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Autore: GiuniaeOfelia    12/10/2011    7 recensioni
Un artista, una donna avvocato, una fioraia, uno scrittore, un critico d'arte, un'hostess, un disoccupato, una stilista in pensione, una band movimentata, due studenti di filosofia e psicologia sull'orlo di una cirisi di nervi, un eccentrico cuoco gay e il suo compagno dietologo, un ex detenuto e un portiere coreano...Cosa li unisce? Vivono tutti sulla One Fifth Avenue!!
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One Fifth Avenue

Love in progress

 

 

Capitolo 1: Cogliere le sfumature

 

Basta davvero solo un miscuglio di linee e colori per esprimere un’emozione? Basta davvero solo una pennellata per eliminare il passato e scrivere già irrimediabilmente il futuro? Basta davvero solo un quadro per farti confondere ricordi e premonizioni e farti credere che nulla sia davvero cambiato?

Erano queste le domande che ronzavano nella mente di Neil Collins, mentre fissava da qualche minuto uno dei molti dipinti presenti nella Galleria d’Arte . Uno dei molti, ma l’unico che era rimasto lì, al suo posto, durante l’anno di assenza di Neil. Ed era questo il primo posto che aveva voluto visitare, una volta messo piede a New York, quella Galleria che passava ogni giorno ad esplorare con l’interesse dell’addetto ai lavori, quella Galleria che adesso poteva essere definita anche un po’ sua.

“E’ un bel quadro non è vero?”. Fu una voce maschile alle sue spalle, ad interrompere le riflessioni del signor Collins.

Il ragazzo, sulla trentina, si voltò lentamente, cercando di far forza all’attrazione che teneva i suoi occhi blu elettrico incollati a quel quadro.

“Non è solamente un quadro” rispose semplicemente, inclinando la testa quel tanto per scorgere la figura dello sconosciuto interlocutore.

Ethan Hayes, questo era il nome dell’uomo, aveva circa cinquant’anni e non passava di certo inosservato. Lo sguardo, l’abbigliamento, il portamento, tutto suggeriva in lui l’animo da intellettuale e l’eccentricità dei suoi capelli color carota, gli conferivano anche l’aria di strambo filosofo. Avanzò di qualche passo, ponendosi alla stessa linea d’aria di Neil e, dopo essersi sfilato gli occhiali da sole (nonostante si respirasse già l’aria del novembre inoltrato), con un rapido ma teatrale gesto della mano, si voltò verso il ragazzo.

“E cos’è secondo lei?” chiese dopo qualche secondo, meditando la domanda e formulandola infine con il tono tipico di un professore intrigato dalla prospettiva di poter apprendere qualcosa da un allievo.

“E’ un quadro…ma non è solo questo? Non riesce a percepire le sfumature? E quando dico sfumature non mi riferisco solo al colore!” replicò Neil con entusiasmo, tornando a fissare il quadro.

“Sfumature non riferite solo al colore” mormorò l’uomo più anziano ripetendo le parole di Neil “si intende parecchio di arte, non è vero?” chiese nuovamente interessato, come sempre, quando si trattava di scoprire in altri la sua stessa passione.

Neil sorrise a quell’ultima domanda. Non sapeva se s’intendeva di arte, ma era convinto che fosse l’arte ad intendersi di lui. Viveva per l’arte, i quadri, la pittura, il colore e le sue sfumature, le sfumature ed il loro colore. E più si addentrava in quei pensieri, più cominciava a pensare che forse in quella stanza il filosofo non era quell’eccentrico uomo dall’aspetto intellettuale.

“Mi piace osservare, analizzare e interpretare i dipinti, tutto qui!” rispose dopo una lunga riflessione, alzando le spalle “E lei?” aggiunse poi, non nascondendo la curiosità per quello strano individuo.

“Osservare, analizzare e interpretare i dipinti è il mio lavoro: sono un critico d’arte!” spiegò Ethan sorridendo, tornando a giocare con gli occhiali da sole. Li inforcò nuovamente e dopo aver passato una mano tra i capelli, fece per prendere la strada verso l’uscita della Galleria, quando un’ultima curiosità lo trattenne sul posto.

“Mi sembra che lei non abbia risposto alla mia domanda: cosa vuole  dire esattamente un quadro non è solo un quadro?” chiese voltandosi indietro ad angolo retto, curioso di sentire una nuova perla di saggezza, di cui quel ragazzo sembrava, seppur inconsapevolmente, esserne fornito in grandi quantità.

“Gestalt diceva che una forma non è solo la somma dei suoi componenti, così un quadro non è solo la somma di colore, linee e luce” disse Neil, facendo appello a delle nozioni di psicologia che aveva assimilato tramite gli studi della sua vicina Emily e che mai, come in questo momento, sembravano rivelarsi utili.

“Gestalt?” chiese l’uomo alzando un sopracciglio sorpreso dietro i suoi occhiali scuri. Sorrise, colpito dalla risposta e colpito anche da un’improvvisa illuminazione. “Allora è per questo che sa interpretare i quadri…E’ uno psicologo?” chiese poi cercando di immaginare quella figura alta, quei capelli spettinati e quel viso da angelo dannato, dietro la scrivania di un ufficio. Beh, Neil sembrava più un modello che altro.

“No…” rispose il ragazzo, voltandosi completamente per guardare negli occhi Ethan “Sono solo un artista”.

 

 

Angolo delle autrici

Ciao ragazzi! Sono Giunia, la co-scrittrice di questa storia insieme a Ofelia. Un modo per definirla? Frizzante, romantica, comica e a tratti anche malinconica. Un perfetto miscuglio omogeneo di elementi… Vi lascio al primo capitolo… Fateci sapere se l’idea vi piace^^

Giunia

  
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