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Autore: Nami    07/09/2006    2 recensioni
Yusuke Urameshi ha intrapreso lunghe battaglie. Ha avuto accanto degli amici fidati, amici sui quali ha sempre potuto contare. Tuttavia all'improvviso qualcun altro farà capolino nella sua vita, qualcuno dal tragico passato, qualcuno con enormi poteri, qualcuno che verrà scelto dal Piccolo Enma come "collega" del detective del mondo spirituale. Una persona in grado di portare amore nei loro cuori, ma la sua presenza rivelerà qualcosa di molto pericoloso... (so bene che la serie ha preso una piega differente dopo il torneo delle arti marziali nere e so anche come andrà a finire la storia.. diciamo quindi che questo potrebbe essere un mio mondo alternativo)commenti please ^^
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 24: Kurisumasu - La festa di Natale



Non avrebbe mai immaginato che sua madre acrebbe dato così tanto di se stessa per organizzare la festa di natale a casa sua, la sera della vigilia. La donna da quando era in ferie dal lavoro era ancora meno presente in casa e sempre più occupata. Correva da un negozio all'altro per scegliere i regali giusti, aveva cambiato ben tre alberi di Natale poichè nessuno di essi, secondo lei, stava bene nel suo salotto. Aveva ordinato due settimane prima una marea di dolciumi e pasticcini per poi ricordarsi che che i dolci erano la specialità di sua figlia e si ritrovò costretta ad annullare la prenotazione. "I soldi sono sacri, specie se guadagnari con fatica! E' sempre meglio risparmiare anche sulle cose minime!" Aveva detto, e Max ne uscì solamente con un gran mal di testa. Certa volte sua madre non riusciva a comprenderla. Faceva tutto da sola, con frenesia e nervosismo per poi capire i suoi sbagli e incitarla a non commettere gli stessi errori.
"Sono abbastanza matura e responsabile da sapermi controllare!" Aveva risposto. Talmante responsabile da avere sulle spalle un fardello più grande di lei.. questo tuttavia rimase nella sua testa. Per quanto odiasse avere dei segreti con sua madre, non c'era altra scelta. Per di più negli ultimi tempi, la donna le sembrò più sbadata del solito, come se avesse ben altro per la testa oltre la vigilia di Natale.. tuttavia, tutte le volte che le domandava se qualcosa la preoccupava, ne ricavava soltanto una risposta negativa data di fretta.
Ringraziò Dio in quei momenti, per aver finalmente trovato l'unica persona in grado di capirla davvero, di ascoltarla nei momenti di confusione, l'amico migliore che avesse mai avuto. Kurama.

- Si Max, ti capisco benissimo, credimi.. io stesso avrei tanto voluto rivelare a mia madre la mia vera identità, dirle chi sono e come lei mi ha cambiato in positivo! -

Disse.

- Mi sarebbe piaciuto davvero.. raccontarle la mia storia.. avrei voluto.. dirle che sono un demone.. -

Credeva di sapere il motivo.. un motivo ben diverso da quello di Max.

- Dopo la morte di mio padre, si è presa cura di me raddoppiando il suo lavoro. Ha cercato di non farmi mancare nulla, di non farmi pensare alla mancanza di un padre.. -

Spiegò.

- La verità è... che le voglio troppo bene per darle un colpo simile.. una volta ha visto la morte in faccia.. non voglio essere io la causa di un possibile crollo nervoso.. mi ha cresciuto e accudito da quando sono nato, persino quando giaceva in un letto d'ospedale.. per questo non me la sono sentita di rivelarle la verità.. cosa sono.. -

Max voltò leggermente il capo per guardarlo negli occhi.

- Cosa saresti? -

- Un demone.. lo sai.. -

- E perchè parli di te come se fossi un oggetto? -

La guardò, in silenzio. Si domandava come quella ragazza potesse essere così speciale.. ma soprattutto si chiedeva come fosse possibile per lui, confidarsi così a fondo con una persona che dopotutto, ancora non conosceva bene. C'erano tante cose che non sapeva di lei e che gli sarebbe piaciuto conoscere.. tuttavia ciò di cui era al corrente per il momento gli bastava.

- I demoni non sono persone.. -

Rispose lui.

- Ma nemmeno cose.. -

- Tu non li odiavi? -

Rise.

