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Autore: Alicia Spinnett    05/01/2012    4 recensioni
Ciao a tutti :D Come avrete capito questa raccolta di storie ha come potragonista Oliver Baston (personaggio di Harry Potter u__u) Mbeh io ho deciso di approfondire, secondo la mia fantasia, la sua storia. Vorrei ringraziare una mia amica che mi ha aiutata (baci da maVia LOL) e dirvi 'buona lettura'. Spero vi piaccia :D
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Oliver Wood/Baston
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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“Olliino” 
Oliver sussultò: si era appena appisolato sul divanetto rosso della Sala Comune, ormai erano settimane che non chiudeva occhio. Gli allenamenti erano spossanti e gravosi,  persino lui dovette ammetterlo , ma ovviamente non davanti agli altri, sarebbe stato un segno di debolezza: Oliver Baston non aveva mai torto se la questione era  il Quidditch. Doveva spronarli al massimo, gli esercizi erano molto faticosi e impegnativi: passavano ore e ore la sera a ‘migliorare la tecnica’ come ripeteva sempre Oliver, e quando tornavano nella Comune, la squadra, ormai del tutto tra le braccia di Morfeo, era costretta a discutere di strategie davanti al camino. La prima partita si avvicinava e lo stress aumentava.
“Ollino!” la stessa voce di prima, forse un po’ diversa, lo svegliò del tutto.
“ E no, caro se noi non dormiamo non lo puoi fare nemmeno tu!” Oliver socchiuse gli occhi e vide due figure identiche dai capelli rossi, davanti a sé.
“Oh cavolo, mi sa che vedo doppio” disse stiracchiandosi sul bracciolo del divano.
“ Oh si,  si certo, fai lo spiritosello, ma se non riduci gli allenamenti…”
“…ti ritroverai a vedere triplo”
“quadruplo..”
Sbuffarono insieme ridendo e si posizionarono ai lati di Baston.  Tutti e tre avevano ancora indosso, la divisa rosso sangue, un po’ umida data la pioggia di quella sera, e leggermente sporca di fango.
“secondo me vuole ucciderci” una terza figura, questa volta femminile si posizionò ai piedi di Oliver.
“ Oh ma ciao Bell..”
“..issima” i due gemelli schioccarono contemporaneamente un occhiolino alla ragazza e ridendo si diedero il cinque.
Katie scosse il capo sogghignando, poi posò lo sguardo verso il Capitano, gli occhi erano ridotti a fessure e la bocca era arricciata, come se volesse trasmettere ad Oliver un infido e sleale senso di colpa. Oliver sbuffò e roteò gli occhi incrociando le braccia, decisamente lontano dal cambiare la sua idea.
“Credo che io ed il mio bellissimo gemello ,ovviamente non tanto bello quanto me – George gli tirò una scarpa in testa che Fred rapidamente schivò, poi si rimise in posizione eretta e tranquillamente continuò- andremo a letto. Giusto, Georgie?”
“Giusto, Freddie.” I due riflessi si allontanarono borbottando tra di loro e lanciando sguardi furtivi verso le scale del dormitorio femminile.
Oliver decise di abbassare lo sguardo: Katie era ancora lì a fissarlo, impassibile e rigida.
“Oh ma ti prego risparmiami questa tortura, ho già sofferto stasera dopo il bolide lanciatomi ‘accidentalmente’ dai gemelli”
“Ah, e così io sarei una tortura per te? Okay” Il suo tono era arrabbiato, e trasmetteva una nota dolente, quasi ferita. La ragazza si alzò decisa, girò i tacchi, e si diresse spedita verso il suo dormitorio.
“no, aspetta, non…-inspirò- non volevo essere scortese. Non ti arrabbiare, scusami”
-cavolo, ma mi sto realmente scusando?-
La ragazza sorrise gongolando e tornò vicino ad Oliver con aria soddisfatta “scuse accettate”
-Ma poi scusa di cosa? AVEVO RAGIONE IO-
“Davvero Oliver, con questi allenamenti, non abbiamo tempo per altro, insomma per NIENT’ALTRO.. non vorrei morire senza una vita sociale sai? Eh sì, morirò, perché è la terza volta che non consegno in tempo i compiti alla McGrannitt, e mi sono addormentata alle lezioni di Piton, che tra l’altro mi terrorizza.” Rabbrividì.
Oliver le lanciò un leggero sorriso.
“Beh, ma il Quidditch viene prima di tutto.”
“Non credo sia così.” Inclinò leggermente la testa e lo fissò, con aria serena, dolce, si direbbe.
Oliver guardò altrove, probabilmente per non perdere la sua maschera da ‘esigente, insensibile, capitano’ e così far trapelare dei sentimenti, dei desideri.
“Oliver” Katie richiamò la sua attenzione e lui in tutta risposta pensò che il suo nome pronunciato da lei fosse il suono più soave che avesse mai sentito.
-MA CHE DIAVOLO MI SUCCEDE? Sto diventando una femminuccia!-
“Oliver” -ecco di nuovo quel suono- “Che..che ne dici se….” Katie sospirò, quasi facendosi forza da sola e Oliver ammise a se stesso, che aveva sempre ammirato quell’aspetto di lei: era forte, matura, divertente, VERA.
