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Autore: Echelena    06/12/2011    6 recensioni
I nostri fratelli Leto stanno per andare in pausa. Finiti i tour in Europa e la settimana a NY, cosa faranno? Come passeranno il Natale? E se tornassero alle origini per passare il Natale con mamma e nonna a Bossier City? Ma pensate che sarà un Natale tranquillo? Sbagliato! Leggete e capirete...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Eccomi a pensare come i  nostri due Bro potessero passare l’inizio della loro pausa. E visto che arriva Natale, quale migliore cosa se non tornare alle origini e riposare a Bossier City? Naturalmente è la mia mente che ha elucubrato certe scene, per il resto non so se si riposeranno così o magari ancora carichi dai concerti in giro per locali. Spero vorrete fare qualche recensione, se non piace, non la continuo! Buona lettura a chi leggerà!
 
 
 
Natale a Bossier City
 
 
Ero arrivata a casa, pioveva ma non faceva freddo anche se mancavano 20 giorni a Natale. Già, Natale, avrei dovuto preparare l’albero... prima o poi.
Mi tolsi la roba di dosso bagnata e accesi il caminetto.
Squillò il telefono.
Era nonna Ruby,  appena sapeva che ero a casa mi chiamava sempre.
-         Tesoro perché non sei venuta a mangiare, avevo preparato pure per te....- disse con rammarico.
-         Arrivo nonna Ruby, sono fradicia, piove!
Andai a cambiarmi e volai da lei. Ero in pausa pranzo e non avevo molto tempo.
-         Christine quando torna da scuola?- mi chiese mentre mi riempiva il piatto con carne ed insalata.
-         Lei torna come al solito, alle tre - le ricordai.
Avevo pazienza , perché non ricordava tutto, in quanto aveva superato da un po’ la ottantina e quindi era scusata.
Poi mi aveva cresciuto praticamente la figlia, ero separata da cinque anni e la mia figlioletta, ormai adolescente era cresciuta da lei. Lei l’aveva portata all’asilo, lei a scuola, lei a danza, lei a pianoforte...Insomma le dovevo molto.
-         Mangi così poco Mary Ann – disse mentre guardava il mio piatto quasi pieno.
-         Sai, devo tornare al lavoro e non posso strafogarmi!- dissi ridendo.
In realtà lei faceva piatti non molto dietetici, come quantità.
-         Prendiamo un caffè?- mi chiese mentre sparecchiavo.
-         Certo, volentieri. Lo faccio io. – mi offrì.
Mentre bevevamo il caffè mi chiese:
-         Quest’anno Christine passa con te il Natale, vero?-
-         Già! Suo padre quest’anno ha pensato di non farla andare a New York come al solito, da lui. Visto che con la sua donna sono andati alle Hawaii! Vacanza di Natale! E intanto la figlia non la vede da sei mesi! Come scusa lei ha la scuola e lui non può lasciare il lavoro! Che gran stronzo!- dissi arrabbiatissima.
-         Ma non essere arrabbiata. Lo passeremo insieme. Tu come sempre e lei per la prima volta dopo anni! Sarà bellissimo vedrai.- disse saggia.
-         Ma verranno tutti gli zii degli scorsi anni? – ricordai la sua folla di parenti dei passati Natali. Io non ero sua parente , ma ero come di famiglia. Ero cresciuta nella casa accanto, quando morirono i miei ero ragazza e lei si occupò di me. Quando nacque mia figlia mi aveva assistita lei e Costance, sua figlia.
Ripensai al passato e avevo lo sguardo perso nel vuoto dei miei pensieri.
-         Quest’anno niente parenti- continuò lei.
Ma visto che sembravo non ascoltarla continuò.
-         Quest’anno i ragazzi saranno a casa per Natale.- sentenziò.
-         Couf… couf….- Mi strozzai col caffè.
-         Che c’è Mary? Ti è andato di traverso il caffè?- chiese lei con calma mentre cercava di farmi stare meglio.