- Si.. ma vedi.. da quando ti conosco, Kurama, ho capito che non tutti i demoni sono assassini.. o malvagi.. mi basta che quelli di questa razza se ne stiano alla larga da me e soprattutto dalle persone che amo.. e poi tu.. non dimenticare che sei umano per metà! -

- E..? -

- E.. la tua parte umana mi piace molto! -

Sorrise.

- La tua parte demoniaca comunque.. non mi pare così sgradevole.. non dimenticare che tu, Youko Kurama, mi stai aiutando a trovare le risposte che cerco.. -

- Già.. mi chiedo come questo sia possibile.. io non ricordo di esserti apparso in sogno.. -

- E' un mistero anche per me.. ma non ha importanza.. Shuichi Minamino o Youko Kurama.. che cosa mai può cambiare? Tu sei tu! E vai bene così come sei! -

Era davvero incredibile il cambiamente che quella ragazza aveva fatto da quando la conosceva. Mesi prima era molto più timida, agitata e non le sarebbe mai importato sapere che non tutti gli yookai portavano la stessa faccia. Era certo che all'inizio, anche dopo averle spiegato le sue buone intenzioni, lei non se ne sarebbe mai fatta una ragione. Saperlo demone, rappresentava certamente una delusione, quanto un problema.. Ora li, accanto a lei, poteva leggere la totale fiducia nei suoi occhi .. e l'affetto che provava nei suoi confronti.

- Ti ringrazio! -

Rispose sollevando una mano e sfiorandole una ciocca di capelli mossi e morbidi, che penzolava dall'orecchio.

- Ci sarai, vero? -

- Dove? -

- A casa mia.. il 24 sera.. -

- Certo! Te l'avevo promesso, no? -

C'era sempre così tanta dolcezza nella voce di Kurama..

- Si.. ma volevo esserne sicura! -

- Gli altri ci saranno? -

- Si.. -

- Bene! -

- Senti.. -

- Si? -

- Vorrei.. chiederti un favore.. -

D'un tratto si fece così seria.. le dita intrecciate nervosamente le une con le altre..

- Dimmi! -

- Ecco.. tu.. sei molto amico di Hiei.. giusto? Ecco.. mi chiedevo se.. potessi invitarlo.. da parte mia.. -

Kurama sbattè le palpebre, mentre sul suo volto si dipinse un più che visibile stupore.

- Ma.. io credevo lo odiassi.. -

- Infatti non mi è certo simpatico.. non pensare io abbia dimenticato! E' solo che.. vorrei smetterla di affrontarlo così.. se fa parte del gruppo è giusto mettere da parte i dissapori.. io voglio cominciare proprio il 24 sera.. dopotutto.. a Natale si diventa più buoni, no? -

Kurama rise.

- Hai preso una saggia decisione! -

- E poi.. -

- E poi? -

- Beh.. lui è un demone completo e lo ammetto, la cosa mi rende ancora scettica nei suoi confronti.. ma ho capito una cosa! -

- Cioè? -

- Hiei non è cattivo.. -

Kurama era in assoluto la persona più vicino a lui e nessuno poteva conoscerlo meglio.

- No.. Hiei non lo è.. -

- Sai, mi sono accorta che c'è qualcosa nei suoi occhi all'apparenza così glaciali.. -

- Cosa? -

- Rahbia, frustrazione, tristezza.. gelosia, dolore.. molto dolore.. -

- Sei incredibile.. è proprio così! -

Max abbozzò un sorriso, poi tornò seria e aspettò una manciata di secondi prima di riprendere.. -

- Ho come avuto la sensazione che quel ragazzo ha sofferto molto in passato.. solo che ero troppo arrabbiata e piena di odio per rendermene conto subito.. ora però.. voglio cambiare.. voglio essere felice, sono stanca di litigare inutilmente! -

- Max.. non posso dirti nulla su Hiei.. però hai un grande cuore.. e un occhio molto attento.. -

Questa volta sorrise di cuore. Si alzò dalla panchina fredda e bagnata di neve invernale e respirò a pieni polmoni.

- Aaah! Tutto sommato, dopo due anni è bello festeggiare il Natale! L'atmosfera è così colorata e piena di luci.. l'unica cosa che mi è sempre piaciuta dell'inverno! -

Si stirò le braccia e fece un altro lungo respiro.

