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Autore: SanjiReachan    11/12/2011    5 recensioni
La mia storia si svolge in una città del Mare Orientale, quando l'era della pirateria è appena iniziata.
Più precisamente in un asilo.
Avete capito bene, la vicenda che ha per protagonisti Zoro e Sanji (insieme al resto dei Mugiwara) sarà un pò diveversa dal solito.
Quali aspetti cambiano dai 19 agli 8 anni??
Genere: Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Sanji/Zoro
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 8: Questo (non) è un addio

Accatastati in un angolo remoto della sua mente, Sanji non aveva dimenticato i  ricordi di quella notte.
La paura, il terrore, e poi quella corsa, quella corsa per sopravvivere. Si dice che, quando è in ballo la propria vita, si corra più velocemente di quanto non si faccia mai.
Ma a questo non voleva pensarci. Aveva deciso di mettere la parola fine, a quella storia, soprattutto perché non aveva detto a nessuno la verità. Già… a nessuno, nemmeno a lui.
Sanji si girò sentendosi osservato e vide Zoro che gli lanciava qualche occhiata di tanto in tanto, tenendo però lo sguardo fisso sulla strada che stavano percorrendo.
Il cielo si stava oscurando, (dire che erano appena le cinque) e tirava un vento freddissimo, si vedeva che era pieno inverno.
I giorni erano trascorsi veramente  veloci, e ne erano passati tanti da quell’episodio.
Ora stavano girando per la città con la scusa di fare una passeggiata, ma in realtà Sanji stava cercando qualcosa da regalare a Zoro per le feste di Natale, che erano davvero vicine.
La strada era ricoperta da un soffice strato di neve candida, che attenuava il rumore dei passi facendo sprofondare le suole delle scarpe di almeno mezzo centimetro ogni volta che le appoggiavano a terra.
Ai lati della strada i negozi erano pieni di luci e le vetrine scintillanti mostravano al meglio i prodotti esposti.
Per loro era molto meglio stare in giro che starsene a casa, poiché il ristorante in questo periodo si riempiva di persone e c’era molto più baccano del solito.
Sanji si fermò a rimuginare davanti alla porta di una pasticceria, mentre l’attenzione dell’altro venne attirata da dei rumori che provenivano dall’altra parte della strada.
-Cosa c’è?-
-Niente, è solo una pista di pattinaggio.-
Zoro stava su con la schiena, guardando con aria scettica il gruppo di persone in fila davanti a una recinzione di legno, al di là della quale, c’era una lunghissima lastra di ghiaccio rotonda piena di gente.
-Deve essere il lago. Si ghiaccia sempre in questo periodo. Zoro… ti va di andarci?-
Il cuore dello spadaccino fece un salto attraversando tutta la gabbia toracica, e finendo direttamente in gola (o meglio, è questo che gli parve da come se la sentiva pulsare).
-Sanji stai scherzando? No.-
“E ti pareva” pensò il piccolo.
-Avanti perché no? Se non sai pattinare ti aiuto io!-
-Neanche per sogno, mi renderei ridicolo facendomi trascinare da te per tutta la pista.-
Zoro mise le mani in tasca e avanzò di qualche passo. Ma non riuscì a muoverne altri, quando sentì il corpo di Sanji attaccato dietro alla sua schiena.
-Scusa, lo sapevo.-
-Cosa?-
-Che non vuoi pattinare con me.-
A questo punto si può dire che il suo cuore che gli si era fermato lì, fece una rapida discesa fino a sotto lo stomaco. Insomma ma di starsene al suo posto non ne voleva proprio sapere?
-No, adesso ascoltami stupido cuoco.-
Il bambino si girò e prese le il viso di Sanji un po’ imbronciato e arrossato dal freddo tra le mani ricoperte dai guanti.
-Non sei tu che non va, ma gli altri. Vorrei pattinare con te, ma stare tra così tante persone non è il mio forte…-
Vedendo quello strano sopracciglio aggrottarsi appena Zoro continuò dicendo:
-Prometto che lo faremo domani, di mattina presto, in modo che saremo solo noi due.-
A quel punto il biondino gli regalò un sorriso eccitato.
Ritornato tutto alla normalità, lo spadaccino gli lasciò andare il viso per prendergli la mano e trascinarlo via.
-Zoro?-
-Che altro vuoi?-
-Bacetto della promessa?-
-Cosa diavolo…? Noo!-
-Avanti, lo facciamo sempre!-
-Sanji, l’abbiamo fatto solo una volta e solo perché altrimenti mi scagliavi qualcosa appresso.-
-E ddaiii!! Tanto è sulla guancia! Ehi che fai? Non scappare!-

