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Autore: Chanel7_94    06/11/2011    1 recensioni
"Io non volevo", iniziò Merlino ma Crystal gli disse: "dammi una sola ragione per cui non dovrei strozzarti con il MIO" precisò l’appartenenza dell’oggetto in questione, "foulard".
"Artù aveva bisogno di un pegno", si giustificò Merlino.
"E giustamente tu hai pensato bene di dargli il mio", concluse Crystal, furente.
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima stagione
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<< Crystal >>, chiamò titubante Merlino, che era chinato sul letto della fanciulla, per scuoterla così da farla svegliare << Crystal >>, la chiamò nuovamente, ma la ragazza non accennava a dare senni di vita. Il giovane non si era preoccupato, poiché il respiro della ragazza era regolare e poi aveva appreso, con il passare dei dì, che la sua nuova amica amasse molto dormire. E di certo, non l’avrebbe disturbato se Crystal non gli avesse chiesto espressamente di voler essere svegliata presto, per vedere il torneo, che sarebbe stato indetto quel giorno. Merlino non si stupì di questo, giacché ormai conosceva i gusti “maschili” di Crystal, che nonostante fosse una ragazza, appariva l’opposto di quello che era realmente. Merlino, sinceramente, trovava piacevole la sua compagnia, perché gli argomenti di conversazione, che c’erano tra i due amici, erano privi di carattere sentimentale. Crystal, pur essendo in grado di mettere a disagio la gente, riusciva a dare quella sensazione di sicurezza, di cui Merlino aveva bisogno.

<< Crys >>, Merlino continuava a cercare di svegliare la ragazza, ma non ci riusciva, così si arrese e la lasciò dormire, giustificato dal fatto che lei non avesse aperto mezz’occhio, sebbene lui l’avesse chiamata più volte.

Crystal dopo varie ore aprì gli occhi. Si mise a sedere sul letto e sbadigliò profondamente, stiracchiandosi le braccia. Ammise che era da un po’ di tempo che non dormiva così bene. Sorrise, alzandosi dal letto e andò ad aprire la finestra, così da far illuminare la stanza, che era piuttosto buia.

Il suo sorriso si congelò, quando si accorse che il letto di Merlino era già fatto. Alzò un cipiglio, insospettita e aprì la porta che separava la sua stanza dal resto della casa di Gaius.

Il medico era intento a leggere un libro, infatti, non si accorse della sua presenza. Crystal, esclamò: << buongiorno >>.

Gaius spostò la sua attenzione dal libro alla sua allieva, << buongiorno >>, ricambiò il saluto, << mattinata pesante, eh? >>, chiese, in tono allegro.

<< No >>, replicò Crystal, stranita, << almeno >>, ci pensò su, riflettendo per cinque secondi, << credo >>, terminò, guardandolo incuriosita. << Perché dovrebbe esserlo? >>, chiese, schietta.

<< Un uccellino mi ha riferito che tu non riuscissi ad alzarti dal letto stamane >>, le disse, tornando a studiare il suo libro, << pare che tu abbia la stessa pesantezza di un sasso >>.

Crystal ridacchiò nervosamente, per poi riacquistare un po’ di contegno. << Io, come dire, avevo chiesto a Merlino… proprio per questo >>.

<< Merlino ha tentato di svegliarti >>, la avvertì, << ma il tuo sonno era troppo profondo >>.

Crystal sbarrò gli occhi, << questo significa che… >>, iniziò, inorridendo.

<< Che tra mezz’ora inizierà il torneo >>, terminò Gaius in maniera affabile, << ti conviene sbrigarti, se vuoi veder… >>, ma Gaius non terminò la sua frase poiché la sua allieva era già corsa verso la sua stanza per prepararsi.

Gaius scosse la testa, continuando a leggere, però fu nuovamente interrotto dal rumore di una porta che era sbattuta, che era proprio quella di casa sua. Scocciato, si girò e vide Merlino trafelato. Inizialmente si preoccupò, chiedendogli: << cosa è successo? >>.

