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Autore: Dark_Squall    13/08/2006    1 recensioni
Dopo la sconfitta di Artemisia nel mondo sta tornando la pace. La vita nel Garden di Balamb trascorre serenamente, sino all'arrivo di un nuovo SeeD dalla dubbia identità...
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quistis Trepe, Rinoa Heartilly, Squall Leonheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 01: Arrivo al Garden

 

Una fresca mattina di fine estate, il sole splendeva nell’azzurro cielo sereno privo di nuvole.

Nel giardino erano riuniti gli studenti appena iscritti arrivati da ogni parte del mondo, intenti ad ascoltare il discorso di benvenuto del preside. Con essi era giunto anche un giovane SeeD.

Un ragazzo con l’uniforme SeeD del Garden di Trabia se ne stava poco lontano dai nuovi iscritti, fumando una sigaretta tranquillamente appoggiato ad un albero.

“Ciao!” esclamò una ragazza avvicinandosi a lui “Sei il SeeD trasferito da Trabia vero? Volkov, giusto?”.

Il ragazzo aspirò dalla sua sigaretta senza risponderle,  era piuttosto bassa e portava dei capelli castani con una strana acconciatura, il suo viso era illuminato da un caloroso sorriso e da due grandi occhi verde smeraldo.

“Io sono Selphie! Anch’io mi sono trasferita da Trabia qualche tempo fa, ma non ricordo di averti mai visto quando ero la. E credo che ti avrei notato!” disse la ragazza appena arrivata osservando il ragazzo che era di fronte a lei: sembrava che avesse più o meno la sua età, aveva degli insoliti capelli grigi con una ciocca rosso fuoco. La cosa che colpì maggiormente la ragazza furono i suoi occhi grigi con delle venature verdi o meglio, il suo occhio destro visto che l’altro era coperto da una benda nera.

“Non so cosa dirti, comunque non credo tu ti ricorda di tutte le persone del Garden di Trabia.”

“Che strana voce, non lascia trasparire alcuna emozione…” pensò la ragazza osservandolo.

“Com’è successo?” chiese Selphie riferendosi alla benda, lui la guardò freddamente e lei non osò insistere.

“Senti, visto che sei nuovo di qui posso farti da guida!” disse con un sorriso amichevole.

“Non c’è ne bisogno.” rispose Volkov distogliendo lo sguardo. La ragazza restò alcuni secondi ad osservarlo in silenzio, percependo l’aura gelida emanata dal ragazzo, incredibilmente somigliante a quella del suo comandante prima che lei e gli altri riuscissero a cambiarlo un po’.

“Beh, se hai bisogno di qualcosa puoi venire da me ok?”

“…d’accordo.”

La ragazza gli sorrise di nuovo e si allontanò velocemente in direzione del palco dove il preside Cid stava parlando alle matricole, ad un tratto l’uomo si voltò verso di lui “Ma oltre ai nuovi studenti si è aggiunto a noi un SeeD trasferitosi qui dal Garden di Trabia: Volkov Borodin!” e così dicendo fece cenno al ragazzo di avvicinarsi.

Volkov scosse la testa, sputò fuori una nuvola di fumo e lasciò cadere a terra ciò che restava della sua sigaretta pestandola con uno stivale. Pensando a quanto inutile fosse questa presentazione si avviò verso il palco.

“Vuoi dire qualcosa alle matricole?”

“Non è un compito del comandante?” chiese con uno sguardo indifferente.

“Tornerà domani da una missione.”

Volkov volse lo sguardo verso gli studenti in attesa e poi si rivolse al Preside “Devo proprio?”

“Se non te la senti…”

Il ragazzo osservò Cid e percepì che il preside lo stava sfidando, si avvicinò al microfono seguito dallo sguardo dei nuovi iscritti e da quello dei SeeD seduti alle sue spalle, che si chiedevano il perché della proposta del preside ad un nuovo arrivato.

“Salve. Mi è stato chiesto di parlare a voi matricole, ma non sono bravo a fare discorsi, quindi…” disse lanciando un’occhiata al preside “…sappiate che vi aspettano anni di fatiche, combattimenti e studio intenso, ed i pochi di voi che riusciranno a diventare SeeD rischieranno ripetutamente la vita durante le missioni che gli verranno affidate.”

Gli studenti erano tutti in silenzio ad osservare il loro oratore, una ragazza alzò il braccio ed al cenno di Volkov si alzò “Sono vere le voci secondo le quali l’uso dei GF provochi delle perdite di memoria?”

Il ragazzo non si aspettava di rispondere ad una domanda del genere “La stragrande maggioranza dei GF ha questo effetto collaterale, ma ne esistono anche molti altri con differenti conseguenze.”

“Ad esempio?” insistette la ragazza.

“Questo non è un dibattito sui GF.”

La ragazza si sedette, ma un altro studente si alzò per fare un’altra domanda.