-         COSA HAI DETTO?- quasi urlai.
-         I ragazzi, Jared e Shannon, saranno con noi a Natale e niente confusione di parenti. Vogliono riposare e Jared farà 40 anni il 26, te lo sei dimenticata? – mi tolse la tazza dalle mani prima che mi cadesse.
Stavo male, cominciai a sudare e tremare. Ero nel panico. Sapevo che questo momento sarebbe arrivato prima o poi , ma speravo sempre nel poi …
-         N-Nonna Ruby, c’è C-Christine quest’anno … - balbettai.
-         E allora? Tu sarai con noi come ogni anno e anche lei- adesso preparati che è tardi, tesoro. Devi andare al lavoro.- mi congedò.
Ero rimasta sconvolta da quella notizia come se mi avessero annunciato la fine del mondo. E in effetti sarebbe stata la fine si, del mio mondo!
Io , Shannon e Jared eravamo cresciuti insieme. Io ero la più piccola e quando andavo all’asilo Shannon faceva il gradasso con me perché aveva sei anni in più e mi mandava via quando si giocava in gruppo. Mi chiamava “mocciosa” e mi faceva piangere. Jared invece mi prendeva in disparte e mi dava i fazzoletti per asciugarmi le lacrime, poi di nascosto di suo fratello mi dava le caramelle. Mi aiutava sempre, era quello più gentile, anche se cercava di non contrariare suo fratello. Poi crescendo la loro vita fu travolta. Da piccoli il padre li abbandonò. Costance era una ragazza ancora e nonna Ruby li aiutò molto. Senza di lei non sarebbero andati avanti. Costance aveva una mente molto libertina. A diciassette anni aveva avuto Shannon e a diciotto Jared. Erano anni particolari e coi figli piccoli, lei si trasferì da  amici nelle comuni hippy e insieme giravano l’America. Nonna Ruby era disperata,voleva che le lasciasse almeno i bambini, ma lei se li trascinava in giro. Ricordo che mia madre mi raccontava la loro storia sempre. Comunque anche se in giro ,di tanto in tanto Costance tornava dalla madre e io Shannon e Jared passavamo il nostro tempo sempre insieme. Eravamo un bel gruppetto di bambini. Ma i  più legati eravamo noi tre. A volte non c’erano confini nelle nostre case,io dormivo e mangiavo da loro e viceversa.
Quando crescemmo Shannon cambiò atteggiamento nei miei confronti. Cominciò a guardarmi diversamente.
Il primo bacio lo diedi a lui, avevo tredici anni e lui quasi diciannove. Era tanto più grande di me e quando mia madre se ne accorse lo cacciò di casa e si lamentò con nonna Ruby. Lei poverina era disperata, mentre Jared aveva continuato gli studi, andava a scuola di recitazione a New York , lui a sedici anni si era ritirato dalla scuola ed era sparito. Proprio così, per un po’ non si seppe nulla di lui. Costance quando avevano sui dodici/tredici anni si era trasferita a Los Angeles, conosciuto un medico e lo aveva  sposato. Lui aveva dato loro il cognome, e li aveva cresciuti come loro figli., Ma Shannon era stato sempre una testa calda.
Così quando riappariva e aveva i suoi momenti “strani” viveva una lunga e tormentata storia con me. Fino a diciassette anni prima. Dopo lui aveva preso altre strade, io mi ero sposata con John, avuto una figlia e cambiato vita. Ora ero separata e stavo con Christine. E nonna Ruby, ovvio. I miei pensieri cominciarono a ripercorrere ricordi sopiti,i primi baci, le prime carezze, le prime bugie alla mamma, la prima volta, proprio con lui, nella casetta del bosco, dietro le nostre case. Prima usata per giocare e poi per farci l’amore. Al pensiero mi vennero i brividi. Shannon aveva segnato la mia vita. Era stato il mio “primo” in tutto. Ma lui era uno spaccone, una testa calda, non voleva impegnarsi e mi lasciava sempre. Così io per dispetto decisi di sposarmi con John, mentre lui era via. Non potevo aspettarlo per sempre. Una volta per farlo ingelosire avevo perfino baciato Jared. Era successo un casino, zuffe e litigi, ma non fu sufficiente a fargli capire quanto io contassi per lui.