Merlino, però, non riuscì a dire nulla, poiché il suo respiro era troppo affannoso ed era troppo impegnato ad ansimare. Le uniche cose, che Merlino riuscì a borbottare, furono: << fazzoletto… Artù… guai…>>, queste parole erano state dette a lunga distanza tra loro. Poi aggiunse: << non ho tempo per spiegarvi >>, e sgattaiolò verso la sua stanza.

Gaius tentò di fermarlo, ma non ci riuscì, poiché Merlino era già entrato nella stanza, dove Crystal si stava preparando. Il buon medico arricciò le labbra e scosse la testa, quando udì un urlo isterico: << fuori! >>. Merlino fu scaraventato fuori dalla stanza. Il giovane aveva dipinta sul volto un’espressione scandalizzata, ma allo stesso tempo sorpresa. << I-io >>, balbettò, indicando con il pollice la stanza.

<< Dovresti imparare a bussare, prima di entrare nella stanza di una donzella >>, dichiarò saggiamente Gaius, non potendo fare a meno di ridacchiare.

<< Si dia il caso che quella sia pure la mia stanza >>, precisò Merlino, che iniziò a innervosirsi, << e poi come si può definire quell’essere: una donzella? >>, gli chiese, a bassa voce.

<< Guarda che non sono sorda >>, gli fece notare Crystal, dall’altra stanza.

<< Donne >>, brontolò Merlino.

<< Ho sentito anche questo >>, dichiarò Crystal, uscendo dalla stanzetta. << Brutto grossolano >>.

<< Grossolano a me? >>, Merlino la guardò male, << ma ti sei vista tu? Che di femminile non hai nulla >>, le fece notare.

<< Beh, sicuramente… >>.

<< E’ stato un malinteso >>, s’intromise Gaius, fermandoli, << Merlino >>, si rivolse al giovane, << non dovevi entrare nella stanza? >>, gli ricordò, mentre il giovane annuiva e correva verso il luogo indicato.

<< Uomini e donne sono incompatibili >>, commentò Crystal, sorridendo a Gaius, che annuì, consapevole.

<< Crystal >>, la chiamò Merlino, urlando disperato, facendo sobbalzare la ragazza.

<< Che è successo? >>, chiese spaventata. Entrando nella stanza, in cui si trovava Merlino.

<< Ho bisogno di aiuto >>, le spiegò, mentre era accucciato sul pavimento, con la testa sotto il letto. << Non trovo il mio foulard >>.

<< E allora? >>, chiese Crystal, << sarà da qualche parte. Dai, andiamo, che sta iniziando il torneo >>, lo incitò, prendendogli il braccio e cercando di tirarlo su.

<< Appunto >>, sospirò Merlino, alzandosi.

<< Scusa, ma a che ti serve? >>, chiese, curiosa Crystal. Poi un’idea le attraversò la mente, facendola sogghignare, << non è che ti stai preparando, perché al torneo ci sarà una bella fanciulla? >>, gli chiese, facendo arrossire l’amico, << magari si chiama Gwen? >>, lo stuzzicò.

<< Che dici? >>, Merlino arrossì ancora di più, facendo ridere Crystal. << Comunque, >>, cambiò argomento, cercando di non arrossire, << ho bisogno di un foulard, perché ho problemi alla gola >>, mentì.

<< Mmm >>, Crystal lo squadrò, dirigendosi verso il suo zaino, << se è un foulard di cui hai bisogno, te lo darò certamente >>. Frugò tra le sue cose e prese un foulard viola. << Puoi tenerlo, io tanto non lo uso spesso >>, concesse, porgendolo.

<< Non è necessario >>, chiarì Merlino, in fretta, << appena troverò il mio, te lo ridarò >>, promise, chinando il capo in segno di gratitudine, per poi schizzare via.

Crystal fece una smorfia. Aveva sempre visto Merlino con un foulard in dosso, ma non avrebbe mai creduto che fosse per un fattore estetico. Scrollò le spalle e raggiunse Gaius, al quale domandò: << che voi sappiate, Merlino ha problemi alla gola? >>.

