io non sto bene, no... -
- Troverò una soluzione. -
Era rassicurante, sì, sentire quelle parole uscire dalle labbra del suo angelo custode.
Lo era un po' meno sentirsi addosso lo sguardo penetrante di Albus, che seguiva la loro passeggiata da lontano.
Ariana tremava da capo a piedi e si sorreggeva stringendo il braccio di Gellert.
Era notte, la notte di San Lorenzo, e si conoscevano da cinque anni esatti.
Festeggiare il loro primo incontro sarebbe stato da sciocchi.
In quella situazione non era importante celebrare il passato, quando cercare una soluzione per il futuro incombente.
- Spero che non mi prometta a qualcuno dei suoi odiosi amici di Hogwarts, non voglio sposarmi. -
- Perché mai, piccola? -
La domanda era retorica, lui lo sapeva.
Lei ripeteva quella frase di augurio tutte le volte che si vedevano in solitudine e lui le rivolgeva sempre la stessa domanda.
Naturalmente la risposta era unica.
- L'amore è sempre fonte di tristezza, solo la passione porta la felicità. -
Gellert le donava sempre uno dei suoi sorrisi migliori, quando lei scandiva con sicurezza quelle parole.
Ariana non sapeva da dove derivassero, ma la sua mente le sentiva come proprie.
- Non ti sposerai, io so sempre come blandire tuo fratello. -
La malizia scaturita da quel corpo, luminoso di Sole anche alla lattiginosa luce della Luna, la fece arrossire.
Come se il  contatto tra le loro mani bastasse per trasmettere quel sentimento, la Fiamma divampò violenta nella calma della sera.
Le sue labbra bruciavano, le sue mani bramavano, il suo corpo desiderava.
- Vorrei... -
Si interruppe, frenata da un femminile pudore.
Gellert capì e non nascose la sua ottima comprensione. Sorrise, prima di indicarle il cielo con un gesto teatrale.
- Se desideri così tanto, allora basta solo chiedere. -
Desiderare cosa? Chiedere a chi?
Ariana sapeva cosa intendeva il suo angelo custode, ma non poteva cedere a quella malizia sconveniente.
Voleva conquistare il cuore e l'attenzione di Gellert, ma non poteva.
Sapeva di non potere, non in quel modo.
- Guarderò il cielo, in attesa di una stella cadente. -
- Io guarderò te, in modo da poter capire il desiderio che esprimerai... e poterlo esaudire, in caso. -
Spudorato come non mai, la notte sembrava renderlo selvaggio.
Era forse la brezza che scompigliava i riccioli d'oro, o la semplice scomparsa della sua aura solare?
- Sì, credo che potrai esaudirlo, se solo vorrai. -
Lei restava candida, integra, sincera.
Lei rispondeva con il cuore, non con la mente. Con l'ingenuità che la accompagnava da sedici anni, con il battito del suo incerto ma immenso amore.
Gli occhi del cielo scorsero una stella scivolare lenta nel buio dell'infinito.
La Fiamma tremò d'eccitazione, strinse a sé il legame con il Raggio di Sole, pensò intensamente al suo più grande desiderio.
Una cosa semplice, da niente.
"Vorrei che Gellert mi amasse tanto quanto io amo lui."
Sembrava così facile, un desiderio puro e casto, senza pensare alle conseguenze che tutto quello avrebbe potuto portare.
Ariana si voltò infine verso il suo angelo, quasi sfidandolo a capire cosa avesse pensato.
- Pensi di potercela fare? -
Lo schernì con dolcezza, senza cattiveria, certa che lui non avesse inteso la sua richiesta.
- Penso che sia impossibile.  -
La Fiamma rise divertita, ammirata dallo spirito di prontezza del suo angelo.
Senza sapere che il Raggio di Sole aveva capito benissimo il desiderio rivolto alle sue sorelle stelle.
E che la sua risposta era la pura e semplice verità.


Note dell'autrice

Come per la maggioranza delle mie fanfiction a puntate, l'aggiornamento arriva con uno spaventoso ritardo.
Spero che possiate comunque tornare a leggermi, seppur sporadicamente. Vi ringrazio per le recensioni, per la presenza, per la fiducia.

Lady Lynx


  
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