Adesso ripensando al passato, mi vennero i brividi nel pensare di rivederlo. Del resto era rimasto sempre uguale. Negli ultimi due o tre anni avevo letto qualcosa su di loro, la loro band era diventata sempre più famosa e lui sempre più stronzo. Leggevo addirittura che si portava a letto tre ragazze per volta. Mi faceva schifo leggere i commenti di ragazze dell’età di Christine che su Facebook o Twitter lo adoravano.  E ci sarebbero andate a letto. Mentre potevano essere le loro figlie.
Cominciai a pensare che quel Natale dovevo assolutamente scappare via. E la cosa più importante era che lui non doveva vedere Christine.
Passai il pomeriggio nel reparto dischi dove lavoravo con ansia e inquietitudine. Tra l’altro Christine era loro fan e nonna Ruby le faceva vedere le foto che lei possedeva, per lo più quando erano ventenni. Non che fossero cambiati molto in realtà ...
Christine non li vedeva da quando era piccola. Prima quando loro andavano a trovare la nonna per le feste, io ero ancora con John, da quando ci eravamo separati lei andava dal padre, per cui lei durante le feste non c’era mai.  Quest’anno il destino  stava giocandoci un brutto tiro …
Tornai a casa con una tale ansia che mi mancava il respiro. Un messaggio sulla segreteria mi avvisava che Christine era tornata da nonna Ruby ed era lì con la sua amica per fare i compiti. Aveva quasi diciassette anni, li avrebbe compiuti tra tre mesi.
Squillò il telefono e io balzai, ero troppo tesa.
-         Mary…- era Costance
-         Costance… quando vieni dalla nonna?-. Chiesi timorosa, speravo che almeno lei ci fosse stata .Ma forse era superficiale chiederlo.
-         Vengo tra due giorni. Oggi ho prenotato l’aereo. Lo sai che ci saranno pure i ragazzi, vero? Te l’ha detto mia madre, no?- disse scandendo bene le parole, come a farmelo capire meglio.
-         Costance, non è una buona idea…Io …- babettai piano.
-         Mary, prima o poi sarebbe accaduto. Era inevitabile. – Lei parlò come per fare una sentenza.
Restai in silenzio e lei pure. Ma cosa sapeva lei ? Perché diceva queste cose. Lei non sapeva ….
-         Mary… ci sarò io, non preoccuparti. Ci vediamo dopodomani da nonna Ruby, ti voglio bene.- E chiuse la comunicazione.
Restai con il telefono in mano, non ero stata capace di reagire con lei. Cosa avrei fatto nel vedere Shannon? E soprattutto cosa avrebbe fatto lui nel vedere Christine? Misi le mani in faccia, ero sconvolta,mi sentivo in trappola e volevo fuggire. Ma che Natale sarebbe stato?
La sera aiutai nonna Ruby a fare gli addobbi di Natale, anche Christine si divertiva a farli.
-         Appena ci saranno i ragazzi ci daranno una mano in giardino. Le rose sono sciupate. E poi faremo tagliare la legna.- a volte la nonna parlava da sola, visto che io neanche sembravo ascoltarla. Parlava di quei due nipoti come se fossero bambini e li chiamava “ragazzi”, quando in realtà erano due uomini adulti di quarant’anni. Shannon addirittura ne avrebbe compiuti quarantadue tra tre mesi.
-         Ma nonna Ruby, non devono riposare? Tu li metti a spaccare legna?- Christine rise.
-         Si devono riposare. Ma appena si riprendono un po’ li metto a spaccare legna!- disse convinta la nonna.
