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Autore: IsaMarie    06/10/2011    11 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Cap. 120 EFP
Ciao ragazze!
Come avete visto i nostri ragazzi sono tornati all'età neonatale e questa regressione durerà per tutto il weekend. Ma ci saranno anche un paio di momenti infuocati. Uno di questi sarà proprio in questo capitolo, con un Edward Cullen veramente scatenato.
Poi però toccherà a lui  subire la vendetta di Jasper!
Speriamo che vi divertirete e le lettrici che adorano Robert Pattinson (TUTTE?!) e che lo seguono nei suoi film riconosceranno senz'altro una scena da lui interpretata.
In fondo, come al solito, troverete l'anteprima. Vi diamo una brutta notizia! I capitoli che avevamo di scorta sono finiti e siamo riuscite a mettervi lo spoiler del prossimo capitolo solo perchè lo abbiamo finito di sistemare giusto oggi. Speriamo di riuscire a lasciarvela sempre e di non ridurci proprio all'osso, ma purtroppo gli impegni sono molti e la mia schiena, che in questi giorni è nuovamente peggiorata, non aiutano di certo. Quindi in caso non riuscissimo a inserirla come abbiamo sempre fatto vi avvertiremo e vi diremo quando la potrete leggere nel nostro blog.
Un grazie infinito come sempre a tutte le lettrici! Vi vogliamo bene!
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!


CAPITOLO 120 rating rosso!


CAPITOLO 120 


Chi la fa… l’aspetti!


Pov Bella

Qualcosa di morbido, profumato ed ansante mi strappò dal confortante e beato mondo dei sogni.
Tentai di sollevare almeno mezza palpebra, sempre più consapevole che un corpo caldo fosse addossato al mio, mentre una nota durezza premeva sulla mia coscia: evidentemente Edward mi stava dando il suo speciale buongiorno. Sospirai per la gradita sorpresa, ma… possibile che fosse già mattina? Accidenti, mi sembrava di essermi addormentata da pochissimo! Che sonno allucinante… con un mugugno mi voltai per dare un’occhiata alla bastardaggine della sveglia sul comodino: le quattro… le quattro?!
Mi alzai a sedere di scatto, fissando sconvolta il mio fidanzato che mi stava abbagliando con il suo mitico sorriso sghembo.
-Cosa diavolo ci fai qui a quest’ora?!- bisbigliai con tono furioso.
-Quell’osso duro di tuo padre è venuto a controllare noi ragazzi per ben tre volte. E’ da un’ora che ronfa, per cui dovremmo essere al sicuro; e poi, non ti preoccupare perché ho chiuso la porta a chiave- sghignazzò facendomi l’occhiolino, come se nulla fosse. Dio, che strafottente!
-Edward, quale parte del discorso che ha fatto Rosalie non ti è entrata in testa? Per colpa tua, mio padre per un bel po’ non ci darà tregua! Quindi ora, dopo il casino che tu ed Emmett avete combinato per fare uno stupido scherzo, te ne torni nel tuo bel lettino da solo e mi lasci dormire in santa pace!- lo rimproverai, gesticolando animatamente. Nel movimento concitato, la vestaglia mi si slacciò e il mio completino super sexy si palesò in tutta la sua magnificenza. I suoi occhi e la sua bocca si spalancarono e la mandibola per poco non gli cadde a terra. Lo vidi deglutire rumorosamente mentre scostava ancora un pochino i lembi della mia vestaglia per poter osservare meglio lo spettacolo del mio corpo avvolto da pizzi e trasparenze.
Mi morsicai con vigore un labbro per tentare di celare un sorriso compiaciuto e soddisfatto di fronte alla sua reazione scioccata… decisi che ce la avrei messa tutta per resistergli: volevo dargli una bella lezione!
-E questo da dove esce?! Cazzo, Bella! Mi fai venire un infarto!- affermò, eccitandosi sempre più. Potevo chiaramente scorgere il notevole rigonfiamento attraverso il sottile strato di stoffa dei boxer…
Bene, bene, qualcuno era cotto… quello sarebbe stato il mio momento! Il signorino mi aveva stuzzicata per tutta la serata, senza concedermi un attimo di tregua e senza preoccuparsi del mio palese imbarazzo… ora ne avrebbe pagato le conseguenze!
Con una mano lo spinsi con la schiena sul letto e poi mi misi a cavalcioni su di lui, strusciandomi sulla sua intimità. Un brivido di piacere colse entrambi, ma avrei resistito alla potente attrazione di quel corpo scolpito. Mio intento era quello di farlo soffrire e poi mandarlo in bianco, così forse avrebbe capito la lezione.
