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Autore: _Terens    26/01/2012    5 recensioni
Dal prologo:
Sono Elisa, ho quattordici anni e domani sarà il mio primo giorno al liceo, precisamente il Ruiz a Roma, eh si, è un linguistico.
Non ho mai avuto delle amiche, perchè a quanto pare le ragazze preferiscono quelle che come loro non fanno altro che spettegolare alle spalle dell'altra.
Non ho ancora avuto un ragazzo, il motivo?? Non voglio averlo. E poi i ragazzi preferiscono le ragazze con chili di trucco in faccia, che si comportano da svitate e gli vanno dietro. Io sono diversa.
E ora passiamo alla mia famiglia...
Mia madre è morta per un incidente in macchina causato da mio padre, Giorgio, che odio profondamente con tutta me stessa.
Vivo con mia sorella maggiore, Stella,che è una ragazza vitale e sempre allegra, al contrario di me. Ho un altro fratello, Simone che però sta in riformatorio per dei piccoli crimini commessi.
Beh, ora potete capire il motivo per il quale nessuna ragazza mi vuole essere amica e nessun ragazzo mi guarda.
Beh, ma a me non importa, se troverò mai un'amica questa mi accetterà per quel che sono.
Per quanto riguarda l'amore, l'amore è soltanto uno spreco di tempo.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo

Mi chiamo Elisa, ho quattordici anni e domani sarà il mio primo giorno al liceo, precisamente il Ruiz, un liceo linguistico, a Roma.
Eh si vivo a Roma, una cosa positiva almeno... Adoro la mia città e credo che passerò il resto della mia vita qui.
Vediamo... come sono fisicamente?
Sono alta circa 1,52, sono abbastanza magra ma non come quegli stecchini che prendono per fare le modelle, ho lunghi capelli castani con una frangia laterale e gli occhi dello stesso colore.
Non ho mai avuto delle amiche, perchè a quanto pare le ragazze preferiscono quelle che come loro non fanno altro che spettegolare alle spalle dell'altra.
Non ho ancora avuto un ragazzo, il motivo? Non voglio averlo. 
E poi i ragazzi preferiscono le ragazze con chili di trucco in faccia, che si comportano da svitate e gli vanno dietro. Io sono diversa...
E ora passiamo alla mia famiglia.
Mia madre è morta per un incidente in macchina causato da mio padre, Giorgio, che odio profondamente con tutta me stessa.
Per questo motivo odio profondamente mio padre, lui era in guida della macchina, lui era ubriaco e consapevole che sarebbe potuta andare a finire male ma ha preferito rischiare... per colpa sua mia madre è morta.
Lo so, è sbagliato odiare qualcuno, ancora di più un padre, ma non riesco a perdonare ciò che ha fatto...
Adesso mio padre sta in carcere, un'altra conseguenza dell'incidente... non lo vedo da un anno, da quando mi sono stancata di sentire la sua voce.
Vivo con mia sorella maggiore, Stella, che è una ragazza vitale e sempre allegra, al contrario di me.
Riesce sempre a vedere il lato positivo delle cose.
Ho un altro fratello, Simone che però sta in riformatorio per dei piccoli crimini commessi. Gli voglio molto bene e lo vado a trovare spesso.
Mi vengono i brividi al ricordo di mia madre, mi ricordo ancora i suoi ultimi istanti di vita, avevo dieci anni.

-Stella, mamma ce la farà, vero?-
Stella cercò di rassicurarmi -Certo che ce la farà, la mamma è una donna forte e piena di vita.-
Simone invece sembrava l'unico ad accettare l'assurda verità -Ma che dici Stella? Non capisci che mentendole così è peggio? Non vorrai illuderla, sai che mamma non ce la farà, è in fin di vita, sta morendo e Elisa ha il diritto di sapere la verità!-
L'infermiera ci chiamò -Ragazzi potete entrare un attimo dentro.-
Entrati vedemmo mamma sdraiata con il minimo delle forze e con i tubi che portano l'ossigeno attaccati al naso -Tesori miei, veniti qui, fatevi salutare.-
Aveva tutta la testa bendata.
Noi ci avvicinammo e lei ci abbracciò uno ad uno -Giorgio, vieni anche tu.-
Anche mio padre si avvicinò.
La mamma si rivolse a lui -Giorgio, voglio che tu mantenga questa promessa. Quando uscirai dal carcere voglio che tu ti prenda cura dei nostri figli, che li ami come hai fatto finora.-
Papà -Lo prometto... per favore Angelica non lasciarci... Io ho bisogno di te.- poi aggiunse - Noi abbiamo bisogno di te.-
Mamma -Lo sai che ormai non c'è più niente da fare. Prenditi cura di loro. Io vi amerò per sempre e sarò sempre con voi nel momento del bisogno.-
Intanto io stavo piangendo mentre mia sorella Stella mi accarezzava affettuosamente i capelli.
La mamma si rivolse ancora a papà -Abbi cura soprattutto di Elisa, è la più debole e anche la più piccola. Per lei sarà difficile accettare tutto questo. Ora venite qui, e abbracciatemi forte.-
Andammo tutti lì, durante l'abbraccio mamma chiuse gli occhi lentamente come se fosse caduta in un sonno, peccato che non si sarebbe mai risvegliata.

Sto piangendo, si, i ricordi della morte di mia madre mi fanno stare male... mi fa stare male sapere che non c'è più e ricordare i momenti nei quali era presente.
Ma ora basta, il passato è il passato, non si può cambiare, è parte di noi, impressa dentro la nostra anima.
Ora voglio vivere il presente, non devo rimpiangere il passato ne tantomeno essere ansiosa per il futuro, il presente è l'unica cosa che deve contare.
Be', ora potete capire il motivo per il quale nessuna ragazza mi vuole essere amica e nessun ragazzo mi guarda... insomma, la mia famiglia...
Tutte le persone spettegolano e si fanno dei pregiudizi prima ancora di conoscersi...
Ma a me non importa, se troverò mai un'amica questa mi accetterà per quel che sono.
Per quanto riguarda l'amore, l'amore è soltanto uno spreco di tempo.
 
 
 
Angolo di ginnasta:
Salve a tutti!
Prima di tutto grazie a Vale(vale98) e Anny(marthiagojaznacho) per sopportarmi sempre, per averemi dato dei consigli su questa storia.
Premetto che è la mia prima storia in questa sezione quindi mi piacerebbe molto se lasciaste una recensione.
Questa storia è totalmente inventata dalla sottoscritta, io in verità ho tredici anni e mi chiamo Tiziana. Ho deciso di scrivere in prima persona per far capire meglio le emozione della protagonista.
Besos <3
  
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