-         Mamma c’è Jared che appena prende l’ascia in mano casca per terra!- Mi sussurrò lei. Mi venne da ridere.
La mia Christine era una “Echelon” come loro chiamavano i ragazzi che li seguivano. Avrebbe voluto vedere un loro concerto , ma io avevo sempre evitato accuratamente. Lei diceva che avrebbe potuto vederli da vicino , visto che li conoscevo e si disperava che non la portavo. Ma fare incontrare Christine con Shannon era da evitare assolutamente. Come avrei fatto adesso?
Mi sentivo come un topo che sta per affogare. La sensazione di panico mi chiudeva la gola.
Tra qualche giorno sarebbe scoppiata la bomba se non allontanavo Christine.
-         Mamma domani facciamo l’albero anche da noi e mettiamo il vischio all’ingresso! Voglio baciare Shannon appena lo incontro, porta bene sotto il vischio!- cinguettò la mia bimba.
-         Cooosa? Perché proprio lui? E’ vecchio potrebbe essere tuo padre!- urlai.
Lei mi guardò a bocca aperta, forse avevo esagerato…
-         Ma per fortuna non lo è!- mi rimbeccò lei.
Santo Cielo, adesso le piaceva pure…No, dovevo assolutamente trovare una soluzione e in fretta.
                 
 
               
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L’indomani al lavoro chiesi dei giorni di ferie, ma essendo un periodo    di lavoro intenso prima di Natale, neanche mi presero in considerazione e me ne tornai mesta al mio lavoro. Era tutto contro di me.
La sera addobbai casa mia insieme a Christine,  la quale aveva invitato la sua grande amica Holly  per aiutarla. Loro si divertivano ad addobbare le case in veste Natalizia.
Io sparecchiavo e andavo e venivo dalla cucina, ma sentivo  i loro discorsi.
-         Oddio, non vedo l’ora di conoscerli!Ma ci pensi che fortuna? Meno male quest’anno non vado da mio padre! Voglio abbracciare Shannon!- Diceva Christine, pensando non l’ascoltassi.
-         Io voglio abbracciare e baciare Jared, oddio se è bello!!- Holly faceva gli occhioni dolci.
Cominciai a preoccuparmi seriamente. Se tutte le ragazze, pure le minorenni facevano così, quei due si sentivano degli idoli. L’ego di Jared già molto alto, sarebbe salito sempre di più e Shannon sarebbe stato più porco di prima. Non volevo pensare così, ma i discorsi delle due ragazze tra di loro , mi portavano a questo. Io li conoscevo fin troppo bene quei due.
L’indomani arrivò Costance e mi abbracciò forte.
-         Cara, cara Mary Ann! Mi sei mancata. E tu Christine, vieni ad abbracciarmi! – Stritolò in un abbraccio caloroso Christine, le voleva molto bene. Ripensai alle sue parole al telefono e rimasi perplessa. Ma cosa sapeva lei?
Costance era una donna bellissima, molto curata e dimostrava almeno dieci anni meno della sua età. Come del resto i suoi due figlioli, pensai amaramente. Quella famiglia aveva una genetica impressionante. Nonna Ruby se non era per le cose che ripeteva o le sue dimenticanze, non sembrava ottantenne.
-         Allora Christine, è il tuo primo Natale a Bossier City da… ma quanti anni sono che non stai da noi a Natale?- Chiese Costance.
-         Da prima che si separassero i miei genitori, Costance.- rispose Christine.
-         Eh si, cinque anni di separazione di fatto, ma già due anni prima non è che fossero rose e fiori…- dissi con rammarico.
-         Così tu praticamente non conosci Jared e Shannon? Ogni volta che loro venivano tu non ci sei mai stata!- disse Costance rivolta a Christine.
-         No, non mi ricordo di loro, forse vagamente. E adesso non vedo l’ora di averli qui!Sono emozionatissima Costance!- disse Christine euforica.