Dopo averlo stuzzicato facendogli scappare qualche gemito di puro desiderio, mi alzai di colpo, facendo nascere sul suo viso un’espressione contrariata.
-Ehi, dove credi di andare?!- mi chiese sorpreso. Lasciai cadere la vestaglia ai miei piedi e feci un lento giro su me stessa per fargli meglio ammirare entrambi i lati del completo.
-Oh Cristo santo! Sono morto e risorto in paradiso!- mormorò roco quando ebbe la visione completa del mio lato B coperto solo da un sottile filo di pizzo. Anche nella penombra della stanza potei chiaramente percepire il suo deglutire e vedere i suoi occhi cupi dal desiderio. Sorrisi soddisfatta.
-Bene! Ora che hai guardato puoi anche tornartene a fare la nanna come un bravo bimbo- gli spiegai, afferrando di nuovo la vestaglia da terra per infilarmela. In uno scatto fulmineo me la strappò di mano.
-Non puoi farmi questo! Guardami, cazzo!- imprecò, indicando in mezzo alle sue gambe; -Dai, cucciola… avresti il coraggio di lasciarmi in queste condizioni?!- cercò di intenerirmi. In effetti… poverino, non avevo mai visto il suo sesso così eccitato, sembrava dovesse bucare i boxer da un momento all’altro. Fui tentata di elargirgli il sollievo che tanto agognava, ma poi mi venne in mente che lui non aveva avuto pietà per me quella sera e quindi non mi lasciai trarre in inganno da quegli occhioni colmi di promesse appassionate.
-Posso, eccome! Come tu hai potuto eccitarmi per tutta la sera senza farti il minimo scrupolo. Le mani ti funzionano ancora, no? Bene, usale come meglio ti aggrada!- gli suggerii, indicandogli la porta.
Lui mi sorrise sornione e si sistemò ancora più comodamente con la schiena alla spalliera del letto.
-Ai suoi ordini, signorina Swan- sussurrò, alzando leggermente il bacino e abbassandosi di poco i boxer per poi afferrare il suo membro… veramente, ma veramente enorme!
Sgranai gli occhi ma mi ripresi all’istante da quella visione morbosa. Portai le mani sui fianchi avvicinandomi a lui con un ghigno minaccioso.
-Cosa diavolo pensi di fare?! Io intendevo in camera tua!- lo rimproverai. Lui scrollò le spalle, continuando a massaggiarsi il suo membro con lussuria… mentre una smorfia di piacere si dipinse sul suo viso.
-Oh sì… Cristo Bella…- ansimò. Ma porca… ma perché vederlo darsi piacere gemendo il mio nome doveva essere una visione maledettamente sexy?! Se avesse continuato così gli sarei saltata addosso in pochi secondi! E addio vendetta!
-Edward, smettila!- soffocai un ringhio di frustrazione, dato che percepivo un pulsare insistente nel bassoventre…
-Scordatelo!- affermò. Aprì i suoi smeraldi cupi di passione e con una mossa rapida si sfilò del tutto i boxer. -Visto che non hai pietà di me e del mio SC, non ho nessuna intenzione di tornare in camera mia. Non mi priverò di certo della vista di una dea così eccitante che renderà il mio giochino solitario più interessante e mi farà godere immensamente- dichiarò, accarezzando tutto il mio corpo con uno sguardo carico di desiderio mentre ricominciò a toccarsi e accarezzarsi.
-Ma… ma…- balbettai, incapace di terminare la frase perché troppo presa a fissare la sua mano che si stava dedicando al suo gioiellino. E che gioiellino! Lui seguendo il mio sguardo, mi destabilizzò con un sorriso strafottente.
-Non vuoi prenderti cura di lui? Perfetto! Allora farò da solo!- mormorò; -Mmm… amore mio… sto immaginando che sia la tua mano a darmi calore… che la tua bocca mi faccia impazzire… ahh sì… Dio Bella… mmm… sì, così…- continuò, reclinando la testa indietro. Annaspai… Cristo santo, era irresistibile… un autentico dio del sesso!
