Feliciano si era presentato a lui un bel giorno, a casa - aveva portato qualcosa come omaggio, roba da mangiare e una bella bottiglia di vino giusto per rispettare certe tradizioni. Era entrato nelle sue stanze private, perché "voleva parlare con lui di una cosa super importante" e come al solito aveva dimenticato di chiedere il permesso al proprietario dell'appartamento e aveva fatto tutto di testa sua. Arthur, da canto suo, aveva una tale coda di paglia da non riuscire a frenarlo in alcun modo, anche se lo seguiva come un'ombra e gli teneva gli occhi incollati addosso. Gli scappò anche un'imprecazione quando Feliciano rispose per la quinta volta la medesima parola - insomma, non rispose - alle sue domande insistenti, poi riprese un certo contegno e lo fece sedere sul divano del salotto.
E decise di affrontarlo da vero uomo d'onore.
Incrociò le braccia al petto, lo guardò serio in volto e proferì parola.
-Cosa vuoi dirmi, Vargas?