-         Costance, puoi venire di là un attimo?- mi stava riprendendo il panico.
-         Arrivo! – fece lei mentre si scioglieva dall’abbraccio di Christine.
-         Costance, perché al telefono mi hai detto che non potevo evitare di fare incontrare Christine e Shannon, che era inevitabile? Che vuoi dire? Cosa sai tu?- chiesi diretta. Era inutile fare giri di parole.
-         Mia cara adesso non possiamo parlare, un giorno ti spiegherò cosa so io....- fece lei misteriosa.
-         Senti, io già sto male al pensiero, volevo partire con lei , ma al lavoro non mi hanno dato manco un giorno di ferie. Ho pensato che il 25 e il 26 che siamo chiusi , vado da qualche parte, magari dagli zii Andrew e Martha.- dissi risoluta.
-         E tu per due giorni ti fai 400 miglia di viaggio? Sei fuori, ...non se ne parla neanche!- fu la sua risposta.
-         Costance, io DEVO andare via, capisci?- ero disperata e mi scapparono le lacrime.
-         Vieni qui , tesoro, non piangere...- mi abbracciò affettuosa.
-         Mamma sai dove ho messo....- Christine arrivò di colpo in cucina.
-         Mamma perché piangi?- chiese sorpresa.
-         Non è niente Christine, stava pensando delle cose tristi, ora passa, vero Mary?- Disse prontamente Costance.
Io mi asciugai le lacrime e cercai di riprendermi. Ma non era facile, sapevo cosa sarebbe successo appena Shannon avesse visto Christine. Mi avrebbe odiata per il resto dei mie giorni, si sarebbe incazzato e urlato come un pazzo, lo sapevo. E io non potevo fare nulla per evitarlo.
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-         Costance , ma perché la mamma piange? Non è da lei...- Christine chiedeva spiegazioni. Non piangevo facilmente e tantomeno davanti a lei, forse per qualche film commovente, ma neanche tanto.
-         Mary Ann piange? – chiese subito nonna Ruby.
-         Si mamma, è di là in cucina, ma ora le passa, non è niente!- disse Costance.
-         Ma è strana perché deve vedere Shannon? Ci soffre così tanto?- Christine cercava spiegazioni.
-         Probabilmente si, cara. Ma andiamo a fare un po’ di shopping, tra due settimane è Natale, mi aiuti?- cambiò discorso Costance.
E Christine si lasciò trascinare.
 
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Quella settimana volò via. I due fratelli Leto avevano finito il tour europeo, le date a New York, entrati nel Guinnes dei primati e tornati a Los Angeles.
- Se ero a New York ora li avrei visti! – Christine fece il broncio.
- Ora tu non saresti a New York, ma ci saresti stata per Natale. E quindi non li avresti visti comunque. – E forse sarebbe stato meglio, volevo aggiungere. Ma ormai le cose stavano mettendosi così, come avrei potuto evitare le drammaticità degli eventi che  stavano per abbattersi sulla mia vita? Come potevo evitare quel Natale? Neanche atteggiandomi da Grinch lo avrei evitato.
- Meno male che vengono qui! Così suoniamo insieme! Io al piano, Shannon alla batteria che ha lasciato in cantina e Jared alla chitarra!E poi voglio chiedere a Shannon di insegnarmi a suonare la batteria meglio. Spero non se la prenda se gli dico che l’ho usata io! E’ geloso della sua batteria vero? Ma tanto quella in cantina non la usa da un bel po’!-  Christine era eccitata al pensiero di conoscerli, non stava più nella pelle.
Peccato che io invece pensavo che la mia vita sarebbe finita prima del 2012, non come da previsioni Maya.
 
 
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E come tutte le cose che non si possono evitare, giunse il giorno che i due Leto arrivavano a Bossier. Feci finta di non vedere le tante ragazzine che erano aumentate fuori casa nostra, se dovevano fare così, mi sarei sepolta in cantina.
Andai al lavoro e Christine a scuola.
