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Autore: _EpicLoVe_    08/11/2011    3 recensioni
Per sempre Chuck avrebbe sentito il suo odore sulla pelle, per sempre sarebbe rimasto ancorato al ricordo della sua Blair e in quel momento, mentre la guardava raggiungere l'altare per sposare un uomo che non era lui, sorrise, con la certezza che Blair Waldorf sarebbe sempre stata sua.
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nate Archibald, Quasi tutti, Serena Van Der Woodsen | Coppie: Blair Waldorf/Chuck Bass
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
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Ogni favola è un gioco-cap.4

4.

La verità di una bugia

 

“Gli amori più grandi sono quelli più folli”

(Gossip Girl 4x22)

 

 

Blair Waldorf restava immobile nel letto del lussuoso ospedale.

L’acconciatura ormai scomposta, i capelli riversati sul cuscino e il trucco sbiadito le donavano un’aria estremamente stanca, ma agli occhi di Chuck appariva ugualmente bellissima.

Louis era uscito dalla sua stanza qualche minuto prima.

Dopo che i medici l’avevano visitata d’urgenza ed avevano rassicurato i familiari, il futuro sposo era stato il primo ad avere la precedenza, ma il loro incontro non era durato più di qualche minuto e il principe era uscito dalla stanza con il volto triste e l’aria perplessa di chi non riesce a capire.

Chuck e Serena l’avevano guardato andar via, scambiandosi una breve occhiata prima di precipitarsi entrambi nella stanza.

Nate sedeva fuori dalla camera, in compagnia di Dan, Jenny e Rufus che li avevano raggiunti in tutta fretta, mentre Eleanor, suo marito e Lily si occupavano di sbrigare le faccende di casa insieme ai genitori di Louis e  scusarsi con tutti gli invitati presenti.

Non appena Chuck e Serena si precipitarono nella stanza, Blair si voltò a guardarli e quasi sorrise degli sguardi omicidi e delle gomitate che i due si scambiavano.

“Sono la sua migliore amica, Chuck, ho il diritto di parlarle per prima” affermò Serena, incrociando le braccia sotto al seno e Chuck le scoccò un’occhiataccia.

“Io ho bisogno di parlarle immediatamente” rispose il ragazzo dal canto suo e la Van Der Woodsen sbuffò esasperata.

In quel momento un’infermiera si affacciò nella stanza con aria corrucciata e l’espressione severa.

“Vi ho già detto che la paziente può ricevere una sola visita alla volta, è molto stressata ed ha solo bisogno di riposo” esclamò ed entrambi i ragazzi si affrettarono ad annuire, voltandole le spalle.

Blair sorrise.

“Chuck, per favore, potrei parlare un attimo con Serena? Ti prometto che ti dedicherò tutto il resto del tempo” mormorò flebilmente ed il ragazzo annuì a malincuore uscendo dalla stanza.

Solo allora la bionda si precipitò accanto al letto, afferrando la mano della sua migliore amica e guardandola con preoccupazione.

“Come stai, B?” le chiese e la mora annuì flebilmente.

“Piuttosto bene” mormorò.

“I dottori hanno detto che ho solo bisogno di riposo, a quanto pare in questi giorni mi sono stressata troppo e questo non ha fatto bene al bambino. Ma ora siamo entrambi fuori pericolo e mi dimetteranno domani stesso” la rassicurò e la ragazza tirò un sospiro di sollievo.

“Preoccupati solo di rimetterti allora. Non preoccuparti di nient’altro, il tuo vestito è stato già sistemato nella limousine e tua madre arriverà tra poco con un cambio decente, così potrai toglierti questa orribile casacca dell’ospedale. Gossip Girl avrà già dato la notizia, ma non credo che dovresti preoccuparti di questo adesso” le mormorò e Blair rise di cuore.

Poi improvvisamente i suoi occhi divennero estremamente tristi.

“Mi spiace tanto, S” esordì, “Mi dispiace di non averti detto subito la verità, ma ero così spaventata” esclamò.

“L’ho scoperto solo un paio di settimane fa e non sapevo davvero che fare. I preparativi del matrimonio procedevano e Louis era così dolce con me. Ho pensato che se non l’avessi detto ad alta voce potevo fingere che non fosse vero ed io avevo un disperato bisogno di credere che non fosse vero” un singhiozzo improvviso interruppe la sua confessione e Blair le accarezzò la fronte, scostandole una ciocca di capelli e le strinse più forte la mano.

“Oh B, non preoccuparti, capisco cosa stai provando adesso” le mormorò, “E mi dispiace tanto, ma temo che tu sia costretta ad affrontare questa situazione”.

Blair annuì sconfortata.

