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Autore: MELINDA_1820    30/01/2012    2 recensioni
E se Alice Cullen andasse in terra straniera? Precisamente in Toscana? E se lì incontrasse un sexy cowboy? E se questo cowboy si chiamasse, "casualmente", Jasper? Che incontri scoppiettanti che avranno i nostri protagonisti!
Mi farebbe molto piacere se la leggeste! :D Mel
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale, Un po' tutti | Coppie: Alice/Jasper
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun libro/film
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Ciao a tutti! Sono Mel e ho gia in corso un altra fic,mi farebbe molto piacere che voi la leggeste. :D   
Tutta colpa della torta al cioccolato http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=890883&i=1
Se vi va leggete anche la mia One-shot : Un modo strano di conoscersi, un modo strano di amarsi
http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=769589&i=1


Ringrazio tutti quelli che hanno letto e soprattutto quelli che hanno recensito! Grazie mille! :)
In questo capitolo la "nostra" Alice incontrerà finalmente l'affascinante Cowboy! Chissà come andrà tra di loro!?!?


Le recensioni sono sempre graditissime, per sapere il vostro parere e per cercare di migliorarmi! :D
Un bacio a tutti. Mel

Questi personaggi non mi appartengono, ma sono di proprietà di Stephenie Meyer. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