“Si potrà contare sul supporto dei professori e dei SeeD?”

Volkov lo osservò alcuni secondi in silenzio, e gli rispose incrociando le braccia “Questo credo sia scontato. Ma per quel che mi riguarda, preferisco non avere matricole tra i piedi! Statemi alla larga, sarà meglio sia per che per voi.”

Tutte le persone presenti restarono colpite da quelle parole e nessuno aprì bocca.

“Preciso e conciso come sempre!” gli disse a bassa voce Cid avvicinandosi al microfono per spiegare il programma di studio.

Volkov si allontanò, lanciando uno sguardo ai SeeD seduti vicino al preside tra cui vi era anche Selphie “Così quella è la squadra del comandante…”

 

“Quel tipo ha uno strano modo di fare! Inoltre percepisco qualcosa di insolito in lui…” disse Rinoa guardandolo allontanarsi dal palco.

“Ha un che di familiare… non fosse per la benda.” osservò Quistis. Rinoa e Zell annuirono divertiti.

“Io lo trovo un ragazzo interessante!” esclamò Selphie facendo voltare tutto il gruppo verso di lei.

“Interessante?” chiese Rinoa con un sorriso malizioso.

“Io non lo trovo per niente interessante, anzi!” disse ad alta voce Irvine.

Zell gli mise una mano sulla spalla ridacchiando “Qualcuno qui è geloso!”

Irvine incrociò le braccia arrabbiato, mentre gli altri lo prendevano in giro e ridevano.

“Ragazzi! La volete smettere?” esclamò Shu trattenendo un sorriso.

 

Volkov stava passeggiando per la hall guardandosi intorno, doveva essere ora di lezione visto che non vi era quasi nessuno in giro. I tiepidi raggi del sole mattutino attraversavano l’enorme vetrata che formava il tetto della hall.

“Erano diversi anni che non venivo qui, ma non è cambiato niente…” pensò mentre si avvicinava lentamente alla mensa.

“Volkov?” esclamò una voce dietro di lui.

“Kadowaki!” disse il ragazzo voltandosi dalla direzione da dove proveniva la voce.

“E’ da molto che non vieni a trovarci! Dove sei stato?” chiese la donna avvicinandosi.

“Un po’ dappertutto, ma negli ultimi tempi ero a Trabia.”

“Cosa intendi per ultimi tempi? Mesi? Anni?” chiese l’anziana dottoressa ridacchiando, ma lui rimase impassibile.

“Vedo che non sei cambiato per niente!” esclamò divertita la donna osservando la sua espressione, ma ad un tratto il suo sguardo si fece serio “Eri al Garden al momento dell’attacco missilistico?”

Il ragazzo annuì senza dire una parola, non lasciando trasparire alcuna emozione.

“Dottoressa! Dottoressa!” urlò una ragazza che stava correndo verso i due “Uno studente è rimasto ferito al centro addestramento!”

“Scusami, ma devo andare!” disse seguendo la ragazza “Perché non passi in infermeria uno di questi giorni?”

“Ci proverò.” rispose lui con un cenno di saluto mentre percorreva il tratto che lo separava dall’edificio della mensa.

La vasta sala era quasi deserta, escluso qualche SeeD intento a fare colazione. Prese un caffè al bancone e si andò a sedere ad un tavolo un po’ isolato.

Una volta finito di bere si mise una mano nella tasca dell’uniforme e ne tirò fuori un pacchetto di sigarette, se ne mise una in bocca e con l’altra mano prese il suo zippo argentato.

“E’ vietato fumare nel Garden.” esclamò una voce femminile, Volkov alzò lo sguardo: era un SeeD, una ragazza dai capelli castani lunghi sino alle spalle, con un’aria estremamente severa.

“Mi scusi vicecomandante.” disse lui posando accendino e sigaretta sul tavolo e guardandola negli occhi, lei restò come catturata da quello sguardo così freddo.

“Io…” cercò di dire, lui continuò ad osservarla “…ti ho già visto…qui al Garden…”

“Lo escludo. E’ la prima volta che vengo a Balamb.”

“Forse mi sono sbagliata! Scusa!” disse sorridendo “Comunque ero venuta a cercarti perché il preside mi ha detto di darti questo!” così dicendo gli porse un borsone nero con un’etichetta con su scritto il suo nome.

“La ringrazio.”

“Non darmi del lei! Mi fai sentire vecchia!” esclamò la ragazza sorridendogli.

“Come preferisci Shu.” disse lui alzandosi raccogliendo accendino e sigarette, ed allontanandosi a passo deciso verso l’uscita della mensa con il borsone in spalla.

Shu lo seguì con lo sguardo finché non sparì oltre la porta.

“Mi ricorda una persona che vidi alcuni anni fa!” pensò chiedendosi chi potesse essere il nuovo arrivato e perché fosse stato trasferito a Balamb.

  
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