- Ho voglia di una bella cioccolata calda.. mi accompagni Kurama? -

- Con piacere! -



Quella stessa notte qualcuno tramò nell'ombra. Un ragazzo s'inoltrò nella foresta, da solo. Avrebbe dovuto essere al corrente del pericolo di quel bosco. Ai telegiornali e sui giornali, apparivano spesso notizie notizie di morti di animali insolite o scomparse di esseri umani. Eppure, quel tizio aveva un'aria del tutto tranquilla. Camminava a passo lento, le mani in tasca, un berretto sul capo, sembrava sicuro del sentiero che stava percorrendo. Camminava, camminava e camminava... ignorando quella tetra atmosfera, senza preoccuparsi delle foglie che si muovevano nonostante l'assenza d'aria nell'atmosfera. Camminava..
Finchè ad un tratto si fermò.

- Chiedo scusa per il ritardo! -

Disse rivolto a qualcuno, ma nessuno si fece vedere. Si udì solamente una voce agghiacciante.

- Non è una novità.. ormai l'ho capito che la puntualità non è il tuo punto forte! -

- Chiedo scusa! -

Rispose lui inginocchiandosi in segno di inchino.

- Dimmi.. hai scoperto qualcosa? -

- Credo proprio di si, mio signore! -

Ancora, nessuno comparve.

- Bene bene bene....dimmi un pò.. -

- Ecco.. pare che la ragazza sia in ottimi rapporti con un demone! -

- Un demone?! Mi prendi in giro? La cacciatrice in confidenza con uno di noi? -

- Ecco.. non proprio.. -

Il ragazzo si schiarì la voce, poi riprese.

- E' umano per metà.. mi pare si chiami Kurama.. -

- Kurama?! Youko Kurama?!?! -

- Si.. -

Rise.

- Il famoso ladro volpe, amico di un'umana! -

- Si frequentano spesso.. come amici intendo.. -

- Aha! Ebbene? -

- Credo che magari.. seguendo lui.. -

- No! E' escluso! -

Rispose- La sua voce rimbombò per il bosco, tanto che un gruppo di uccelli abbandonò i propri alberi per fuggire, in volo.

- Kurama è in assoluto uno dei demoni più forti! Si accorgerebbe di essere pedinato prima ancora che l'inseguimento cominci! Non sottovalutare la sua forma umana! E' e resta sempre furbo come una volpe! Ha! Buona questa! -

Ghignò.

- Ma allora.. mi dica.. come dobbiamo agire? -

- Direi di scartare il pedinamento e di utilizzare invece un'altra strategia! -

- Di che si tratta! -

- Avvicinati.. -

- Signore? -

- Non ti mangio mica.. è sempre meglio parlare a bassa voce.. non bisogna dimenticare che quaggiù anche gli alberi hanno le orecchie... avanti, avvicinati.. -

Il ragazzo parve impaurito, ma obbedì senza opporsi al suo signore. Avanzò lentamente scomparendo nell'ombra. Immediatamente non si udì più nulla, per diversi minuti. In fine il ragazzo ricomparve dal buio e si sistemò il berretto.

- Sarà fatto signore! -

- Molto bene! E ricorda! -

Allargò la bocca in un vistoso sorriso.

- La prescelta morirà!! -



Aprì di scatto gli occhi e si sollevò dal cuscino. Ansimò, gli mancò il respiro, era un bagno di sudore e sentiva il cuore battere a mille. Cos'era quello? Un semplice sogno? No, ma chi voleva ingannare? Nessuno di quei sogni si era mai rivelato errato. Aveva avuto certamente un'altra delle sue premonizioni. In quel momento la porta della sua camera si spalancò e sua sorella apparve gridando.

- Kazuma!!!! -

Il ragazzo dai capelli color arancio si voltò verso di lei con aria sfinita.

- Che ti è successo? Stavi urlando.. -

- Tranquilla Shizuru! Solo un brutto sogno! -

- Ne sei sicuro? Kazuma, sei pallido!! Sicuro fosse solo un sogno? -

- Si! -

Sorrise. Non aveva intenzione di metterla in mezzo, nè tanto meno di darle inutili preoccupazioni.

- Ho sognato di prenderle da te perchè sono tornato a casa con un brutto voto! -

- Ma davvero..?! -

- Davvero! Ora se non ti dispiace vorrei dormire! Domani è la vigilia di Natale e mi devo alzare presto per comprare qualcosa da portare alla festa! -

- Si.. la festa.. -

- Siamo stati invitati entrambi! Quindi vai a letto anche tu dai.. o domani toccherà a me prendermi a scarpate per svegliarti! -

- Ma sentilo quello che non si sveglierebbe nemmeno se crollasse la casa! -

Kuwabara la guardò negli occhi, ma non rispose.