IL MIO COWBOY



POV Alice
 
Sono sudata e spaventata. Ho appena sognato di perdermi in mezzo ai campi e di essere inghiottita dal nulla. Banale come incubo! Giro la
 testa e la sveglia segna solo le 4. Ummm… piuttosto presto. Non sono stanca e non ho intenzione di rimanere a poltrire a letto. Mi lavo e mi vesto comoda, prendo un maglione e un buon libro e mi avvio alla panchina che ho visto ieri, quella sotto il salice. Sarò quasi una mezzoretta che leggo quando incominciano a vedersi le prime luci dell’alba. Menomale! Era un po’ inquietante leggere al buio con una torcia puntata sulle pagine!
Guardo nascere il sole, salire oltre le colline e risplendere in cielo. Vedo in lontananza una sagoma, un uomo a cavallo, un uomo dalle movenze eleganti e affascinanti. Una chioma riccia e abbastanza lunga viene mossa dal vento e al galoppo si dirige verso un gruppo di vacche al pascolo in un campo vicino. Lo osservo muoversi e, quasi inconsciamente, mi alzo e incomincio a seguirlo. Accelero il passo per non perderlo. Dopo pochi metri vedo una casetta non molto lontana, sembra che l’affascinante ragazzo stia andando proprio lì. Mi avvicino sempre di più e quando sono ormai molto vicina lo vedo inginocchiato alle prese con un piccolo uccellino ferito. Ora che il sole non mi da’ più fastidio riesco a vederlo meglio: è alto, credo quasi un metro e novanta, muscoloso e abbastanza robusto, ma atletico; sotto un cappello da cowboy c’è una lunga chioma riccia e bionda, da leoncino. Non riesco a vederlo in faccia ma già mi immagino la sua perfezione. Sono come incantata da questo ragazzo!
“Hey! Hai finito di fissarmi? Non sapevo di essere così interessante!” O cavolicchio! Ha parlato, il ragazzo davanti a me, ha parlato!
- Hey Alice, riprenditi! Avrà anche una voce sexy ma rimane sempre un po’ maleducato per averti risposto così senza neanche presentarsi –
La mia bocca continua ad aprirsi e a chiudersi alla ricerca di una risposta appropriata da dare a questo spocchioso.
“O, tante scuse! Ero solo incuriosita da quello che stavi facendo.” E dal tuo sedere avrei voluto dire!
“O certo certo… comunque cosa ci fa una bambina già sveglia a quest’ora?” Mi ha per caso dato della bambina? Adesso vede chi è Alice Cullen!
“Ennò carino! Io non sono proprio una una bambina, anzi. Comunque, dammi qua, mi occupo io di questo povero uccellino.”
“Neanche morto te lo lascio! È come già darlo per stecchito lasciandolo a te!”
“Brutto stupido che non sei altro! Non che ti debba interessare, ma io sono una veterinaria.”
Mi guarda cercando di soppesare le mie parole, cercando di capire se ho detto la verità; senza aprire bocca mi mette nelle mani il piccolo volatile e si allontana da me avvicinandosi alle mucche che si sono riunite tutte vicine dopo un suo fischio. Evvai, l’ho spiazzato!
Alice 1- Sexy cowboy 0
Incomincio ad esaminare la ferita dell’animale, ha un’ala rotta, potrei facilmente fasciarla se avessi gli strumenti adeguati. Mi costa tanto ma dovrò per forza rivolgermi allo “Spocchioso”.
“Hey tu! Hai per caso qualcosa per medicarlo?” Si gira per la prima volta da quando l’ho incontrato e affogo immediatamente in due pozze grigie. Non ho mai visto occhi così stupendi, grigi che tendono all’azzurro con anche delle sfumature blu. Per non parlare del suo viso; una leggera barba bionda infoltisce la mascella ben squadrata, il naso dritto gli da’ un’aria fiera e a tratti minacciosa. È davvero perfetto, spocchioso ma pur sempre perfetto.
“Ci sei bambina?” una mano sventola davanti ai miei occhi. Ero ancora così distratta che non mi sono accorta che mi parlava!
“Si si, ci sono. Cosa dicevi?”
“Che puoi trovarli dentro quella casa che trovi alla fine del sentiero nel bosco. Le chiavi sono sotto lo zerbino. Troverai la cassetta del pronto soccorso nel bagno sulla sinistra del salotto.” Cercavo di memorizzare tutte le indicazioni che mi aveva dato. Non sarebbe stato troppo difficile trovarlo e intanto mi chiedevo come mai, dopo avermi parlato in quel modo, si fidasse di me.
“Bene, grazie mille. Appena ho finito tornerò qui.”
“Fai con comodo. Dovrei arrivare fra una ventina di minuti.”
Adesso non mi sembrava neanche più la stessa persona, quel ragazzo odioso che avevo conosciuto all’inizio. Avevamo avuto, finalmente, una conversazione più che civile!
Mi incamminai verso il sentiero che mi aveva indicato ma mi ricordai che non mi ero ancora presentata. Che maleducata!
“bhe, comunque, io sono Alice! A dopo!”
Corsi così veloce che non sentii neanche la sua risposta. Sono così imbarazzata, questo ragazzo mi fa davvero uno strano effetto.
Tra i vari alberi incominciava a comparire una casetta molto carina, non troppo piccola ma neanche una villa. Era di un verde chiaro che la faceva confondere con il paesaggio circostante. Avevo sempre desiderato abitare in mezzo alla natura in un posto appartato dove nessuno avrebbe potuto disturbarmi.
A Forks la nostra casa era vicino al bosco ma si trovava vicino a quelle dei nostri concittadini e non era la stessa cosa.
Il portone era finemente decorato con dei piccoli folletti incisi intorno agli infissi e la chiave si trovava proprio dove mi aveva detto. Il salotto era ampio e luminoso e i mobili erano dipinti con i colori pastello.
“Piccolino, stai calmo, guarirai presto.”
Accarezzavo dolcemente l’ala che avevo fasciato al piccolo Teddy. Il nome non era molto originale ma poteva andare bene per un uccellino. Ero seduta sul divano celeste quando la porta si aprì.
“Allora sei ancora qui! Credevo che fossi scappata.” Era sporco di terra ma, se possibile, era ancora più affascinante.
“Si, mi sembrava giusto aspettarti. Grazie per avermi permesso di curarlo.”
“Ho fatto il mio dovere.”  “Il tuo dovere?”
“Si, piacere, sono Jasper e lavoravo nella guardia forestale, è da poco che mi occupo delle tenuta a tempo pieno. Il senso del dovere rimane dentro di me, comunque.”
Che tenero! Ce lo vedo bene con la divisa, ancora più professionale.
“Allora, il nostro uccellino, come sta?”
“piuttosto bene. Si dovrebbe rimettere presto, basta che stia a riposo.”
“Posso occuparmene io allora, prometto che starò attento!”
“Però lo vorrò venire a controllare, non mi fido ancora di te Cowboy!”
“E fai male allora Folletta, io sono molto più responsabile di quanto credi!”
“umm… può essere…Vedremo…”
“Posso offrirti qualcosa intanto? Di frequente non ho ospiti ma di solito funziona così, no?”
“Si si, sei un bravo padrone di casa!  Grazie, mi andrebbe molto una tazza di the!”
“Vuoi anche dei biscotti?”
“Massi, dai, mi farebbero piacere!”
“Allora, se aspetti due minuti che mi cambio ti preparo tutto!”
E sfodera uno di quei sorrisi capaci di stenderti. Una fila di denti bianchissimi mi abbagliano e quel sorriso lo rende ancora più affascinante.
“Sei davvero gentile. Fai pure con comodo, io intanto mi occupo di Teddy.”
“Teddy? Non avrai mica chiamato così quel povero uccellino, vero?”
“Cos’hai contro questo nome? Gli si addice molto.”  Faccio la faccina decisa e lui sembra convincersi.
“Lasciamo perdere va!”
Sale con passo fermo le scale e non posso evitare di far cadere il mio sguardo sul suo bel fondoschiena. È davvero molto molto perfetto!
 
 

 
Continua.....
  
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