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Autore: IsaMarie    01/12/2011    19 recensioni
Bella e Jasper sono i gemelli Swan che vivono con il padre Charlie e la cugina Rosalie a Forks. Le loro vite si intrecceranno con i ragazzi Cullen: Edward, Alice e Emmett.
(Scritta con sara_cullen)
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper, Bella/Edward, Emmett/Rosalie, Jacob/Leah
Note: AU, Lemon, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Cap. 125
Ciao ragazze!
Scusate se ho risposto così in ritardo alle recensioni ma ho la febbre alta da lunedì e sto malissimo. In più nel weekend sono caduta di schiena e quindi faccio anche fatica a muovermi. Insomma, avete una chiavica di autrice! Ora che vi ho spadellato una valanga di fattacci miei torniamo alla storia.
La nostra famiglia si sta godendo il primo Natale sereno dopo tanti anni e li abbiamo visti alle prese con la preparazione e gli addobbi. La maggior parte di voi ha apprezzato l'idea dell'estrazione dei regali e ancora più la notte tra Edward e Bella. Ora vi lasciamo al penultimo capitolo, con la prima parte della mattina di Natale e la consegna di altri regali! A questo proposito vorremmo ringraziare in modo particolare Rossella (Lalayasha) per gli splendidi disegni che ha fatto!
BUONA LETTURA DA MANU E SARA!
Per l'anteprima del prossimo capitolo vi aspettiamo domenica sera sul nostro blog!
Le fan fiction di Manu e Sara



CAPITOLO 125


Simboli e legami



Pov Bella

Man mano che trascorreva il tempo, fui sempre più conscia di una sensazione assai piacevole che si insinuava in me, strappandomi in modo delizioso dal mio sonno ristoratore.
Annusai l’aria… oddio… che meraviglia: agrumi e menta, il suo inconfondibile odore… un’adorabile bocca stava riempiendo di piccoli e umidi baci il mio viso… si mosse sempre più giù, fino a lambire il lobo e subito dopo il mio collo, sfiorandolo con la punta della lingua… mm, sempre meglio!
Sorrisi estasiata, ancora con gli occhi chiusi, e circondai quel magnifico corpo (che ormai conoscevo in ogni suo minimo dettaglio!) con le mie braccia, lasciando che una mia mano salisse fino ad intrecciarsi in quella massa morbida, soffice e incolta che erano i suoi capelli.
-Mm… lo sai che adoro essere svegliata così?- pigolai con indolenza, con la voce ancora arrochita dal sonno. Lo sentii arcuare le labbra sulla mia spalla, vezzeggiata a dovere da quell’incantevole e sensuale ragazzo.
-Ah davvero, gattina?! Dai, non l’avevo notato…- sogghignò compiaciuto. -Comunque, sappi che da parte mia adoro donarti il mio personale buongiorno. E quando mi parli con quella voce così sexy… Dio, ogni volta mi mandi su di giri…- mi confessò, interrompendo quella piacevole tortura.
Schiusi pian piano le palpebre, per non farmi ferire dalla luce; precauzione inutile, dato che mi accorsi che fuori faceva ancora piuttosto buio.
-Auguri, amore mio…- sussurrò, sorridendomi.
-Buon Natale anche a te, Edward…- risposi, ricambiando il suo sorriso. Mi avvicinai e gli diedi un bacio a fior di labbra. Stavo per approfondire quel meraviglioso contatto, ma per fortuna mi ricordai di un particolare sgradevole… Ops! Prima di fiondarmi su quella bocca seducente e carnosa sarebbe stato meglio darmi una energica risciacquata…
Quando sollevai lo sguardo, mi stupii: Edward indossava già un caldo maglioncino blu scuro a collo alto.
Mi accigliai e mi staccai da lui, mettendomi seduta, per controllare meglio… effettivamente era strano… come mai oltre al maglione si era infilato anche un paio di jeans scuri?
-Uffi, ma perché sei già vestito? Pensavo fosse ancora presto vista la poca luce che filtra da fuori. Che ore sono?- gli domandai, allontanandomi un po’ per evitare di parlargli a pochi centimetri dalla sua bocca, dato che, evidentemente, il mio affascinante ragazzo non solo era sveglio da un pezzo, ma si era anche già lavato… e io no!
Come risposta inarcò un sopracciglio e poi mi afferrò per le braccia e mi riportò esattamente nello stesso punto di prima: appiccicata a lui, anzi… incollata!
