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Autore: Mellorine    07/12/2011    1 recensioni
"è l'ultima volta…"
"certo, com'è che si dice? Quando si ama è sempre la penultima volta…!"
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Alaude, Daemon Spade
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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"ti prego, spiegami di nuovo perché lo sto facendo…"

Daemon si rivolse in quel modo al collega per l'ennesima con lo stesso tono seccato che stava utilizzando da mezz'ora, ottenendo sempre la stessa risposta nonostante si mostrasse sempre più perplesso da ciò che stavano facendo.

"non possiamo lasciarlo qui, te l'ho detto, se non vuoi aiutarmi va' pure da solo."

"te l'ho detto, non ti lascio in territorio nemico in queste condizioni, sembri un ebete! Se ti attaccassero in questo momento non te ne accorgeresti neppure!"

In effetti il guardiano della nebbia non avevano tutti i torti.

Erano fermi  davanti a quella carrozza da almeno mezz'ora, ossia da quando avevano finito di occuparsi di una fase della loro missione che richiedeva che lavorassero insieme contemporaneamente e,  allontanandosi dalla base nemica nella quale si erano appena infiltrati, erano incappati in un gattino nero che rischiava di finire schiacciato dalle grandi ruote delle carrozze che passavano per la strada che avrebbero dovuto attraversare.

Ovviamente lo spirito da amante dei felini di Alaude non aveva tardato a mostrarsi.

Daemon aveva provato in tutti i modi di fargli capire che erano esattamente di fronte al cancello della residenza nemica, che sarebbero risultati a dir poco sospetti, che quelli di cui parlavano erano mafiosi e non avrebbero di certo creduto alla scusa di star osservando un gatto -anche se in quel momento era vera!- se si fossero accorti che non la smettevano di gironzolare per i dintorni, ma niente, cocciuto come sempre su qualsiasi cosa, Alaude era rimasto irremovibile, arrivando perfino a salutarlo e dirgli che si sarebbero rivisti in albergo, mentre un passante alle sue spalle -più sbadato di lui che si stava chinando a guardare il gattino sotto la carrozza- gli andava praticamente a sbattere addosso…. Come avrebbe potuto lasciarlo da solo in condizioni simili?

"da quand'è che ti preoccupi per la mia integrità, Spade?"

Anche nel caso del guardiano della nuvola quella domanda venne posta per l'ennesima volta, il tono, più che distaccato come al solito, diventato pungente, se perché si stava esasperando o perché intendesse rimandare ad altro con quelle parole era un mistero.

"non me ne preoccupo infatti, mi preoccupo delle ripercussioni che potrebbe avere sul mio stipendio il tornare a casa con un collega in meno. Purtroppo Giotto sembra tenerci a queste cose."

 La risposta dell'illusionista nel suo più caratteristico stile si fece bastare ed avanzare, uno sbuffo ed Alaude decise di non impegnarsi più a rispondergli, in fondo avevano sempre comunicato meglio -o peggio, questione di punti di vista- a gesti che a parole.

Il biondo girò per forse la centesima volta intorno a quella grande carrozza, i cavalli erano legati ad un palo e non c'era storia di mettersi a slegarli per farli camminare, il collega gli avrebbe reciso le mani all'istante in preda al panico di passare qualche guaio in più per una denuncia di furto o qualcosa del genere per non parlare del fatto che in tutta probabilità la carrozza apparteneva alla famiglia che stavano spiando, possessori e cocchiere erano assenti ed il  gattino sembrava non volerne sapere di muoversi da lì sotto dopo che Daemon, per accontentare il collega per le sue continue lamentele sul fatto che dovessero toglierlo da in mezzo alla strada altrimenti sarebbe morto, lo aveva preso in braccio allontanandolo a forza dalla strada, col risultato che l'animale spaventato gli aveva stracciato la manica della giacca a furia di dimenarsi ed era caduto per terra sfuggendo alla sua presa, scappando poi a nascondersi.

