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Autore: Anima Viandante    02/11/2011    1 recensioni
Tutti i fans dei Gazette sanno che una volta Kai e Aoi si sono menati di santa ragione. Mi sono sempre chiesta come sia potuto accadere che un santo come Kai si fosse lasciato coinvolgere in questa situazione... beh, questa è la mia versione dei fatti
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Aoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era a questo che stava pensando durante tutte le prove, e a ragione dovette  subire le ramanzine di Yutaka. In realtà da quel giorno non si era andato a cercare nessuna fan vogliosa di attenzioni.  Stava forse invecchiando? Il suo fisico asciutto e affascinante non era dello stesso parere. In fondo sentiva una certa rabbia pensando al fatto che era stato rifiutato, ma non voleva neanche mettere i bastoni tra le ruote al suo amico Kou che aveva il successo assicurato. Il suo istinto da prima donna però non accennava a sopirsi. Se ne andò dieci minuti prima da lavoro e si diresse da Kou, non prima di essersi messo in tiro cambiandosi a casa. Pantaloni stretti di jeans neri, maglietta dello stesso colore con qualche decorazione bianca e giacchetto di pelle. Citofonò e attese una risposta.
“ehilà Kou, falla scendere la porto a cena”
“basta che le lasci il tempo di prepararsi”. Attese a lungo tanto che quando si aprì la portiera della macchina aveva ormai perso le speranze. era davvero bellissima. Prima non l’aveva mai considerata una bella ragazza, semplicemente una tacca in più sulla sua cintura. Ma quella sera provava per la prima volta una vera attrazione per. Truccata e ben vestita era davvero un’altra persona.
“allora dove si va?”
“wow… sei stupenda”
“grazie. Tutto merito di Kou” ecco che la sua presenza aleggiava di nuovo
“allora grazie a lui stasera siederò con la donna più bella del ristorante” la cena fu tranquilla, il posto era elegante e al contrario di Yuu che si trovava pienamente a suo agio tra ammiccanti camerieri (e cameriere), Nuriko era quasi imbarazzata da tante attenzioni. Quando mai avrebbe potuto permettersi un posto del genere? La domanda fondamentale era in realtà cosa aveva mai fatto per meritare due angeli del genere? Oltre ad averla salvata, Yuu si era sempre occupato di lei, trovandogli una casa, venendola a trovare tuttti i giorni e portandola in posti come questo. Poi c’era Kou, e… Kou era Kou. E come li aveva ricambiati? Erano due settimane che vivevano a stretto contatto e non aveva detto loro neanche tutta la verità.  Guardando Yuu che la stava osservando con tanta dolcezza capì che quello era il momento giusto per farlo.
“Senti Yuu io ti voglio ringraziare per tutto quello che hai fatto e continui a fare per me. Questa sera, come tutte le precedenti, mi hai fatto sentire come una principessa”
“è quello che ti meriti Nuriko. Sei davvero una persona stupenda”
“No, la persona straordinaria sei tu e anche Kou. Mi avete accolto senza nemmeno conoscermi e mi avete dato il rispetto di me stessa quando io l’avevo dimenticato. E l’unico modo per ringraziarvi veramente è di dirvi la verità”
“Che cosa? Che intendi per verità? Magari ci hai nascosto di essere una grande ereditiera? No perché a questo punto richiederei una lauta ricompensa.” sul suo volto si dipinse il solito sorriso, che morì subito dopo guardando il viso preoccupato di Nuriko.
“ehi che cos’è questa faccia lunga? Ti ho mai chiesto qualcosa di te prima di accoglierti, anzi di farti accogliere a casa di Kou? No. Tutto quello che hai deciso di dirmi non era necessario perché tu rimanessi con noi. Problemi economici non ne abbiamo. Perciò se voi condividere con noi quello che ti preoccupa non potremmo che esserne felici. Dai, parla.”
“allora andiamo, non roviniamo una cena così perfetta.” Uscirono dal locale e salirono in macchina.
“dimmi tu dove vuoi andare” “da nessuna parte, vorrei parlartene in macchina.”
“ok c’è un solo posto dove andare con la macchina” in dieci minuti erano giunti a destinazione. Una collina, quella tipica dei film smielati, da cui si potevano scorgere tanto le luci della città quanto quelle delle stelle. Quella sera però c’era la luna piena, e per vedersi in faccia non c’era bisogno nemmeno della luce interna della macchina. I loro profili infatti si distinguevano in quella luce argentea.
