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Autore: BlackBibi    19/10/2011    1 recensioni
Mi chiamo Danae Vanmoriel, sono una Veela e odio esserlo!!!
La storia dell'Ordine della Fenice vista dal punto di vista di un nuovo personaggio che porterà qualchè novità nella vita di un personaggio a me particolarmente simpatico senza sconvolgere la trama originale di libri...
E' ancora molto "imperfetta" ma prometto che aggiusterò tutto il prima possibile!
Per sapere di più basta leggere.
Buona lettura!
(E' la mia prima FF, per favore, siate clementi o almeno uccidetemi piano...)
Genere: Generale, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Corvonero, George, e, Fred, Weasley, Il, trio, protagonista, Nuovo, personaggio
Note: AU, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Da V libro alternativo
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Capitolo 11
I controlli del giorno dopo vanno benissimo. Il dottore non esita nemmeno un secondo nel firmare la mia lettera di dimissioni, ma a quanto pare c’era ancora qualche guaritore che non era d’accordo.
Mi sono ripresa al meglio, e in più ho recuperato tutto il sonno perduto in 17 anni di vita! Ora voglio solo godermi le vacanze in pace, ma dovrò rimanere a riposo almeno fino al 30 giugno perché potrei stancarmi molto facilmente.
Il giorno previsto per le dimissioni mamma e papà mi vengono a riprendere all’ospedale nel primo pomeriggio; il dottore, non vedendo Fred, mi ha chiesto anche dove lui fosse
-A lavoro, ovvio!- gli ho risposto.
Fuori dall’ospedale i miei amici mi aspettano pieni di regali. Hermione e Ginny mi aspettano con un mazzo di margherite, Luna ha in mano una scatolina con dentro un amuleto anti-Nargilli e Gorgosprizzi fatto da lei, Ron,Neville ed Harry mi hanno portato un arsenale di dolci, come al solito!
Mamma si è presa la libertà di invitarli a cena per  festeggiare la mia uscita dall’ospedale, io penso che sia un’idea stupida ma non le dico nulla per non offenderla.
Mentre prepara la cena io e gli altri ci ritroviamo, per l’ennesima volta, in camera mia. Stavolta però gli argomenti di discussione sono ben più seri.
Mentre parliamo mamma entra in camera e, vedendomi fuori dal letto, mi fulmina
-Non pensi che sia il caso di metterti a letto?- domanda puramente retorica…
-Ma mamma, sono stata a letto per un mese intero! Non pensi che possa bastare?
Alza gli occhi al cielo in uno dei suoi tanti attacchi di pazienza materna mentre torna in cucina ad aiutare Loyd con la cena. Mi siedo a gambe incrociate sul letto e non devo aspettare molto per veder arrivare Perseo che sfodera la sua indole di gatto ruffiano acciambellandosi sulle mie ginocchia. Lo guardo e accarezzo il suo morbido pelo rosso.
-Grazie per averci coperto. Sappiamo che la Umbridge ti ha fatto del male solo perché non aveva il Veritaserum a portata di mano… Grazie! Tu si che sai cos’è l’onore. Cho e Marietta dovrebbero imparare da te!- Alzo lo sguardo. Harry di fronte a me dice tutte quelle cose –Perciò grazie da parte di tutti!
Resto muta per qualche istante, ma poi non riesco a trattenermi.
-Penso che se avesse avuto il Veritaserum sarebbe stato meglio!- dico a denti stretti
-Che intendi?- mi chiede Hermione
-Beh, non sapevo nulla di quello che stavate facendo, ne tantomeno il perché! Ho saputo tutto da papà poco prima; aveva ricevuto una soffiata da Sirius e io non sono potuta venire con voi! Perché? In fondo anche io ho frequentato le lezioni dell’ES, anche io mi sono presa le punizioni della Umbridge, sono al 6 anno e padroneggio determinati incantesimi e sono io che mi sono presa la maledizione Cruciatus per voi. Forse i giudicherete stupida ma non penso che ne sia valsa la pena!- a questo punto lo sfogo era inevitabile.
Rimangono tutti in silenzio, nella stanza scende il silenzio.
-Hai ragione Danae- Ginny mi dà ragione –Non avevamo il diritto di piantarti in asso così, ma il tuo è stato un gesto di coraggio che nemmeno i migliori Grifondoro riuscirebbero ad affrontare. Sii fiera di quello che hai fatto.
