Allora ciao a tutti! Questa è una fan fiction che avevo in mente da tanto e ora ho trovato il coraggio di scriverla! La protagonista ovviamente è Sakura anche se il suo personaggio e il ruolo degli altri verrà spiegato nei prossimi capitoli.
Per quanto riguarda Itachi amo il suo personaggio! Soprattutto la parte misteriosa e distante che presenta anche nel manga!
Spero vi abbia incuriosito un po’ e fatemi sapere cosa ne pensate commentando vanno bene anche critiche
un bacio!
Lovemusic
Camminava per il centro di Tokyo cercando di non scontrarsi con la gente ansiosa di tornare a casa.
Per quanto la riguardava, avrebbe continuato a vagabondare per tutto il resto della serata.
Ed era quello che Sakura aveva intenzione di fare.
Qualcuno si girava a guardarla, colpito dalla sua particolare acconciatura:
lunghi capelli rosa confetto le ricadevano sulla schiena ondeggiando con il ritmo dei suoi passi veloci, indossava dei leggings color avorio e un maglione bianco sporchi di terra per via della sua precaria capacità a tenersi in equilibrio, soprattutto tra le affollate strade della capitale dove ormai viveva da più di due anni.
Dopo aver sfogato un po’ di rabbia passeggiando tra i negozi, decise di andare nell’unico posto in cui riusciva a distendere i nervi.
Gli bastò svoltare nel primo vicolo a destra per trovarsi di fronte all’insegna di Teuchi.
Era risaputo che il ramen migliore lo facesse solo lui.
Non fece in tempo a chiudersi la porta alle spalle che un odore familiare le inondò le narici.
- Ecco qua la mia rosa preferita! Qual buon vento Sakura? –la voce squillante di Yuki, la figlia di Teuchi, le diede il benvenuto.
- Bah il solito no? Mi mancavi troppo e allora ho deciso di venire a trovarti!-
- Allora meno male che mi sono truccata bene oggi !- si guardarono sorridendo prima che l’altra, una bella ragazza minuta dai capelli castani e un sorriso solare sempre stampato in volto, la concedesse per tornare a servire i clienti, promettendole di raggiungerla al più presto.
Sakura andò al solito tavolo davanti alla cucina dal quale dopo poco sbucò il signor Teuchi, con il suo solito cappello da cuoco che pendeva leggermente a destra e la farina sparsa un po’ su tutta l’uniforme.
- Buona sera signor Teuchi! Tutto bene?- si premurò di salutare.
- Sakura! Che piacere rivederti! Tutto bene! Questo lavoro è una faticaccia ma sono troppo innamorato per smettere! Mi conosci!- la rosa rise annuendo e avvicinandosi al portone della cucina, per parlare un po’ con quell’uomo che la trattava come se fosse sua figlia.
Quel posto era solo un ristorante, ma Teuchi, Yuki e tutto quell’ambiente la facevano sentire a casa, d’altronde erano state le prime persone a conoscere il primo giorno che si era trasferita a Tokyo.
2
ANNI
FA…
-
Sakura
tesoro non è magnifica questa stanza?! Ti piace??- la
ragazza guardò prima la
madre con sguardo indecifrabile e poi il resto della sua nuova
cameretta:
grossa quanto metà della sua vecchia casa, pareti rosa
antico, letto da una
piazza e mezzo a baldacchino con un mega piumone panna, scrivania,
libreria e
per finire, un enorme armadio a 5 ante.
Il compagno di sua
madre di certo non aveva badato a spese!
Se non fosse che non lo sopportava e che quelle sembrassero per lo
più tattiche
per comprare la sua fiducia, sarebbe anche stata contenta di quella
nuova casa,
e forse, del nuovo trasloco a casa di lui.
-Hey Sakura..allora? Per la camera mi sono
fatto consigliare da un arredatrice, spero che sia di tuo gusto- Kira
abbracciò
sua madre da dietro sorridendole il
più
gentile possibile e cercando di nascondere l’evidente
curiosità.
-E’ bellissima- rispose atona guardando
distrattamente entrambi.
Kira cercò di ignorare il tono distacco
e le
sorrise nuovamente.
Peccato che al lei quei sorrisi pieni di
gentilezza, la facessero irritare ancora di più.