Mi morsicai il labbro cercando di darmi un contegno di fronte a quella scena ad alto tasso erotico: Edward che si accarezzava pensando a me e gemendo era provocante e straordinariamente seducente... un’autentica tentazione, cazzo! Il suo respiro si fece più pesante e la sua mano alternò movimenti veloci ad altri meno frenetici, come a voler prolungare quella piacevole attività…
Ciò che però mi stava facendo impazzire più di tutto il resto era il suo sguardo… sembrava quasi che i suoi occhi bruciassero come fuoco, avvolgendo il mio corpo in una spirale bollente di desiderio… erano magnetici e mi avevano incatenata, impedendomi quasi di respirare mentre percorrevano, carichi di inebrianti promesse, il mio corpo, facendomi sussultare e... bagnare.
La voglia di accarezzarlo, toccarlo, fare l’amore con lui divenne quasi soffocante… dio, lo volevo dentro di me! Edward si accorse del mio stato e un sorriso sghembo e bastardo si disegnò sul suo viso.
-Bella, toccati per me… fammi vedere come ti dai piacere pensando a me…- mi chiese con sguardo eccitato e lussurioso. Oh cazzo!
Edward mi porse la mano libera ed io senza pensare ulteriormente al perché fossimo arrivati a quel punto, mi lasciai trascinare sul letto con lui, dimenticando ogni mio bellicoso proposito di vendetta. Al diavolo, io volevo godere!
Mi fece sistemare proprio di fronte a lui per poi accompagnare la mia mano alla mia intimità. Dio stavo andando fuori di testa e i suoi occhi sembravano perforarmi, tanto da farmi sentire in imbarazzo come non ero da tempo.
Quando la mia mano iniziò a sollecitare quella mia parte così accaldata ebbi un sussulto e un gemito mi scappò, forse un po’ più forte di quello che avrei voluto. Dimenticai subito ogni pudore… Dio, era così eccitante quella situazione che non lo avrei mai immaginato!
-Sì, amore… continua così sei fantastica… chiama il mio nome, Bella… e godi per me- mormorò sempre più entusiasta. Oddio, se avesse continuato a parlarmi e fissarmi con quella bramosia, sarei venuta nel giro di due secondi!
-Oh Edward… sììì…- obbedii alla sua richiesta, continuando ad accarezzarmi e facendo gemere anche lui. Potevo vederlo sempre più eccitato e perso nella visione che aveva di fronte. Era uno spettacolo di pura lussuria e la mia lingua uscì per dare un po’ di sollievo alle labbra secche per gli ansiti che abbandonavano la mia bocca sempre più velocemente e, senza nemmeno rendermene conto, mi ritrovai le mani di Edward a sostituire le mie.
-Non avresti dovuto farlo, gattina dispettosa… ero già al limite, ma quel tuo leccarti in maniera così sensuale mentre mi fissavi, mi ha fatto uscire fuori di testa completamente… ho troppa voglia di stare dentro di te… è tutta la sera che immagino il tuo corpo in preda agli spasmi del piacere… e il desiderio è diventato insopportabile… ti voglio, adesso!- alitò nel mio orecchio, facendomi ricoprire di brividi intensi.
Dio… la sua voce… le sue parole… ma da dove era uscito quell’Edward così erotico e lascivo?! Avrei dovuto comprare più completini sexy se l’effetto era questo!
-Edward… ti prego… non ce la faccio più- mormorai, mentre le sue dita continuavano a muoversi con una lentezza estenuante… avevo bisogno di sentirmi pervadere dall’orgasmo, che il piacere esplodesse dandomi quella sensazione di sconfinato appagamento…
I miei muscoli erano tutti tesi in cerca della tanto agognata soddisfazione, il mio cuore desideroso di unirsi a lui.
-Cosa, amore mio… voglio sentirtelo dire…- mi provocò, fermando le sue carezze. In un attimo la mia mano andò in cerca della sua intimità, facendo mugolare Edward che per tutta risposta si dedicò con passione a uno dei miei seni.
-Voglio sentirlo dentro di me, Edward… voglio fare l’amore con te fino a quando mi farai impazzire dal piacere come mi avevi promesso stasera…- lo accontentai, sentendomi avvampare ancora di più per il tremendo desiderio di averlo parte di me. Sentii la stoffa dei miei slip lacerarsi e poi le sue mani che afferravano le mie natiche. Mi ritrovai con la schiena al muro senza che riuscissi a capire come avesse fatto a essere così veloce e un attimo dopo divenne parte di me, strappandomi un urlo di piacere, prontamente soffocato dalla sua bocca.
Ah, sì! Che meraviglia… che sensazione stupenda!
