<<
Crystal >>, chiamò titubante
Merlino, che era chinato sul letto della fanciulla, per scuoterla
così da farla
svegliare << Crystal >>, la
chiamò nuovamente, ma la ragazza non
accennava a dare senni di vita. Il giovane non si era preoccupato,
poiché il respiro
della ragazza era regolare e poi aveva appreso, con il passare dei
dì, che la
sua nuova amica amasse molto dormire. E di certo, non
l’avrebbe disturbato se
Crystal non gli avesse chiesto espressamente di voler essere svegliata
presto,
per vedere il torneo, che sarebbe stato indetto quel giorno. Merlino
non si
stupì di questo, giacché ormai conosceva i gusti
“maschili” di Crystal, che
nonostante fosse una ragazza, appariva l’opposto di quello
che era realmente.
Merlino, sinceramente, trovava piacevole la sua compagnia,
perché gli argomenti
di conversazione, che c’erano tra i due amici, erano privi di
carattere
sentimentale. Crystal, pur essendo in grado di mettere a disagio la
gente,
riusciva a dare quella sensazione di sicurezza, di cui Merlino aveva
bisogno.
<<
Crys >>, Merlino continuava a
cercare di svegliare la ragazza, ma non ci riusciva, così si
arrese e la lasciò
dormire, giustificato dal fatto che lei non avesse aperto
mezz’occhio, sebbene
lui l’avesse chiamata più volte.
Crystal
dopo varie ore aprì gli occhi. Si mise
a sedere sul letto e sbadigliò profondamente,
stiracchiandosi le braccia.
Ammise che era da un po’ di tempo che non dormiva
così bene. Sorrise, alzandosi
dal letto e andò ad aprire la finestra, così da
far illuminare la stanza, che
era piuttosto buia.
Il
suo sorriso si congelò, quando si accorse
che il letto di Merlino era già fatto. Alzò un
cipiglio, insospettita e aprì la
porta che separava la sua stanza dal resto della casa di Gaius.
Il
medico era intento a leggere un libro, infatti,
non si accorse della sua presenza. Crystal, esclamò:
<< buongiorno
>>.
Gaius
spostò la sua attenzione dal libro alla
sua allieva, << buongiorno >>,
ricambiò il saluto, <<
mattinata pesante, eh? >>, chiese, in tono allegro.
<<
No >>, replicò Crystal,
stranita, << almeno >>, ci pensò
su, riflettendo per cinque
secondi, << credo >>, terminò,
guardandolo incuriosita. <<
Perché dovrebbe esserlo? >>, chiese, schietta.
<<
Un uccellino mi ha riferito che tu non
riuscissi ad alzarti dal letto stamane >>, le disse,
tornando a studiare
il suo libro, << pare che tu abbia la stessa pesantezza
di un sasso
>>.
Crystal
ridacchiò nervosamente, per poi
riacquistare un po’ di contegno. << Io, come
dire, avevo chiesto a
Merlino… proprio per questo >>.
<<
Merlino ha tentato di svegliarti
>>, la avvertì, << ma il tuo
sonno era troppo profondo >>.
Crystal
sbarrò gli occhi, << questo
significa che… >>, iniziò,
inorridendo.
<<
Che tra mezz’ora inizierà il torneo
>>, terminò Gaius in maniera affabile,
<< ti conviene sbrigarti, se
vuoi veder… >>, ma Gaius non
terminò la sua frase poiché la sua allieva
era già corsa verso la sua stanza per prepararsi.
Gaius
scosse la testa, continuando a leggere,
però fu nuovamente interrotto dal rumore di una porta che
era sbattuta, che era
proprio quella di casa sua. Scocciato, si girò e vide
Merlino trafelato.
Inizialmente si preoccupò, chiedendogli: <<
cosa è successo? >>.
Merlino,
però, non riuscì a dire nulla, poiché
il suo respiro era troppo affannoso ed era troppo impegnato ad
ansimare. Le uniche
cose, che Merlino riuscì a borbottare, furono:
<< fazzoletto… Artù…
guai…>>,
queste parole erano state dette a lunga distanza tra loro. Poi
aggiunse:
<< non ho tempo per spiegarvi >>, e
sgattaiolò verso la sua stanza.