-Non ti azzardare mai più ad allontanarti da me, Bella…- mi minacciò serio; -Pretendo un bacio come si deve e smettila di preoccuparti ogni volta per ‘ste cazzate perché è veramente assurdo!- si lamentò e, senza darmi il tempo di rispondergli, si avventò sulla mia bocca che non si fece pregare per ricambiare con tutta la passione di cui era capace.
In un attimo mi abbandonai tra le sue braccia, e mi lasciai guidare da lui, perdendomi in quella soave morbidezza. Quando poi Edward reclamò un maggiore accesso, la sua lingua spinse leggermente tra le mie labbra… lasciai che si schiudessero come un fiore per accogliere il suo sapore e le sensazioni che ogni volta mi scatenava, facendomi scordare persino il mio nome, figuriamoci dentifricio e spazzolino!
-Mm… delizioso… il tuo sapore…- commentò con vera e propria ingordigia, prima di rituffarsi nuovamente nella mia bocca.
Rapita dalla veemenza del suo slancio passionale, mi sciolsi tra le sue braccia; le nostre bocche fameliche si divorarono, le nostre lingue si inseguirono e si accarezzarono, vogliose più che mai. Dio, non mi sarei mai stancata di baciarlo!
Ad un tratto mi scostò i capelli da un lato per potermi baciare dietro l’orecchio e poi sul collo. Quando le sue labbra si posarono sulla mia gola per poi risalire ancora fino a raggiungere il punto sensibile sotto l’orecchio, ansimai sonoramente, appoggiando le mani sul suo petto largo e possente, mentre le sue andarono a posarsi invece sulla mia schiena, stringendomi addosso a lui, in un gesto di assoluto possesso. Quando fummo in debito di ossigeno, Edward si staccò, donandomi il suo sorriso sghembo che fece schizzare ancora di più i battiti del mio cuore, già parecchio affaticato.
-Questo sì che è un buongiorno degno di essere definito tale- dichiarò, estremamente compiaciuto e soddisfatto; -Vedi? Non era difficile lasciarsi andare… basta che spegni per un po’ quel tuo cervellino sempre in ebollizione- mi schernì, picchiettandomi con l’indice sulla tempia.
Gli feci una linguaccia e scoppiammo a ridere.
-C’è poca luce fuori perché sta nevicando fitto fitto. Comunque non è tardi, sono appena le nove- mi spiegò, ritornando alla mia domanda di prima.
-Cosa?! Ma come diavolo fai? Hai batterie al litio?! Siamo andati a dormire alle quattro ed eravamo d’accordo che non ci saremmo svegliati almeno fino alle undici, dato che tutto è ormai pronto per i festeggiamenti- mi lamentai, con un broncio degno di una bambina di due anni.
-Amore, non è colpa mia. Quel cretino di mio fratello ha buttato tutti giù dal letto per aprire i regali. Non riesce più ad aspettare. Stava per irrompere qui in camera tua con un paio di coperchi pronto a darti una sveglia coi fiocchi!- si difese, facendomi inorridire al solo pensiero della modalità con cui l’orso di casa voleva strapparmi dal mondo dei sogni.
-Si è un po’ irritato perché sostiene che non puoi avere un sonno così pesante. In effetti, tesoro, Emmett si è dato parecchio da fare stamattina per fare casino, e non so come sia possibile che tu non ti sia accorta di nulla- mi schernì con un ghigno.
-Bè… che hai da ridere? Ho sempre dormito profondamente e la cosa si è aggravata parecchio da quando qualche mascalzone di mia conoscenza mi fa fare le ore piccole!- borbottai offesa, incrociando le braccia al petto.
-Addirittura! Bè, adoro fare le mascalzonate con te, gattina!- ghignò. -Comunque anziché accusarmi, dovresti ringraziarmi: ho promesso a Emm che ci avrei pensato io a svegliarti e a farti alzare e quindi, di fatto, ti ho salvato i timpani! Non ringrazi il tuo eroe?- si vantò con un’espressione talmente super sexy da farmi attorcigliare lo stomaco. Quant’era stupendo!
Ma a parte la gradevolezza del risveglio, mi sentivo uno straccio: mi buttai di nuovo con la schiena sul letto, portandomi lenzuola e piumino a coprirmi il volto.