La sua lingua era irruenta… sembrava cercasse di toccare i punti più profondi del mio corpo, lasciandomi senza fiato. Le mie unghie graffiavano le sue spalle nel disperato tentativo di ancorarmi ad esse, scendendo poi sulla sua schiena, mentre le sue mani calde ed avvolgenti stringevano in maniera vigorosa le mie natiche, facendomi allacciare ancora di più le gambe intorno al suo bacino… mi sembrava di non riuscire a contenere tutte quelle immense emozioni. Il piacere che provavamo entrambi era intensissimo… un’altra volta avevo sentito Edward così incontenibile e quasi violento… quel giorno alle scuderie! E mi era piaciuto da morire… proprio come allora mi stava facendo impazzire.
-Sei mia, Bella! Mia!- mormorò roco, morsicandomi il collo. A quel gesto e quelle parole così possessive, il mio orgasmo esplose più travolgente che mai. Subito dopo anche Edward venne con un ringhio degno di un leone. Ci appoggiammo ansanti uno all’altra… le nostri fronti si sostenevano a vicenda, come i nostri corpi, mentre i cuori di entrambi battevano all’unisono, ancora impazziti.
-Ti amo, Isabella Swan- sussurrò sulle mie labbra, baciandole delicatamente. Mi dolevano leggermente per l’irruenza di poco prima, ma la sua lingua delicata e gentile fu come un balsamo che donava un sollievo estremo. Gli sorrisi.
-Ti amo anch’io Edward Cullen, e non so cosa ti sia preso questa sera, ma…- mi interruppe, impedendomi di finire la frase, mentre con estrema dolcezza ed attenzione mi fece appoggiare i piedi per terra. Le sue mani mi circondarono il viso, premurose.
-Scusami, amore… ti ho fatto male? Non volevo essere così rude e violento… è solo che tutto quel…- stavolta fui io a non dargli la possibilità di continuare, tappandogli la bocca con un bacio mozzafiato.
Ci staccammo e mi guardò compiaciuto.
-Ora posso finire?- gli chiesi con tono malizioso. Annuì, mentre le sue braccia andavano a circondarmi la vita, stringendomi maggiormente al suo petto.
-Stavo dicendo che mi è piaciuto più del lecito e che mi hai donato una nottata indimenticabile. Grazie… e scusa se all’inizio ti volevo mandare via… sono contenta che tu non ti sia arreso- ridacchiai, insieme a lui.
-Bè… diciamo che mi sono meritato il tuo trattamento, ma che anche io sono molto felice di averti disobbedito!- dichiarò, accarezzandomi le natiche; -Però mi spiace averti rovinato questo completino meraviglioso… avrei voluto vedertelo addosso ancora qualche volta…- si rammaricò.
-Non importa, amore… tanto dopo aver gradito l’effetto che ha avuto su di te ho già deciso di andare a comprarne altri, molti altri… anzi ci andiamo insieme, così mi aiuterai a scegliere!- lo provocai, facendogli l’occhiolino. Mi accarezzò il collo dove mi aveva morsicato e vidi un certo rimorso nei suoi occhi.
-Scusa…- si dispiacque.
-Non ti devi scusare, Edward… non mi hai fatto male… in quel momento ero così estasiata che non capivo più niente- lo rassicurai; -Piuttosto… si vede tanto?- gli chiesi. La smorfia colpevole che gli si dipinse in viso mi fece intendere che sarebbe stato meglio, almeno davanti a Esme e mio padre, indossare un foulard. Sghignazzammo entrambi e poi ci accoccolammo nel letto, restando abbracciati ancora un po’. Poi quando il sonno stava per prendere il sopravvento, Edward mi baciò e scappò in camera sua. Ormai erano le cinque e mezzo e c’era il serio rischio che mio padre si alzasse e facesse un altro giro di controllo nelle camere. Per fortuna, noi ragazzi avevamo deciso di partire verso le undici così avremmo potuto dormire un altro po’. Ero stravolta e dopo pochi secondi piombai nel buio più totale, felice ed appagata.

Pov Edward

Il suono fastidioso della sveglia mi richiamò dal mondo dei sogni. Poche ore prima, dopo essere tornato in camera distrutto ma in estasi completa, l’avevo puntata per le dieci e mezza per poi piombare come un neonato tra le braccia di Morfeo. Prima di partire avevo tutto il tempo di farmi una doccia e ingurgitare qualcosa per colazione, perché le valigie e tutto l’occorrente per la festa erano già stati caricati nelle auto.
