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Autore: gegatina    27/10/2011    1 recensioni
Ti guardo… quando so che tu non stai guardando.
Ti guardo… quando so che nessuno mi sta osservando.
Ti osservo immagazzinando ogni tuo dettaglio.
Ti guardo.
Ti osservo.
Sempre.
Sono brava con i dettagli, ai miei occhi non sfugge quasi nulla,
mia madre da quando ero piccola mi diceva che dal mio guardare attentamente la gente,
ne avevo fatto un arte…”l’arte della guardona”, appunto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Bella/Edward
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Twilight
Capitoli:
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CAP.3
 
 
TISOGNO
 
Sono seduta sull’impeccabile divano bianco del salotto di casa Cullen.
Di impeccabile non c’è solo il divano, tutto,tutto è perfetto.
Persino il loro abbigliamento è intonato con i colori e l’armonia della casa.
Mi sento piccola ed insignificante è questo non è niente in confronto al
disagio di sentire sette paia di occhi color ambra fissarmi senza pudore.
Vorrei diventare davvero piccola, piccola, proprio così come mi sento, e nascondermi tra i cuscini del divano.
Edward è al mio fianco e questo è l’unico punto che mi dà un po’ di sollievo, ma mi fissa pure lui è questo non aiuta per niente.
Alice ha un sorriso lungo da un orecchio all’altro mentre mi guarda estasiata.
Mette i brividi peggio del suo compagno Jasper.
“ Però è vero ha un buon odore” conviene Alice tra un sorriso e l’altro.
 Ora sì che fa paura.
“ Sì, ma credi che sia solo questo che l’ha scatenato?”
Carlisle continua questo strano discorso su quanto io sia appetibile.
Per loro deve essere normale, così come per quel orso di nome Emmet annusarmi spudoratamente.
“Mh, bel bocconcino”
“Vedi di smetterla” la voce di Rosalie è sprezzante.
No, a quanto pare non è poi cosi normale.
Rosalie continua a guardarmi con disprezzo. Lo so, a lei non piaccio.
Non è una novità, ma a lei non piace nessuno oltre alla sua famiglia.
“Non ha importanza cosa ha scatenato la sua caccia. La sua preda è Bella ed io non posso permetterlo”
La voce di Edward è fredda, stringe i pugni, si sta sforzando di stare calmo.
Perche non può permetterlo?
“Figliolo non lo avremo permesso comunque. Sai già come la penso nei riguardi della vita umana”
Sono affascinata da questo capo famiglia.
Carlisle è un uomo bellissimo con una calma contagiosa.
L’avevo già incontrato in ospedale , per un’imbranata come me conoscere tutti i medici della contea è il minimo, ma non ho mai parlato molto con lui.
Esme sua moglie seduta al suo fianco, mi guarda con tenerezza.
Sono vampiri è su questo non ci piove ma sono anche una famiglia.
Una di quelle che tutti vorrebbero, io la vorrei. No, io voglio Edward,tutto il resto perde importanza.
“Secondo te il nomade viaggia da solo?” esclama Emmet, dicendo finalmente qualcosa di sensato.
“Alice cosa vedi? Non voglio sorprese”
“Per ora niente Edward, è indeciso. E poi davanti alla scuola ha sentito il nostro odore”
“Fatemi capire bene” apro finalmente bocca facendo il resoconto del discorso
“Lui è un nomade vampiro,che si beve gli umani… voi mangiate gli orsi..
Alice vede il futuro, Jasper si diverte con le emozioni ed Edward fa da telecronaca direttamente dalla testa della gente... ”
“Sì, in linea di massima è così” risponde Carlisle ignorando il mio sarcasmo.
Edward sbuffa “Non mangiamo, ci nutriamo e non solo di orsi ed io non faccio la telecronaca” conclude quasi offeso.
“Scusate, non volevo essere maleducata” sussurro vergognandomi, in effetti, non sono qui per giudicare.
Io ho bisogno di loro, non il contrario, e la loro gentilezza è già gran cosa.
“Nessun problema,Bella.” la cortesia di Carlisle non ha fine, mette quasi a disagio.
Annuisco per ringraziare, vorrei ribattere ma la voce di Alice mi ferma.
“Bene. E’ deciso. Faremo così!” volteggia e saltella per tutta la stanza battendo le mani come una bambina.
E’ matta? E poi, deciso? Cosa?
“Bella è tardi. Charlie sarà a casa fra poco” Continua la matta, almeno a smesso di fare le capriole.
“Edward ti spiegherà tutto” mi alza di peso dal divano con un gesto che sembra una spinta leggera.
Cavoli, mi devo ricordare di non farla mai arrabbiare.
“Grazie di... tutto” Dico prima di lascare casa Cullen dopo aver salutato tutti.
Non ho capito molto. * Per forza, il tuo unico neurone saltava come Alice nel salotto * Tsk!
Ma la mia vita con loro sarà al sicuro. Credo. Spero.
“Potevo guidare anch’io”
Pavoneggio fintamente sicura mentre Edward sta guidando da un po’, siamo quasi a casa mia.
“Visto che dovrò farti da guardia del corpo, tanto vale farla sul serio”
Sono sconvolta dalla svolta di quest’impresa. Avere Edward a disposizione 24h su 24h ..è..è un sogno.
“Mh, ti annoierai di farmi da cane da guardia” mi guarda rabbioso.
“Darmi del cane è molto più che offensivo. Sono tutto muscoli e niente cervello, puzzano e sporcano ovunque  e soprattutto annusano cose non loro” ma di che cani parla?
“Scusa non..”
“E no, non mi annoierò” mi liquida con un sorriso strafottente.
 Questo Edward mi è nuovo.
Sembra esaltato, eccitato da chissà quale pensiero. Sarà un piacere conoscere anche questo Edward.
“Ma stare tutta la notte appostato sotto la mia finestra non mi sembra una gran cosa”
“E chi ti ha detto che starò fuori?” sogghigna ancora “La tua stanza è abbastanza grande anche per me”
Questo Edward mi piace. Sì. Molto. Si può prendere la casa, la stanza,me..
“Charlie è quasi al angolo della strada. Sbrighiamoci”
 