-         Mamma oggi esco prima da scuola, è l’ultimo giorno prima delle vacanze di Natale. Verso le 12 esco, vado da nonna Ruby per il pranzo? – mi chiese.
-         Si Christine, io non vengo a pranzo, mangio un panino lì, abbiamo poca pausa e non posso tornare a casa. – e avrei voluto aggiungere che mi sarei chiusa dentro il negozio fino al 7 gennaio, quando quei due probabilmente sarebbero finalmente tornati a Los Angeles.
-         Mamma, ma oggi arrivano Shannon e Jared! Non vieni a salutarli? Arrivano giusto per quell’ora!Come sono emozionata! – cinguettò felice lei.
-         No, tesoro. Non posso lasciare, te l’ho detto.- cercai di controllarmi. Quello era il giorno della tragedia.
Andai al lavoro e passai la mattina nel più completo mutismo. I colleghi che mi sapevano sempre allegra e gentile con tutti, se ne accorsero e pensavano stessi male. In realtà bene non stavo.
-         Mary che ti succede, tesoro?- mi chiese Lucy, la mia migliore amica. Ci conoscevamo da una vita e sapeva tutto di me.
-         Oggi arriva Shannon...- dissi in un soffio.
-         Oh cazzo!- lei resto di stucco. Non disse altro, aveva capito il mio dramma interiore.
-         Non ce la posso fare Lucy, io sto male. Appena vede Christine, capirà e me lo ritrovo  qui, vuoi vedere? Cosa faccio? – chiesi aiuto.
-         Cazzo Mary Ann, sei nei guai. Cazzo, cazzo.... – lei continuò imperterrita.
-          Grazie, eh? Sei di aiuto, veramente!-  Io stavo male e lei non mi aiutava di certo guardandomi con gli occhi sbarrati e con i suoi “cazzo” ripetuti all’infinito.
-         Senti, lascia perdere, ci penso io. Appena lui si avvicina, tu scappi nel retro e io lo caccio via. Ci penso io!Almeno eviti le scenate qui, ok? – mi disse passandomi una mano sulla spalla come per consolarmi.
-         Si , ma le scenate a casa, come le evito quelle? Io non sto bene!- Cercavo aria, presi un po’ d’acqua.
-         Vai a casa, sei pallida da paura, sei pure dimagrita, ma non mangi?Vai a casa, vuoi che chiedo un permesso?- Lucy era preoccupata.
-         NO!-  urlai- Non vado a casa, sei pazza? Tra poco arrivano e io non voglio essere lì!-
-         Mary Ann, non puoi più evitare l’inevitabile e dunque non ha senso rimandare la cosa. Secondo me la devi affrontare al momento. Almeno vi incazzate tutti insieme e poi vi passa. Sennò ve la trascinate per giorni e passate un Natale di merda. – il suo discorso non faceva una grinza.
-         Il mio Natale sarà di merda!- conclusi.
 
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Jared e Shannon
-         Bro, siamo nella Lousiana ritorno alle origini! Voglio mangiare le cose genuine della nonna!- Jared respirava a pieni polmoni.
-         Cazzo dici ? La nonna ti farà due belle bisteccone che tu eviterai accuratamente. Mangerai solo i contorni!- Shannon se la rideva come al solito.
-         La carne fa male, lo sai! La pelle diventa tossica come la tua. Meno male che adesso non fumi più, sennò mi toccava lasciare sempre le finestre aperte perché puzzavi! E col freddo ci saremmo ammalati.- continuò convinto Jared.
-         La nonna ti avrebbe dato le botte in testa col mestolo. Sai non ha ancora capito che potresti essere nonno pure tu, ti tratta come un moccioso!Ahahahah – continuò Shannon.
-         Senti chi parla! Tu stai sempre più avanti, ricordati! Dove stanno le mie valigie? Sono tre ore che questo cazzo di nastro gira. Ora mi sentono, sti stronzi!Organizzazione zero, come al solito! – fece Jared dirigendosi verso l’ufficio reclami poco più in là.