Ma Alaude non voleva saperne di lasciarlo lì, era troppo piccolo e tra l'altro gli era sembrato troppo magro e spelacchiato, probabilmente doveva essere denutrito o proprio malato, per cui una volta uscito da sotto quella carrozza sarebbe morto e non se lo sarebbe potuto perdonare dopo averlo visto, voleva portarlo con sé e prendersene cura.

Daemon non avrebbe mai smesso di maledire il carattere gentile che si celava sotto lo sguardo di ghiaccio del guardiano della nuvola.

"ascolta, ci sono dei negozi e qualche cafè nella strada oltre quella di fronte, vai a cercare del latte e fattelo mettere in una ciotola."

"ma stai scherzando? Non andrò ad elemosinare latte per un gatto!"

"allora vado io, tu resta qui a guardarlo."

 Con una calma unica, che sempre lo contraddistingueva Alaude si drizzò sulla schiena e si allontano dalla carrozza vicino alla quale era stato per tutto il tempo per cercare di convincere il micio a venire fuori attirandolo con gesti gentili.

Ma non c'era stato niente da fare, troppo spaventato dai gesti burberi del collega, non ne voleva più sapere di uscire con loro nei paraggi, per cui non restava altra soluzione se non attirarlo col cibo, di sicuro viste le sue condizioni avrebbe fatto effetto.

Daemon rimase in quel modo solo con il gatto, che lo guardava a sua volta a distanza da sotto la carrozza, gli occhi chiarissimi fissi nei suoi.

Gli ricordavano maledettamente quelli di Alaude, che diavolo aveva da guardarlo in quel modo?

Voleva chiedergli forse che cosa ci stesse facendo lui lì, poggiato ad un muretto, con le gambe incrociate al petto a fissarlo con aria annoiata ma attento a rispondere prontamente ad ogni suo movimento?

Voleva fargli pesare per caso il fatto che lo stesse facendo per lui, per salvarlo?

O peggio ancora, che in realtà lo stesse facendo per accontentare Alaude?

Stupido gatto illuso,  perché mai avrebbe dovuto fare una cosa del genere?!

Ma soprattutto, perché si stava convincendo che un gatto dovesse porsi tutte quelle domande su di lui!?

Fortuna che il collega fu di ritorno davvero dopo pochissimi minuti, altrimenti in tutta probabilità sarebbe impazzito.

Aveva davvero in mano una scodellina contenente del latte, che avesse avuto la faccia tosta di chiederla a qualcuno? Oppure era entrato tranquillamente in un bar chiedendola espressamente per un gatto, era così assurdo che poteva essere probabilissimo, una volta lo aveva visto portarsi ad una cena di Famiglia la gatta.

Alaude posò il latte per terra poco fuori dalla carrozza, in modo che il gattino l'avrebbe visto e forse, sentendosi ancora sicuro di poter tornare indietro in tempo, sarebbe uscito.

Ed infatti così accadde, il cucciolo inizio con l'alzarsi mostrandosi interessato a quella nuova presenza e, una volta che Alaude si fu allontanato abbastanza, si avvicinò cautamente pian piano fino ad uscire del tutto fuori.

Dopo averli osservati con fare sospetto, accertatosi che nessuno dei due fossero intenzionati a muoversi,  decise di fidarsi ed affondò la testolina nella ciotola, iniziando a leccare il latte con gesti che lo facevano apparire estremamente grazioso.

Era così piccolo che sarebbe potuto entrare in quella ciotola e lasciarvi pure spazio libero, infatti man mano che il livello del latte si abbassava trovava sempre maggiore difficoltà a raggiungere il fondo, tanto che poggiò le zampine sul bordo per affacciarsi di più all'interno ma in quel modo non ottenne altro risultato se non quello di fare troppa pressione così da rovesciarsi la ciotola addosso e finirci sotto.

