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Autore: pallina90    07/12/2011    13 recensioni
Era arrivato il giorno che più avevo atteso da quando avevo saputo di dover interpretare Odette:il giorno della prima de ‘Il lago dei cigni’.
Quella sera però,quando si aprì il sipario,una lacrima solitaria lambì il mio viso,ma poi mi voltai a guardare il motivo per cui non ero sul palco,ma seduta in platea,e un sorriso spontaneo nacque sul mio viso
se vi ho incuriosito passate a leggere ;)
Genere: Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Altro personaggio, Rosalie Hale | Coppie: Bella/Edward
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
Capitoli:
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Buonasera donne! Come va? io sto sclerando, ma lasciamo perdere...
Dunque, come sapete siamo agli sgoccioli, e mi dispiace davvero farvi aspettare così tanto per i capitoli, ma spero che passato questo periodo possa riprendere il mio ritmo ;)
Voi comunque siete meravigliose perchè non mi abbandonate mai, le vostre recensioni sono sempre bellissime, e vedere tutti quei numerini che salgono fa salire pure me tre metri sopra il cielo :D
Ok, non vi scoccio oltre e vi lascio leggere questo capitolo,che stranamente mi è piaciuto da subito quando l'ho scritto.... Buona lettura!


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THE BLACK SWAN


Ed io ti sento amore,
ti sento nel mio cuore,
stai riprendendo il posto che
tu non avevi perso mai,
che non avevi perso mai, **



POV EDWARD

Mi sembrava impossibile che tutto stesse filando liscio. Programmavo quella sorpresa da settimane, e finalmente adesso avrei potuto metterla in pratica. Schiacciai il pulsante di avvio di chiamata sul mio cellulare e sperai che anche l’ultimo tassello fosse pronto.
“ Edward! ”, mi rispose una voce squillante all’altro capo del telefono.
“ Tutto a posto Alice? ” le domandai. Ero già nervoso e preoccupato che qualcosa andasse storto. Lei dovette accorgesene perchè si premurò a tranquillizzarmi.
“ Sì tranquillo," disse esasperata, "siamo tutti qui seduti nel mio salotto e aspettiamo solo le tue indicazioni.” La sentii sorridere, anche lei era eccitata all'idea di far parte delmio piano.
“ Perfetto, non sai che peso mi togli dallo stomaco, temevo che l’aereo ritardasse o che aveste dei problemi, il traffico… ” Dissi tutto d'un fiato, lasciando che l'ansia, che mi aveva attanagliato lo stomaco per tutta la mattina, uscisse fuori.
“ Edward calmati, respira. È andato tutto bene, non c’è nulla che andrà storto. Piuttosto hai avvertito Bella?”
Oddio! Bella! Mi stavo dimenticando della parte più importante del piano.
“ No, lo faccio subito! ” Dissi agitato.  
“ Cosa? E se avessi altri impegni? Muoviti testone! ” Rise per l’epiteto con cui mi aveva definito.
Mi stupiva sempre il modo in cui il mio rapporto con Alice e Rosalie fosse mutato con il passare del tempo: se prima avrebbero voluto staccarmi la testa a morsi, per il mio comportamento da imbecille, adesso erano diventate mie complici nell’opera di conquista di Bella.
“ Tranquilla, è libera. E in caso contrario le farò cambiare idea.” Dissi risoluto. In quel momento mi venne in mente James, e un moto di rabbia mi investì in pieno, facendomi stringere il telefono nella mano. Mi dissi che non ci sarebbe stato più nessun James a ostacolarmi. Bella mi apparteneva e volevo dimostrarglielo in tutti i modi possibili. Per me  non era solo la madre del mio bimbo, era anche l'amore della mia vita.
“ Mi fido. A stasera, allora. Ciao. ” chiusi la telefonata con Alice e mi apprestai a chiamare la sua migliore amica, sperando che questa sorpresa le facesse capire quanto lei era diventata importante per me.

