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Autore: lisa76    08/10/2011    10 recensioni
La guerra è finita, Hermione torna dopo un anno di assenza, ma è cambiata e non è la sola. Un segreto sta per essere svelato ... tanti ricordi e tante mezze verità verranno alla luce.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Hermione
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ron era rimasto defilato, aveva udito quanto gli altri avevano detto nell'ingresso, ma aveva preferito non intervenire. Ora seduto al tavolo di cucina con una tazza di the in mano si chiedeva cosa ancora ci facesse lì.

Quando Harry, o meglio il suo Patronus, lo aveva informato del ritorno di Hermione il suo cuore aveva gioito. Gli era mancata tanto Hermione, il non sapere come stesse o se avesse bisogno di loro lo aveva annichilito in tutti quei mesi.

Non credeva e nemmeno sperava che la ragazza fosse tornata per lui, ma era stato felice di saperla a casa, nuovamente con loro, nuovamente parte della loro vita, come era sempre stato da quando avevano undici anni.

La loro breve, brevissima relazione era finita la mattina che Hermione se ne era andata, poche parole sulla porta di casa. Dove lui l’aveva colta in procinto di andarsene.


Aveva sentito un rumore, o almeno gli era parso. In più faceva un caldo insopportabile, così Ron aveva deciso che un bel bicchiere di acqua fresca sarebbe stata la cosa migliore, prima di rimettersi a dormire. Aveva sceso le scale scalzo, stropicciandosi gli occhi, convinto di non incontrare nessuno a quell'ora così insolita del mattino. Invece aveva visto lei. Vestita di tutto punto e con un borsone in mano pronta a chiudersi la porta alle spalle.

<< Hermione? >> l’aveva chiamata stralunato << Hermione dove vai? >> le aveva chiesto avvicinandosi mentre lei gli aveva restituito solo uno sguardo spaurito.

<< Ron io .. io devo andare via >> aveva detto la voce rotta dalle lacrime.

<< Come andare via? Dove vai? Perché a quest’ora? >> aveva cercato di raccapezzarsi lui.

<< Io … Io ti ho scritto una lettera, Ron … io >> la ragazza aveva posato la valigia e gli aveva allungato una busta che lui aveva guardato con orrore.

<< Sono qui, dimmi che c’è scritto >> l’aveva esortata iniziando ad alterarsi, era sempre stato facile alla rabbia, soprattutto con Hermione e non ne capiva nemmeno lui il vero motivo. Forse era perché accanto a lei si sentiva sempre così fuori luogo, così sbagliato, così inadeguato.

Hermione aveva sospirato e poi si era stretta le braccia al corpo, quasi abbracciandosi.

<< Ron è finita. Io … io ti voglio bene, ma sento che questo non è sufficiente, che io non sono quella giusta per te. Non sono capace di amarti come meriti e ora non posso nemmeno più farlo. Vado via, Ron. Vado a raggiungere i miei in Australia, tenterò di riportarli con me. Di ridare loro la memoria. >> disse senza mai alzare gli occhi dal pavimento.

<< Hermione ma perché? Cioè capisco la storia dei tuoi, ma perché non possiamo … >> ma non lo fece finire.

<< Mi dispiace >> disse semplicemente lei, mentre afferrava il borsone ai suoi piedi ed usciva per smaterializzarsi.


<< Ron vuoi avvertire Luna? Ti fermi da noi a cena? >> la voce di sua sorella lo riportò al presente.

<< No, non resto. Vado da Luna, credo … è meglio così, si è meglio, cioè ... Se torna Hermione ditele che la saluto e che se vuole mi farebbe piacere parlarle. Se rimane, intendo, se … devo parlarle … devo dirle tante cose, forse … cioè io >> farfugliò in risposta.

Ok, si era ingarbugliato nel suo stesso pensiero. Non sapeva cosa dirle se mai l’avesse rivista, non voleva che la ragazza credesse che lui la rivolesse perché non era così, cioè la rivoleva come amica ma amica e basta poi avrebbero potuto anche parlare del passato, forse, e del presente e di Luna e di come lui stesse con Luna, insomma era un gran casino quello che aveva in testa.

<< Vado da Luna >> disse infine risoluto, mentre sia Harry che Draco lo guardavano straniti.

Ginny gli sorrise. Almeno con Luna si sarebbe tranquillizzato, certo era ovvio che volesse parlare con Herm. Tutti volevano parlare con Hermione. Quella ragazza doveva un sacco di spiegazioni a tutti. Ma era più che certa che quello che Ron provava in questo momento per Hermione era solo semplice amicizia. Forse almeno tra loro tutto sarebbe finalmente funzionato ora che anche lui aveva trovato la persona giusta.

<< Vai e salutamela, ti terrò informato sugli sviluppi >> disse sollevandosi sulle punte e scoccandogli un bacio sulla guancia.