-Ho rischiato la vita!- mi rendo subito conto della stupidaggine che ho appena detto –Scusate. Sono solo confusa, un mese fuori dal mondo non è molto confortante. Il fatto è che la mia paura più grande si è rivelata: quando ho firmato la pergamena per l’ES la prima cosa che mi sono chiesta è stata “Ma sono davvero disposta  a rischiare la vita per gli altri?” e adesso che Voldemort è tornato questa cosa mi fa riflettere: ora non possiamo più essere attaccati alla vita come prima, dobbiamo essere pronti a morire in qualsiasi momento. E’ un discorso orribile da fare soprattutto  per dei ragazzi come noi che hanno tutta la vita davanti, ma per come vanno le cose chi ci assicura che domani saremo ancora vivi? Perciò voglio chiedervi scusa…
Riesco a zittire tutti quanti, mi guardano come se fossi pazza ma non possono fare a meno di darmi ragione. Torno ad accarezzare Perseo.
Poi Luna tira fuori un argomento che non c’entra assolutamente nulla, distraendoci dalla conversazione.
-Danae sai cosa vorrei leggere ora? Ricordi quel libro di mitologia babbana che ti hanno regalato Hermione ed Harry al tuo compleanno? Mi piacerebbe sapere la storia del tuo nome…
Mi si illumina il viso; mi alzo di scatto dal letto  facendo sobbalzare il povero Perseo che, nel frattempo, aveva iniziato a ronfare tranquillamente.
Tiro fuori il libro dalla libreria accanto alla scrivania. La bella copertina nera si è leggermente impolverata.
Soffio via la polvere e porgo il tomo a Luna che lo sfoglia con il suo solito fare da (finta) svampita.
-Allora…- squittisce lei. Sembrano tutti molto curiosi per quello che sta per leggere –Ecco qui! La storia di Danae e Perseo… 
A Danae, figlia di Acrisio e Aganippe, era stato predetto che il figlio da lei partorito avrebbe ucciso Acrisio; allora il padre, temendo che la profezia si avverasse, la rinchiuse in una prigione dai muri di pietra. Ma Giove, mutatosi in una pioggia d’oro, giacque con Danae; da quell’amplesso nacque Perseo. Il padre, a causa dell’atto impudico, la rinchiuse insieme a Perseo in un baule, che gettò in mare. Per volere di Giove il baule fu sospinto fino all’isola di Serifo; quando il pescatore Ditti, che lo trovò e lo forzò, vide la donna con il bambino, li portò dal re Polidette, che sposò Danae e fece allevare Perseo nel tempio di Minerva. Non appena Acrisio venne a sapere che i due erano alla corte di Polidette, partì per andare a riprenderseli; quando arrivò, Polidette intervenne in loro favore e Perseo giurò al nonno che non l’avrebbe mai ucciso. Acrisio fu poi trattenuto colà da una tempesta e nel frattempo Polidette morì. Vennero indetti dei giochi funebri in suo onore, durante i quali un disco lanciato da Perseo, deviato dal vento, colpì al capo Acrisio, uccidendolo; e così ciò che Perseo non volle fare di sua volontà fu compiuto dagli Dèi. Una volta sepolto Polidette, Perseo partì per Argo e prese possesso del regno del nonno. 
-Ma è terribile!- osservo –Non possono finire tutte cosi, vero?
-Io non penso che finiscano tutte male…In fondo è sempre il bene che trionfa- osserve Luna, poi esita sorridendo –Che buffo nome che ha l’autore di questa storia: si chiama Publio Ovidio Nasone!
-Prova a leggerne  un’altra, magari non tutte sono contaminate dalla frustrazione degli autori per  i loro ridicoli nomi..–scherza Ron
Luna sfoglia ancora una volta le pagine di carta babbana, soffermandosi poi su una storia più interessante.
-Questa parla di amore! E’ la storia di Eros e Psiche…
Psiche, una bellissima fanciulla che non riesce a trovare marito, è corteggiata dagli uomini di tutti i popoli vicini chela chiamano novella Venere. La divinità, saputa l'esistenza di Psiche, gelosa, invia suo figlio Eros, dio dell’amore, perché la faccia innamorare dell'uomo più brutto e avaro della terra e sia coperta dalla vergogna.