“Yuu tu sai quello che mi è successo e non so nemmeno perché tu abbia deciso di farmi uscire da quella situazione. Però l’hai fatto e ora sono davvero libera. Libera di scegliere cosa fare della mia vita e di trovare la strada giusta. Però prima di qualsiasi altra cosa c’è una decisione che devo prendere. Quel giorno che ti ho incontrato era andata alla sede principale dell’agenzia per un motivo. Volevo chiedere dei soldi a quei mostri per sparire. Perché mai avrebbero dovuto zittirmi ti chiederai? In fondo tutti lo sanno che esistono certi meccanismi in quel tipo di mondo, e non vi erano prove del trattamento a me riservato. Infatti non avevo strumenti di ricatto, tutto ciò che potevo fare era appellarmi al loro buon cuore. Perché io avevo qualcosa che gli apparteneva, almeno ad uno di loro.”
Mano mano che procedeva nel suo racconto poteva vedere la faccia di Yuu farsi sempre più preoccupata.
“vedo che hai capito… io sono incinta.” Yuu non ce la fece a sostenere il suo sguardo. una simile eventualità non l’aveva neanche sfiorato. In fondo lui aveva sempre assimilato la storia di Nuriko  a quella di sua sorella. Ma evidentemente Natsuki era stata molto più fortunata.
“Yuu… io non so cosa fare.” Come la prima volta Yuu le asciugò le lacrime, dolcemente. Poi uscì dalla macchina, aprì il suo sportello e prendendola per mano la fece salire nei sedili posteriori. La fece mettere sulle sue ginocchia, le appoggiò il viso sul suo petto e la strinse forte.
“Oddio Yuu… che cosa devo fare? Io non ce la farei mai a sostentarla! E non ce la farei mai a portare avanti la gravidanza per poi darla in adozione”
“Nuriko. Mi dispiace così tanto. Io però vedo solo una soluzione” con gli occhi sgranati la ragazza lo fissò costernata e quando la consapevolezza le attraversò lo sguardo le lacrime scesero se possibile ancor più copiose. Non era abituato a consolare le donne. In genere lui era quello che causava le lacrime, non chi le asciugava. Anche con sua sorella si era limitata ad un abbraccio e poi aveva fatto di tutto per non farle tornare in mente la faccenda. Però in quel caso aveva avuto l’aiuto di Yutaka, che di sicuro si era occupata di lei egregiamente. Anche in questo caso avrebbe avuto l’aiuto di Kou. Così la tenne stretta a sé finché non aveva smesso di piangere, pensando di parlarne con l’amico che l’avrebbe saputa consolare a dovere. 
“Yuu… per favore non dire niente a Kou… so che lui cercherebbe di convincermi a tenerlo, dicendomi che avrebbe pensato lui ad aiutarmi a trovare lavoro e anche a sostentarmi se non ce l’avessi fatta, perché è una persona magnifica. Ma io non voglio essere ancora di peso per voi. Perciò adesso vado a  parlare alla clinica e poi tornerò a casa.”
“d’accordo come vuoi. Ti riporto a casa di Kou allora” il viaggio di ritorno fu molto silenzioso, ma Yuu non lasciò mai la mano di Nuriko sorridendogli dolcemente. Anche lei cercava di ricambiare ma ovviamente senza grandi risultati. Vedendola aprire il portone pensò di non aver provato mai una pena così grande.
 
Due giorni dopo aveva ricevuto una chiamata di Nuriko.
“Yuu ho preso appuntamento per dopodomani. Mi verresti a prendere dopo per portarmi a casa mia?” ovviamente non aveva potuto dire di no.
“Però domani ti rapisco per l’intera giornata!”
“ok ok a domani ” cosa avrebbero potuto fare insieme? qualcosa per farla distrarre completamente. Aveva già qualche idea in mente, era sempre stato bravo a sorprendere le persone. Chiamò subito Kou per un consiglio.
“Kou ci possiamo vedere al solito bar?”
“d’accordo, mi vesto subito e vengo. È un po’ che non usciamo insieme” Stranamente Yuu fu puntualissimo e la cosa sorprese non poco il suo amico vestito e truccato di tutto punto.
“ehi Kou, domani vorrei portare Nuriko fuori per tutto il giorno. Qualche consiglio?”
“non so fammi pensare… trovato! Una volta mi ha raccontato che la sua infanzia non è stata per niente semplice. Scommetto che non è mai stata ad un vero e proprio parco giochi!” incredibile: era stato l’intero giorno a gingillarsi e pensava di aver avuto buone idee, ma quella ovviamente le batteva tutte.
