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Autore: sheneedsthem    04/02/2012    34 recensioni
SOSPESA
Se c’è una cosa che amo di Londra, è la pioggia.
Quelle piccole gocce d’acqua che cadono imperterrite sull’asfalto, sembrerà strano, ma mi rilassano. Il loro rumore è musica per le mie orecchie. Ed amo l’odore che si cela dietro alla tempesta, della quale nessuno riesce a percepire la bellezza.
E’ fantastico starsene al riparo, magari con una cioccolata calda, e vedere la gente che corre da una parte all’altra cercando di coprirsi sotto i cornicioni dei negozi o dei palazzi.
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: AU | Avvertimenti: Bondage
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Sophie.

Se c’è una cosa che amo di Londra, è la pioggia.
Quelle piccole gocce d’acqua che cadono imperterrite sull’asfalto, sembrerà strano, ma mi rilassano. Il loro rumore è musica per le mie orecchie. Ed amo l’odore che si cela dietro alla tempesta, della quale nessuno riesce a percepire la bellezza.
E’ fantastico starsene al riparo, magari con una cioccolata calda, e vedere la gente che corre da una parte all’altra cercando di coprirsi sotto i cornicioni dei negozi o dei palazzi.
Sentii la campanella che avvertiva quando entrava qualcuno, suonare. Mi misi subito in una posizione consona, visto che mi ero letteralmente spaparanzata sulla poltrona del padrone che appena era andato non-so-dove, e nascosi la mia adorata cioccolata dietro il bancone, sperando che il suo fumo non destasse sospetto.
Notai che il ragazzo non aveva affatto intenzione di affittare un libro, ne tantomeno che sapesse che quella era una biblioteca. Molto probabilmente era entrato a caso nella prima porta che gli capitò davanti giusto per ripararsi. La cosa mi dava alquanto fastidio, ma cercai di essere il più cordiale possibile, senza ucciderlo a forza di calci nel culo.
Rimase un po’ a fissare la bufera dalla porta e si girò verso di me.
Cazzo, era bellissimo. 
- Là c’è un divanetto e più a destra un termosifone, puoi starci per un po’, ma prendi un libro, così sembrerà che tu sia venuto qui per questo. – con un leggero cenno di testa, mostrai tutti gli infiniti scaffali pieni di libri. – e se mi becca il capo, sono cazzi. – aggiunsi, con la mia solita finezza.
- Grazie mille. – e mi sorrise.
Tutto qui? Cioè, sono stata così gentile – mai successo in vita mia – e tu dici un misero ‘grazie mille’ di merda? Ma sai dove puoi ficcartelo?
- Figurati. – mi limitai a rispondere, con un sorrisetto maligno.
Lo fissai mentre se ne stava là seduto a combattere con la poltrona per mettersi comodo ed asciugare il suo giacchetto a doppio petto vicino al termosifone. Era talmente buffo, che ogni tanto mi scappava una risata ‘silenziosa’, anche mentre stavo servendo qualcuno, e con la coda dell’occhio potevo notare che anche lui mi fissava per un po’ divertito e poi ritornava a fare ciò che stava facendo.
Nell’intervallo tra un cliente e l’altro, mi sporgevo dal bancone per cercare di leggere quale libro avesse preso per far finta di leggerlo e, dopo vari tentativi, notai che era il primo della saga ‘Fallen’.
- E’ il mio libro preferito! – per quale cazzo di motivo l’avevo detto ad alta voce?
- Oh, davvero? Anche la mia sorellina l’ha letto, ecco perché mi sembrava familiare. -
Sorellina? Mi stava dando della mocciosa?
- Beh, sì, è un po’ per tutte le età. – continuai con aria scorbutica.
- Certo, non ti stavo offendendo e se è sembrato così, scusami. -
Sentivo che mi doveva stare antipatico, ma non ci riuscivo.
Il suo maledetto sorriso era fantastico, la sua voce m’incantava ed i suoi occhi, che da lontano sembravano verdi, erano pieni d’amore e dolcezza.
Vidi che si mise davvero a leggere il libro per qualche minuto, poi lo chiuse e, tenendo due dita dentro, si avvicinò alla vetrata per controllare se avesse finito di piovere. Tornò indietro con un sorrisetto sconsolato.
Sarebbe voluto restare lì? Forse per restare con me? Troppi film mentali, Sophie. Cazzo, smettila.
- Beh, sembrerebbe aver smesso. Io vado, mi sono trattenuto abbastanza e ti ho disturbato, scusami ancora. -
- Non ti preoccupare, davvero. -
Sarei rimasta a parlare con lui per ore ed ore – e non solo di libri – ma ormai stava spiovendo e sarebbe dovuto andare via, anche se non volevo. Pur non avendo parlato tantissimo, ci stavo bene. La sua sola presenza, mi faceva star bene, per un qualche oscuro motivo.
Si preparò mettendosi la sciarpa, il giacchetto e, senza pensarci, infilò il libro nella sua borsa. Mi salutò con un cenno di mano e potrei giurare di aver sentito un ‘grazie ancora’, anche se detto troppo a bassa voce.
Il mio primo istinto fu quello di uscire dal bancone e rincorrerlo per farmi ridare il libro, come avrei fatto con chiunque, ma lui non era chiunque. E, inoltre, sarebbe stato un buon pretesto per rivederlo.

- Mamma, papà, sono tornata. – urlai dall’ingresso, facendo capolino con la testa dalle porte di varie stanze.
Non c’era nessuno, come al solito.
Ogni tanto, tornata dal lavoro, andavo a trovare i miei genitori, o meglio, gli portavo la biancheria che non riuscivo a smacchiare da sola, e dicevo quella frase per cercare di sentire cosa si provasse ad avere qualcuno che ti aspettasse a casa, che avesse cucinato per te o che, semplicemente, stava sul divano a vedere la televisione sperando che ti mettessi vicino. Sensazioni mai provate.
I miei genitori sono sempre stati dei famosi avvocati, molto conosciuti un po’ dappertutto e, solo dicendo il mio cognome, potevo ottenere favoritismi in qualsiasi cosa. Fatto che odiavo.
Sin da piccola, lavoravano così tanto al punto da scaricarmi da mia nonna. In pratica avevo vissuto più con lei che con loro, e la ritenevo sia mamma che papà.
Quando cominciai a crescere, decisero di iniziare a lasciarmi a casa, sempre da sola. Li vedevo poco e, quando succedeva, non avevo la minima voglia di parlarci. Per dirgli che, poi? ‘Oggi, a lavoro, è andato tutto bene, è entrato un ragazzo da schianto, ma ci ho parlato poco perché sono una testa di cazzo’?
Il dialogo, tra noi, era sempre mancato e, sinceramente, nemmeno l’avevamo mai cercato. O forse non volevo proprio avercelo. Forse.





my space:
hola, hola, hola!
come avevo già anticipato nella one-shot precedente, ecco a voi l'inizio di una nuova fan fiction :)
ho introdotto un po' la protagonista, ma il ragazzo misterioso lo scoprirete nel prossimo capitolo.
poi metterò il racconto 
in prima persona, alternandoli. (?) vabè, spero vi piaccia e recensite in tanti, per favore. *c*
#muchlove.
  
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