POV BELLA

Image and video hosting by TinyPicGuardavo estasiata  mio figlio che, con un pupazzo in mano, stava facendo un ‘discorso’, di quelli tipici dei bimbi di un anno, fatto di gorgoglii e urletti, che ti fanno sorridere istantaneamente.
Il suono del mio cellulare mi ridestò da quella bolla personale, e senza neppure vedere chi fosse risposi: “ Pronto? ”
“ Ehi hai da fare stasera? ” La voce allegra del mio interlocutore mi fece sorride spontaneamente.
“ Buongiorno anche a te Edward. Comunque sì, ho un appuntamento.” Gli dissi per stuzzicarlo. In verità non era vero, ma volevo sentire la sua reazione. Reazione che non si fece attendere.
Infatti la sua voce divenne subito seria e nervosa: “ E potrei sapere con chi, se non ti dispiace? ”, aveva perso tutto il suo buon umore.
“ Con un uomo per cui credo di aver perso la testa: è bello, simpatico e poi i suoi occhi blu sono talmente profondi che potrei perdermici dentro.. ” finii la mia recita sospirando, come una persona follemente innamorata.
“ Mi raccomando, quando lo vedi salutamelo. ”, rispose freddo. Capii, così, di aver fatto centro. Mi chinai verso Matthew e gli avvicinai il telefono, per far sentire a quel zuccone con chi parlavo.
“ Amore mio ti saluta papà.. ”, scoppiai a ridere, mentre mio figlio mi guardava stranito e Edward aveva perso l’uso della parola.
Quando si riprese mi disse “ Sei proprio spiritosa, sai? Allora adesso vuoi fare la seria e dirmi se sei libera? Ovviamente Matthew verrebbe con noi. ” Lo sentii sorridere al solo nominare il nostro bambino. Era davvero un padre dolcissimo.
“ Sì certo che sono libera ”. Dissi ovvia.
“ Perfetto, allora passo a prendervi verso le sette, ok? ” Il buon umore gli era tornato.
“ Va bene, ma dove mi porti? Per aver un’idea su cosa indossare..”, non era vero. Non mi interessava il vestiario, ero solo maledettamente curiosa.
“ Niente di speciale, va benissimo anche una tuta.” Una tuta? Mi stupii della sua risposta. Dove diavolo poteva portarmi, per indossare una tuta?
“ Guarda che metto sul serio la tuta, quindi poi non lamentarti ”, scherzai.
“ Tranquilla, sei stupenda anche con quella, quindi non preoccuparti. A stasera. ” e riattaccò senza lasciarmi il tempo di rispondergli, mentre il mio cuore aumentava la sua corsa per il complimento appena ricevuto. Mi stupiva sempre quando mi faceva questi complimenti o mi guardava in un certo modo. Ci sapeva, decisamente, fare.
Subito dopo aver attaccato con Edward chiamai Alice per raccontarle quanto era successo, ma la mia amica fu piuttosto veloce nel liquidarmi, adducendo come scusa  che anche lei quella sera avrebbe avuto un appuntamento con Jasper e, quindi, doveva correre dal parrucchiere. Rosalie, invece, non potevo chiamarla perché era a lavoro.
Trascorsi il resto della mattina a giocare con mio figlio, colorando e facendo le costruzioni.
Nel pomeriggio feci il bagnetto a Matthew, che lo fece a me schizzando l’acqua dappertutto, e poi ci preparammo per la sera,o meglio preparai lui; io indossai un panta-collant  color vinaccio e una canotta bianca, legai i capelli in una coda e indossai le mie adorate converse: in fondo Edward aveva detto che anche in tuta sarei stata perfetta,e quindi perché non sfruttare l’occasione?! così almeno per una sera non avrei sofferto il mal di piedi.
Puntualissimo come sempre, Edward ci venne a prendere, e dopo che si spupazzò per bene suo figlio fummo pronti per partire.
“ Immagino che non mi dirai mai dove siamo diretti?! ” Chiesi, scettica, alzando un sopracciglio, conoscendo già la risposta.
“ Immagini bene. " Girandosi verso di me e sorridendomi sgembo.
" Anzi stavo dimenticando una cosa! ”. Mise la freccia e accostò, io lo guardai stupita, non capendo cosa volesse fare, poi tirò fuori dalla tasca dei jeans una benda nera.
“ Cosa hai intenzione di fare con quella? ”, quasi urlai, sgranando gli occhi.
“ Bella non voglio sentire scuse, devi indossare questa. ” disse, cercando di avvicinarsi a me, io lo scacciai con un leggero schiaffo sul braccio.
“ Sei matto se pensi che io indosserò una benda. ” precisai, incrociando le braccia al petto. Lui sbuffò e alzò gli occhi al cielo.
“ Non abbiamo tutta la notte Bella. Forza non fare la bambina, anche Matthew vuole che la indossi, vero amore di papà? ”.
Iniziò a fare cenno di sì con la testa verso mio figlio, il quale, come sempre, diede ascolto al padre e disse “ Ti, ti, ti ” ridendo felice, anche se non aveva capito nulla di quello che avevamo detto. A quel punto fui io a sbuffare e, slacciandomi la cintura di sicurezza, mi voltai dando le spalle ad Edward in modo che mi potesse bendare.
Il resto del viaggio fu noiosissimo per me, non facevo altro che lamentarmi, ma non era facile stare in una macchina senza sapere dove fossimo diretti e senza avere una precisa cognizione del tempo che passava. Dopo quelle che a me parvero ore, sentii l’auto rallentare e capii di essere  arrivati a destinazione. Portai le mie mani vicino la benda ma, prima che potessi fare qualsiasi movimento, Edward mi bloccò con le sue, ebbi un fremito, ma feci finta di nulla.
“ Non è ancora il momento! Abbi un altro po’ di pazienza e poi potrai toglierla. ” la voce calda vicino all'orecchio. Detto ciò scese dalla macchina e dal rumore capii che aveva preso Matthew dal seggiolino. Ad un tratto la mia portiera venne aperta e qualcuno mi prese per mano: capii subito che non era Edward, perché le mani della persona in questione erano più piccole e con unghie lunghe, dovevano  appartenere ad una donna. Naturalmente alla mia domanda su chi ci fosse lì con me non ottenni risposta, la situazione cominciava a scocciarmi. Fui condotta da qualche parte e poi la persona dietro di me mi sciolse la benda: istintivamente chiusi gli occhi per non essere accecata e li riaprii piano, ma non vedevo nulla, era tutto buio e il fatto di non sapere dove fossi mi incuteva un certo timore. A tentoni cercai l’interruttore e fortunatamente lo trovai subito, prima che la paura crescesse in me, e accesi la luce: mi trovavo nel camerino di un teatro, su una sedia vi era una custodia per vestiti  con un bigliettino sopra, sul quale, vergato con una calligrafia che riconobbi essere quella di Edward. Vi era scritto:

Metti questi e vai sul palco. Il tuo principe ti aspetta.


Con mani tremanti misi la custodia contente il vestito sull’apposito appendino e feci scorrere la zip: il fiato mi si bloccò in gola quando ne vidi comparire un tutù nero che avrei riconosciuto tra mille: era quello che indossava Odile per la sua variazione, nel terzo atto de Il lago dei cigni.
Guardandomi intorno notai che nella stanza vi era tutto l’occorrente che mi sarebbe servito: calze, forcine per i capelli e le mie scarpette da punta. A  quel punto capii che la ragazza che mi aveva condotto lì fosse stata Alice. Ancora incredula indossai con cura le calze, mi acconciai i capelli in una crocchia stretta, misi il vestito e poi presi le scarpette. Calzai la prima scarpetta, dopo tanto tempo una sensazione di felicità, mista a malinconia, si impossessò di me e non riuscii a frenare una lacrima, che lasciai libera di scendere lungo la mia guancia. Quando fui pronta, mi guardai un attimo allo specchio, presi un profondo respiro e mi diressi fuori. Ero estasiata, non riuscivo ancora a capire cosa stesse per accadere, così feci come mi disse Edward ed andai sul palco. Rimasi schoccata per l'ennesima volta, quella giornatadove trovai lui vestito da principe Sigfried.
Mi venne accanto,prendendomi le mani tra le sue e prima che potessi dire qualsiasi cosa,parlò lui per me.
“ Il teatro non sarà pieno come durante un vero spettacolo, ma ci sono tutti quelli che contano per te ” , così dicendo fece un segnale e si aprì il sipario: in sala c’era la sua famiglia, Rosalie con Emmett, Alice con Jasper (la mia amica me l’avrebbe pagata, perché era evidente che sapeva) e… i miei genitori?! Mi portai una mano alla bocca per evitare di urlare dalla felicità e stupita mi voltai verso di lui: da quando ero lì non avevo detto una sola parola così mi sforzai di far uscire la voce “ Loro cosa ci fanno qui? Come sono arrivati? ” sorrise del mio stupore
“ Sono arrivati con l’aereo. Sul perché sono qui credo sia ovvio: non vedi la tua famiglia da troppo tempo, non conoscono neanche Matthew e quindi li ho convinti a venire ”
Lacrime di gioia solcarono le mie guance,e prima che potessi replicare,mi poggiò un dito sulle labbra,e riprese a parlare “ Non è il momento per far domande. Qui c’è gente che aspetta impaziente di vederti ballare,quindi basta piangere ” e così dicendo prese il mio viso tra le sue mani,e con i pollici spazzò via le lacrime dalle mia guance,per poi poggiare delicatamente la sua fronte sulla mia  “Pronta? ”
Annui semplicemente,lui mi sorrise,mi prese per mano e mi condusse in posizione,facendo poi segno a qualcuno di attaccare la musica.
Quando le prime note si librarono nell’aria,la magia che la musica aveva sempre avuto su di me tornò ad avvolgermi,così scollegai il cervello e iniziai a lasciarmi trasportare dalla note,mettendo tutta me stessa in quei passi,dando il meglio per la mia famiglia.