Ron avrebbe aspettato il suo turno per chiarirsi con Hermione, ma stando con Luna la cosa gli sarebbe sicuramente pesata meno pensò lei mentre lo guarda dirigersi verso la porta.


<< Credi che … >> la voce incerta di Draco la riportò con lo sguardo su di lui e vi lesse un mare di dubbi, tutti quei dubbi che velatamente in quell'ultimo anno il ragazzo aveva lasciato affiorare. Quando avevano cominciato a parlare di Hermione, Malfoy si era dimostrato piuttosto reticente soprattutto sull'esporle i suoi sentimenti verso la ragazza. Ginny non lo aveva forzato. Ginny era rimasta in silenzio ed aveva atteso, lo aveva consigliato quando era stato necessario e scosso quando riteneva ne avesse bisogno. Ma non lo aveva mai obbligato a dire cose che non era pronto a dire. Forse era questo quello che Malfoy aveva apprezzato di più nella loro amicizia. Certo Ginny si era fatta un po’ violenza all'inizio, non era sua abitudine non insistere o non dire chiaramente tutto quello che pensava, ma aveva promesso all'amica di prendersi cura di lui e lo aveva fatto cercando di mettersi nei panni di Hermione. Hermione non obbligava o spronava nessuno a parlare, c’era e questo era sempre stato più che sufficiente per tutti loro, la consapevolezza che li avrebbe ascoltati comunque, anche quando era palese che mentissero a loro stessi. Così lei aveva fatto con Draco, in quel modo il ragazzo si era aperto completamente con lei ed ora, forti di una solida amicizia Ginny poteva permettersi di essere un po’ più se stessa.

<< Non fare il cretino >> lo redarguì subito, sotto lo sguardo divertito di Harry. Il suo fidanzato aveva visto crescere quell'amicizia restandone sempre un po’ defilato, con la convivenza dei tre anche i due ragazzi avevano stretto una sorta di legame non ancora definibile amicizia, ma indubbiamente l’embrione di essa. Forse un giorno sarebbero stati amici, forse, se Hermione fosse tornata nella loro vita quel giorno non sarebbe stato così lontano.

<< Si Malfoy non dire stronzate. Ron ha solo Luna in testa. Vuole vedere Hermione e parlarle, ma come tutti noi, vuole capire perché se n’è andata cosi. Anche se comincio a credere che buona parte della colpa della sua fuga sia tua. >> disse Harry serio, guardandolo fisso.

<< Tu … non capisci. Io … lei… si probabilmente è colpa mia, ma lei non mi ha mai dato modo di spiegarmi, di dirle quello che … >> Draco abbassò il capo sotto il peso della consapevolezza.

Potter aveva ragione era stata colpa sua, ma non solo, Hermione aveva le sue colpe.

Hermione che non ascoltava mai, Hermione che tirava sempre le sue conclusioni senza lasciargli il tempo di spiegarsi, Hermione che correva sempre come un treno senza dare il tempo a lui di adattarsi, di starle al passo.

Lei era il suo uragano, lei arrivava lo travolgeva e lo lasciava devastato. Era sempre stato così. Draco si era sempre sentito un passo indietro a lei. Lei sembrava sempre sapere le cose, saperle prima, prima di lui, prima di tutti. La sua mente geniale viaggiava su altri binari rispetto a tutti loro, portandola sempre un passo avanti, sempre distante.

La mano calda di Ginny gli si posò sulla spalla, di riflesso la strinse, aggrappandosi a quell'unico appiglio nella tempesta che sentiva dentro di se.

<< Lo sai che è stato merito suo, di Hermione, se siamo diventati amici? >> disse Ginny guardando Harry, Draco sapeva quello che stava per dirgli, glielo aveva detto lei quasi un anno prima. La prima volta che si erano parlati nel cortile della Tana, quando lui era andato per riprendersi Hermione. La mente di Draco tornò a quel giorno.


Avanzava a testa alta sullo sterrato che portava a quella casa tutta storta e che sembrava star su per non si sa quale magia. L’incedere di un soldato pronto all'ultima battaglia e dentro un tumulto tale da richiedergli un certo controllo per non lasciar trasparire nulla.

Se lo avessero visto probabilmente lo avrebbero affatturato senza farlo nemmeno avvicinare, ma lei era lì e lui doveva vederla, parlarle, dirle che finalmente tutto era sistemato, che finalmente loro potevano amarsi così come sempre avevano sognato, alla luce del sole. Basta sotterfugi, basta incontri clandestini, basta doversi nascondere da tutto e tutti. Era la loro nuova alba.