-Ma io ho ancora sonno!- mi lamentai con tono piagnucoloso; -E non ho nessuna voglia di alzarmi. Tra un paio d’ore i regali saranno ancora lì, non scapperanno di certo!- continuai, con la ferma intenzione di non muovermi dal calduccio del mio comodo lettino. Sapevo di non avere speranza che mi lasciasse in pace, ma fare un tentativo non avrebbe nuociuto a nessuno, no?!
-Veramente… ehm, il tuo regalo è qui…- mormorò, calamitando all’istante la mia attenzione.
Mi sedetti di nuovo con uno scatto quasi felino, riducendo gli occhi a due fessure: Edward si sottrasse al mio sguardo. Qualcosa non mi convinceva del tutto: per quale dannata ragione il ragazzo più strafottente del mondo pareva essere in imbarazzo?!
-E sentiamo, signor Cullen… come mai non si trova sotto l’albero insieme agli altri?- mi stupii, curiosa e anche un po’ intimorita. Lo vidi arrossire leggermente, e accarezzarsi i capelli a disagio.
Accidenti, i segnali stavano peggiorando… cosa poteva significare?
-Bè… perché preferivo che fossimo soli- confessò, porgendomi una scatolina rossa dalle modeste dimensioni. Le mie mani tremarono per l’emozione mentre l’afferravo. Oddio, cosa poteva avermi regalato? Evidentemente, qualcosa di prezioso! Quando però stavo per sciogliere il delizioso fiocchetto che la racchiudeva, Edward pose la sua mano grande e calda sulla mia e mi bloccò.
-Bella, noi ci amiamo… ma se ti sembra che io abbia esagerato, ti prego: non farti problemi a dirmelo. Io non voglio che ti senta obbligata a fare nulla che tu non desideri, ok?- si raccomandò, mentre il fuoco sulle sue guance aumentò. Dio, vedere Edward imbarazzato mi fece temere che avesse fatto qualche cazzata visti i discorsi della sera precedente. Mi sentivo cinica ed egoista, ma in quell’istante sperai con tutte le mie forze di non ritrovarmi dinnanzi ad un mega solitario con conseguente sua dichiarazione in ginocchio…
Dio, lo amavo con tutta me stessa ed ero sicura di voler trascorrere la mia vita con lui; ma se si fosse sbilanciato con LA proposta… bè, non ero altrettanto certa di volermi sposare così giovane! Avevamo tutto il tempo del mondo e niente e nessuno ci avrebbe messo fretta!
Comunque, al suo sguardo speranzoso, annuii con il cuore che mi batteva all’impazzata… e finalmente mi decisi ad aprire il suo regalo.
Quando mi ritrovai davanti agli occhi quel dono, mi emozionai tantissimo e un enorme sorriso fiorì sul mio volto: due bellissime fedine in oro bianco facevano bella mostra di sé in una scatolina di velluto rosso.



Presi la mia, più piccola e con incastonati dei brillantini, e notai che all’interno c’era incisa una frase: Edward&Bella forever.
-Sono… sono stupende…- mormorai commossa, con gli occhi lucidi e la voce flebile.
-Ti piacciono davvero?- si preoccupò; -Non ti sembra eccessivo… è che io… bè, vorrei che chiunque fosse a conoscenza del sentimento che ci lega! Tutti devono sapere che io sono tuo e che tu sei mia, e solo mia! Qui a Forks ormai ogni abitante è al corrente del nostro rapporto, ma appena saremo ad Harvard… ecco, ho pensato che non conosceremo nessuno… inoltre frequenteremo corsi diversi e forse, pur abitando insieme, i nostri orari non collimeranno e quindi…- fermai quel fiume in piena di parole, abbracciandolo con tutte le mie forze e fiondandomi sulle sue labbra rosse e tentatrici come il peccato.
Lo sentii sorridere per la mia irruenza e probabilmente perché aveva compreso che il mio bacio dimostrava senza ombra di dubbio quanto avessi apprezzato quel regalo meraviglioso.
In effetti era vero: rispecchiava in pieno il nostro rapporto… gli anelli erano allo stesso tempo simbolo di amore e gelosia, tenerezza e possessività…
Le nostre lingue si intrecciarono immediatamente e ricominciarono la loro danza d’amore.