Gaius
tentò di fermarlo, ma non ci riuscì,
poiché
Merlino era già entrato nella stanza, dove Crystal si stava
preparando. Il buon
medico arricciò le labbra e scosse la testa, quando
udì un urlo isterico:
<< fuori! >>. Merlino fu scaraventato fuori
dalla stanza. Il
giovane aveva dipinta sul volto un’espressione scandalizzata,
ma allo stesso
tempo sorpresa. << I-io >>,
balbettò, indicando con il pollice la
stanza.
<<
Dovresti imparare a bussare, prima di
entrare nella stanza di una donzella >>,
dichiarò saggiamente Gaius, non
potendo fare a meno di ridacchiare.
<<
Si dia il caso che quella sia pure la
mia stanza >>, precisò Merlino, che
iniziò a innervosirsi, << e poi
come si può definire quell’essere: una donzella?
>>, gli chiese, a bassa voce.
<<
Guarda che non sono sorda >>,
gli fece notare Crystal, dall’altra stanza.
<<
Donne >>, brontolò Merlino.
<<
Ho sentito anche questo >>,
dichiarò Crystal, uscendo dalla stanzetta. <<
Brutto grossolano >>.
<<
Grossolano a me? >>, Merlino la
guardò male, << ma ti sei vista tu? Che di
femminile non hai nulla
>>, le fece notare.
<<
Beh, sicuramente… >>.
<<
E’ stato un malinteso >>, s’intromise
Gaius, fermandoli, << Merlino >>, si
rivolse al giovane, <<
non dovevi entrare nella stanza? >>, gli
ricordò, mentre il giovane
annuiva e correva verso il luogo indicato.
<<
Uomini e donne sono incompatibili >>,
commentò Crystal, sorridendo a Gaius, che annuì,
consapevole.
<<
Crystal >>, la chiamò Merlino,
urlando disperato, facendo sobbalzare la ragazza.
<<
Che è successo? >>, chiese
spaventata. Entrando nella stanza, in cui si trovava Merlino.
<<
Ho bisogno di aiuto >>, le
spiegò, mentre era accucciato sul pavimento, con la testa
sotto il letto.
<< Non trovo il mio foulard >>.
<<
E allora? >>, chiese Crystal,
<< sarà da qualche parte. Dai, andiamo, che
sta iniziando il torneo
>>, lo incitò, prendendogli il braccio e
cercando di tirarlo su.
<<
Appunto >>, sospirò Merlino,
alzandosi.
<<
Scusa, ma a che ti serve? >>,
chiese, curiosa Crystal. Poi un’idea le attraversò
la mente, facendola
sogghignare, << non è che ti stai preparando,
perché al torneo ci sarà
una bella fanciulla? >>, gli chiese, facendo arrossire
l’amico, <<
magari si chiama Gwen? >>, lo stuzzicò.
<<
Che dici? >>, Merlino arrossì
ancora di più, facendo ridere Crystal. <<
Comunque, >>, cambiò
argomento, cercando di non arrossire, << ho bisogno di un
foulard, perché
ho problemi alla gola >>, mentì.
<<
Mmm >>, Crystal lo squadrò,
dirigendosi verso il suo zaino, << se è un
foulard di cui hai bisogno, te
lo darò certamente >>. Frugò tra le
sue cose e prese un foulard viola.
<< Puoi tenerlo, io tanto non lo uso spesso
>>, concesse,
porgendolo.
<<
Non è necessario >>, chiarì
Merlino, in fretta, << appena troverò il mio,
te lo ridarò >>,
promise, chinando il capo in segno di gratitudine, per poi schizzare
via.
Crystal
fece una smorfia. Aveva sempre visto
Merlino con un foulard in dosso, ma non avrebbe mai creduto che fosse
per un
fattore estetico. Scrollò le spalle e raggiunse Gaius, al
quale domandò:
<< che voi sappiate, Merlino ha problemi alla gola?
>>.
Il
medico s’insospettì nel sentire quelle
parole, e non capendone il senso, scosse la testa. Crystal lo
ringraziò e lo
avvertì che si sarebbe recata al torneo. Durante il tragitto
pensò alle parole
di Merlino, che di sicuro le stava nascondendo qualcosa, e siccome di
mezzo c’era
il suo foulard, che teoricamente gli aveva regalato, lei rientrava in
quella
faccenda, e per questo era tenuta a scoprire cosa ci fosse dietro. Una
volta
arrivato nel luogo dove si sarebbe svolto il torneo, cercò
un posto a sedere
negli spalti, già occupati. Mentre camminava, una voce
attirò la sua
attenzione. Era Gwen, che parlava con… Lady Morgana. Era
certa che fosse lei. L’aveva
intravista due giorni prima nei corridoi ed era rimasta estasiata alla
vista di
questa donna così bella ed elegante.