“Se…?” Oliver si avvicinò a lei sfoderando il miglior sorriso-che-conquista della sua vita.
-mossa sleale,Oliver-
“Se..insomma noi due..”
-che poi perché l’hai fatto? Per caso ti piace?-
“diamine, se io e te…”
-beh sarebbe ora, avevo davvero creduto che ti saresti sposato con la tua Firebolt un giorno-
Oliver cercò di reprimere la sua drammatica conversazione interiore e di concentrarsi su quella con Katie, di concentrarsi su lei.
“Okay, se tu rimandassi l’allenamento di sabato potremmo andare ad Hogmade, insieme.” Sorrise decisa, ma evitò gli occhi di oliver.
-Cosa aspetti ad accettare?-
-Dovrei? Insomma sabato ci sono gli allenamenti, non potrei-
“Oliver, sei vivo?” disse con un ghigno.
Oliver era rimasto con un’espressione imperturbabile, ed impenetrabile ovviamente: fissava il camino, il suo corpo si era irrigidito a tal punto che chiunque l’avrebbe potuto scambiare per un duro fantoccio di marmo.
“Emmh.. Oliver?” Katie sventolò una mano davanti agli occhi di lui, il suo tono era leggermente preoccupato.
Oliver si riprese dall’ incantamento , sbattendo le palpebre e scacciando via i suoi pensieri.
“Sono il capitano e voglio il meglio dalla squadra. La partita con le serpi si avvicina e –sospirò- tuttavia avete lavorato sodo in questi mesi e magari ‘vi lascio libera la giornata’, per farvi emmh svagare un po’. Ne avete bisogno.” Sorrise amaramente e si voltò verso la finestra che si era aperta a causa della violenza del vento di quella sera. Sbuffando, e dolorante, Oliver si alzò di malavoglia dal divanetto e raggiunse speditamente l’arco, chiudendo l’anta spalancata. Si voltò per ritornare al suo posto, e per la seconda volta si irrigidì: Katie era ancora lì, nella stessa posizione, con il solido sguardo deluso  che lo riempiva di sensi di colpa. Oliver riuscì a fare un passo; gli occhi di lei erano nuovamente ridotti a due fessure, così da valorizzare le sue ciglia, nere e voluminose.
“Emmh..” cominciò Oliver incerto “volevi per caso che la finestra rimanesse aperta e fare un bel bagno al sapore di pioggia?” tentò di sdrammatizzare.
Katie emise un leggero sbuffò arrabbiato e continuò a guardarlo, con la convinzione, probabilmente, che presto il ragazzo avrebbe capito. Oliver si limitò a rimanere in piedi, immobile, con gli occhi spalancati, tentando di capire, anzi di captare i pensieri della ragazza.
-credevi che fosse così facile come con le tue scope? Insomma parliamo di donne! Il pensiero femminile è il più articolato, complicato e macchinoso sulla faccia della terra-
-zitto un po’-
“Non” finalmente dopo imbarazzanti, interminabili minuti, Katie si decise a parlare “Non hai risposto alla mia domanda, Baston” la sua espressione cambiò: il suo volto si rilassò, cosa che provocò sollievo in Oliver, lasciando spazio ad un’espressione d’impazienza.
“Non capisco, insomma, vi ho CONCESSO” pronunciò la parola con decisione, quasi si aspettase gratitudine “una tregua, come volevi”
“ Sì, ma la domanda era un’altra”
Oliver riesaminò per dei minuti tutta la conversazione, più e più volte.
“ Oh andiamo! Non mi aspettavo che tu fossi così poco perspicace e avessi la memoria grande quanto una noce” Il volto di Katie si aprì in un ghigno.
“IO” continuò lei “in realtà ti avevo chiesto se ti andasse di venire con me ad Hogmade”
Oliver, sgranò gli occhi, fece un passo indietro, quasi spaventato.
-AMICO, hai paura delle donne adesso?-
-C-chiudi il becco, idiota-
-ti sei chiamato idiota da solo, fifone! Dì qualcosa almeno, sembra che ti sia venuto un ictus terminale-
Katie aggrottò le sopracciglia e , probabilmente offesa, si allontanò a braccia conserte verso il dormitorio.
“Sì” fu come se qualcun altro avesse pronunciato quella parola, nonostante fu la bocca di Oliver a muoversi.
 






SPAZIO DELL'AUTORE:
woh, è la prima volta che scrivo qua, figo xD No, okay *non sa più che dire lol*
Il capitolo si incentra sul rapporto che si sta creando tra Olli e Katie. Lui è così... 'impassibile' che è quasi spaventato da questi 'nuovi sentimenti' che comincia a provare per lei. (tranquilli si riprenderà presto xD) Ho cercato di rispettare al massimo il carattere dei personaggi, per come li ho sempre identificati: Oliver, rigido e totalmente 'appassionato' di Quidditch, Katie timida, ma anche forte e coraggiosa, e poi vabbè i gemelli sono i gemelli (che personalmente adoro e amo :'3)
che dirvi più? le recensioni sono ben accette, sia positive che negative, in fondo servono delle critiche per migliorare u-u
In ultimis (?) mi scuso per il ritardo della continuazione della storia, sono un idiota :'D
okay ho finito, baci.
-Ali
  
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