“la conosci proprio bene eh? Perché non ce la porti tu, di sicuro si divertirebbe molto di più. Guarda la chiamo e le dico che può uscire con te” dicendo così Yuu si alzò per andare a pagare. Ma la mano perfettamente smaltata di Kouyou lo fermò
“non essere ridicolo Yuu! Non mi dire che mi stai facendo una scenata di gelosia.”
“geloso io? Ma che dici voglio solo che si diverta, ed è chiaro che è cotta di te”
“cosa???” iniziò a ridere di vero cuore, tanto che Yuu si liberò con stizza dalla sua presa e si avviò verso l’uscita.
“Yuu fermati” sentì che l’amico l’aveva raggiunto.
“Yuu ascoltami… guarda che ti stai sbagliando! Io e Nuriko abbiamo evidentemente un’intesa, ma si tratta solo di affetto e riconoscenza. Lei a dirla tutta non fa altro che parlarmi di te. Io non volevo mettermi in mezzo perché so come sei fatto, per te una donna vale l’altra e ovviamente non è l’ideale per una donna ferita come lei”
“ma che stai dicendo! Se con me non spiccica parola in confronto alle chiaccherate che ha con te”
“si sta frenando perché ha paura! Puoi forse biasimarla? Ma credimi: niente la farebbe più felice che uscire con te. E a quanto sembra anche tu non aspetti altro.” Gli fece un sorriso molto allusivo, gli voltò le spalle e se andò verso casa.
“pensavo che non sarei vissuto abbastanza per vederti innamorato per davvero” Yuu non poté fare a meno di arrossire e rimase impalato ad osservarsi i piedi, come un bambino colto a rubare un leccalecca.
 
 Il giorno seguente il viaggio fu un po’ lungo ma con sua grande soddisfazione Nuriko impazzì alla vista della meta:
“Yuu… un luna-park!!! Non ci sono mai stata sono curiosissima” provarono tutte le giostre una ad una e tennero per ultima quella più ambita: la ruota panoramica. In questo modo poterono vedere l’intera città illuminata nel buio della prima sera.
“Yuu questa giornata è stata fantastica. Quando scendiamo voglio un altro zucchero filato.” Dicendo questo si accoccolò al suo braccio.
“Voglio fare un altro giro”
“no problem baby, possiamo star qui su quanto vuoi”
“allora direi finché tu non ti decidi a baciarmi” quella frase lo lasciò tanto stupito che dovettero arrivare di nuovo in cima alla ruota prima che Yuu si riscuotesse realizzando quello che era il desiderio di entrambi. Alla fine nessuno dei due poteva ricordare quanti giri fecero, non vollero saperlo, tutto si era ridotto nei loro ricordi a baci, carezze, giochi e abbracci. Scesero dalla ruota e si diressero verso la macchina. Tutto era perfetto, ma Yuu sentiva come se gli mancasse qualcosa. Non sapeva ben definire questa sensazione, ma la accantonò quanto prima: sarebbe stato solo un ingrato a desiderare di più. La riportò a casa di Kou e da vero gentiluomo non le fece pressione di alcun tipo. D’altro canto il giorno seguente sarebbe stato davvero importante per lei, o meglio devastante, non era certo il caso di fare certe avances. Così se ne tornò a casa da solo, dove riposò sereno. La mattina seguente si svegliò di soprassalto interrompendo un sogno che sembrava terribilmente vivo: era tutto come la sera prima, l zucchero filato, le giostre, gli attimi di tenerezza… tutto identico salvo una cosa: quel sentimento di incompletezza era svanito. A riempirlo era giunta la figura di un bambino bellissimo, sui cinque anni massimo, che Yuu portava sulle spalle e che coccolava come fosse stato suo. Il sogno si era interrotto quando il piccolo stava per cadere dalle sue spalle, rischiando una caduta davvero molto pericolosa. Mai si era sentito tanto spaventato: quel bambino stava rischiando la vita, lo poteva percepire chiaramente e i suoi riflessi non sarebbero mai stati tanto svelti da cambiare le cose. Quel che è peggio è che nemmeno Nuriko era pronta ad afferrarlo, perché aveva completamente girato le spalle ad entrambi. Ci mise qualche secondo a riprendersi dallo spavento, a focalizzare dove si trovasse e a capire che aveva qualcosa di urgente da fare. Si preparò in fretta e furia, perché sapeva che era davvero tardi, anzi troppo tardi. Eppure non poteva rassegnarsi, avrebbe provato fino all’ultimo respiro a preservare quello che ormai era diventato l’unico possibile mezzo di felicità. Giunse davanti alla clinica in un lampo, scese dalla macchina e corse verso l’entrata senza sapere bene cosa fare. Mentre stava attraversando la porta però con la coda dell’occhio vide una figura rannicchiata e seduta con la schiena al muro.