Eppure il tarlo dell'incertezza gli rallentava il passo, magari lei lo avrebbe respinto, magari aveva deciso che la donnola era meglio di lui. Non che ci volesse molto ad essere meglio di lui, soprattutto in quel periodo, quando tutta la sua vita cadeva a pezzi e lui stesso faticava a tenersi in piedi. Hermione però lo aveva amato, aveva detto di amarlo, lei sola, lui non ne aveva mai avuto il coraggio anche se dentro di lui sapeva di amarla immensamente, non glielo aveva mai detto. Mai. Ecco perché era lì in un afosa mattina di metà giugno, sul sentiero della casa di coloro che aveva più vessato nella sua giovane vita.

Gli era stato insegnato che i Weasley erano quanto di più deprecabile esistesse nel mondo magico, erano babbanofili e poveri, cose di cui suo padre li aveva più volte accusati. Gli era stato insegnato ad odiarli, a disprezzarli, a deriderli e lui da bravo figlio aveva sempre fatto quanto ci si aspettava da lui. Poi aveva incontrato Hermione davvero, in quell'aula quella notte, e tutti quegli insegnamenti avevano perso importanza, le litanie del padre sembravano solo deliri di fronte alle sagaci argomentazione della ragazza.

Hermione, così perfetta da non poter essere ritenuta inferiore a nessuno. Hermione che aveva stravolto il suo mondo in modo totale, che come un ciclone aveva spazzato via tutte le sue fondamenta, lasciando solo l’immenso amore che provava per la ragazza.

Quando la porta si era aperta aveva spalancato gli occhi aspettandosi di vederla correre verso di lui, ma appena aveva messo a fuoco la figura che avanzava incerta verso di lui aveva capito che niente sarebbe andato come si era immaginato.

<< Malfoy >> aveva sussurrato Ginny Weasley arrivandogli di fronte.

<< Weasley >> aveva risposto lui imponendosi di evitare nomignoli o insulti vari, era una nuova vita quella, la vecchia andava lasciata alle spalle.

Lo sguardo di Draco era saettato oltre le spalle della ragazza in direzione della porta che però rimaneva inesorabilmente chiusa. Stringendo i denti aveva riportato gli occhi sulla sua interlocutrice, lo sguardo contrito di lei gli fece capire che non era stato così bravo a nascondere la delusione.

<< Se n’è andata >> aveva detto semplicemente la ragazza mentre lui aggrottava le sopracciglia.

<< Ieri prima del alba. Ha lasciato un messaggio in cui diceva che avrebbe raggiunto i genitori in Australia, di non cercarla, ci informerà lei. >> riprese decisa.

Draco era ancora più atterrito, se ne era andata di nuovo, questa volta non era nemmeno riuscito a vederla un ultima volta. Strinse gli occhi e deglutì a vuoto, prima di girarsi per andarsene. Una piccola mano calda però gli si ancorò al braccio.

Innervosito le rivolse uno sguardo gelido. Ginny non si scompose minimamente.

<< Prima di andarsene mi ha chiesto una cosa >> disse catturando nuovamente l’attenzione di Draco che la guardò interrogativo.

<< Mi ha chiesto di starti vicino, di esserti amica insomma >> disse lei imbarazzata, mentre il sopracciglio biondo di Malfoy scattava verso l’alto.

<< Weasley io non credo che sia il caso >> aveva detto duro liquidando la faccenda.

La presa di Ginny però si era fatta più decisa << Io invece credo di si. Io credo di aver perso la mia migliore amica e che tu abbia appena perso la ragazza che ami, quindi io CREDO che sia decisamente il caso. Non so se Hermione tornerà, ma mi ha chiesto di esserti vicina e io lo farò Malfoy, lo farò per lei, per te, ma anche e soprattutto per me stessa. Non posso e non voglio perdere la fiducia nell'unica vera amica che ho. Hermione ha visto qualcosa in te che tutti noi non abbiamo mai scorto in tutti questi anni. Bene, lo capirò anch’io, e Malfoy? >> gli disse ghignando appena << Rassegnati la testardaggine non è tipica solo di Hermione >> concluse decisa, così decisa che a Draco ricordò tremendamente Hermione, tanto da strappargli un piccolo sorriso.

Per un attimo si sentì come un bambino piccolo affidato alle cure della babysitter durante l’assenza della madre. L’amore di Hermione era così: avvolgente, invadente, previdente, incurante e tremendamente perfetto.


POSTO PICCOLO:

Ciao!!! Ormai si è capito i ricordi la fanno da padrone in questa storia, tutti parlano di lei, tutti pensano a lei, tutti ricordano Lei. Ma Lei che fine ha fatto?

Lo saprete il prossimo sabato  ;)

Grazie a tutti quelli che hanno commentato e che hanno letto. 

Al prossimo fine settimana!

Un bacione Lisa 

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Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà di J.K.Rowling.
Questa storia è stata scritta senza alcun scopo di lucro.


   
 
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