- Buona notte! -

Disse, prima di rimettersi sotto le coperte.

- Notte.. -

Rispose lei prima di chiudersi la porta alle spalle. Decise di fumarsi una sigaretta prima di rimettersi a letto, ne prese una dal pacchetto sul tavolo in cucina, la mise in bocca, l'accese e la fumò. L'aria fresca d'inverno riprese a soffiare dopo un attimo di calma, la neve ricominciò a cadere, sentiva freddo, ma non andò a chiudere la finestra. La sua mente era avvolta nei suoi pensieri e nella preoccupazione per suo fratello. Era da parecchio tempo che lo vedeva diverso dal solito.. qualcosa lo preoccupava.. e doveva essere qualcosa di veramente serio anche.. tuttavia preferì restare in silenzio e osservare le sue mosse da lontano.



La sera della vigilia di Natale giunse in un baleno. Tutti avevano terminato i propri acquisti ed erano pronti per una piacevole e tranquilla serata in compagnia. Max aveva preparato tutti i dessert per l'occasione e inoltre, rinnovato il suo look. Ora sfoggiava un taglio di capelli più corto che le arrivavano al collo. Quel tagli le stava d'incanto.
La casa era più lustra di uno specchio, l'albero natalizio perfettamente decorato, il salotto liberato per fare posto a un lungo tavolo apparecchiato per undici persone. Tutto era pronto e perfetto, anche se Max sapeva che quella sera sarebbero stati in dieci. Hiei non sarebbe mai venuto, lo sapeva. Il campanello suonò. Era Kurama, accompagnato dalla bella signora Shiori.

- Buona sera! -

Salutarono educatamente. La signora Okino quasi buttò le braccia al collo del ragazzo, lui le piaceva moltissimo, poi strinse la mano di Shiori per fare la sua conoscienza.

- Sono davvero lieta di conoscerla! Max mi ha tanto parlato di lei! -

- Oh! Max è una ragazza adorabile! -

Rispose la donna con un dolcissimo sorriso. In quel momento la signora Okino comprese da chi Kurama lo aveva ereditato.

- Quando Shuichi mi ha parlato di questa serata mi sono sentita al settimo cielo! E' la prima volta che festeggio il Natale con qualcun altro oltre mio figlio! Sono sempre stata bene con lui comunque.. non mi fraintenda.. -

- Oh no! Ho capito! Ma prego Shiori! Si accomodi! Anche tu Kurama, fai come se fossi a casa tua! -

Kurama rispose semplicemente con un grazie e si lasciò aiutare ad appendere il cappotto, poi si guardò in giro con attenzione.

- Dov'è Max? -

- Credo sia in camera a prepararsi! -

Sapeva molto bene che sua figlia ci metteva sempre molto tempo a scegliere l'abito adatto per un'occasione. Questa volta però, si vestì piuttosto in fretta, evidentemente aveva scelto l'abbigliamento nel pomeriggio.
Comparve sulle scale perfettamente truccata e in ordine, nulla sembrava fuori posto. Era bellissima.. indossava un vestito rosso e lungo fino alle caviglie che sua madre era sicura di non aver mai visto prima, un coprispalla nero e delle eleganti scarpette dello stesso colore dell'abito. Giunse in sala dove salutò entusiasta sia Kurama che sua madre e tutti e due si complimentarono con lei per lo splendido taglio di capelli. Le donava moltissimo, sembrava addirittura più grande della sua età.
Le due madri chiacchierarono allegramente come due amiche che si conoscono da molto tempo e poco a poco tutti gli invitati si presentarono sul luogo.
Max non passò inosservata a nessuno, Yusuke e Kuwabara la ammirarono per ore, sotto il disappunto di Keiko, delusa di non essere al contrario stata notata in tutta la sua eleganza da Yusuke. Certe volte quel ragazzo aveva davvero le fette di salame sugli occhi..

- Posso parlarti un attimo? -

Kurama si chinò su di lei alle sue spalle e la chiamò nell'orecchio. Max annuì e Kurama la prese in disparte.