-         Cazzo Jay, sei sempre indolente! Ecco le tue cazzo di valigie, torna indietro!Potevi aspettare , no?- Shannon era sempre nervoso quando Jared si atteggiava così. Era impaziente e voleva le cose subito.
*Poi si lamenta che gli danno della Divah * pensò ridendo tra sé e sé.
Affittarono una macchina all’aeroporto per essere indipendenti a Bossier e si recarono a casa dalla nonna.
Guidava Shannon.
-         Chissà se Mary Ann sta ancora lì?- disse d’un tratto Jared.
-         Perché ti interessa?- continuò Shannon.
-         Così... La mamma è un po’ che non me ne parla. Anche la nonna. E sono anni che non la vediamo più. Da quando si è sposata , praticamente. Ha una figlia, ricordi? La vedevamo poco da bambina, ora sarà grande. Chissà se è una Echelon...- Jared pensava. E quando lui pensava era pericoloso.
-         Senti, io sono tornato qui perché voglio stare in pace per un po’, silenzio e tranquillità. Se mi devi fare queste elucubrazioni mentali, vado via, ok?- Shannon era incupito in volto.
-         Cazzo ,Shan e che ti ho detto? Mica ho detto che te la devi sposare tu! Se te la nomino non ti devi alterare. Ora guida e basta! – Jared chiuse il discorso.
-         E non sono il tuo autista!Guida e basta!!!!- Shannon fece il verso a Jared.
 
 
 
                 ***************************
Casa di nonna Ruby
 
-  Miei tesori, finalmente!Come siete magri e sciupati! Per un po’ vi lascio in pace, ma poi dovete spaccarmi la legna!- la nonna mise subito in chiaro.
- Nonna la legna la spacca “Mister Muscolo” qui, io devo riposarmi!- sentenziò Jared , indicando il fratello.
- Certo il signorino si riposa e io faccio lo spaccalegna! – Shannon si ribellò.
- Ma allora?- arrivò Costance dalla cucina e li abbracciò.
- Mamma, ti trovo in forma! Natale in famiglia, eh? Con in più un compleanno memorabile da festeggiare! –Shannon fece l’occhiolino rivolto al fratello.
- Si, ma fate a meno, c’è poco da festeggiare!Facciamo solo il Natale, ok? Grazie! Vi amo quando fate così!- Jared prese le valigie e salì di sopra.
- Jared , la tua camera sta a sinistra. La tua l’ho data a Christine. E tu, se non vuoi spaccare la legna, mi sistemi il giardino. E quello di Mary Ann!- urlò la nonna.
- Cazzo nonna!!!!La mia camera a chi l’hai data?- Jared scese in fretta i pochi gradini che aveva fatto.
- Christine?- Shannon strabuzzò gli occhi.
- Ragazzi , state calmi. Voi siete fuori dal nostro mondo da parecchio. La nonna ha qui Christine anche a dormire, da quando era piccola ed è di casa. E’ la figlia di Mary Ann, te la ricordi ancora vero Shannon?- sintetizzò Costance.
- Si me la ricordo, ma dargli la sua camera...- Shannon rimase senza parole, quasi.
- Ok, non fa niente. Hai una camera anche per te Jared. Vai su. Anche tu Shannon , sistematevi che tra poco conoscerete Christine. Arriva dalla scuola. Vi ama molto , è una Esche...Esce....come le chiamate le ragazze che vi seguono?- chiese Costance.
- Echelon, mamma.- fecero i due in coro.
-Ok Jay, io spaccalegna e tu giardiniere... E pensare ero convinto che mi sarei riposato! Ma almeno qui ne hanno messi  di locali nuovi? Eh?- chiese Shannon mentre saliva in camera per posare le valigie.