Mi alzai, stiracchiandomi e sentii subito un bruciore alla spalla. Diedi un’occhiata di sbieco e un sorriso sornione si stampò sul mio viso al ricordo delle unghie della mia gattina sexy conficcate nella mia pelle per il troppo piacere. I voluttuosi ricordi della nottata si insinuarono nel mio cervello, pervadendo ogni singola cellula del mio corpo e facendo scattare SC sull’attenti.
-Buono, tu! Vedi di tornare a cuccia perché fino a stasera non se ne parla!- lo ammonii, a voce alta. Perfetto! Ora parlavo anche con il mio membro. Quella ragazza mi aveva fatto proprio rincoglionire!
Il mio stomaco brontolò sonoramente, ricordandomi che era ora di metterci qualcosa dentro… alla doccia avrei pensato dopo, anche se sentivo il bisogno di darmi una bella sciacquata al viso. Mi infilai il pantalone della tuta, una t-shirt e scesi di sotto, dove, a giudicare dai rumori, la vita era già frenetica da un pezzo.
Trovai tutti quanti in cucina e appena mi videro notai le loro espressioni divertite. Sembrava quasi cercassero di trattenersi dal ridermi in faccia. Bè, senz’altro a causa del poco sonno e dell’intensa attività notturna, non dovevo proprio avere l’aspetto di un adone, ma dopo una rinfrescata mi sarei certamente ripreso alla grande.
-Buongiorno a tutti! E ancora tantissimi auguroni, sorellina!- salutai, andando poi verso la mia ragazza, per baciarla; ma lei si scostò, non facendosi nemmeno sfiorare. Rimasi stupito da quel brusco allontanamento. Eppure, prima di tornare in camera mia, ci eravamo salutati felici ed appagati, ormai non era più arrabbiata. Stavo per chiederle spiegazioni, quando il campanello di casa suonò: erano arrivati Jake, Leah, Ben e Angela.
-Per favore, Edward, puoi andare ad aprire?- mi chiese Rosalie; -Solo perché noi siamo già tutti seduti-puntualizzò, sghignazzando. Mi sembravano tutti molto strani… ma forse ero solo io che avevo ancora troppo sonno per connettere normalmente.
-Ok, però intanto preparatemi una tazza enorme di caffè e un piatto ricolmo di cialde e sciroppo. Ho una fame da lupi!- affermai ancora un po’ stranito, da tutte quelle risatine trattenute. Charlie e mia madre, poi, erano quelli che tentavano di contenersi più degli altri… chissà che capelli avevo, per farli divertire in quel modo. Sicuramente non volevano offendermi, ma il mio buonumore non sarebbe stato scalfito da niente! Mi passai una mano sulla zazzera ramata, giusto per ricomporla; poi mi avviai alla porta di casa, ma nel momento in cui aprii il portone, gli occhi mi caddero sullo specchio dell’ingresso e per poco non mi prese un infarto: le mie labbra erano completamente ricoperte di rossetto rosso fuoco, le palpebre pitturate con un ombretto viola molto acceso, le gote colorate di un fucsia intenso e le mie ciglia erano allungate e annerite con quello che supponevo fosse mascara. Oh porca puttana, sembravo un trans! E uno di quelli brutti! Ora mi tornava tutto quanto… e anche il perchè la mia simpatica ragazza non aveva voluto baciarmi, anziché avvertirmi come una brava fidanzata. Un sonoro scoppio di risate mi riportò alla tragica realtà.
Mi resi conto che i miei amici, sull’uscio di casa, si stavano sbellicando alla grande, a scapito della calpestata dignità del sottoscritto.
-Ciao, Edwardina! Ma come sei carina! Hai già il ragazzo, dolcezza?- mi schernì Jake; entrò ancheggiando e sbattendo le ciglia con fare disgustoso. Bleah! No, le sue avances, no!
-E’ una nuova moda, mia cara?! Io fossi in te, però, prenderei qualche lezione di make-up da tua sorella perché il viola non si sposa molto con i tuoi occhioni verdi- esclamò Leah, dando man forte al fidanzato. Gli unici che mi risparmiarono furono i cari Ben e Angela; ma poi mi accorsi del reale motivo del loro silenzio: non riuscivano a dire niente perché avevano addirittura le lacrime agli occhi dal ridere e i loro corpi erano scossi da sussulti. Merda! Ero un orrore! Raggiunsero gli altri e li sentii porgere gli auguri a mia sorella mentre io continuavo a fissare inorridito la mia immagine allo specchio. Non potevo credere che Jasper avesse osato tanto. Maledetto!
