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Autore: noby692    17/12/2011    4 recensioni
Sarà banale ma questa è l'ennesima fanfiction in cui Elena è combattuta dalla domanda esistenziale Stefan o Damon?
Ho cercato di rendere la scelta difficoltosa e non immediata in modo da non cadere nel banale,spero di esserci riuscita :)
Genere: Romantico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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ELENA’S POV
Le giornate si susseguivano con una lentezza ed una monotonia esasperante;tutto ciò che facevo era riempire pagine e pagine del mio diario:quella era la mia unica valvola di sfogo,l’unico modo in cui riuscivo a buttar fuori l’uragano di pensieri  che impazzava dentro di me.
Non riuscivo a parlare veramente con nessuno,ne tantomeno mi sforzavo di farlo.
L’unico con cui pian piano riuscì ad aprirmi era Jeremy:con lui non c’era bisogno di tante parole,spesso non parlavamo affatto ma lui sapeva perfettamente ciò che sentivo ed era l’unico che rispettava veramente in mio dolore.
Una mattina mi svegliai con la nausea per la giornata che si prospettava.
Ero stanca di piangere,di struggermi nel dolore volevo dare una svolta a quel costante senso di noia che mi aveva avvolta.
Recuperai le chiavi della macchina e guidai senza meta per un paio d’ore fino a che più o meno consapevolmente mi ritrovai davanti a casa Salvatore.
La fissai a lungo attraverso il finestrino,era esattamente come l’avevo lasciata.
Scesi dalla macchina senza curarmi di chiuderla e mi avvicinai alla porta d’ingresso .
Mi ritrovai a ripensare a tutte le volte che ero stata li con Stefan,e a tutto ciò che avevamo condiviso.
Ricordare non fu un’idea brillante,un groppo si era insidiato nella mia gola e le lacrime erano pronte a venir fuori.
Feci un gran respiro e con una forza che non credevo di avere scacciai tutti quei pensieri,e bussai.
Dopo qualche istante la porta si spalancò rivelando un Damon impeccabile come sempre del resto.
‘Elena’ disse stupito ‘vieni entra’ disse mentre si faceva da parte.
Gli feci un gran sorriso ed entrai.
Essere di nuovo li era strano,in fondo quella era praticamente diventata la mia seconda casa.
Osservai attentamente il salotto alla ricerca di qualche segno della sua assenza che però non trovai;tutto era esattamente dove era sempre stato il camino,i numerosi volumi ordinati nella libreria,il grande tappeto al centro della stanza,le bottiglie di Bourbon.
Damon,  a quel pensiero sorrisi sapendo perfettamente che era dietro di me.
‘Come stai?’ gli chiesi senza però voltarmi
‘Non c’è male’ a quel punto mi girai e solo in quel momento mi resi conto che nonostante sfoggiasse il suo solito aspetto strepitoso,c’era qualcosa in lui di diverso..i suoi occhi.
Notai la sua bocca aprirsi e richiudersi subito dopo senza emettere alcun suono.
‘Non sto bene’ risposi alla sua domanda muta ‘ovviamente non sarai sorpreso’
Scosse la testa ‘direi che sei piuttosto prevedibile quando si tratta di..’ si bloccò prima di pronunciare il suo nome.
‘Ascolta non c’è motivo di affrontare l’argomento Stefan ora’ cercai i suoi occhi ‘ti va di uscire?’

DAMON’S POV
Li per li non risposi,era strano sentire una richiesta del genere da lei.
‘Voglio fare un po’ di shopping’ incalzò
La fissavo confuso ed allo stesso tempo sorpreso.
‘E shopping sia’ le feci un gran sorriso
Wow mi sono proprio rammollito pensai immediatamente dopo cavolo ero Damon Salvatore,io non facevo shopping come le femminucce
‘Ripensandoci non potresti andare con Barbie o con la streghetta?’
‘Hai già accettato non puoi tirarti indietro’ e quando la vidi seduta nella mia auto capì che non avevo alternative.
‘Cerchi qualcosa in particolare?’ le chiesi mentre entravamo in un negozio prettamente femminile
‘Mmh no,direi di no’
Ma perfetto,sbuffai sonoramente,già quando le donne hanno le idee chiare ci mettono ore a scegliere figurarsi se dovevano trovare l’ispirazione.
Sprofondai in una delle poltroncine sistemata vicino ai camerini ‘io ti aspetto qui’ annunciai sconsolato.

STEFAN’S POV
Io e Klaus avevamo sterminato un intero paese senza alcun motivo preciso.
Camminavo tra i corpi martoriati delle vittime e sorridevo compiaciuto;mi ero divertito come mai era successo prima.
‘Niente male’ Klaus apparve al mio fianco
‘Ammetto di aver fatto un buon lavoro’ sorrisi orgoglioso
‘Bene,finalmente ti sei deciso a seguire il mio consiglio
‘Era inevitabile’
‘Vieni’ mi superò ‘ci aspetta un lungo viaggio’
Come di consueto scattai una foto al mio capolavoro e la spedì a Damon.
Continuavo a compiere quel gesto ormai da un mese,era il mio disperato tentativo di aggrapparmi a quella che chiamavo vita.

Eccomi qui con il terzo capitolo della mia storia,in realtà sarebbe dovuto essere più lungo per non interrompere la sequenza ma poi ho prefrito dividerlo in due.
Parlando del capitolo troviamo una Elena che vuole riprendere a vivere e si aggrappa a Damon,che dal canto suo è sempre combattutto tra il nuovo e il vecchio.
Infine c'è Stefan che apparentemente ha rinunciato alla sua umanità ma come potete vedere è solo di circostanza infatti appena Klaus volta le spalle,Stefan cerca in tutti i modi di appigliarsi a qualcosa della sua vecchia vita.
Detto questo ringrazio tutti coloro che hanno recensito il precedente capitolo il vostro supporto è importante sul serio :) ma anche coloro che hanno semplicemente letto la storia.
Alla prossima :* 
Enne 
  
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