Edward lusingò, sfiorò, vezzeggiò l’interno della mia bocca con bramosia… e io risposi ai suoi gesti appassionati con tutta me stessa. Arpionai la sua morbida chioma e accarezzai i suoi capelli, mugolando di piacere…
-Sei stupenda… non mi stancherò mai di dirtelo, amore!- mi mordicchiò le labbra, facendomi gemere e scese sul mio collo. Brividi intensi mi attraversarono, increspandomi la pelle. Adoravo baciarlo: era così dolce, gustoso… sapeva di amore, di passione, di vita… la mia vita!
Mi staccai a malincuore e mi persi in quegli smeraldi che mi facevano tremare le gambe ogni volta che vi scorgevo l’intensità del sentimento che Edward provava per me.
-Ti amo, Edward Cullen… e sarò felicissima di portare questo simbolo per dimostrare a tutti quanto ci amiamo! Tu ed io… ci apparteniamo- dichiarai convinta. Poi presi la fede più grande e la infilai al suo anulare sinistro.
-Sei mio!- mormorai, sorridendo compiaciuta, per poi baciare l’anello e il suo dito.
Lui compì i medesimi gesti.
-Sei mia!- dichiarò deciso e con un sorriso capace di illuminare la stanza.
Entrambi contemplammo per qualche minuto le nostre mani intrecciate con i nuovi anelli. Mi piaceva la sensazione di avere quell’anello al dito e mi piaceva l’effetto visivo. Mi faceva stare bene, come se io ed Edward fossimo stati ancora più legati. E a giudicare dal suo sguardo soddisfatto e sognante, anche lui la pensava nello stesso identico modo.
-Ho voglia di fare l’amore con te… indossando unicamente il tuo regalo- gli confessai all’improvviso, mettendomi in ginocchio e infilando le mani sotto il suo maglione e la sua t-shirt. Mi mandava in estasi accarezzare quegli addominali scolpiti e tonici.
Edward chiuse gli occhi, gettando la testa indietro e mugolando dal piacere.
-Cristo, Bella… mi scateni sempre un desiderio devastante!- ansimò con un tono roco.
Sbam! Un colpo fortissimo alla porta della stanza ci fece sobbalzare spaventati entrambi e dopo neppure un secondo si spalancò.
-Buon Natale, Bellina! Ma ora alza subito quel culo pigro dal letto… o giuro che ti trascino via di peso! I suini li farete un’altra volta! E che cavolo, ma non vi basta mai! Siete degli assatanati, mi fate pure un po’ d’invidia!- tuonò l’orso, scoppiando in una rombante risata.
-Che cazzo, Emmett! Sei un deficiente rincoglionito! Sai cos’è la privacy, animale?!- sbraitò Edward, infuriato nero per la frustrante interruzione.
-Ho i miei dubbi, purtroppo…- confermò mia cugina, spingendolo da una parte ed entrando per fiondarsi nel letto con me.
-Rosellina mia, per favore esci di lì?! Dovevo far alzare Bella e così non mi aiuti per niente! Di questo passo non apriremo mai i regali!- continuò a lamentarsi.
-Emmett, dacci un taglio! E ringrazia che è il giorno di Natale, altrimenti una punizione coi fiocchi non te l’avrebbe levata nessuno per avermi buttata giù dal letto all’alba!- lo minacciò, causando un suo sonoro sbuffo e facendo sogghignare me ed Edward. -Auguri, sorellina!- mi salutò, dandomi un bacio.
-Auguri, Rose! Senti, non potevi spomparlo un po’ di più stanotte, così non avrebbe rotto le palle a quest’ora?- le domandai a bassa voce, facendola scoppiare in una vibrante risata.
-Ti assicuro che l’ho spremuto come un limone, ma quello scimmione è incredibile: l’idea di aprire i regali è risultata più forte della stanchezza!- mi rispose, alzando gli occhi al cielo rassegnata.
-Raccontami, invece: piaciuto il completino natalizio?- le chiesi, curiosa. Ero certa al cento per cento che Emmett avesse apprezzato, almeno tanto quanto Edward!
-E me lo chiedi? Ormai lo conosci anche tu, no? Tu piuttosto? Hai fatto furore?- domandò, ammiccando verso Edward che stava ancora battibeccando col fratello.
Un sorriso sornione si allargò sul mio viso, fornendole già la risposta.
-Ehi, voi due, cosa state confabulando sotto le coperte?- si incuriosì il mio fidanzato.
-Niente di che… scambio di informazioni- risposi indifferente.
-Certo! Si staranno raccontando le nostre splendide performance di stanotte. Lo sai come sono le donne: si confidano tutto tutto- si intromise l’orso, guadagnandosi un’occhiataccia da Rose.