“Lo so, lo so bene. Prima ho detto tutto a Louis e mi è dispiaciuto così tanto vederlo andar via così triste” esclamò con un sospiro e Serena corrugò la fronte.

“Blair” esclamò lentamente, “Ma il bambino è di Louis, vero?” le chiese e la ragazza si strinse nelle spalle.

“Non lo so, Serena, non ne ho la più pallida idea” esclamò semplicemente.

 

Poco tempo prima, mentre i medici visitavano Blair ed i suoi amici erano seduti ad aspettarla, Chuck si era alzato piuttosto spazientito e si era avvicinato ad una delle finestre dell’ospedale guardando la strada.

Louis continuava a lanciargli occhiate minacciose e di Blair non avevano ancora notizie, questo lo rendeva piuttosto agitato.

Le urla della ragazza, che l’avevano accompagnato durante il viaggio in ospedale, ancora riecheggiavano nella sua mente e la parola “bambino” continuava a perdersi nei meandri della sua memoria.

Chuck non riusciva davvero a rendersi conto di ciò che stava succedendo, ma soprattutto non riusciva a capire come aveva potuto continuare a vivere senza di lei durante quei pochi mesi e come avrebbe fatto per il resto della sua vita.

Serena gli si avvicinò con cautela e seguì l’indirizzo del suo sguardo, fin quando il ragazzo non si voltò a guardarla.

“Grazie per il biglietto” bisbigliò e la ragazza sospirò.

“Dovevo farlo, Chuck” esclamò in risposta.

Il ragazzo sorrise amaramente, mentre il suo sguardo si perdeva nei corridoi silenziosi dell’ospedale.

“So che stai incolpando me di tutto questo, Serena, ma ti giuro che io non volevo farla soffrire” sospirò e la ragazza scosse la testa.

“Non ti sto incolpando di niente, Chuck, so quanto la ami e so che vorresti solo la sua felicità” sospirò, “Ma penso che voi dobbiate crescere entrambi, Chuck, ed affrontare il peso delle vostre decisioni. Non si può sempre giocare a “mordi e fuggi”, perché c’è il rischio di rimanere feriti piuttosto gravemente durante la fuga” mormorò la ragazza con rammarico e lui annuì.

“Io la amo, Serena” le mormorò in una confessione che gli costò fatica e la ragazza gli sorrise, poggiandogli una mano sulla spalla.

“Allora diglielo, Chuck, diglielo e basta”.

Ma in quel momento, mentre era fermo al suo cospetto, a Chuck Bass parve piuttosto difficile pronunciare quelle parole.

“Come ti senti?” le chiese invece, avvicinandosi a lei e fermandosi al suo fianco, un sorriso amaro si dipinse sul volto della ragazza.

“Piuttosto da schifo” commentò in un’espressione volgare che non si addiceva affatto ad una Waldorf e che lo fece sorridere.

Chuck sospirò, mentre sondava il suo volto con sguardo attento ed allungò appena una mano per sfiorare quella di lei.

“Eppure non si direbbe” commentò e Blair gli sorrise dolcemente.

“Puoi chiedermelo, Chuck, hai il diritto di sapere” esclamò lei d’un tratto ed il ragazzo rimase a fissarla senza parlare.

“Non mi importa di chi sia questo bambino, Blair” esclamò lentamente, “Voglio solo poter stare con te” concluse deglutendo a fatica e la ragazza sgranò gli occhi sorpresa.

“Cresceresti un figlio che non è tuo pur di stare al mio fianco?” gli chiese in un debole sussurro e Chuck sorrise.

Fu un sorriso dolce, che di Bass aveva ben poco.

“Sei l’unica donna a cui ho detto ti amo, Blair Waldorf, farei qualsiasi cosa per restare al tuo fianco” mormorò e gli occhi della ragazza si riempirono d’un improvvisa dolcezza.

Il giovane Bass sospirò, tornando improvvisamente serio.

“Mi dispiace, mi dispiace per il modo in cui ti ho lasciata andare, per non averti trattenuto, in quel momento credevo soltanto che fosse la cosa più giusta” affermò e Blair annuì, tirandosi su a fatica e mettendosi a sedere sul letto.

“Ho detto a Louis che non posso sposarlo ora e gli ho promesso che farò un test di paternità” gli confessò e Chuck la guardò attentamente.

Blair sospirò e sembrò improvvisamente troppo stanca.

“Vedi, Chuck, io non voglio un figlio, non credo di essere in grado di crescere un bambino adesso, ma lui è dentro di me ed io devo tener conto di questo”, Blair fece una breve pausa.