- Mamma, credo di aver bisogno di prendere
aria e di guardarmi un po’ intorno per ambientarmi meglio
nella zona- affermò
sbrigativa, desiderando sempre più ardentemente di uscire al
più presto da
quella casa.
- Ehm, certo tesoro, ma non fare troppo
tardi, stai attenta e qualsiasi cos..-
- Qualsiasi cosa ti chiamo sì
sì, tranquilla
mamma, allora vado, ci vediamo per cena!- superò i due senza
più degnarli di
uno sguardo e si incamminò per le vie di Tokyo.
L’uomo sospirò chinando la
testa affranto.
-
Credo
che non riuscirò mai a piacerle-
Sadako abbracciò il compagno
rassicurandolo.
- Vedrai
che cambierà, è ancora scossa per via del
trasloco e di tutte queste novità, ma
non è colpa tua, poi sai che ha paura dei cambiamenti ,
vedrai che con i tempo
si scioglierà!- si guardarono per un momento in silenzio,
per poi baciarsi
delicatamente, cercando di consolarsi a vicenda e dimenticando tutte le
loro
ansie.
Intanto Sakura girava per quelle vie affollate
senza guardare
veramente dove andasse, e
prima di rendersene conto, si perse.
Era troppo presa dai suoi pensieri, tutti
quei cambiamenti la mandavano in tilt: un nuovo compagno della madre
che in
poco più di un anno aveva assunto un importanza tale da
doversi trasferirsi da
lui, il che a Sakura non andava per niente a genio e lo stesso fatto,
che
dovesse sopportare gli “uomini” che si sceglieva sua madre ogni volta, doverli trattare tutti come
se fossero suo
padre, dover
cambiare vita
all’improvviso, non lo sopportava.
La cosa preoccupante però era che questa
volta sua madre sembrava voler fare sul serio. Era capitato solo con un
altro
uomo una cosa simile, e di quel periodo aveva ricordi
tutt’altro che piacevoli.
Cercò di calmarsi e di non partire
troppo
prevenuta anche nei confronti di Kira, ma le sembrava tutto troppo
assurdo per
ragionare con calma.
Si guardò intorno cercando delle
indicazioni
che potessero indicarle come tornare a casa, quando un piacevole e
intenso
profumo di ramen le pervase le narici.
Seguì l’odore
finché non si trovò di fronte
a una grossa insegna di un ristorante. Il ramen non era certo il suo
piatto
preferito, ma il modo in cui quel posto l’aveva attirata le
fece venire voglia
di entrare e curiosare un po’.
Una volta entrata la prima cosa che notò
fu
il senso di calore e famigliarità con cui era stato arredato
il posto. Rimase a
guardarsi intorno per un po’ finché alla fine
decise di sedersi nel tavolo più
isolato e in pace che aveva intravisto, si trovava di fronte a quella
che
doveva essere la cucina.
Poggiò
la testa sul palmo della mano e il gomito sul tavolo,
guardandosi
intorno stanca, come se non dormisse da giorni.
- Hey ragazza dai capelli rosa! Perché
così
triste?- la ragazza si voltò verso la provenienza della
voce, accorgendosi che
a parlare era stato quello che presumibilmente doveva essere il cuoco,
dato che
si trovava dall’altra parte della porta e con un grosso
cappello bianco che
penzolava da un lato.
L’uomo le sorrise.
- E’ un vero peccato vedere una ragazza
della tua età con uno sguardo così triste! Se
vedessi mia figlia in questo
stato, mi prenderebbe un infarto! Cerca di sorridere su..- la ragazza
rimase un
po’ perplessa dalla sua confidenza, ma quel sorriso da padre
premuroso le impedì
di rispondergli sgarbatamente.
- Ho solo bisogno di rilassarmi un
po’..è che..mi
sono persa!-
Lui la guardò per un attimo stupito, poi
tornò a sorriderle affettuoso.
- Allora prima di tutto ti porto la mia
specialità da mangiare, così riprendi un
po’ di energie!! Poi vedrai che tutto apparirà
meno impossibile da come pensavi e ti sentirai più serena!-
Si allontanò dalla cucina lasciandola
esterrefatta. Che tipo allegro!
Dopo non molto l’uomo arrivò
con un piatto
stracolmo di ramen.