Non era la prima che mi sarei aspettata,quella che sognavo da una vita,ma questa era migliore,era speciale,lì c’erano tutte le persone più importanti della mia vita,e tutto quello che aveva fatto Edward per me,in tutto quel tempo,mi aveva dato la conferma che i suoi sentimenti per me fossero reali,che avrei potuto contare su di lui per sempre e ciò mi fece sentire come se volassi,tanta era la felicità che provavo. Quando arrivò il momento dei fouetté per un attimo mi bloccai: ero fuori allenamento da due anni,e la caviglia avrebbe potuto non reggermi,ma un sorriso splendido di Edward mi diede coraggio e così mi misi in posizione e prendendo un profondo respiro,cominciai. Non staccai un attimo gli occhi da quelli di Edward,usandolo come punto fisso per non perdere la traiettoria,e quando oramai ero alla fine,li vidi riempirsi di gioia e farsi lucidi perché ero riuscita a completare i trentadue giri! E l’applauso che si levò dalla platea fu meraviglioso.
Dopo la posa finale,non appena Edward mi mise giù,lo abbracciai stretto,dimenticandomi che avremmo dovuto ringraziare il nostro pubblico,cogliendolo di sorpresa; rimanemmo così per quelle che a me parvero ore,beandomi della sua stretta,e quando lo allontanai un po’ da me,stringendogli le mani,gli dissi “ Grazie ” guardandolo dritto negli occhi,perché in quel momento non trovavo parole adatte a fargli capire quanto quel gesto mi avesse commosso e sperando che lui cogliesse tutta la mia felicità per la sua sorpresa dal mio sguardo.
Fummo però interrotti dai miei genitori che salirono sul palco e mi strinsero forte a loro.
“ Bambina mia ” sussurrò mia madre che tratteneva a stento le lacrime,baciandomi il viso e stringendomi a sé,come me del resto. Poi fu il turno di mio padre,e vederlo con gli occhi rossi,segno evidente che anche lui non era riuscito a trattenere le lacrime,mi fece commuovere ancor di più; quando le sue braccia si strinsero intorno a me,mi sentii di nuovo a casa,di nuovo la piccola Bella che adorava essere coccolata dal suo papà.
Quando vidi Alice, finsi di essere arrabbiata con lei per avermi tenuto nascosto tutto, ma durò solo un attimo,il tempo di gettarle le braccia al collo.
“ Grazie ” le sussurrai all’orecchio.
“ Non devi ringraziare me, ha fatto tutto Edward, io sono solo andata a recuperare i tuoi in aeroporto ” la sua risposta mi stupì, perché a quel punto ero certa che il viaggio dei miei fosse stato pagato da Edward.
Prima che potessi nuovamente avvicinarmi a lui, i miei genitori mi reclamarono tutta per loro, e in effetti anche io avevo voglia di stare in loro compagnia,così rivolsi un’occhiata ad Edward, che con un sorriso, mi fece capire che avremmo avuto tempo per parlare.



** La voce del silenzio, Andrea Bocelli


http://www.youtube.com/watch?v=liX1exuIkks&feature=related Questo è link se qualcuno di voi volesse vedere il pezzo ballato da Bella: è uno dei momenti più belli de " Il lago dei cigni ". Se invece siete curiose di vedere solo i fouettè,e vi giuro che perdere alcuni secondi per vederli ne vale la pena, andate direttamente al minuto 5

 
Allora, alcune di voi avevano chiesto che Edward facesse una sorpresa a Bella ed eccovi accontentate; in realtà era già tutto previsto nella mia mente, ma il fatto che alcune di voi me lo abbiano chiesto nelle recensioni mi fa capire quanto teniate alla storia e che siete veramente in sintonia con i personaggi ;)
Finalmente tutto sembra filare liscio, vero?
Ci sentiamo come sempre tra due settimane ragazze, bacioni Paola
   
 
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