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Autore: Londoncalling    18/10/2011    7 recensioni
Cosa sarebbe successo se Nina Dobrev non avesse ottenuto il ruolo principale, ma soltanto una posizione marginale all'interno della crew di vampire diaries?
Se le cose fossero andate diversamente avrebbe comunque ottenuto il lavoro e il ragazzo dei suoi sogni?
Per la maggior parte delle persone qui sono soltanto la ragazza che porta i caffè, non mi considerano nemmeno un essere umano, penso che se dovessero incontrarmi al di fuori di qui non mi riconoscerebbero nemmeno. Molti di loro non mi guardano nemmeno in faccia, ma non Ian lui è sempre cordiale e quando gli porto il suo caffè, mi porge un sorriso. Soltanto un piccolo sorriso e un cenno. Dev’essere dovuto al fatto che non conosce nemmeno il mio nome e comprendo che sia solo un piccolo gesto dettato dalla cortesia, ma non mi importa il momento in cui gli porgo la sua tazza di caffè rimane nonostante tutto il mio momento preferito della giornata perché posso ammirare il suo splendido sorriso ed ho la consapevolezza che sia tutto per me.
Probabilmente per lui non sarò mai niente di più che la ragazza del caffè, ma per me può bastare.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ian Somerhalder, Nina Dobrev
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Ringrazio, ancora una volta , tutti i lettori che stanno recensendo o comunque seguendo questa storia. Grazie veramente di cuore per il vostro supporto, continuate a farmi sapere cosa ne pensate della storia cercherò di aggiornare e rispondere a tutti al più presto grazie di nuovo, un bacio.
Le solite letture consigliate sono: Son of the Comet (una long incentrata sul triangolo amoroso damon-elena-stefan) e Disaster Diaries(una raccolta di os demenziali su vampire diaries).