Il medico s’insospettì nel sentire quelle parole, e non capendone il senso, scosse la testa. Crystal lo ringraziò e lo avvertì che si sarebbe recata al torneo. Durante il tragitto pensò alle parole di Merlino, che di sicuro le stava nascondendo qualcosa, e siccome di mezzo c’era il suo foulard, che teoricamente gli aveva regalato, lei rientrava in quella faccenda, e per questo era tenuta a scoprire cosa ci fosse dietro. Una volta arrivato nel luogo dove si sarebbe svolto il torneo, cercò un posto a sedere negli spalti, già occupati. Mentre camminava, una voce attirò la sua attenzione. Era Gwen, che parlava con… Lady Morgana. Era certa che fosse lei. L’aveva intravista due giorni prima nei corridoi ed era rimasta estasiata alla vista di questa donna così bella ed elegante.

Senza vergogna, si avvicinò a loro e salutò Gwen: << ciao cara >>.

Gwen si voltò, insieme alla sua signora. La giovane fu lieta di rivederla, << ciao Crys >>, ricambiò il saluto. Poi si accorse che Lady Morgana le stava fissando, curiosa, così Gwen si premurò a presentarle: << Crystal >>, si rivolse a lei formalmente, << questa è Lady Morgana, la figliastra del re >>. Lady Morgana le sorrise, e Crystal fece subito un profondo inchino. << E’ un piacere fare la vostra conoscenza, mia signora >>.

<< Crystal >>, la chiamò Morgana, << Gwen mi ha parlato molto di te. Sei proprio come t’immaginavo >>, espresse.

<< Sono lieta di non avere deluso le vostre aspettative >>, disse Crystal.

<< Perché non ti siedi con noi? >>, la invitò la castellana.

<< Volentieri >>, accettò Crystal, sedendosi accanto a Gwen, che subito le fece posto. << Si sa già quale sarà la posta in palio? >>, domandò Crystal.

<< Oh sì >>, rispose Gwen, eccitata, << il vincitore vincerà delle monete d’oro e avrà l’onore di accompagnare Lady Morgana al ballo >>.

<< Capisco >>, mugugnò Crystal, << certo, che deve essere una grande noia, essere il premio di qualcuno >>, osò dire, lasciando Gwen stupita da tanta schiettezza.

<< Non sai quanto >>, ammise Lady Morgana, cupa.

<< Speriamo almeno che a vincere sia un giovane aitante >>, le augurò Crystal, facendola rallegrare.

<< Ad esempio il principe Artù >>, propose Gwen.

<< Assolutamente no >>, rispose la nobildonna, scuotendo la testa, << ho già accompagnato svariate volte il mio fratellastro >>, sospirò, dicendolo come se fosse un fardello, << mi piacerebbe scortare un altro cavaliere, magari intrigante e bello, e anche… >>, ma il suono delle trombe, che segnavano l’entrata dei cavalieri, la interruppe.

Entrarono svariati cavalieri e Crystal riconobbe il principe fra i tanti. Notò come Morgana scrutasse i volti, e questo la fece ridacchiare sottovoce. Un uomo, che Crystal pensò fosse il re, alzandosi in piedi disse loro quale sarebbe stato il premio e augurò una buona sorte a tutti.

Il torneo iniziò ufficialmente, e uno dei primi combattenti era Artù. Crystal ammise che fosse un bravo spadaccino, ma ne aveva visti di migliori. Una cosa che catturò la sua attenzione fu il fazzoletto che Artù aveva legato al braccio. Era viola, con dei ricami, notò che assomigliava tantissimo al… sgranò gli occhi, rendendosi conto che quello fosse il suo foulard. Immediatamente il suo sguardò si spostò sulla tenda, da dove era fuori uscito il principe. Vide Merlino, che la fissava dispiaciuto. Crystal, con un falso sorriso, gli fece cenno, che avrebbero fatto i conti dopo. Il povero Merlino alzò gli occhi al cielo, domando agli Dei dell’antica religione, poiché la sorte l’aveva sempre con lui.

Crystal sbuffò, guardando pigramente tutto il torneo. Fu scontato che Artù arrivò in finale, e con lui altri. Uno in particolare colpì Lady Morgana. Si chiamava Valiant. A Crystal fu indifferente, la sua mente era rivolta al suo amico/traditore. Una volta terminato tutto. Salutò le due con un inchino e si congedò alla ricerca di Merlino.

