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Autore: iryssha    11/11/2011    2 recensioni
mi spiace che il primo capitolo sia un po' noiosetto, ma avevo bisogno di ricapitolare alcuni brevi passaggi per poterci aggiungere le riflessioni su cui la ff si basa. comunque non è poi così lungo.. insomma io ho fatto del mio meglio e se piace anche ad una sola persona sarò contenta, perchè questa è una delle mie due coppie preferite e volevo dedicargli qualcosa di estremamente dolce.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Chichi/Goku
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Goku sospirò, accasciandosi su di una poltrona come un palloncino sgonfio. Aveva affrontato allenamenti duri, massacranti li aveva definiti alla fine di giornate che fine sembravano non avere mai. Ora si rendeva conto che li aveva giudicati male, esistevano cose ben peggiori. I ricevimenti di nozze, per esempio.

Appena spento l’incendio al monte Friggi Friggi aveva avuto inizio la cerimonia ed i festeggiamenti, era stato tutto così veloce e concitato che non aveva mai avuto un solo momento per tirare un sospiro. Si mise più comodo e prese a fissare il cielo che imbruniva  fuori dalla finestra, ripensando agli avvenimenti di quei giorni così folli per lui, abituato ad una vita semplice di allenamento e meditazione.

Una ragazza che tutti definivano bella lo aveva affrontato sul ring del torneo, aveva iniziato a cercare di colpirlo, quasi convulsamente, blaterando che era un bugiardo e che la doveva pagare. Senza capire di cosa stesse parlando, lui evitava i suoi colpi senza osare rispondere, ne a parole ne con i pugni. Non era solo perché era una donna ed il nonno gli aveva insegnato che le donne non si colpiscono nemmeno con i fiori (gli insegnamenti del Genio delle Tartarughe in materia di donne, a dire il vero, non era certo di averli mai capiti), era anche perché la ragazza sembrava veramente ferita nel profondo e lui odiava procurare dolore. Era sempre stato gentile con tutti, disponibile e coraggioso, non aveva negato un sorriso nemmeno dei momenti più bui. Vedendo quanto triste fosse lei non poteva fare a meno di sentirsi in colpa. Un viso così dolce, poi, non avrebbe mai dovuto essere solcato dalla tristezza.  Evitava i colpi, era veloce la ragazza! Notò anche una cosa strana, quei gesti… quella tecnica.. gli ricordavano terribilmente gli insegnamenti del Genio! Strano, inspiegabile. Che strana ragazza.

Fra i pugni e le schivate fecero un patto: se lui l’avesse battuta lei gli avrebbe detto perché lo odiava tanto. Goku sperava di non essere lui la causa delle sua rabbia, ma ancor di più sperava di poterle essere d’aiuto. La colpì una volta sola, non voleva farle del male ma doveva farla cadere dal ring o quello scontro si sarebbe protratto all’infinito. Finì addosso al muro di mattoni, lui fu contento di vedere che non le aveva procurano nessun vero danno. A quel punto Chichi si era presentata, Goku non poteva credere che fosse la stessa bambina timida e tenera che aveva aiutato anni addietro. In effetti aveva proprio ragione, le aveva promesso che sarebbe tornato ma fra gli allenamenti e le sfide che aveva dovuto affrontare, se ne era scordato. Quando poi gli fu spiegato cosa voleva dire davvero la promessa fatta, impallidì e, soprattutto, capì come mai l’aveva resa tanto furiosa e triste. Una promessa è una promessa, la sua parola era sempre stata mantenuta e così le chiese di sposarlo. Il viso di Chichi si era illuminato, raggiante disse di sì, disse che lo perdonava. Goku la guardò per un istante e sorrise a sua volta, pensò che era così doveva essere quel viso tanto dolce, nessun’altra espressione doveva rovinare qualcosa di così sincero.

Quando era scoppiato l’incendio aveva cercato di mettere tutti in salvo, ma Giumaho era rimasto intrappolato. Goku non ci aveva pensato due volte, saltò sulla sua nuvola, prese Chichi con sé ed andarono alla ricerca di ciò che serviva per salvarlo. Durante quella spedizione gli capitò di soffermarsi sulla ragazza, rivide lo sguardo che aveva notato durante il loro scontro. Era triste, tristissima. Quel viso non doveva essere triste. Notò anche che, nonostante lo sconforto, non si era fermata un istante né aveva avuto esitazioni. Chichi non si era abbandonata al panico, come era comprensibile che avrebbe fatto chiunque in una situazione del genere. Lei no, lei era saltata sulla nuvola ed era corsa a salvare il padre, con la mente lucida ed i passi decisi. Già sulla nuvola, questa l’aveva portata senza fatica nonostante non fosse una bambina, proprio come faceva con lui. Il cuore di Chichi doveva essere puro, proprio come quel suo viso.

Arrivarono fino alle viscere della Terra per raggiungere il loro scopo, chi avrebbe mai pensato che lì avrebbero trovato l’adorato nonno? Quanto gli era mancato in quegl’anni, come lo rese felice vedere che la morte non lo aveva sconfitto e lui, ancora felice, aiutava qualcun altro come aveva insegnato al nipote. Il nonno aveva chiesto chi fosse Chichi e Goku aveva immediatamente risposto: “La mia ragazza!” Con che spontaneità aveva pronunciato quelle parole! Solo qualche istante dopo averle dette si rese conto di averle pronunciate per davvero. Si domandò cosa questo significasse, ma non ebbe tempo di cercare risposte.

Ora, però, seduto su quella poltrona a guardare il cielo aveva un po’ di tempo per pensare. Per pensare a Chichi.

   
 
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