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Autore: ma89vi    17/12/2011    3 recensioni
Tanti, tantissimi anni fa ho immaginato di scoprire ciò che la vita avesse in mente di riservarmi per il futuro.
Alla fine ero sempre la stessa, solo che la mia vera natura, ciò che era innato dentro di me, era venuta fuori precipitosamente.
MODIFICATO CAPITOLO 1
Genere: Drammatico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri | Personaggi: Haruka/Heles, Michiru/Milena, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti | Contesto: Nessuna serie
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Capitolo 2: una misteriosa novità.

 

Esisteva davvero quel sentimento che tutti chiamano amore? Quella forte emozione che ti scalda il cuore ogni volta che guardi la persona amata?

Beh, avevo i miei dubbi. Da persona ignara di cosa significasse il voler bene a qualcuno ero più che giustificata.

Mi domandavo come potesse accadere questa fantomatica “cosa” a degli esseri umani. Soprattutto in un mondo malvagio come il nostro, non credevo conveniente passare tutta la vita con un individuo. Non c’era da fare affidamento!

Molto meglio dedicarsi anima e corpo alle passioni. Quelle vere che animano il cuore dei più appassionati. Nel mio caso alla mia moto che rappresenta la mia amica, la mia amante e l’unica che non mi tradirebbe mai. Lei vive solo per me e io in funzione di essa.

Vatti a fidare poi degli uomini! No, decisamente non facevano per me.

E poi se l’amore esisteva davvero, tanto di cappello per quelle persone che l’avevano conosciuto. A me non sarebbe mai potuto capitare.

Erano forse queste le mie ultime parole famose? Ero sicura di sì finché non mi capitò un’avventura impensata.

In una fredda giornata d’inverno, durante una pioggia torrenziale, mentre ero per strada dopo aver finito di fare jogging per tenermi in forma per la gara del dì successivo, come sempre senza ombrello secondo il mio stile da dura, sentii una dolce melodia provenire dal liceo che frequentavo. C’era una ragazza in cortile che stava suonando il violino, bagnandosi vistosamente.

Pensai che fosse matta. Si sarebbe presa un malanno che avrebbe potuto benissimo evitare.

La guardavo attentamente mentre pizzicava le corde del suo strumento musicale. Nonostante tutto, la sua musica mi aveva rapita. Una musica dolce, a tratti malinconica. Sembrava raccontare un qualcosa di molto intimo. Qualcosa di sconvolgente e unico. Quasi volesse indicare qualche cosa di proibito e celestiale allo stesso tempo. Anche la stessa suonatrice emanava quest’aura oscura e affascinante. Quasi fosse una strega. O forse una fata. Aveva le caratteristiche di entrambe le classiche figure. Mi confondeva.

Mi avvicinai per osservarla meglio, nascondendomi dietro l’albero secolare che cresceva nel cortile per non farmi scoprire. Non l’avevo mai vista. Non indossava nemmeno l’uniforme del mio istituto. Era davvero molto bella: i lunghi capelli color del mare le donavano un’aria quasi divina. I suoi vestiti, una gonna a palloncino nera e una camicetta bianca erano completamente zuppi. Potevo intravedere le sue forme.

Arrossii. Era la prima volta che vedevo le rotondità di una donna che non fossi io. Durante l’ora di educazione fisica io mi cambiavo in bagno sempre molto lentamente rispetto alle mie compagne, perciò non ne avevo mai vista una nuda.

Quella ragazza era come se lo fosse. Alla  sua vista, un calore si iniziò a propagare dentro di me. Era attrazione, o almeno credo. Possibile potesse essere una forma d’amore? No, forse era semplice curiosità.

Ero intenta a scoprire chi fosse quella donna.

Mi avvicinai ancora di più. Lei era così presa dalla sua musica che sembrava non accorgersi della mia presenza. Questa volta mi nascosi dietro il muro della palestra, che fortunatamente era staccata dal resto dell’edificio scolastico.

Era veramente molto intrigante. Potevo ammirare tutta la sua eleganza e la sua grazia. A ogni suo movimento sentivo il vento alzarsi e soffiare più forte. Era come se mi stesse parlando. Ma perché? Pareva quasi che volesse indicarmi di non farmi sfuggire nemmeno un attimo di quello spettacolo.

Mi soffermai sull’espressione del suo viso: sembrava sofferente. Notai un velo di disperazione nei suoi occhi verde smeraldo. Chissà quale fosse il pensiero che la attanagliava. Riuscivo a distinguere la pioggia dalle lacrime che le volavano via dalle guancie. Aveva forse qualche problema? Era così pallida. Sembrava quasi un fantasma. Nonostante ciò era così maledettamente sensuale che mi incantai ancora di più.

Mi sedetti sul selciato, appoggiata ancora al muro, confusa. Distolsi lo sguardo per un attimo. Che comportamento era quello che stava assumendo quella donna misteriosa? Non aveva senso suonare sotto la pioggia. Non in quel modo almeno. E poi perché mi stava interessando? Faceva quasi paura, ma non mi spaventava affatto.

Smisi di connettere il cervello per un momento. Possibile che fosse uno spettro? Ma no...queste cose non potevano esistere nella realtà! Quando decisi si ributtare lo sguardo su di lei, quella era già sparita. Mi alzai all’improvviso da terra.

Girai e rigirai la testa. Mi guardai intorno. Niente, non c’era!

Chi diavolo era quella ragazza?

Non potevo immaginare che lei mi stesse guardando silenziosamente sogghignando.

  
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