Crossover
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Autore: LarcheeX    27/12/2011    0 recensioni
Voldemort è tornato. Servendosi dell’alleanza di un potentissimo mago di nome Aster e la baldanzosa e fiera astuzia di un mezzodemone ambizioso di nome Naraku cerca la porta per l’Abisso, Kingdom Hearts, per poter controllare il destino di ogni essere vivente e giungere ad un’incrollabile immortalità.
Liberando il demone Sesshomaru, Rin è costretta a rintracciare le altre Principesse del Cuore per impedir loro di aprire l'Abisso. Maka e Tsubaki, studentesse di Hogwarts, vengono contattate da un misterioso Shinigami per catturare l'anima di un utilizzatore illegale di Death Note. Claire deve catturare un risvegliato maschio. Sora deve uccidere l'Organizzazione XIII. La ribellione è in atto.
Cosa potete trovare qui:
Harry Potter, Inuyasha, Kingdom Hearts – Chain of Memories, Kingdom Hearts II, Saiyuki, Le Cronache del Mondo Emerso, Pandora Hearts, Soul Eater, Twilight saga (non adatto ai fan), Claymore, Death Note, qualche comparsa di Toradora!, Kuroshitsuji e Omamori Himari.
Buona lettura.
Genere: Avventura, Azione, Dark | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Libri, Videogiochi
Note: AU, Cross-over, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Prologo (parte 2).

 

“Non credi che in cambio di questa obbedienza io possa chiederti… qualcosa?”

Meido sentì la voce scivolarle sul collo, fino alla scollatura della camicia, cominciando a farsi strada sul suo corpo. Odiava quella vita. Odiava quel modo di fare. Purtroppo era l’unico che funzionava, in quella scuola corrotta.

“Ferma gli ippogrifi, tesoro.” Mormorò, divincolandosi dalla stretta possessiva del mago di fronte a lei. Attraverso il buio riuscì a distinguere i capelli biondi e il tipico baluginio lussurioso degli occhi del suo professore di Arti Magiche di Attacco. Verme schifoso. Guarda te cosa era costretta a fare per qualche protezione legale. “Prima l’attestato di Intoccabilità.”

Lui sorrise, e, dopo quale mescolamento in un cassetto lì vicino, tirò fuori un plico legato con un nastro rosso. “E ora…” mormorò, prendendola per un polso, ma lei si divincolò ancora: “Scusa tanto, ma prima preferirei leggerlo.”

L’uomo, accontentandola di nuovo, accese con un rapido movimento della bacchetta le candele della stanza, fermandosi poi ad osservare la figura sinuosa della ragazza, scorrendo con lo sguardo sui suoi lunghissimi capelli biondo cenere, gli occhi color mare intenti nella lettura, il seno dall’abbondante profilo, i fianchi morbidi ed eleganti, i glutei sodi e muscolosi, le gambe lunghe e ben disegnate, pensando poi che si vedeva lontano un miglio il fatto che quel corpo così perfetto fosse quello di un demone e non di una donna umana. Lei sembrò convincersi del fatto che l’attestato fosse autentico, come in effetti era, e lo infilò in una tasca della tunica da strega, che sfilò subito dopo.

“E ora che ne dici di provare quel materasso?” disse, quasi innocentemente, afferrandola per i fianchi e comprimendola tra le sue mani e il proprio bacino pulsante. Meido decise di dover stare al gioco, e infilò una mano nei pantaloni del proprio insegnante, graffiandolo lievemente con i suoi artigli demoniaci. Lui non si aspettava certo un’azione così decisa da parte di lei, e si lasciò guidare fino al letto, permettendosi solo di cominciare a denudarla.

Meido si sistemò a cavalcioni sopra di lui, iniziando a muoverglisi sopra con movimenti lenti ed estenuanti, fino a raggiungere un ritmo serrato, che lo spinsero al limite della sopportazione.

Lui voleva averla in quel momento, seduta stante. Sentì le sue mani salirle al di sotto della gonna, afferrandole con forza le natiche, stuzzicandola nell’interno, strappandole via gli ultimi indumenti. Lei rise, di una risata calcolata e carica di malizia, cristallina eppur torbida di eccitazione: “Siamo già al limite, Dohor?” ridacchiò, prendendolo in giro, facendo pressione sull’area del suo corpo ancora troppo chiusa dagli indumenti: “Vorresti questo?” mormorò, abbassandogli di scatto i pantaloni e l’intimo, facendo sfiorare le loro due intimità, ma ritraendosi ad un tentativo di affondo che lui avanzò spingendo in avanti il bacino. Rise ancora, sempre più divertita: “Come siamo impazienti!”

