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Autore: Werewolf1991    29/12/2011    1 recensioni
Sei lettere. Sei storie.Un nome. Una raccolta di brevi one-shot, non collegate fra loro. Dal quinto capitolo
R:Rufflet
Mentre mi stringi forte tra le tue braccia, penso che sia valsa la pena, di scoprire che era tutto un inganno. Almeno adeso sono libero, di vivere con te la mia vita…
Ti voglio bene, Mamma.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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I:

Illumise

È passato tanto tempo. Davvero tantissimo. E, come ogni anno, mi ritrovo qui, davanti al luogo in cui ci siamo visti l’ultima volta. Te lo ricordi? Io si. Mi manchi moltissimo. Una lacrima scivola lentamente sulla mia guancia. Non tutti lo sanno, ma noi viviamo piuttosto a lungo anche se siamo coleotteri. Io non sono mai stata molto combattiva, ma tu riuscivi sempre a farmi sentire speciale. A distanza di tanti anni, ancora mi chiedo come mai tu abbia deciso di tenermi con te. Non sono brava a lottare. Non mi piace mettermi in mostra, quindi non amo le gare. Ma allora perché? Non solo mi tenevi con te, ma avevo l’onore di essere la tua prima scelta, durante le lotte. Facevo del mio meglio anche se all’inizio non ero un granché. Ma tu eri sempre lì, a spronarmi e dirmi che potevo farcela, con quel sorriso che mi contagiava e m’infondeva una grandissima energia. E non importava quante volte perdessi, per te ero sempre la numero uno. Avevi tanti altri Pokemon con te, eppure, nonostante fossero più forti e più adatti alle gare di me, la luce che i tuoi occhi aveva non brillava mai così intensamente come quando il tuo sguardo si posava su di me. Io credevo che anche loro la meritassero. Ma evidentemente per te non era così.


Ricordo che una volta, ti fu chiesto di presentare i tuoi Pokemon per non so quale motivo. E tu, una volta presentati gli altri, arrivato il mio turno, facesti una cosa che mi sorprese. Raccontasti di come sono entrata a far parte della tua squadra. Non l’avevi mai fatto prima. Con nessuno. E la passione ed il trasporto che trasparivano dalla tua voce e dai tuoi gesti mi rapirono, come solo tu sapevi fare. Per me era una cosa quotidiana, ma per gli umani fu uno spettacolo molto strano. Sembravano rapiti completamente da te. come biasimarli? Per me è sempre stato così. quello spettacolo, per loro così inconsueto, era per me la cosa più speciale che avessi. Ed io ne ero di volta in volta affascinata e vinta. E ancora adesso, se ci ripenso mi succede la stessa cosa. Ma perché? Questo non so spiegarmi.

Quante volte avrei voluto porti quella domanda. Ma avresti compreso? Temo di no. Questo mi frenava. Ma adesso, capisco che sbagliavo. Da quando te ne sei andato, lasciandomi sola, ho capito che avrei dovuto chiedertelo. Perché adesso vivo tormentata da questa e dalle tante, tantissime domande, che per paura non ti ho mai fatto. Perché sono certa che avresti capito.

Ma ora, sei lontano. Troppo. Sei in un luogo dove io non posso raggiungerti. Ed io, sciocca lucciola, sono qui a piangere sulla tua scomparsa e a rimproverarmi sulle tante domande che non ti ho fatto. Tu non l’avresti voluto, vero? Credo di no

Per qualche strano motivo sembrava che tu fossi in grado di capire esattamente come mi sentivo. Era qualcosa di magico. –Hey, Lucciola? Che c’è? Qualcosa non va?- mi chiedevi, quando mi vedevi giù. E bastava il suono della tua voce, unito al tuo sorriso caldo e rassicurante a tirarmi su. Eri sempre allegro, solare, ottimista. Sembrava che, accanto a te, niente potesse andare storto. Per questo, un giorno, vedendoti triste m’incupì. Non lo eri mai stato prima. Quando mi avvicinai, per chiederti cosa fosse successo, preoccupata, tu mi rispondesti – Hey, Lucciola…sai, pensavo… è stato bello stare insieme… vivere tante avventure… ci siamo divertiti vero? Ma purtroppo, tutte le cose belle sono destinate a finire…- a queste parole io mi spaventai. Che cosa intendevi dire? Lo scoprì pochi secondi dopo.