-Jasperrrr!- urlai in preda alla rabbia, sbattendo la porta di casa e correndo in cucina. -Questa me la paghi, verme!- ringhiai a una spanna dal suo viso. Lui senza scomporsi affatto, mi sorrise soddisfatto e compiaciuto della sua opera estetica.
-Certo, certo, Cullen! Sto tremando di paura, brrrr- mi liquidò con un gesto noncurante della mano. Mi chinai accanto al suo orecchio, in modo che mi sentisse solo lui.
-Intanto tu stanotte sei andato in bianco mentre io e la tua sorellina ci siamo dati parecchio da fare! Mmm… ho goduto come non mai!- lo provocai. Si irrigidì di colpo, scoccando un’occhiata di fuoco a Bella che arrossì violentemente, capendo cosa avessi raccontato al fratellino, per poi restituirmi l’occhiataccia. Così la prossima volta l’avrebbe piantata di reggere il gioco al fratello! Forse la gattina ancora non aveva imparato la lezione… perfetto, il maestro gliela avrebbe fatta ripassare per benino! Ma intanto… uno Swan alla volta!
-Charlie, tuo figlio ha palesemente violato le regole e tu non gli dici niente? Non avevi detto “ognuno nella propria camera”? Bè, Jasper è evidentemente venuto nella mia- mi lamentai indicando il mio bel visino deturpato, facendo aumentare le risate del folto pubblico. Ma che piacere essere il clown della giornata! Quasi quasi avrei dovuto esigere il prezzo dello spettacolo.
-Bè, figliolo… avete per caso cambiato sponda e deciso di mettervi insieme?!- ci chiese, con cipiglio serio.
-Nooo!- urlammo all’unisono io e Jazz, sbalorditi per l’illazione.
-Allora non penso abbiate combinato nulla di compromettente, quindi non prenderò provvedimenti- sghignazzò lo sceriffo; -Andiamo, amore mio e lasciamo questi pazzi di figli che ci ritroviamo ai loro scherzi idioti!- si rivolse a mia madre.
-Vedete di non combinare casini come quello di ieri sera e ricordatevi che in settimana andremo a controllare la casa al mare e se troveremo qualcosa che non va, fioccheranno le punizioni, potete anche starne certi!- ci avvertì la mamma, scrutando seria soprattutto me e Jasper.
-Dove andate di bello?- chiese Alice.
-Passiamo a prendere Billy e poi mangeremo da Sue e Harry- spiegò Charlie. Li salutammo e poi finalmente cominciai a rimpinzare lo stomaco, incurante del trucco sul mio viso. Ormai la figura di merda l’avevo fatta ampiamente, e quindi tanto valeva mostrarsi superiore; poi in fondo non mi dispiaceva mangiare prima di lavarmi: avevo una fame da paura!
-Però caspita, Edward! Come donna faresti comunque furore! Sei proprio tutta fuoco, baby- calcò ancora la mano Jake. Lo ammonii con uno sguardo raggelante.
-No, ha ragione lui, amore mio! Nonostante i colori un po’ troppo forti usati da Jazz, il mascara ti dona molto! Rende i tuoi occhi più brillanti!- aggiunse Bella, sistemandomi il ciuffo che mi era ricaduto sugli occhi.
-Te li do io gli occhi brillanti! Piccola traditrice!- esclamai, afferrandola per la vita e trascinandola sulle mie gambe. La baciai appassionatamente per poi pulirmi la bocca dal rossetto sul suo viso, sporcandola tutta.
-Edward! Io che c’entro?! E’ stato mio fratello!- si difese ridendo e cercando di ripulirsi con un tovagliolo.
-Sì, ma tu non mi hai avvertito quando sono sceso! E poi da te, Rose… un simile colpo basso non me lo sarei mai aspettato! Mandarmi ad aprire la porta conciato come un trans!- la rimproverai bonariamente. Lei mi venne a dare un bacio strizzandomi poi la guancia un po’ troppo vigorosamente. Ahia però!
-Mi dovevo vendicare in qualche modo! Ieri sera per colpa tua siamo andati tutti in bianco!- dichiarò.
-Parla per voi, sfigati!- puntualizzai, facendo arrossire ancora Bella.
-Bella!- la redarguì la cugina. La mia ragazza alzò le mani in segno di difesa, indicando poi me.
-E’ tutta colpa sua! Che ci posso fare se ho un fidanzato troppo eccitante?! Ho resistito un po’, ma poi non ce l’ho più fatta… era troppo sexy!- spiegò, facendomi gongolare. Alè, beccati questa, Swan!
