Mani sudate, respiri intervallati da singhiozzi. Lacrime che rigano due guance rosa. Occhi velati di incredulità, immersi nell'inconsapevolezza ed ingenuità più profonda. Un palco caldo di emozioni. Delle voci, che vertono su una nota alta. Un cuore che si sfalda di gioia, sgretolandosi lentamente. Un sogno, continua a pensare April. Ma nulla è più vero di quella sera. Di quei riccioli neri piuttosto che di quelle ciocche bionde, di quelle 5 paia di occhi su cui aveva tanto fantasticato in lacrime. Non erano una foto, od un video sullo stupido schermo di un pc. Non lo erano, non quella sera.