“Nuriko… Nuriko ascoltami sei già entrata?”
“Oh Yuu meno male che sei qui. Meno male, così mi potrai convincere ad entrare. Ero decisa, mi ero fatta forza ma non ci riesco. Ho capito che è l’unica soluzione perché ho provato sulla mia pelle cosas significa vivere senza una famiglia. Queto bambino non deve subire delle simili sofferenze. Proprio per questo ho provato Yuu te lo giuro ma è come se il mio corpo si opponesse. Le mie gambe rimangono piantate qui, la mia testa comincia a girare il cuore a martellare. Yuu… convincimi ad entrare”
“Nuriko ascoltami. Ieri è stata la serata più bella della mia vita. La ricorderò per sempre e non riuscivo proprio a capire cosa fosse quella sensazione di incompletezza che provavo. Non avrei potuto desiderare nulla di più ho pensato. E invece si amore mio, posso desiderare molto di più. Ieri sera per la prima volta tu sei stata mia, solo mia, interamente mia senza riserve. Quello che mancava era la parte più nascosta di te, ancora sopita ma che presto si risveglierà e ti cambierà la vita.” Dicendo questo le mise una mano sul ventre piatto. “Finora non l’avevo mai capito ma l’amore è qualcosa che si trova vicino a te senza che tu te ne accorga. Il difficile non è trovare l’amore, o riscoprire come si ama, ma rendersi conto di quello che si ha già. E questa notte mi è successo proprio questo: io ho capito che quel qualcosa accanto a me sei tu, e la creatura che porti in grembo che è parte di te. Non so se è stato il destino, o il caso o la volontà divina a farci incontrare. Non mi interessa dare un nome alla fortuna. So solo che questa è un’occasione, tu sei la mia occasione, per una vita che fino adesso non avevo mai neanche immaginato. Perciò ti prego vieni via con me. Non so se sarà per sempre, per un mese o per dieci anni, ma io ti amerò come già faccio con ogni fibra del mio essere”
“oh Yuu che gioia. Io ti ho amato da subito, da quando sei entrato quel giorno in cui oltre al mio corpo hai portato via anche il mio cuore. Andiamo a casa” per la prima volta la portò a casa sua. Entrò chiamando sua sorella, dalla quale ottenne una risposta solo molto tempo dopo. 
“ciao Yuu” disse una scompigliata sorella che usciva dalla sua camera insieme a Yutaka.
“Yuu” disse l’amico con un sorriso imbarazzato.
“voglio presentarvi una persona: lei è Nuriko”
“è un vero piacere! Credo sia la prima volta che mio fratello mi presenti una sua ragazza”
“confermo: lo conosco da anni ma mai che sia venuto accompagnato” “il piacere è tutto mio.”
“Nuriko vorresti un the, o un caffè?”
“prenderei volentieri un the, grazie”
“andiamo tutti a prendere qualcosa in sala” disse Yuu, facendo strada ai suoi ospiti mentre Natsuki si dirigeva in cucina.
“allora che programmi avete per oggi Yutaka?”
“veramente oggi siamo tutti e due impegnati allo studio Yuu”
“ah è vero me ne ero dimenticato. Allora dopo ti riporto a casa” disse rivolgendosi a Nuriko
“Non se ne parla nemmeno” rispose Natsuki entrando con un vassoio.
“voi due ci portate a lavoro: sono proprio curiosa di vedervi all’opera”
“anche a me piacerebbe molto.. bisogna solo fare approvare la faccenda al nostro leader” gli sguardi di tutti si puntarono su Yutaka
“d’accordo per una farò uno strappo alla regola, ma lo per Nuriko”
“ah solo per Nuriko eh” con faccia imbronciata Natsuki uscì dalla sala.
“ferma dove vai!!” Yutaka la inseguì subito e a giudicare dai rumori finirono entrambi a farsi il solletico sul letto.
“ah finalmente soli” Yuu si avvicinò con il viso a Natsuki.
“ti amo Yuu”
”ti amo Nuriko” si baciarono dolcemente affondando sul divano.
”Yuu non vorrei interrompervi ma dobbiamo proprio andare”
“mammina, altri cinque minuti per favore” diede un ultimo bacio a Nuriko e senza lasciarle la mano si diresse fuori casa. Sentiva che quella sarebbe stata una giornata fantastica. Non sapeva fino a quando sarebbe durata quella felicità, ma guardando Natsuki così felice e la sua nuova magnifica ragazza pensò che non se ne sarebbe perso neanche un attimo.
  
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