-Come tutto tutto?! No… cioè… anche i particolari… intimi?!- si meravigliò Edward. Sembrava quasi scandalizzato. E che sarà mai?
-Che c’è fratellino?! Paura del confronto?!- lo provocò Emmett, dandogli una poderosa pacca sulla spalla. Edward lo fulminò rispondendo con un pugno sul braccio.
-Paura un cazzo, orso… vuoi prendere un righello?!- lo sfotté Edward.
-Non ti preoccupare, amore mio! Il confronto lo reggi benissimo e anzi… non esiste nessuno migliore di te!- lo rassicurai.
-Ehi!- si indignò Emm.
-Ma insomma, che mi tocca sentire! Dov’è lo spirito natalizio?!- esclamò Rose, fintamente scandalizzata. Scoppiammo tutti quanti a ridere.
-Ma gli altri?- chiesi. Pensavo che il mio fratellone sarebbe venuto a farmi gli auguri e invece ancora non avevo visto il suo bel faccino…
-Lo zio ed Esme sono già scesi per preparare la colazione. Vostra madre sembrava davvero stravolta e lo zio aveva un cipiglio serio. Secondo me hanno fatto i bagordi stanotte e, alla loro età, non riescono più a mantenere certi ritmi!- sogghignò Rosalie, sollevando le proteste dei fratelli Cullen al solo pensiero della madre in certe situazioni intime. Che idioti, i maschi: cosa credevano? Che mio padre ed Esme fossero asessuati?!
-Jasper ed Alice, invece, sono rinchiusi in camera perché lei gli sta consegnando il suo regalo. Sai che voleva darglielo privatamente- continuò, interrompendo lo sproloquio dei ragazzi.
-Perché in privato? Che sarà mai?- si incuriosì Emmett, come suo solito.
-E’ un regalo davvero stupendo!- asserì mio fratello, entrando proprio in quell’istante nella stanza con in mano il suo dono e avvinghiato al folletto di casa.
-Auguri, ragazze!- esclamò Alice, fiondandosi addosso a noi due e abbracciandoci forte.
-Buon Natale, Alice e auguri anche a te, fratellone- risposi, facendo segno a Jazz di avvicinarsi.
Lui mi strinse con energia e mi diede un sonoro bacio sulla guancia.
-Ti voglio bene, sorellina. E grazie per il regalo: l’ho trovato ieri sera sul letto. Sei meravigliosa, lo sai?- affermò, facendomi gongolare come ogni volta che mi dimostrava il suo affetto.
-Ehi, non vale! Di che regalo sta parlando?!- si scaldò subito Emmett.
-Scusatemi, è colpa mia. Ho trasgredito alle regole e non ho potuto fare a meno di comprare una cosina anche a mio fratello. Per quanto mi sia divertita con la storia dell’estrazione, non sono riuscita a trattenermi. Caspita, siamo gemelli… lo abbiamo sempre fatto…- spiegai loro, arrossendo all’inverosimile. Non volevo che magari qualcuno potesse rimanerci male, ma con Jasper avevo l’assoluta necessità di mantenere le nostre personali tradizioni.
-Non ti preoccupare, amore. Nessuno ci è rimasto male, vero?!- tentò di rassicurarmi Edward, lanciando un’occhiataccia ammonitrice al fratello, prima che si mettesse a fare i capricci per aver ricevuto un regalo in meno.
-Però è un regalo boomerang! Diciamo che è una cosa utile a tutta la famiglia!- tentai di risollevarmi agli occhi di tutti.
-Eh no! E’ mia!- si impuntò Jasper.
-Jazz non fare il bambino! Lo sai che ai bimbi piccoli non sono permessi certi giochetti con la fidanzata? Quindi vedi tu come ti conviene comportarti- lo minacciò Alice.
-Insomma, si può sapere cos’è?- intervenne Edward, ormai curioso.
-La Playstation 3!- rivelò mio fratello con un sorriso gigantesco.
-Evvaiiii!- urlarono Emm ed Edward in perfetta stereofonia.
-E visto che siamo consapevoli di quanto siete bambinoni, io ho preso un gioco per te, Edward- spiegò ancora Rosalie.