Lo trovò nella tenda, che stava riponendo l’armatura di Artù. Lei gli regalò un sorriso, che lo fece rabbrividire. << Io non volevo >>, iniziò Merlino ma Crystal gli disse: << dammi una sola ragione per cui non dovrei strozzarti con il MIO >>, precisò l’appartenenza dell’oggetto in questione, << foulard >>.

<< Artù aveva bisogno di un pegno >>, si giustificò Merlino.

<< E giustamente tu hai pensato bene di dargli il mio >>, concluse Crystal, furente.

<< Mi ha chiesto di chiederglielo a una dama qualunque, >>, continuò Merlino, << lui non aveva il tempo di farlo >>, la guardò mortificato, << sapessi quante ragazze gli muoiono dietro >>.

<< E tu hai pensato bene, tra tutte le dame esistenti in questo regno, di domandarlo a me >>, sbottò Crystal, << per tua informazione, io non gli muoio dietro, quindi non rientro nella categoria >>.

<< Perdonami >>, si scusò Merlino, << non accadrà più >>.

Crystal sì addolci un po’. << Tranquillo >>, lo rassicurò.

Merlino sospirò di sollievo, ma gemette dal dolore nel muovere il braccio.

<< Che hai? >>, chiese prontamente Crystal.

<< Mi fa male la schiena >>, si lagnò.

<< Siediti >>, gli ordinò Crystal, indicando una sedia, << ti faccio un massaggio >>.

Lui acconsentì di buon grado, annuendo e si sedette. << Ti è piaciuto il torneo? >>, chiese Merlino.

<< Mmm, sì >>, rispose Crystal iniziando a massaggiargli la schiena.

<< Come sono i tornei nel luogo da dove provieni? >>.

<< A Reef i tornei si svolgono in maniera diversa >>, dichiarò Crystal, massaggiando le spalle a Merlino, << il vincitore, alla fine, dona un bacio alla sua amata >>, spiegò.

<< Avresti mai voluto essere il premio di qualcuno? >>, chiese Merlino.

<< Secondo te? >>.

<< Non credo proprio >>, rise Merlino. << A proposito, hai notato quel Valiant? >>.

<< Oh sì. E’ entrato nelle grazie di Morgana >>.

<< Ha ferito brutalmente il suo avversario >>, le comunicò Merlino pensieroso.

<< E dove sarebbe la novità? Tutti i cavalieri sono feriti, quando gareggiano >>, gli rammentò la fanciulla.

<< Sì, ma… >>.

<< Merlino >>, Artù fece irruzione nella tenda. Rivolse uno sguardo di sbieco ai due, e commentò sarcastico: << ma bene, vedo che adesso ci rilassiamo >>.

Merlino tentò di alzarsi, ma Crystal lo bloccò. << E anche se? >>, ribatté, << sarebbe un problema? Guardate che anche i vostri servi hanno questo diritto >>.

<< La tua sfacciataggine non ha limiti Crystal! >>, esclamò il principe, rassegnato.

<< Oh, vedo che vi siete ricordato il mio nome >>, notò Crystal, continuando il massaggio, come se niente fosse, a un Merlino imbarazzato.

<< Non dimentico mai il nome di qualcuno che non tollero >>, rimbeccò il principe, << quando finisci, vai a lucidare la mia armatura >>, si rivolse a Merlino, sbattendogli contro i guanti e andando dall’altra parte della tenda.

<< E’ un idiota >>, decretò Merlino.

<< Ti sbagli >>, lo contraddisse Crystal, sbadigliando, << dirgli idiota sarebbe un offesa per coloro che sono idioti >>.

<< Farò finta che le mie orecchie non abbiano udito nulla >>, la voce di Artù si diffuse nella tenda.

<< Evitate lo sforzo, altezza >>, gli consigliò Crystal, << poi si finisce per non accettare la realtà >>.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ciao a tutti,

ecco il secondo capitolo. Spero che vi piaccia. Non aggiungo altro perché devo scappare. Ringrazio chi ha letto, e anche chi ha recensito. Mi raccomando, fatemi sapere com’è questo capitolo.

Kiss kiss.

 

 

  
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