- Si tratta di Hiei.. -

- Non vuole venire, vero? -

- Mi dispiace.. ci ho provato.. ma crede sia solamente una presa in giro.. -

- Tipico.. avrei dovuto immaginarlo.. -

Sorrise. Non pensava le sarebbe dispiaciuto così tanto.. sperava di poter chiarire con lui subito, una volta per tutte.. sperava che con quell'invito lui avrebbe capito.. e invece..
I suoi pensieri furono interrotti dalle risa di sua madre. Era seduta sul divano tra Atsuko, la madre di Yusuke, e Shiori. Era la prima volta che la sentiva ridere così.. non ricordava quando fu l'ultima volta che si liberò in una risata di gusto.
Alle otto si riunirono tutti intorno alla tavolata decorata con candele e manicaretti per tutti i gusti, da leccarsi i baffi. Prima di sedere a tavola, la signora Okino domandò alla figlia chi altri mancasse all'appello e se era il caso o meno, di aspettarlo prima di iniziare a mangiare. Max invece rispose semplicemente che un suo amico aveva avuto un contrattempo all'ultimo minuto e che di conseguenza non ce l'avrebbe fatta a passare. La donna annuì e liberò il tavolo dall'undicesimo, inutile posto.
La cena trascorse tra chiacchiere allegre, risate, brindisi, tutti i piatti furono svuotati finchè non arrivò il momento del dolce. Max servì le sue specialità, solo a guardarle ci si poteva sentire in paradiso. Cioccolata.. crema.. panna.... fragole... dolci di ogni tipo, torte e pasticcini.. in un solo pomeriggio aveva preparato tutto quel ben di Dio..

- Sono due anni che passo il tempo in cucina.. da quando mia madre lavora sono io a dovermi occupare della casa e di mio fratello! -

Aveva detto, notanto gli sguardi sbalorditi di tutti intuendo la loro domanda.
La signora Okina era sempre più soddisfatta ed orgogliosa di sua figlia. Kuwabara sorrise quando Max riempì anche il suo piatto di dolciumi, poi all'improvviso, si fece serio e sembrò morire dalla voglia di dirle qualcosa, ma si trattenne. Si morse la lingua per mantenere il silenzio e decise di concentrarsi sul suo piatto. Max aveva perfettamente notato quel comportamento insolito.. era da parecchio tempo che Kuwabara aveva assunto verso di lei uno strano distacco, spesso la osservava con malinconia, desiderava, lo sapeva, domandarle qualcosa, parlarle di qualcosa.. eppure non lo aveva mai fatto. Lei dal canto suo, non fece altro che fingere di non essersi accorta di niente e si comportò naturalmente come aveva sempre fatto.

Al termine del cenone di Natale, giunse il momento forse più bello e significativo di quella festività meravigliosa; lo scambio dei regali. Max aveva raggruppato i suoi in un grande sacco su, nella sua stanza. Era la prima volta che comprava così tanti regali.. a dire la verità era la prima volta che aveva qualcuno a cui donarli.. finalmente aveva degli amici.. amici veri, leali, sinceri.. dopo due anni un Natale con i fiocchi.
Sorrise. Salì le scale e raggiunse la sua camera. Cantando qualcosa a bocca chiusa si scostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio e afferrò il pesante sacco da terra. Se lo portò in spalla e lo trascinò verso la porta. Ma in quel momento, non appena strinse la maniglia nella mano, prima che potesse uscire dalla stanza, avvertì un glaciale sguardo su di lei. Respirò profondamente. Sapeva a chi apparteneva.. si, lo sapeva.. Posò delicatamente il sacco sul pavimento e chiuse lentamente la porta. Poi si voltò verso la finestra aperta, un'aria fredda pervase l'ambiente, un brivido la percosse, ma non capì se era dovuto al freddo o agli occhi color fuoco di quel demone.

- Allora.. sei venuto.. - PERDOOONOOOOOOOOOOOO!!! un ritardo imperdonabile, lo so.. purtroppo non sono stata bene negli ultimi tempi, poi le vacanze estive e tutto il resto.. questo capitolo l'ho scritto al lago una sera, seduta al tavolo traballante del salottino mentre mio padre guardava la tv (un film thriller, è stato "molto facile" concentrarsi direi.. -__-)questo è un capitolo abbastanza tranquillo, senza combattimenti o altro. Ma a partire dal prossimo prometto che vi sarà più azione e soprattutto cercherò di aggiornare spesso.. ^^''''''' chiedo ancora scusa.... bye! PS: cm sempre commenti please :P mi fanno sempre molto piacere
  
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