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Autore: Agrifoglio    19/11/2011    6 recensioni
Una Crisscolfer story che riprende tutti i momenti che Chris Colfer e Darren Criss involontariamente ci hanno regalato (quelli che hanno fatto impazzire Tumblr e, principalmente, hanno fatto perdere la testa a me) raccontati dal punto di vista di entrambi. Con qualche aneddoto aggiunto da me!
" C’erano cose che non riusciva a capire, cose che per lui non erano così ovvie, ma forse solo perché dentro di sé era ancora un ragazzino ingenuo. Non riusciva davvero a capire perché alcune delle sue fans credessero fermamente che lui avesse una cotta per Chris Colfer. "
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Chris Colfer, Darren Criss
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Quelle poche volte in cui Darren apriva il suo laptop e decideva di girovagare un po’ su internet, rimaneva sempre stupefatto. C’erano cose che non riusciva a capire, cose che per lui non erano così ovvie, ma forse solo perché dentro di sé era ancora un ragazzino ingenuo. Non riusciva davvero a capire perché alcune delle sue fans credessero fermamente che lui avesse una cotta per Chris Colfer. Non che s’indignasse, in fondo sapeva perfettamente a che livelli di insanità mentale potesse portare il fangirling sfrenato; lui stesso, benché per altre ragioni, ne era stato vittima nella sua adolescenza. Gli capitava di leggere, talvolta, di ragazze che si affannavano nel cercare prove su una loro possibile relazione (CrissColfer li chiamavano) ed eventuali conferme alle loro fantasie. La cosa che più lo sbalordiva era che effettivamente queste fantomatiche prove c’erano, e probabilmente, se fosse stato al posto di una di quelle ragazze, anche lui avrebbe pensato che una cosa del genere fosse possibile.
Ma Darren sapeva che non era così. Era molto affezionato a Chris, gli piaceva lavorare con lui e avevano legato molto sul set. Lo ammirava tantissimo, ma in fondo era impossibile fare il contrario: un attore formidabile, per non parlare della sua voce, un ragazzo pieno di passioni ed interessi… Stare vicino a lui era entusiasmante, e Darren quasi un po’ lo invidiava e si sentiva così piccolo davanti ad un talento del genere. E, Darren pensava, forse era per questo che ne parlava spesso nelle interviste, o che cercasse di attirare la sua attenzione quando sentiva la sua presenza. Non c’entravano i sentimenti, non di certo, era qualcosa che si fermava su un piano di intesa artistica. E per questo che, nonostante si fosse reso conto della sua quasi morbosità, non cercò nella maniera più assoluta di cambiare il suo atteggiamento nei suoi confronti. E poi dimostrare affetto e ammirazione è una cosa bella, si diceva, ognuno dovrebbe comportarsi così con gli altri, perché me ne dovrei vergognare se lo faccio io?

 
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Il giorno del compleanno di Chris, il tour del Glee Live era iniziato da pochi giorni. Darren ancora non poteva credere di essere arrivato fino a quel punto, a cantare e recitare su un palco, davanti ad un pubblico così vasto di ragazzi urlanti e sorridenti. E lui fremeva ascoltando quegli applausi, quelle grida, sapendo che almeno una parte era indirizzata a lui. A lui e, ovviamente, anche a Chris, che non faceva altro che improvvisare scenette esilaranti durante il loro unico sketch. Che poi chissà che si era messo in testa, ogni volta a prenderlo alla sprovvista in quel modo, chissà che aveva in mente. Lo faceva per i suoi fan, senza dubbio, da professionista quale era, avrebbe fatto qualsiasi cosa per loro. Il giorno del suo compleanno era in splendida forma, esibendosi in Single Ladies. Darren lo guardava da dietro le quinte e si chiedeva come fosse possibile che nessuno ancora avesse fatto pubblicamente gli auguri a quel ragazzo. È un’assurdità, pensava, si merita un applauso, una standing-ovation, è fantastico e nessuno, nessuno, gli ha ancora augurato buon compleanno. E non poté proprio evitare quella volta.
« HAPPY BIRTHDAY, CHRIS! », e lui dal palco fece una delle sue dolci facce buffe.