Senza
vergogna, si avvicinò a loro e salutò
Gwen: << ciao cara >>.
Gwen
si voltò, insieme alla sua signora. La
giovane fu lieta di rivederla, << ciao Crys
>>, ricambiò il saluto.
Poi si accorse che Lady Morgana le stava fissando, curiosa,
così Gwen si
premurò a presentarle: << Crystal
>>, si rivolse a lei formalmente,
<< questa è Lady Morgana, la figliastra del re
>>. Lady Morgana le
sorrise, e Crystal fece subito un profondo inchino. <<
E’ un piacere fare
la vostra conoscenza, mia signora >>.
<<
Crystal >>, la chiamò Morgana,
<< Gwen mi ha parlato molto di te. Sei proprio come
t’immaginavo
>>, espresse.
<<
Sono lieta di non avere deluso le
vostre aspettative >>, disse Crystal.
<<
Perché non ti siedi con noi? >>,
la invitò la castellana.
<<
Volentieri >>, accettò Crystal,
sedendosi accanto a Gwen, che subito le fece posto. << Si
sa già quale
sarà la posta in palio? >>, domandò
Crystal.
<<
Oh sì >>, rispose Gwen,
eccitata, << il vincitore vincerà delle monete
d’oro e avrà l’onore di
accompagnare Lady Morgana al ballo >>.
<<
Capisco >>, mugugnò Crystal,
<< certo, che deve essere una grande noia, essere il
premio di qualcuno
>>, osò dire, lasciando Gwen stupita da tanta
schiettezza.
<<
Non sai quanto >>, ammise Lady
Morgana, cupa.
<<
Speriamo almeno che a vincere sia un
giovane aitante >>, le augurò Crystal,
facendola rallegrare.
<<
Ad esempio il principe Artù >>,
propose Gwen.
<<
Assolutamente no >>, rispose la
nobildonna, scuotendo la testa, << ho già
accompagnato svariate volte il
mio fratellastro >>, sospirò, dicendolo come
se fosse un fardello, <<
mi piacerebbe scortare un altro cavaliere, magari intrigante e bello, e
anche…
>>, ma il suono delle trombe, che segnavano
l’entrata dei cavalieri, la
interruppe.
Entrarono
svariati cavalieri e Crystal
riconobbe il principe fra i tanti. Notò come Morgana
scrutasse i volti, e
questo la fece ridacchiare sottovoce. Un uomo, che Crystal
pensò fosse il re,
alzandosi in piedi disse loro quale sarebbe stato il premio e
augurò una buona
sorte a tutti.
Il
torneo iniziò ufficialmente, e uno dei primi
combattenti era Artù. Crystal ammise che fosse un bravo
spadaccino, ma ne aveva
visti di migliori. Una cosa che catturò la sua attenzione fu
il fazzoletto che Artù
aveva legato al braccio. Era viola, con dei ricami, notò che
assomigliava
tantissimo al… sgranò gli occhi, rendendosi conto
che quello fosse il suo foulard.
Immediatamente il suo
sguardò si spostò sulla tenda, da dove era fuori
uscito il principe. Vide
Merlino, che la fissava dispiaciuto. Crystal, con un falso sorriso, gli
fece
cenno, che avrebbero fatto i conti dopo. Il povero Merlino
alzò gli occhi al
cielo, domando agli Dei dell’antica religione,
poiché la sorte l’aveva sempre
con lui.
Crystal
sbuffò, guardando pigramente tutto il
torneo. Fu scontato che Artù arrivò in finale, e
con lui altri. Uno in
particolare colpì Lady Morgana. Si chiamava Valiant. A
Crystal fu indifferente,
la sua mente era rivolta al suo amico/traditore. Una volta terminato
tutto.
Salutò le due con un inchino e si congedò alla
ricerca di Merlino.