Alcuni giorni dopo iniziarono le vacanze a scuola.
Zoro era seduto sul suo letto e si stava godendo il bellissimo spettacolo che offriva la sua finestra.
Le neve stava cadendo giù a fiocchi sulla città, e il cielo grigio che la sovrastava mostrava dei raggi di sole appena accennati che sbucavano da dietro alle nuvole. Tutto era così perfettamente in equilibrio, che non sembrava reale, ma piuttosto un paesaggio dipinto.
Si sentì bussare alla porta. Zoro tenne un orecchio  teso per sapere chi fosse.
Poi sentì urlare.
Fu questione di cinque o al massimo otto secondi prima che facesse capolinea nell’ingresso della casa.
Sanji era davanti alla porta, con un’aria decisamente terrorizzata, e stava aiutando un uomo a reggersi in piedi. Questo era ricoperta di ferite e riusciva a stento a camminare.
Zoro provò per un buon quarto d’ora a parlare, senza che niente uscisse fuori dalla bocca semi aperta.
Una sola parola insisteva in quel mare di pensieri che aveva per la testa , e dopo averci rimuginato sopra per quelle che parvero ore, ma che in realtà erano solo pochi secondi, trovò abbastanza voce per sussurrare:
-Maestro Koshiro?-
-Zoro? Tu conosci quest’uomo?-
La voce di Sanji arrivò smorzata al cervello. Il piccolo cuoco fece sedere l’uomo e andò a prendere degli asciugamani.
Quando tornò vide che il ragazzo dai capelli verdi non c’era più.

Due ore dopo Zoro stava correndo al porto più veloce che mai.
-Zoro! Aspettami!-
Sentì Sanji chiamarlo e si fermo di scatto. Quest’ultimo lo raggiunse e si piegò sulle ginocchia con il fiato corto.
-Si può sapere dove vai?-
-Vado via.-
-Cosa? E perché? Non capisco, spiegati meglio!-
Sanji lo guardava ad occhi sbarrati mentre sentiva il cuore battere veloce.
-Mi imbarcherò e andrò via da qui. Mi dispiace, ma questo è un addio.-
Era un miracolo che riuscisse a mantenere quel tono calmo, mentre in realtà era sull’orlo delle lacrime.
-Non ci provare! Io vengo con te, ovunque tu vada!-
-No! Sanji! Ora mi devi stare a sentire.-
Zoro si girò e gli mise le mani sulle spalle. Sanji si sentiva le lacrime agli occhi.
-Sapevi bene che sarebbe successo prima o poi. Non ho una buona fama e tu sei stato fin troppo gentile a tenermi con te per tutto questo tempo. Ma adesso è troppo. Non sei al sicuro se ti sto vicino, e se ti accadesse qualcosa non me lo perdonerei. Solo… grazie di tutto.-
Fece per girarsi e andarsene quando sentì ancora parlare dietro di sé.
-Non puoi andartene così… dopo tutto il tempo trascorso insieme… non mi stavi nemmeno salutando!-
Zoro non voleva arrivare a questo, ma se davvero era l’unico modo per tenerlo lontano decise di tentare, anche se non se lo sarebbe mai perdonato.
-Ma allora sei proprio un idiota!-
-Come?-
-Non capisci? Per tutto questo tempo, non ho fatto altro che usarti! Ho avuto vitto e alloggio gratis, e in cambio ti ho dovuto solo sopportare tutti i giorni. Ora che non mi servi più posso dirtelo chiaramente. Ti ho u-s-a-t-o.-
-Zitto…-
Sanji teneva le testa bassa e i pugni serrati talmente forte da sentirsi le unghie conficcate nella carne. Ormai le lacrime stavano scendendo copiose.
- Ho usato uno stupido ragazzino rompiscatole…-
-Zitto.-
- … E estremamente idiota.-
-Zitto!-
Zoro sentì un pugno arrivargli in piena faccia. Il dolore si impadronì mandando a fuoco la guancia e facendola arrossare vistosamente.
Perse l’equilibrio e crollò nella neve. Tutto quell’ammasso freddo lo circondò e lo fece raggelare, ma era niente in confronto a quello che stava provando.
Non vide cosa fece dopo Sanji anche se avrebbe voluto. La verità è che non aveva abbastanza coraggio da guardarlo in faccia in quel momento. Avrebbe affrontato tutti i nemici del mondo, qualunque pericolo, senza mai nemmeno pensare di tirarsi indietro.
Eppure non aveva il coraggio di guardare negli occhi la persona a cui aveva appena infranto il cuore.
Si alzò, sempre tenendo lo sguardo basso, e iniziò una corsa vertiginosa verso il porto, consapevole che Sanji non era stato l’unico quella notte a cui si era spezzato il cuore.


***
Salve a tutti, sono sempre io =)
Scusate se ci ho messo molto tempo, spero vi sia piaciuto questo capitolo.
Ragazzi, vedo che la state leggendo, vorrei vi fermaste cinque minuti per scrivere una recensione, anche breve, solo per farmi sapere cosa ne pensate.
Mi raccomando recensite
Ciaoo!!!
XXX
By Rea-chan x3
  
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