-E basta!- si infervorò Jasper. Sogghignai trionfante.
-Ecco perché, fratellino, non ti sei nemmeno accorto di Jazz che ti conciava in quel modo! Di solito non hai il sonno così pesante- intuì Emmett.
-Bè, sapete… dovevo recuperare le forze: sono andato a letto quasi alle sei, io- mi vantai, inarcando le sopracciglia e fissando il mio cognatino.
-Ahahah! Cullen 2 - Swan 1!- si entusiasmò Emmett allungando la sua manona per darmi il cinque.
-Ehi, non vale, siete due contro uno! Jasper hai bisogno di me!- si intromise subito Jake. E figuriamoci se il suo amicone non gli teneva le parti!
-Sì, sì, certo! Siamo tornati all’asilo. Vedete di non rovinarci il weekend, intesi?!- li ammonì Leah.
-Agli ordini!- urlammo noi ragazzi all’unisono, scoppiando a ridere per poi andare a prepararci.


Dopo quasi un’ora e mezza stavamo aprendo la porta della casa al mare.
Ero emozionato e tutti aspettavano che consegnassi il mio regalo a Bella. Il tempo di sistemare le nostre cose nelle rispettive camere e il campanello di casa iniziò a suonare ininterrottamente: la compagnia di La Push era arrivata al gran completo! Le ragazze iniziarono ad addobbare le stanze per la festa, mentre noi ometti andammo ad aiutare a scaricare gli strumenti della band per poi montarli nella dependance. Visto che eravamo solo noi e pochi altri intimi, i Licantropi avevano deciso di suonare dal vivo così da divertirci maggiormente. Avevo anche pregato Jacob affinché convincesse la sua migliore amica a cantare di nuovo. Non vedevo l’ora di risentire la soave voce della mia Bella, così delicata ma colma di passione… era stato fantastico quella volta al matrimonio e ci tenevo proprio tanto ad assistere ad un’altra sua performance, ma sapevo che non le piaceva stare al centro dell’attenzione… forse, però, con il fatto che fossimo tra di noi si sarebbe lasciata convincere. Lo speravo!
-Direi che è il momento del tuo regalo a Bella, fratellino!- esclamò Emmett, che non stava più nella pelle, attirando l’attenzione di tutti quanti. Sbuffai… speravo di rimandare ancora il momento… temevo in una solenne lavata di capo della mia ragazza. Bella mi guardò con sospetto e si avvicinò minacciosa, piantandosi di fronte a me con le braccia incrociate e gli occhi ridotti a due fessure.
-Edward Anthony Cullen!- tuonò ostile.
-Sì, luce dei miei occhi…- tentai di rabbonirla. Merda! Ormai ne ero certo: si sarebbe incazzata da morire. Avevo veramente esagerato…
-Ah ah! Non attacca con me, Cullen!- sibilò. Oh povero me… il mio cognome, pronunciato da lei… dio, che goduria! -Come mai di solito sei sempre così ansioso di consegnarmi i tuoi regali, mentre stavolta stai facendo di tutto per rimandare il momento?! Non me la conti giusta!- si insospettì. Le risate degli altri distolsero la sua attenzione da me. Suo fratello si avvicinò e la abbracciò.
-Dai, sorellina… lo sai che ti ama alla follia e ti vuole solo vedere felice. Vedrai che non ti arrabbierai- la calmò.
-Ma voi due non eravate in guerra?!- si meravigliò. E in effetti anch’io lo ero.
-Bè, ma il nostro è solo un modo come un altro per movimentare il weekend. Il regalo che invece ti ha fatto è più importante di qualche stupido scherzo tra noi e soprattutto la tua felicità viene prima di tutto. Quindi una piccola tregua ce la possiamo anche concedere- le spiegò, trovandomi perfettamente d’accordo. Gli schiacciai l’occhiolino in segno di ringraziamento per il sostegno e lui mi diede un’energica pacca fraterna sulla spalla. Già, tregua, eh? Non mi sarei fatto fregare: forse l’aveva detto per farmi abbassare la guardia… bè, stai in guardia, Swan!, sogghignai.
-Edward…- mi richiamò il mio tesoro.
-Forza andiamo, principessa!- esclamai, prendendola per mano e avviandomi alla porta a vetri che conduceva alla spiaggia.
-Ma dove stiamo andando? Il mio regalo è fuori? Come mai? E poi un po’ di privacy, no?- mi riempì di domande Bella, lamentandosi anche per il fatto che tutti ci stavano seguendo.