‘Cause love really sucks
a christmas klaus.The

Do as I say.
Mi trovo sul set a lavorare, come ogni mattina a quest’ora. Sono insolitamente nervosa, forse è per la follia a cui ho acconsentito di far parte.
Megan, l’incredibilmente egocentrica e vuota ragazza di Ian, mi ha convinto a fare un’azione spregevole e ora ne sto pagando le conseguenze con la mia coscienza.
Claire ripete le sue battute con la sua solita bravura, ma il regista la riprende.
-Claire, che stai facendo non sono queste le battute!- urla lui.
-Come?- risponde lei sbigottita.
-Era quello che c’era sul mio copione- aggiunge disorientata.
-Non dire sciocchezze!-
-Ma io… Ora ti faccio vedere!- cerca Claire di contestare cercando nella sua borsa il copione.
-Ecco vedi qui, c’è la mia battuta- spiega Claire
-Io non vedo la tua battuta, ma quella corretta!- risponde il regista spazientito.
-Ma…- Claire da uno sguardo al copione restando allibita di non trovare la sua battuta.
-Senti sbagliare è una cosa, ma pretendere di venire qui ad insegnarmi il mio mestiere è un’altra, perciò la prossima volta che commetti un errore cerca di essere abbastanza umile da scusarti- la sgrida lui.
Il mio stomaco si chiude, mentre Megan dall’altra parte della stanza mi fa l’occhiolino.
Le avevamo fatto noi questo. Megan mi aveva chiesto di stampare un copione con battute diverse per Claire in modo da farle imparare le battute sbagliate e fare una pessima figura oggi sul set, in seguito Megan si era occupata di sostituire il copione errato con quello giusto di modo che nessuno le avrebbe creduto.
Il suo piano era filato a meraviglia, ma allora perché non ero felice.
Forse perché avevo fatto una cosa tremenda ad una persona che non se lo meritava. Tuttavia, al contrario di me, Megan sembrava entusiasta della buona riuscita del suo piano e non si stava ponendo alcuno scrupolo morale.
-Ce l’abbiamo fatta!- esclama contenta avvicinandosi a me, stando attenta a non essere notata da nessuno.
-Già- replico con scarso entusiasmo.
-Bene ora che la fase uno del piano è andata a termine possiamo passare alla fase due!-
-Quale fase due? Io non voglio fare altro, ho già sbagliato a mettermi in questa situazione in primo luogo, non voglio peggiorarla.-
-Sentimi, signorina moralità tu ci sei dentro quanto me! Non puoi tirartene fuori proprio ora che stiamo ottenendo dei risultati!-
-Invece posso eccome, lo sto facendo! Sono fuori-
-Io non credo. Sai, penso che lo staff sarebbe interessato a sapere che una semplice segretaria si sia permessa di falsificare un copione per fare uno scherzo alla stella dello show. E, sai, cosa capiterebbe a quella segretaria se la scoprissero? Io penso che la licenzierebbero in tronco e tu, Nina?-
-Non puoi farlo-
-E invece a quanto pare lo sto facendo- risponde la bionda con aria smorfiosa.
-Non cederò al tuo ricatto-
-Bene, allora faresti meglio a trovarti un altro lavoro-
-Sai quanto sia difficile e quanto io abbia bisogno di questi soldi…-
-Allora farai meglio a fare quello che ti dico-
Mi ha in pugno. Non rispondo, ma la mia espressione rassegnata le fa capire che ha ottenuto ciò che voleva. Collaborerò con lei.
-Che cosa devo fare?-
-Non qui, ti invierò un messaggio più tardi con tutti i dettagli. Ora devo andare non posso rischiare di essere vista con una segretaria e in più Ian mi starà cercando, non può stare un minuto senza di me-
-Veramente Ian è nel giardino di fuori con Paul e gli altri. Sembrava si stesse divertendo anche senza di te, ma è solo un’ impressione. Sono sicura che stesse solo tentando di nascondere quanto gli manchi- rispondo ironica per prendermi almeno questa piccola rivincita su di lei.
Megan risponde soltanto con un’espressione stizzita, che le fa formare delle rughe su tutta la faccia, facendola somigliare ad una vecchia gallina. Poi se ne va senza salutare.
Quella donna mi risulta sempre più insopportabile.
Cercando di dimenticare la conversazione appena avuta, mi rimetto a lavorare nel mio ufficio quando una presenza arriva dietro di me, coprendomi gli occhi con le mani.
-Indovina chi sono- dice con una voce bassa e sensuale che riconoscerei tra mille.
Tutto questo non può essere vero, dev’essere frutto della mia fantasia. È un sogno, un bel sogno.
-I…Ian- provo ad indovinare intimorita.
-Esatto, ma ce ne hai messo di tempo- risponde lui scoprendomi gli occhi permettendomi di vedere i suoi.
-Hai bisogno di qualcosa?- biascico cercando di darmi un contegno. Dopotutto sono la segretaria, probabilmente è venuto a chiedermi di fargli delle fotocopie o qualcosa di simile. Spero che questa volta non sia venuto a chiedermi di andare a prendergli l’amante in aeroporto.
-No, veramente sono qui per darti una cosa, aspetta qui-
Poco dopo è di ritorno con il suo splendido sorriso, una rosa rossa tra le mani, una lettera e un cd.
Ora ho l’assoluta certezza di stare sognando. Ma se sto sognando quando mi sono addormentata?
-Ian, sono per me?-
-Ma certo, vedi qualcun altro qui?-
-Non dovevi disturbarti davvero non…-
-Non dire assurdità, ti ho detto che mi sarei sdebitato ed ora l’ho fatto-
Sorride e mi porge i regali.
-Spero che ti piacciano. Non conosco esattamente i tuoi gusti, ma la scorsa settimana ti ho sentito canticchiare “rolling in the deep” perciò ho pensato di regalarti il cd di Adele, sempre che tu non l’abbia già. Invece nella busta c’è un buono per un massaggio è da un po’ di giorni che vedo che ti tocchi il collo spesso e fai fatica a muoverlo.-
Non importa quando mi sono addormentata, non voglio  mai più essere svegliata.
-Io, non riesco a… grazie- rispondo, non riuscendo più a connettere una frase di senso compiuto.
Lui sorride e mi sento come se in questo momento non ci fosse una persona sull’intero pianeta più fortunata di me.
-Devo dire che hai notato parecchie cose- dico, pensando ad alta voce.
-È difficile non notare una ragazza come te, Nina- risponde.
I suoi occhi brillano, mentre i miei sono ipnotizzati e incantati dai suoi. In quella frase ci leggo molto più di quello che dovrei, perché mi lascio andare mi avvicino a lui e gli lascio un leggero bacio a fior di labbra.
Il sogno finisce e si tramuta in un incubo. Mi rendo conto di quello che ho appena fatto e senza guardarlo più in faccia scappo via correndo come Cenerentola che scappa dal ballo, che fugge via dal suo principe.
Con la differenza che io non sono una principessa, che questo non è un ballo e che quello non è, e non sarà mai, il mio principe.
Quella che ho appena incasinato non è una bella favola, ma una disincantata realtà.
Una realtà in cui non avrò un dolce lieto fine.
Un realtà  in cui la strega cattiva non verrà sconfitta.
Una realtà in cui il mio principe ed io non vivremo per sempre felici e contenti.
 
 
“Sperare in una favola non vuol dire sognare ad occhi aperti, ma riuscire a realizzare un sogno”
 
 

 

  
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