Accadde tutto in un attimo.

Non ebbi il tempo neanche di rendermene conto.

Mi ritrovai schiacciata contro il tuo corpo, le tue braccia strette intorno a me, come a farmi scudo da un nemico invisibile. – Hey, Lucciola… qui ci salutiamo… sappi che ti ho voluto bene. Dai, non fare quella faccia…sorridi. Sei bellissima quando lo fai… Ecco! Così.- subito dopo, accadde un fatto che sul momento mi sconvolse. Quelle parole, così tristi e così vere, mi stordirono e confusero. Ma quello che facesti subito dopo, fu il colpo di grazia. Appoggiasti le labbra sulle mie. E mi baciasti. Fu un lungo e profondo bacio, il nostro.

Fu proprio questo che mi bloccò. Rimasi immobile, quando quell’orribile suono, che decretò la tua fine, riecheggiò nell’aria. Quando vennero quegli strani tizi vestiti di bianco. Quando ti portarono via, e solo Arceus sa quanto avrei voluto fermarli, non riuscì a trovare la forza per reagire. E rimasi così, quando tutto fu finito.

Dopo diverso tempo, non so quanto, mi resi finalmente conto di quanto era accaduto. E soprattutto mi resi conto di quello che avevi fatto. Che significava? Non me lo sapevo spiegare. Fu Gloria, la tua Gardevoir a spiegarmelo – Lucy, non capisci? Eppure è così ovvio… Joshua si era innamorato di te!- queste parole mi colpirono, come una doccia fredda. Ci misi un bel po’ a capire. E anche capirlo non servì a molto. Anzi, aumentò solo la mia confusione.


Dopo un po’ anche gli altri tuoi Pokemon se ne andarono. Io sono l’unica rimasta. Gli altri hanno trovato un nuovo allenatore. Io no. Oh, Joshua… sapessi quanto mi manchi. Quanto vorrei che tu fossi ancora qui. Perché, dopo tanto tempo, anch’io ho scoperto di amarti.


Già. Ma un amore simile è contro-natura. O così credo. Tu sei un umano, io un’Illumise. Non avrebbe mai potuto funzionare. O si? Sto qui a farmi tutte queste domande, anche se so che non avranno mai una risposta. Perché tu sei morto. Tanto tempo fa.

Anni in cui non ho più potuto vedere il tuo sorriso.

Anni in cui non ho più potuto guardarti incantare quelli che ti stavano intorno, con la passione che solo tu avevi.

Anni in cui non ho più potuto ascoltare il dolce suono della tua voce che mi chiamava.

Sono tanti, davvero tanti. Ed i ricordi si fanno via via più sbiaditi.

-Hey, Lucciola!-

Questa voce… a volte mi sembra ancora di sentirla.

-Non fare così. sorridi!-

Già. sorridere. Tu vorresti che io sia sempre sorridente, vero? D’accordo.

Lo farò.

-Sei così bella quando lo fai-

Lo farò per te.

-Ecco. Così!-

Ora devo andare. Ti amo Joshua. Ora e per sempre.

La tua Lucciola, che aspetta il giorno in cui ci rivedremo.




Eccoci arrivati al terzo capitolo. Come sempre un ringraziamento a tutti quelli che hanno letto la mia storia, a che l'ha messa nelle seguite e a chi l'ha recensita. E a questo proposito, un ringraziamento speciale va ad Akane, che ha recensito entrambi i precedenti capitoli. Spero che anche questo sia di tuo gusto.













  
  
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