 

 

   
 

iche viene così portata sulla cima di una rupe e lì viene lasciata sola. Ma Eros si innamora della mortale e, con l'aiuto del vento  Zefiro, la trasporta al suo palazzo dove, imponendo che gli incontri avvengano al buio, la fa sua; così per molte notti Eros e Psiche bruciano la loro passione in un amore che mai nessun mortale aveva conosciuto; Psiche è prigioniera nel castello di Eros, legata da una passione che le travolge i sensi. Una notte, istigata dalle sorelle, che Eros le aveva detto di evitare, con una spada e una lampada ad olio decide di vedere il volto del suo amato, nella paura che egli tema la luce per la sua natura malvagia e bestiale. È questa bramosia di conoscenza ad esserle fatale: una goccia cade dalla lampada e ustiona Eros, il quale svegliatosi scompare immediatamente.
Psiche straziata dal dolore tenta più volte il suicidio, ma gli dei glielo impediscono. Inizia così a vagare per diverse città alla ricerca del suo sposo, si vendica delle sorelle e cerca di procurarsi la benevolenza degli dei, dedicando le sue cure a qualunque tempio incontri sul suo cammino. Arriva però al tempio di Venere e a questa si consegna, sperando di placarne l'ira per aver disonorato il nome del figlio.
Venere sottopone Psiche a diverse prove: nella prima, deve suddividere un mucchio di granaglie con diverse dimensioni in tanti mucchietti uguali; disperata, riceve un aiuto da un gruppo di formiche, che provano pena per lei. La seconda prova consiste nel raccogliere la lana d'oro di un gruppo di pecore. Ingenua, Psiche fece per avvicinarsi alle dette pecore, ma una verde canna la avverte e la mette in guardia: le pecore diventano infatti molto aggressive con il sole e dovrà aspettare la sera per raccogliere la lana rimasta tra i cespugli. La terza prova consiste nel raccogliere dell'acqua da una sorgente  nel mezzo di una cima tutta liscia e a strapiombo. Qui viene però aiutata dall'aquila dello stesso Giove.
L'ultima prova consiste nel discendere negli inferi e chiedere alla dea Proserpina un po' della sua bellezza. Durante il ritorno, mossa dalla curiosità, apre l'ampolla contenente il dono di Proserpina, che in realtà altro non è che il sonno più profondo. Questa volta verrà in suo aiuto Eros, che la risveglia dopo aver rimesso a posto la nuvola soporifera uscita dalla ampolla e va a domandare aiuto a suo padre.
Lacerata nel corpo e nella mente, Psiche riceve l'aiuto di Gioveche mosso da compassione fa in modo che gli amanti si riuniscano: Psiche diviene una dea e sposa di Eros.
Più tardi nasce la figlia. Questa viene chiamata Voluttà, Piacere. L’unione dell’anima e dell’amore genera un grande piacere.
-Ma sono tutte tristi!- obietta Ginny
-NaaaaH!!! Questa mi è piaciuta, finisce bene!- aggiungo.
-Anche a noi è piaciuta!- dalla porta della stanza sento arrivare un voce familiare.
Fred e George sono qui!
Il viso mi si dipinge violentemente di rosso e un sorriso che va da un orecchio all’altro torna ad incorniciarmi l’espressione.
-Avete finito prima oggi?- domanda Ron.
-Abbiamo solo chiuso prima. Fred si è messo come una palla al piede per convincermi  a chiudere il negozio. Ma abbiamo così tanti clienti!- frigna George
-Penso che la MIA RAGAZZA venga prima di quel branco di mocciosetti viziati che ci stanno facendo diventare ricchi!-scherza venendomi incontro  e stampandomi un bacio sulle labbra davanti a tutti.
Il mio colorito passa da rosso a violaceo in meno di un secondo, ho paura di svenirgli addosso!
Ci guardano tutti visibilmente sorpresi, la faccia di Luna ha un’espressione sognante.
-Beh, innamorati muovetevi! La cena è pronta!- la voce di mamma alla porta ci fa tornare alla realtà.
Si precipitano tutti al piano di sotto. Mamma aspetta me con una faccia visibilmente compiaciuta facendo addirittura un occhiolino a Fred.
-Non c’è niente da fare- mi sussurra lei all’orecchio –hai il gusto di tua nonna in fatto di uomini!








Buonsalveeee!!! C'è una tabella nel bel mezzo del capitolo che ho messo ma non sono riuscita a capire come si tolga!!! D:
RINGRAZIAMENTI DA FAREEEEE!!!!!

FrancyWeasley
LadyCharlotte
martaluna555
RTT
wantsy

Per avermi messo tra le seguite

E - _Nessie_ per avermi messo tra i preferiti!!!
continuate a seguirmi ragazzi! Grazie per l'incoraggiamento!!!

 


 

  
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