 
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Nelle interviste che aveva fatto negli ultimi giorni, Chris non faceva altro che parlare della sua festa di compleanno e di cosa aveva in mente e di quanto grandiosa sarebbe stata. E di fatto lo era. C’era la musica, c’era un gruppo spropositato di persone e Darren si stava divertendo tantissimo. C’erano così tante persone che, nonostante la serata fosse quasi giunta al termine, Darren non aveva ancora incontrato il festeggiato. E a essere sincero, doveva ammettere che l’aveva cercato con lo sguardo per parecchio tempo, fino al punto che aveva desistito e aveva continuato a godersi la serata. Gli venne in mente, mentre ballava sulle note della canzone più in voga del momento, di quando al college era solito festeggiare i compleanni dei suoi compagni di stanza nei modi più assurdi. Era sempre stato una persona fuori dal normale, in effetti, e quasi ci stava che nel bel mezzo dei festeggiamenti li baciava sulla bocca in preda all’euforia. Non ci vedeva nulla di male lui, solo un modo particolare di esprimere affetto, lo divertiva, e con il passare del tempo divenne quasi una tradizione. Baciare sulla bocca Chris sarebbe stato del tutto inopportuno, lo sapeva, ma riconosceva anche che quel tipo di rapporto che aveva instaurato con i suoi vecchi colleghi di college si avvicinava, anche se di poco, a quello che era nato con Chris. Ma erano solo pensieri nella sua testa, nulla di più.
« DARREN! »
Era Chris che lo chiamava, da dietro la sua spalla. Era straordinariamente elegante, in ghingheri come poche volte lo è stato, se si è escludono quelle sul set. Aveva le guance arrossate, il sorriso sulle labbra e gli occhi un po’ stanchi. Si teneva abbracciato a Lea, quasi come se avesse bisogno di un sostegno per stare in piedi. Darren poteva giurare che non fosse esattamente lucido in quel momento.
« Darren, ti ho cercato ovunque! », disse con una voce più acuta del normale.
« Ehi, Chris! Ti ho cercato anche io, volevo farti gli auguri di presenza… »
Chris barcollò un po’ e poi gli lanciò le braccia al collo. « Ehi, grazie davvero per gli auguri oggi sul palco. Grazie, davvero, davvero». Continuava a ripeterlo come se Darren gli avesse salvato la vita o qualcosa del genere. Erano solo degli auguri in fondo.
Darren rise. « Era il minimo Chris, non devi ringraziare»
Chris si allontanò un po’, tenendo questa volta solo il braccio destro sulle spalle di Darren. Barcollò ancora, e si aggrappò a Darren che si sforzò di tenerlo dritto. « Davvero Darren… Sai, tu, tu sei uno dei migliori colleghi che ho avuto, tu sei divertente… Mi fai sempre ridere. Sì, davvero Darren… », sbiascicava complimenti e Darren arrossì un po’. « Io ti voglio bene, Darren, credimi, ti voglio bene »
« Anche io ti voglio bene, Chris», disse sorridente.
E poi, per un motivo che Darren a lungo non riuscì a spiegarsi, in quella musica assordante, fra la gente che spintonava noncurante di loro, per qualche motivo astruso e misterioso, Chris posò le sue labbra su quelle di Darren. Fu solo un secondo, un bacio che durò il battere di un ciglio, sonoro e ridondante, che quasi Darren ne sentì l’eco per tutta la stanza.
E così come era arrivato, all’improvviso, dal nulla, sparì, fra la gente, salutando alcuni, abbracciando altri, dispensando sorrisi. E Darren fermo, immobile, con la testa frastornante. Un bacio?
  
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