“Non posso sposare Louis perché non lo amo, non lo amo affatto. Mi sono rifugiata in lui soltanto per riuscire a scappare dal tuo ricordo, ma non ha funzionato. Sei l’unico ragazzo che amo e l’unico con cui vorrei passare il resto della mia vita, ma non sono sicura che tu sia il padre di mio figlio e fino a quando non lo saprò non credo di poter prendere nessuna decisione” affermò decisa e Chuck la guardò corrugando la fronte.

“Se quello che porti in grembo non fosse mio figlio?” chiese allora debolmente e Blair si strinse nelle spalle, trattenendo a stento le lacrime.

“Vedi Chuck, non sono mai stata una brava fidanzata, né una brava figlia, tanto meno una brava amica, ma vorrei essere una brava madre” rispose.

“E per riuscirci devo mettere il bene del bambino davanti a tutto il resto” concluse.

Il ragazzo aprì la bocca per dire qualcosa, ma lei lo precedette.

“Quindi ti amo, Chuck Bass, ma devo chiederti di fare un test di paternità e di lasciare l’ospedale” concluse, voltandosi per nascondergli le lacrime.

“Blair” sussurrò il ragazzo, ma lei scosse la testa senza guardarlo.

“Per favore, fai come ti dico” si limitò a sussurrare flebilmente e a Chuck non rimase che lasciare la stanza senza guardarsi indietro.

 

Si perse in quei ricordi, Chuck, fermo nell’atrio in penombra dell’ospedale.

Vide un bambino infelice ed un padre crudele.

Vide se stesso in quel padre.

Perché per quanto avesse cercato di negarlo, sapeva bene che somigliava a Bart molto più di quanto avrebbe voluto.

Blair avrebbe voluto essere una buona madre e Chuck era sicuro che ci sarebbe riuscita, ma lui non sarebbe mai riuscito ad essere un buon padre.

Lo pensò nell’esatto istante in cui lasciò la camera di Blair e continuò a pensarlo fino a quel momento, mentre il suo sguardo si fermava sulla figura elegante di Louis che stava entrando dalla porta e si fermava a guardarlo.

Chuck gli si avvicinò a passi lenti, con la solita camminata che l’aveva sempre contraddistinto e l’espressione sicura.

“Cosa vuoi, Chuck? Perché mi hai chiamato?” gli domandò Louis con un forte accento francese, sembrava arrabbiato, ma nel suo tono c’era sempre una sfumatura di eleganza, quella di cui un reale non può fare a meno.

Così un ghigno rilassato comparve sul volto di Chuck.

“Per farti una vantaggiosa proposta” rispose seccamente ed il ragazzo corrugò la fronte perplesso.

“Blair vuole che ci sottoponiamo ad un test di paternità per scoprire di chi è il bambino che porta in grembo” esordì e Louis annuì.

“Tu ami Blair e so bene che faresti di tutto per tenerla con te” aggiunse allora Chuck abbassando appena lo sguardo, per poi tornare a puntarlo sul ragazzo di fronte a lui, “Hai molta influenza qui in Francia, basta una tua parola in questo ospedale per far si che le cose vadano come tu vuoi” continuò.

“Il test confermerà che sei tu il padre del bambino, vi sposerete ed io uscirò di scena per sempre” concluse Chuck ed il ragazzo sembrò più perplesso di prima.

“Perché faresti una cosa del genere?” gli chiese e Chuck si strinse nelle spalle con un sorriso amaro dipinto sul volto.

“Perché la amo più di qualsiasi altra cosa al mondo e voglio che sia felice” mormorò con semplicità e Louis si trovò ad annuire.

Chuck gli tese la mano ed il ragazzo la strinse con forza.

“Prenditi cura di lei”.

Si limitò ad esclamare queste semplici parole, Chuck Bass, prima di lasciare l’ospedale, voltando le spalle al ragazzo ed inoltrandosi nel buio della sera parigina.

Spesso nella vita si commettono degli errori e per riparare a quegli errori bisogna commetterne altri.

Spesso nella vita per vedere felice chi ami, hai bisogno di rinunciare alla tua felicità.

E se ami davvero una persona la lasci andare perché sai che è la cosa più giusta, l’unica che può renderla felice.

Spazio autrice: Ed eccomi qui con l'ultimo capitolo.
In verità ho pensato che avrei potuto continuare questa storia, ma poi ho deciso di attenermi al piano iniziale e finirla qui...però sto già pensando ad una continuazione.
In verità credo che la butterò giù molto presto.
Non ho ancora visto la quinta stagione e ho passato in rassegna almeno tre diversi finali prima di decidere per questo, mi sembrava quello più da Chuck Bass.
Ringrazio tutte per avermi seguito e spero che continuerete a farlo. 

Alla prossima _EpicLoVe_

  
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