                                                 * *     * *   * *
 
“Bella, anche se non prepari sempre la cena non è una tragedia.”
“Sì, papà. Ma alla tua salute ci tengo”
Sbuffa in risposta, che ci posso fare se lui cucina solo schifezze ed io ci tengo davvero alla sua salute.
Mangiamo in silenzio. Come sempre. Ma dentro di me c’è un bacano: il cuore a mille,i pensieri che urlano nella mia testa,persino la vocina sta litigando da sola dato che io non posso rispondermi.
Sono ancora nella parte della brava figlia.
Sono agitata, di sopra mi aspetta Edward, ed io penso che sverrò sulle scale nel tentativo di raggiungerlo.
Cosa farà? Cosa gli dirò? Riuscirà mai a vedermi come una ragazza quando tutto questo sarà finito?
Magari la sua ragazza? No. Forse questa è una previsione un po’ troppo ottimistica.
Ma che male c’è a sognare?
 
                       
                       * *       * *     * *
 
 
Il suo tocco è gelido come immaginavo, ma piacevole, non come il tocco del mio aggressore.
Certo non dovrei paragonarli, ma la mia mente ha registrato il freddo che li accomuna.
E’ delicato mentre percorre con le ditta i tratti del mio viso.
L’odore del suo respiro mi arriva prepotente nelle narici, ed io ne voglio sempre di più.
E’ squisito.
Mi lecco le labbra d’istinto. Di più. Prego che si avvicini di più.
Perché l’attesa mi sta uccidendo.
E per miracolo, sì, deve essere un miracolo, lui si avvicina ancora di
più, tanto che mi manca il respiro per quanto mi sento stretta tra le sue braccia.
“Bella..” un gemito sfugge dalle mie labbra, è troppo per la mia mente sentire il mio nome pronunciato così, a due centimetri dalla mia bocca.
“Edward …” e non riesco a dire altro che lo fa. Le sue labbra sono sulle mie.
Fredde, lisce, delicate,deliziose. Sono un fuoco.
Non c’è niente che posso paragonare a quello che sento.
Non voglio che questo paradiso finisca, voglio prolungarlo e il mio desiderio per lui cresce a dismisura,
mi ritrovo a dischiudere le labbra.
Voglio morire con il suo sapore in bocca, no ci penso due volte e la mia lingua percorre le sue labbra leccandole con
devozione pregandolo di schiuderle per me.
Nel attimo che lo fa, penso di essere morta per davvero, magari di troppa felicità.
E’ stupendo.
Edward mi sta baciando per davvero.
No. Di più.
Mi sta assaporando, mangiando, gustando.
Le labbra sono prepotenti ora sulle mie.
La sua lingua sa di miele  e sta lambendo ogni parte della mia bocca mi sta esplorando.
Questo è molto più che passione.
E’ furia. Un desiderio realizzato dopo tanta attesa. Troppa.
E quando respirare mi è ormai indispensabile ci stacchiamo con rammarico, ma la distanza è minima perché subito dopo inizia a darmi
piccoli bacetti mentre io cerco di ritornare ad un colorito più naturale dopo la prolungata mancanza di ossigeno.
“Bella,apri gli occhi!” Perché? Sono chiusi?
“Bella,apri gli occhi, mi sto preoccupando!” di nuovo? Perché mi fa questo?
L’immagine davanti a me diventa sempre più sfocata… gli occhi mi dolgono quando li apro, ma il cuore fa più male…
Capisco subito.
Merda. Era un sogno. Questa volta sembrava così reale.
Mi sembra di sentire ancora il suo sapore.
Mi viene da piangere, e mi si stringe il cuore.
La realtà è crudele con me questa mattina. Poi focalizzo meglio la figura che mi scuote chiamandomi.
E’Edward. No, a pensarci bene non è più così crudele questa mattina.
“Finalmente!” lo guardo strano
“Mi hai fatto preoccupare, non ti svegliavi più e continuavi ad agitarti”
“Oh,Edward, scusa. E che a volte ho il sonno davvero pesante.”
Soprattutto quando c’è un motivo per non svegliarmi. Merda sono tutta bagnata.
*svergognata* ma che hai capito? Nel senso di sudata. * Sì, sì..*
“Buono a sapersi. Comunque è tardi.” Detto questo sparisce veloce dalla camera ma con un strano sorriso sulla faccia.
Guardo l’orologio, merda, è tardissimo. *hai detto merda un sacco di volte, sai dire altro?*
Sì, voglio tornare a sognare.
Mentre mi preparo torno con il pensiero alla sera prima.
E’ bello imparare a conoscerlo e ieri sera ho conosciuto lati di lui davvero interessanti.
 
 
 
A.A.A Cercasi disperatamente aiuto.
Grazie per la lettura.
gegatina
 
  
  
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