- Cazzo ne so, Shan! Io manco ci volevo venire. Sei tu che hai insistito a stare con mamma e nonna. Ora ti spaccherai il culo. Meglio stare in giro a suonare. Chiedi alla nonna se ci sono locali, vedrai che ti risponde. Minimo ti fa andare a letto alle 9 con le galline e ti da’ la buonanotte!- Jared era un po’ scocciato.
- Ok, adesso calmati. Io 15 giorni qui a fare la clausura non ci rimango! Mica posso dare i voti di castità! Andrò in giro da solo pure nei paesi intorno, se è necessario! Se vuoi venire bene, sennò tu farai la muffa da solo!- Shannon entrò in camera sua e sistemò le sue borse.
-Ehi ragazzi, tutto ok?- Costance entrò da Shannon.
- Sono solo mà,entra.- rispose Shannon mentre toglieva la sua roba dalle valige e la sistemava nell’armadio.
- Shannon, metti bene quelle cose, non accatastate. Non hai ancora imparato come si fa?- Costance gli prese le cose dalle mani per riporle meglio.
- Mà, che vuoi?- Shannon sapeva che lei doveva dirgli qualcosa, ormai la conosceva.
- Senti… tra poco arriva Christine.- Costance era titubante.
- Ma come mai l’ha chiamata come la sua batteria?. Jared spuntò da dietro le spalle di Costance.
- Ragazzi, sentite, voglio solo dirvi … che appena entra Christine, soprattutto tu Shan, dovete stare calmi, ok? Cercate di trattenere ogni emozione al massimo,ecco!- Costance gettò via quelle parole come si fa con qualcosa che pesa e si butta via, tutte d’un fiato.
I due fratelli si guardarono e non capirono nulla, si fecero segno come per dire :che dice?
- Cazzo mà, non solo non hai risposto alla mia domanda, ma non ho capito cosa vuoi dire! Parli come la nonna Ruby, ora? Che significa che dobbiamo trattenere ogni emozione? Perché soprattutto lui?- Jared indicò Shannon.
- Ma che emozione può darmi questa ragazza! Ma non penserai che sia così depravato spero!E’ minorenne!- Shannon fece l’offeso.
- Ma’, non penserai sul serio che lui sia così maniaco? Noooo, è peggio!Ahahaha- Rise Jared prendendo in giro il fratello.
-Stronzo, senti chi parla!- Shannon diede uno scappellotto a Jared.
-Basta! Non intendevo questo! Appena vedrete Christine capirete! E ricordate le mie parole!- Costance andò via e li lasciò perplessi.
- La mamma ha bisogno di riposare pure lei. Non ho capito un cazzo dei suoi discorsi. Secondo te che voleva dire?- chiese Jared.
- Non ho capito una fottuta virgola dei suoi discorsi. Io voglio solo stare in pace. E magari farmi un giro con qualche biondina del luogo. Cosa devo farci con una ragazzina? Boh, facciamo finta di avere capito.- Shannon chiuse l’armadio dopo aver accatastato la sua roba a caso e strizzato l’occhio a suo fratello.
- Ehi, nonna Ruby? Costance? Sono arrivata! – Christine entrava in casa.
- Ecco la famosa Christine, scendiamo , và!- Jared uscì dalla stanza seguito da Shannon.       
-Vediamo perché la mamma è così ansiosa!- Shannon fece passare prima Jared.
- Christine, tesoro, questi sono Jared e Shannon! – Costance indicò verso le scale dove i due stavano scendendo.
- Ehi, Chris… CAZZO!!!- Jared restò a bocca aperta e non riuscì a finire la frase.
- Togliti Jay. Chris…OH CAZZO!!- Shannon si bloccò.
Christine restò a guardare i due suoi idoli che la guardavano a bocca aperta. Non capiva perché non dicevano nulla. Era così brutta? Così impresentabile? Così scioccante vederla? Si imbarazzò a tal punto che arrossì come un peperone e scappò via. Non era certo così che si immaginava di reincontrare i due Leto. Che delusione …        
   
 
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