-Ed io per te, Emm!- aggiunse Alice. I volti gioiosi dei tre maschietti di casa, si irradiarono mentre porgevo loro i due pacchetti nascosti in camera mia dalle ragazze. Quando lessero i titoli dei giochi, ormai li avevamo persi! Si erano subito messi a discutere su chi avesse la precedenza e su come dovevano svolgersi i vari turni di gioco, contenti che nel pomeriggio ci avrebbero raggiunti anche Leah e Jake così da poter sfidarsi a coppie. Ah, uomini!
-Oddio… alt! Fermi tutti!- esclamò mio fratello, guardandomi con tanto di occhi sgranati; -Cosa avete, tu ed Edward, al dito?- domandò scioccato, indicandoci.
-Il regalo di Edward, vi piace?- lo mostrai orgogliosa ad Alice e Rose, non calcolando nemmeno più mio fratello, con un cipiglio chiaramente geloso in volto.
Le ragazze si misero a saltellare sul letto, ed entrambe vollero provarsi la mia fedina.
-Cristo, Edward… non avrai mica fatto qualche cazzata, vero?- si informò subito Jazz. Mi scappò un sorrisino perché era esattamente ciò che avevo pensato io quando avevo visto la scatolina!
-Del tipo?- si stranì il mio ragazzo, sinceramente confuso.
-Tipo chiedere alla mia giovanissima sorellina, con tanto di brillante carriera universitaria davanti a sé, di sposarti!- tuonò, convinto delle sue parole.
Edward sbiancò come un cencio, facendo scoppiare a ridere tutti quanti.
-N-no… ecco io ti amo, tesoro… da morire… lo sai… però… Dio, è troppo presto, vero? M-ma tu ci sei rimasta male? Pensavi… cioè volevi…- iniziò a balbettare. Ecco! Quel cretino di mio fratello me lo aveva fatto andare in confusione!
-Edward, amore mio, calmati. Non è quello che desidero, né speravo che me lo chiedessi. Ti amo, ma siamo troppo giovani per il matrimonio, non credi? Abbiamo mille altre esperienze da fare prima di compiere quel passo- tentati di rassicurarlo, fulminando al contempo mio fratello, che fece spallucce.
Vidi Edward prendere un profondo respiro e poi mi abbracciò con una stretta vigorosa.
-Scusami, Bella… è solo che per un attimo ho pensato che tu ci fossi rimasta male perché pensavi che ti avrei chiesto di sposarmi. Mi sarebbe dispiaciuto, perché comunque io voglio sposarti prima o poi, ma preferirei fare le cose con ordine e calma- mi confessò teneramente, facendomi sorridere.
-Sei dolcissimo, tesoro! E non temere… concordo perfettamente!- lo rassicurai ancora.
-Dio, Edward come sei romantico!- sospirò sognante Rosalie, facendo imbronciare Emmett. Mia cugina gli andò accanto e iniziò ad accarezzarlo molto sensualmente e in un attimo lo fece sciogliere e tornare di buon umore.
-Ok, ora manca Jaz: vorrei vedere cosa ti ha regalato la mia sorellina e poi scendiamo ad aprire gli altri regali- decise Emmett.
-E’ dal giorno in cui ci siamo messi insieme che avrei voluto che mi regalasse uno dei ritratti che spesso disegna lei, ma ultimamente non voleva neppure più mostrarmeli. Effettivamente mi ero un po’ risentito, ma ora ho capito il perché: ne ha creati di varie dimensioni e li ha racchiusi in questo album come se fossero dei patchwork di fotografie come regalo di Natale. Te ne faccio vedere però solo alcuni, perché gli altri sono un po’ troppo… bè, ecco… sono dei nudi… per questo motivo me l’ha consegnato in camera e non davanti a mio padre e vostra madre. Troppo imbarazzante!- ci spiegò.
-Parole sante!- confermò Alice, arrossendo.

 

I disegni fecero il giro di mano in mano e tutti ci complimentammo con lei per l’enorme bravura. Nonostante ciò, mi chiesi se l’esperienza con Sweet Honey sarebbe stata sufficiente a spingerla verso la facoltà di veterinaria… non mi sarei stupita molto, nel caso…
-Però almeno alcuni, come quello con la chitarra, portali a vedere alla mamma, le farebbe certamente piacere- la pregò Edward, distogliendomi dalle mie riflessioni.
La sorella acconsentì e poi mi diedero il tempo di lavarmi e vestirmi e scendemmo al piano inferiore tutti assieme, per iniziare i festeggiamenti degni del Natale.




V
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la nostra OS Ritrovarsi


Alcune fiction ancora in corso che meritano di essere seguite!

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