“Piantala!” ringhiò lui, a metà tra l’irritato e l’ansimante. C’era una sorta di incantesimo nel corpo nudo di quel demone, un incantesimo attraente e letale, tanto da ridurre in uno stato di completa obbedienza anche uomini che non si lasciavano facilmente sottomettere, come lui. C’era qualcosa nel suo tocco malizioso e leggero, nelle sue dita artigliate che scorrevano con una facilità allarmante sul suo membro, qualcosa da affascinare non solo lui, che in quel momento godeva di quelle attenzioni estenuanti, ma anche qualsiasi altra persona nella scuola, qualsiasi studente, professore o inserviente, che, si vedeva, gettavano lunghe e desiderose occhiate nell’ammirare quel corpo capace di chissà quale potenza demoniaca, di chissà quale lussurioso piacere.

Meido sapeva tutto questo, mentre si lasciava lascivamente violare ancora una volta per salvarsi la pelle, lo sapeva e ne approfittava, capendo ormai che nel mondo in cui viveva era fortunata ad avere un mezzo del genere per imporsi. Trattenne un gemito nel sentire un’altra estranea presenza dentro di sé, ma, nonostante l’impulso sempre più violento di gettarsi via, lontano dal carnale piacere di cui era capace, cominciò a far leva sui propri muscoli per finire ciò che aveva cominciato. Si lasciò penetrare fino in fondo, sempre più velocemente, guidando quella danza monotona di spinte e ansiti che ormai aveva praticato così tante volte fino alla fine. Sono una puttana pensò, inarcando la schiena nella foga dell’apice solo una puttana.

Scivolò lontano da lui prima che potesse pretendere il bis, rivestendosi velocemente aiutata dalla nascente e ritrovata vergogna e dalla rapidità congenita della sua stirpe di demoni e correndo fuori, nel parco.

Ad un certo punto, esattamente il momento in cui il suo carattere freddamente fiero, calcolatore e malizioso riprese il sopravvento, sentì un tumulto, una sorta di sconclusionata lotta per la sopravvivenza, ma soprattutto un’aura demoniaca di estensione mirabile venir soppressa all’improvviso, con un suono secco come uno schiocco.

“Sta accadendo qualcosa, laggiù.” Si disse, guardando la foresta. Se fosse stata una veggente sarebbe scappata a gambe levate.

 

Arlene guardava con disincanto la foresta che le si proponeva davanti, attratta da qualcosa che non avrebbe potuto definire. Forse una persona, dall’altra parte, bramava in incontrarla, o forse era semplicemente il casuale sguardo che avrebbe potuto incontrare se avesse eliminato tutti gli alberi di fronte a lei.

“Muoviti, numero XII.” Rivolse un’occhiata di puro odio al proprietario di quell’ordine perentorio, sibilando: “Non mi pare di essere io, quella lenta e vecchia, Even.”

L’uomo la squadrò come per dire “giovane maleducata” ma non proferì parola.

“Devi comunque sbrigarti, l’esperimento deve essere cominciato, e sai quanto Xehanort odi i ritardatari.” Soggiunse un’altra voce, appartenente ad un ragazzo dai capelli blu e due felini occhi gialli, che squadrava i due come traditori solo per colpa di quel lieve ritardo. “Ho capito, ho capito!” esclamò la ragazza, muovendo la mano per reprimere in anticipo ogni altra parola. “Aggrappati a me.” Disse, rivolgendosi all’unico umano del gruppo, e Even si ancorò con forza alle spalle apparentemente esili della loro compagna di esperimenti.

“Londra arriviamo!” trillò lei, ritrovando quella scatenata passione che tanto la caratterizzava, cominciando a correre ad una velocità disumana, seguita dal ragazzo dai capelli blu, verso un serpente di binari che, lo sapeva, li avrebbe direttamente condotti da Hogwarts a King’s Cross.

Ebbra del vento e dell’eccitazione data dall’esperimento gridò, scherzosa, rivolgendosi all’uomo che portava sulla schiena: “E non mi palpare il culo!”

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e qui è finito il prologo.

è stato introdotto il personaggio di MEIDO ZANGETSUHA, inventato da me e di mia esclusiva proprietà. il nome viene da una tecnica di Tessaiga, la spada di Inuyasha in "Inuyasha", e difatti, nel mio immaginario, Meido sarebbe la figlia di Shishinki, il vero inventore del Passaggio per l'Aldilà nel manga e nell'anime creato da Rumiko Takahashi.

chi poi volesse utilizzare questo personaggio deve prima chiedermi il permesso. Ne sono molto gelosa perchè ha una caratterizzazione peculiare che mi è costata due mesi di ponderamenti.

Arlene, Even il compagno dai capelli blu e il citato Xehanort sono i personaggi di KH II che poi diventeranno alcuni membri dell'Organizzazione XIII, quelli che si leggono qui sono i loro nomi da umani, prima di diventare Nessuno.

ebbene, spero che il fututo sviluppo della storia possa in qualche modo ispirare qualche recensione.

Buon Natale e Buon Anno Nuovo.

  
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