-La privacy non ci serve visto che il mio regalo non è l’apoteosi del romanticismo… quello ce lo concederemo stasera, piccola- le sussurrai all’orecchio mentre continuavamo a camminare.
Appena giungemmo in prossimità della riva, ci fermammo di fronte al suo regalo ricoperto da un ampio telone.
-Non sarà romantico, ma è una gran figata! Pronta?- le domandai con il cuore che mi batteva forte. Annuì, mordendosi il labbro, segno di quanto fosse eccitata e nervosa.
Emmett e Jasper tolsero il telo e… voilà!
Bella si ritrovò di fronte a due acquascooter favolosi. L’espressione stupita e meravigliata della mia ragazza mi fece capire che ci avevo azzeccato in pieno.
-Oddioddioddioddio! Non ci posso credere! Grazie, grazie, grazie, grazie! Ti amo, dio quanto ti amo! Sei il miglior fidanzato del mondo, dell’universo!- urlò, saltellando e buttandomi le braccia al collo, riempiendo il mio viso di baci. Scoppiai a ridere, stringendola forte e facendola roteare.
Le urla e i fischi dei ragazzi testimoniarono quanto anche loro ne fossero entusiasti. Bella si catapultò sopra uno dei due. Dio quanto era sexy lì sopra!
-Edward… ma… ma tu sei matto! E poi due, non uno… due!- si agitò sempre più. I suoi occhi esprimevano tutta la sua gioia e la sua eccitazione per quel dono . Ero felice da morire che le fosse piaciuto il regalo e non vedevo l’ora che li provassimo insieme.
-Signorina Swan! Forza! Abbiamo dalla nostra una splendida giornata di sole e due mute che ci aspettano, così li potremo provare insieme- la invitai, porgendole la mano per farla scendere.
-Bells, ma poi farai fare un giretto anche a noi, vero? Sono o non sono il tuo migliore amico!- tentò di arruffianarsela Jake. Scoppiammo tutti a ridere.
-Non vi preoccupate! Faremo i turni, ma se permettete… l’onore va prima alla festeggiata e al ragazzo più meraviglioso di questo mondo!- gli rispose Bella, al settimo cielo.
-E il più sexy…- ammiccai al suo orecchio, facendola annuire e sogghignare allo stesso tempo; la abbracciai ancora e insieme rientrammo in casa per andare a cambiarci.
-Grazie, Edward! Ti amo da morire- mi sussurrò Bella.
-Ti amo anch’io, gattina! E sono contento che il regalo ti sia piaciuto così tanto. Ti meriti il meglio e io mi impegnerò per tutta la vita a renderti felice come oggi… auguri vita mia!- le risposi, mentre le mie labbra si unirono alle sue in un bacio colmo d’amore.


ANTEPRIMA CAPITOLO 121


-Ciao, sorellina. Wow! Sei uno schianto!- mi complimentai. Indossava un tubino nero aderente molto corto con una profonda scollatura dietro che le lasciava scoperta la schiena.
-Vuoi far girare la testa a tutti di sotto?- le domandai, facendola arrossire di piacere. Mi sorrise raggiante.
-Grazie, Ed… ma l’unico che mi piace fare impazzire è il ragazzo che, in questo momento, è appena entrato in doccia. E devo confessarti che sono molto felice che abbiate deciso di smetterla con quegli stupidi scherzi da bambocci- mi rivelò. Sorrisi, mentre un’idea diabolica si stava formando nella mia testa.
-Sì… sai com’è… ormai siamo un po’ cresciutelli. E’ stato divertente ieri e stamattina, non lo nego… ma ora vogliamo pensare solo alla festa- le mentii spudoratamente. Lei mi venne a dare un bacio sulla guancia e mi sorrise felice.
-Bravissimo! Devo dire che hai proprio messo la testa a posto da quando stai con Bella. Quella ragazza è stata una manna dal cielo per te. Forza, scendiamo!- mi spronò.
-Tu vai pure, io arrivo subito: mi sono dimenticato di spruzzarmi un po’ di profumo. Farà impazzire Bella- mi giustificai con una scrollata di spalle.
-Ok, ci vediamo giù- mi salutò, iniziando a scendere. Appena fui certo che non fosse più in ascolto, misi in atto il mio perfido piano


Vi ricordiamo l'altra nostra fiction Segreti e Inganni
la nostra OS  Ritrovarsi

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