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Autore: xhellsangel    28/11/2011    5 recensioni
Dicono che gli opposti si attraggono, pensavo fosse una grande cazzata.
Marta. Sedicenne -quasi diciassettenne- con una vita normale, da quest'ultima non pretende niente. Sa che non può avere tutto, ma ciò che può avere, lo pretende. Non è mai stata innamorata, è in uno stato di credo/non credo in questo sentimento.
Mattia. Diciassettenne irritante come pochi, attraente come nessuno. Non cerca niente di serio nella vita, si diverte a cambiare le ragazze come un paio di mutande, poiché è estremamente consapevole delle sue doti. Vuole divertirsi, solo divertimento.
Cosa potrebbe succedere se le loro vite si incrociassero?
Disastro.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

 

Il problema non sta nel cercare un ragazzo perfetto, dolce, sensibile e amorevole, il problema è quando ti ritrovi a contrastare un ragazzo perfettamente, completamente, inutilmente stronzo.
Sarà che me le vado a cercare tutte io, forse mi scelgo le cose più difficili, ma lui sembra tutt'altro che una scelta, mi è stato completamente imposto da quella cosetta, come si chiama.. ah si, il cuore.
Stronzo, egoista, strafottente e.. e fottutamente bello. Forse l'unica cosa che ha in comune con un principe delle favole è proprio la bellezza, anche se non ha né occhi azzurri, o quasi, né capelli biondi.
Giusto, le favole, che grande stronzata. Bugiardo chi dice che l'amore è semplice, o forse stupido l'essere umano che concepisce le storie sotto questo punto di vista, poiché nessuno si ricorda che Jasmine stava con uno sporco ragazzo senza dimora di nome Aladdin, Biancaneve viveva da sola con sette uomini, Pinocchio era un bugiardo, Robin Hood era un ladro, Tarzan andava in giro senza vestiti, la bella addormentata nel bosco fu baciata da uno sconosciuto e lei lo sposò, Cenerentola ha mentito e se l'è svignata di notte per andare ad un party.
E io?
Oh, preferisco di gran lunga questo lato nascosto delle favole, intrigante e poi, di questi tempi, chi cazzo usa un cavallo bianco?
Eppure preferirei uno di loro, a lui.
Perché continua a calpestarmi, calpestare me, il mio cuore, i miei sentimenti mentre a calpestare il mio buon senso, ci penso da sola.
Non mi sono tirata indietro quando ho percepito la sua aria da ragazzo a cui stare alla larga se non vuoi bruciarti, perché il fuoco mi è sempre piaciuto, mi ricorda il rosso.. rosso per la passione, forse.
Ed ora, ne pago semplicemente le conseguenze, conseguenze di un domani senza certezze, senza voglia di viverlo, perché non riesco più a vedere né gioia né felicità nel mio futuro, mi ha tolto anche questo quel coglione.
Eppure mentre sprofondo tra le coperte confortevoli del mio letto, neanche l'iPod a tutto volume -per di più con la mia canzone preferita a palla- riesce a farmi distogliere il pensiero da quei ricordi che ho costruito con lui.
Quei ricordi che vorrei distruggere come se fossero fatti di carta.
Quei ricordi che vorrei spegnere con l'acqua, come se fossero fatti di fuoco.
Quei ricordi che vorrei cancellare, come se fossero scritti a matita.
Eppure, di cosa sono fatti, con cosa sono stati costruiti? O meglio, si sono auto costruiti, per poi stamparsi in me, impregnandosi in quest'anima che si sta sgretolando, dividendosi in milioni di atomi, rendendomi vuota, priva di sentimenti, lasciandomi sola, senza.. niente.
Eppure cazzo, la vita continua cogliona, tra i due sei tu quella che sta male, quella che un giorno viene trattata come una principessa e l'altro come una puttana, l'ultima delle persone che conta sulla faccia della terra e lo sai, non lo meriti.
 
Cazzo Marti, alzati, ridi, dimostra agli altri chi sei, sorridi mentre dentro stai morendo.
 
- Merda! - sbottai mentre afferravo il cuscino su cui giacevo, lanciandolo con tutta la forza che avevo, o meglio, con tutta la rabbia e i risentimenti che giacevano dentro di me rivoltandomi lo stomaco, fino a farmi avere un senso di vomito.
Provavo disgusto.
Disgusto per i brividi in cui ero sommersa quando le sue mani giacevano su di me.
Disgusto per i gemiti che fuoriuscivano incontrollabili dalle mie labbra quando mi toccava.
Disgusto per quelle maledette farfalle -metaforicamente detto- che prendevano vita in me quando le sue labbra combaciavano alla mie.
Disgusto per la sua lingua che accarezzava la mia.
Disgusto per me e i miei sentimenti.
Disgusto per lui e per i suoi -non- sentimenti, forse.

 





* * *
SPAZIO AUTRICE
Ed eccoci solo all'inizio, ad un prologo.
Non è la prima storia che scrivo, ma è la prima che pubblico su efp.
Spero di non deludere nessuno, non so se sarò all'altezza delle vostre aspettative.
Le mie storie precedenti hanno trattato trame al quanto diverse, soprattutto nel personaggio maschile.
Pubblicherò al più presto il continuo, e, magari, una recensione potreste lasciarmela.
Grazie, anche a chi si dedicherà solo alle lettura.

Un grazie in particolare anche a Marta, una persona speciale che mi ha aiutata a scegliere il titolo per questa storia e, da lei, prende il nome colei che impareremo a conoscere in futuro.. Marta.
   
 
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