Alaude non poté trattenersi dall'emettere un verso intenerito per la scena mentre si chinò per sollevare la ciotola e liberare il micio, pronto anche a prenderlo in quel modo.

Daemon era troppo sconcertato per commentare in qualsiasi modo.

Ma, una volta libero, il gattino fu più veloce di Alaude e con un pochi salti si infilò oltre le sbarre del cancello della dimora nemica.

"perfetto… ora, dimmi che non hai intenzione di fare irruzione  nella residenza nella quale ci siamo appena infiltrati e dove dovremmo tornare ancora, per un gatto…"

Alaude rimase in silenzio ma lo sguardo che rivolse all'illusionista nel sentirsi rivolgere quelle parole fu tutt'altro che rassicurante.

Poggiò le mani alle sbarre del cancello ed osservò con espressione sconsolata il gatto che era rimasto lì vicino a guardarlo.

Lo stava facendo, Daemon ne era sicuro, stava per farlo e lui sarebbe stato pronto ad afferrarlo in tempo, non gli avrebbe mai permesso di scavalcare proprio quel cancello!

Ma per fortuna vennero fermati in tempo dal creare in tutta probabilità un gran trambusto.

Un uomo vestito in tenuta da giardiniere, che entrambi riconobbero in fretta come uno dei lavoratori della villa di cui erano a conoscenza per tutte le ricerche fatte su quella Famiglia, si avvicinò loro chiedendogli gentilmente di spostarsi per lasciarlo entrare nel cancello.

Una volta chiusosi nuovamente il cancello alle spalle, diede una carezza affettuosa al gattino che gli andò incontro affettuosamente, con grande sorpresa di Alaude.

"scusate, è vostro questo gatto? Cioè proprio di vostra proprietà?"

Non poté trattenersi, vide Daemon schiaffarsi una mano in faccia dopo avergli sentito fare quella domanda, ma voleva saperlo.

L'anziano però non sembrò sorpreso, come se fosse abituato a vedere gente intorno -forse bambini- che si fermavano a guardare i gatti del giardino, così gli rispose con cortesia.

"no, è uno dei tanti gatti della moglie del padrone, anche se a dire il vero me ne prendo più cura io che lei. Infatti questo, l'ultimo di una recente cucciolata, è già malato e rischia di morire come accaduto a molti altri, ma nessuno sembra intenzionato a fare niente."

"capisco, bhè buon lavoro allora, arrivederci!"

Daemon si affrettò a salutare l'uomo ed afferrare il collega per un braccio per trascinarlo via con sé prima di permettergli di pronunciare qualsiasi altra parola.

Lo aveva visto, gli aveva visto stringere le mani a pugni fremente di rabbia a quella spiegazione, gli aveva visto gli occhi riempirsi odio, evidentemente non poteva accettare che qualcuno lasciasse morire i propri animali così.

Non che non lo capisse, ci arrivava perfino lui a pensare che non fosse una cosa stupenda, ma non potevano permettersi di sollevare dei problemi e mettere in pericolo la missione per un gatto!

"ti rendi conto!? Hai rischiato di farmi rubare il gatto del boss nemico!"

Arrivò a credere che anche l'ultimo brandello di ragionevolezza rimasto di Alaude dovesse concordare con lui, perché in fin dei conti si lasciò trascinare lontano diretti al loro albergo senza provare a tornare indietro.

Però a quanto pareva, fu solo perché stava già pensando ad altro ed infatti Daemon si ritrovò a sospirare rassegnato quando lo sentì tornare a parlare.

"quando finiremo il lavoro torneremo a prenderli."
"cosa…?"

"prima di partire verrò a salvarli e tu mi aiuterai."

"…. Non ci sarà verso di metterti a forza in carrozza?"
"ti renderò la vita impossibile."

"nufufu~ allora non credo di avere altra scelta!"

  
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