Quel cuoco nascondeva infinite qualità! Non aveva mai mangiato del
ramen così buono e si
sentiva già molto meglio.
- Ora sì che risplendi bambina!-
Sakura sorrise felice, cosa che la stupì, dato che non lo faceva
più così spesso.
- Il piatto lo offre la casa e sta
tranquilla per il ritorno, sono
sicuro
che per mia figlia non sarà un problema riaccompagnarti a
casa-
E per la prima volta da tanto,un briciolo di
ottimismo pervase la ragazza, forse non tutto sarebbe andato storto
come prevedeva.
Fu lì che conobbe anche Yuki, una ragazza simpatica che l’aiutò ad ambientarsi, e Naruto, una furia scatenata sempre solare e allegra, amante folle del ramen e cliente fisso di Teuchi. Scoprì in seguito che sarebbe stato un suo compagno di classe e nonostante spesso fosse troppo idiota e chiassoso, non aveva potuto evitare di affezionarsi, cosa insolita per il suo carattere. Erano poche le persone con cui era riuscita a legarsi, ma per la sua personalità così chiusa quello andava più che bene.
- Hey bambina! Sbaglio o anche sta sera hai il solito sguardo triste? Giornata un po’ storta?- la rosa storse il naso e annuì senza però spiegarne il motivo, in fondo era scontato: problemi a casa.
- Beh, in ogni caso sei venuta nel posto giusto!! Ancora qualche minuto e Yuki andrà in pausa, così state un po’ insieme e poi se volete vi preparo qualcosa!-
- Grazie mille- rispose rincuorata e fu per tornare al tavolo quando vide entrare dalla porta un cliente insolito.
Un ragazzo alto dai lunghi capelli neri raccolti in una coda , occhi profondi del medesimo colore e due particolari e profonde occhiaie, che gli davano uno sguardo stanco ma allo stesso tempo sensuale.
Tutte le ragazze e le signore sedute ai tavoli lo guardarono ammaliate, mentre Sakura rimase per un attimo immobile a fissarlo prima di posare lo sguardo altrove, imbarazzata.
Il ragazzo salutò cordialmente il signor Teuchi e ordinò una doppia porzione di ramen a portar via.
Finita l’ordinazione si voltò verso la rosa.
- Ciao Sakura – la salutò, guardandola negli occhi.
- Ciao Itachi..doppia porzione di ramen? Naruto sta da voi sta sera eh?..- cercò di sciogliere il ghiaccio la ragazza.
Itachi Uchiha. Figlio di Fugaku Uchiha, proprietario della grossa e famosa industria Uchiha e socio di Kira.
Ovviamente aveva conosciuto tutta la sua famiglia, in una cena galante a casa loro dove aveva incontrato Mikoto, la moglie di Fugaku, Sasuke il figlio minore suo coetaneo e da come scoprì in seguito anche compagno di classe e migliore amico di Naruto, ed infine Itachi. Il figlio maggiore, considerato da tutti un genio, miglior studente del suo ultimo anno scolastico della stessa scuola privata di Sakura, amato da tutte le ragazze e rispettato dai tutti i ragazzi.
Perfetto insomma. Sakura non era mai stata il tipo da farsi ammaliare da questi aspetti, ne aveva incontrati tipi così, poi parlandoci si era resa conto di quanto fossero fin troppo sopravalutati, ma con Itachi era diverso.
E non si riferiva solo al fatto che la sua fama era meritata in pieno.
Dalla prima volta che aveva incontrato il suo sguardo era rimasta stregata, quel nero intenso sembrava penetrarla fin dentro l’anima facendola sentire nuda e indifesa a qualsiasi attacco.
I suoi modi di fare erano sempre così eleganti e decisi allo stesso tempo, il suo tono di voce sempre cordiale e gentile, ma allo stesso tempo distante mille miglia.
Quel ragazzo rappresentava un profondo mistero per chiunque lo incontrasse ma per Sakura, fu il primo a fare quell’effetto su di lei. La inquietava e la stregava allo stesso tempo.
- Già, è l’unico che può voler mangiare del ramen nella nostra casa- rispose accennando un lieve sorriso e squadrandola da capo a piedi.
E in quel momento Sakura si ricordò di essere ancora con i vestiti sporchi di terra, il viso pallido e le occhiaie che la facevano sembrare uno zombie.