Lo
trovò nella tenda, che stava riponendo l’armatura
di Artù. Lei gli regalò un sorriso, che lo fece
rabbrividire. << Io non
volevo >>, iniziò Merlino ma Crystal gli
disse: << dammi una sola
ragione per cui non dovrei strozzarti con il MIO >>,
precisò l’appartenenza
dell’oggetto in questione, << foulard
>>.
<<
Artù aveva bisogno di un pegno
>>, si giustificò Merlino.
<<
E giustamente tu hai pensato bene di
dargli il mio >>, concluse Crystal, furente.
<<
Mi ha chiesto di chiederglielo a una
dama qualunque, >>, continuò Merlino,
<< lui non aveva il tempo di
farlo >>, la guardò mortificato,
<< sapessi quante ragazze gli
muoiono dietro >>.
<<
E tu hai pensato bene, tra tutte le
dame esistenti in questo regno, di domandarlo a me >>,
sbottò Crystal,
<< per tua informazione, io non gli muoio dietro, quindi
non rientro
nella categoria >>.
<<
Perdonami >>, si scusò Merlino,
<< non accadrà più >>.
Crystal
sì addolci un po’. << Tranquillo
>>, lo rassicurò.
Merlino
sospirò di sollievo, ma gemette dal
dolore nel muovere il braccio.
<<
Che hai? >>, chiese prontamente
Crystal.
<<
Mi fa male la schiena >>, si
lagnò.
<<
Siediti >>, gli ordinò Crystal,
indicando una sedia, << ti faccio un massaggio
>>.
Lui
acconsentì di buon grado, annuendo e si
sedette. << Ti è piaciuto il torneo?
>>, chiese Merlino.
<<
Mmm, sì >>, rispose Crystal iniziando
a massaggiargli la schiena.
<<
Come sono i tornei nel luogo da dove
provieni? >>.
<<
A Reef i tornei si svolgono in maniera diversa >>,
dichiarò Crystal,
massaggiando le spalle a Merlino, << il vincitore, alla
fine, dona un
bacio alla sua amata >>, spiegò.
<<
Avresti mai voluto essere il premio di qualcuno? >>,
chiese Merlino.
<<
Secondo te? >>.
<<
Non credo proprio >>, rise Merlino. << A
proposito, hai notato quel
Valiant? >>.
<<
Oh sì. E’ entrato nelle grazie di Morgana
>>.
<<
Ha ferito brutalmente il suo avversario >>, le
comunicò Merlino
pensieroso.
<<
E dove sarebbe la novità? Tutti i cavalieri sono feriti,
quando gareggiano
>>, gli rammentò la fanciulla.
<<
Sì, ma… >>.
<<
Merlino >>, Artù fece irruzione nella tenda.
Rivolse uno sguardo di
sbieco ai due, e commentò sarcastico: << ma
bene, vedo che adesso ci
rilassiamo >>.
Merlino
tentò di alzarsi, ma Crystal lo bloccò.
<< E anche se? >>, ribatté,
<< sarebbe un problema? Guardate che anche i vostri servi
hanno questo
diritto >>.
<<
La tua sfacciataggine non ha limiti Crystal! >>,
esclamò il principe,
rassegnato.
<<
Oh, vedo che vi siete ricordato il mio nome >>,
notò Crystal, continuando
il massaggio, come se niente fosse, a un Merlino imbarazzato.
<<
Non dimentico mai il nome di qualcuno che non tollero >>,
rimbeccò il
principe, << quando finisci, vai a lucidare la mia
armatura >>, si
rivolse a Merlino, sbattendogli contro i guanti e andando
dall’altra parte
della tenda.
<<
E’ un idiota >>, decretò Merlino.
<<
Ti sbagli >>, lo contraddisse Crystal, sbadigliando,
<< dirgli
idiota sarebbe un offesa per coloro che sono idioti >>.
<<
Farò finta che le mie orecchie non abbiano udito nulla
>>, la voce di
Artù si diffuse nella tenda.
<<
Evitate lo sforzo, altezza >>, gli consigliò
Crystal, << poi si
finisce per non accettare la realtà >>.
Ciao
a tutti,
ecco
il secondo capitolo. Spero che vi piaccia. Non aggiungo altro
perché devo
scappare. Ringrazio chi ha letto, e anche chi ha recensito. Mi
raccomando,
fatemi sapere com’è questo capitolo.
Kiss
kiss.