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Autore: heyitsgeorgia13    06/02/2012    3 recensioni
Tutto successe in pochi secondi, senza che nessuno potesse evitarlo. Un piccolo incidente stravolse completamente le loro vite, trasformandole in un vero e proprio incubo. O quasi.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Buonaseeeera! allora ho un sacco di cose da dire e lo farò nelle note a fine capitolo.
Spero solo che vi piaccia ;)



 

Era un sabato mattina di metà gennaio e Blaine Anderson era già in piedi alle otto di mattina, perché quello era un sabato speciale. Suo padre era fuori città per lavoro e lui aveva tutto il weekend a suo disposizione, per fare praticamente quello che voleva e, soprattutto, passarlo con le persone che voleva.
Scese dal letto, pimpante e con un sorriso a trentadue denti stampato in faccia, conscio del fatto che per quel giorno, e anche quello successivo, avrebbe trascorso ogni minimo istante con la persona che più amava al mondo.
Immediatamente corse in bagno a farsi una doccia veloce. Quando ne uscì, indossò un paio di jeans scuri, una camicia, un cardigan e uno dei suoi amati papillon colorati. Poi scese in cucina, dove la madre gli aveva preparato un’abbondante colazione, si sedette a tavola e lei lo scrutò attentamente.
Nell’ultimo anno era cambiato tantissimo, era maturato e ora era un vero e proprio uomo.
Inoltre era cambiato anche fisicamente. Era cresciuto, anche se solo di qualche centimetro, ed era diventato davvero un bellissimo ragazzo.
Ogni giorno che passava assomigliava, anche se solo fisicamente, sempre di più a suo padre. I capelli neri, gli occhioni color miele e quel sorriso stupendo stampato in faccia. Tutte qualità, eccetto il sorriso forse, che l’avevano fatta innamorare di suo marito.
- Tesoro che hai intenzione di fare oggi? – gli chiese la donna mentre lui sorseggiava la sua spremuta d’arancia – Lo sai, aspetto solo che mi chiami e corro da lui – rispose in tono piatto il ragazzo.
La madre sospirò rumorosamente per poi annuire.
Non che non tollerasse quello che il figlio aveva deciso della sua vita, o almeno non quanto il marito, ma non riusciva ancora ad accettare totalmente l’omosessualità del suo piccolo.
I suoi pensieri, per fortuna (o per sfortuna) furono interrotti dalla suoneria del cellulare del figlio, che gli si avventò letteralmente sopra.
- Kurt – rispose sorridendo – Ciao Blaine – fece il controtenore dall’altra parte della cornetta – Mio padre e Carole sono appena andati al lavorare e Finn è uscito con Rachel. Quindi se..vuoi venire puoi farlo senza problemi – aggiunse poi.
Blaine non ci pensò su neanche per un secondo – Certo, dammi venti minuti e sono da te – esclamò, incominciando a salire, come sempre di corsa, in camera sua – Okay, a tra poco – disse Kurt e il giovane giurò di averlo sentito sorridere, o era solo una sua impressione – A tra poco Kurt – disse riagganciando.
Una volta in stanza prese le chiavi della macchina e il portafoglio e ritornò in cucina. Addentò l’ultimo pezzo di toast – Bene, mamma vado – disse ed uscì di casa senza neanche aspettare la risposta della madre, ormai sapeva quello che voleva dire ed era stufo di farselo ripetere.
Mise in moto la macchina e partì alla volta di casa Hummel.

Perché il telefono doveva sempre suonare così presto?
Darren si girò e rigirò nel letto prima di decidersi a rispondere.
- Darren Everett Criss, è la decima volta che ti chiamo – una voce dell’altra parte, leggermente (e dico leggermente) acuta, gli trapanò il timpano.
Staccò il cellulare dall’orecchio, ne andava della sua vita, e sbuffò – Grazie di avermi svegliato – si lamentò tornando a premere il proprio viso contro il cuscino.
Era sabato mattina e le riprese, la sera precedente, erano terminate alle due di notte. Guardò di sfuggita la sveglia sul suo comodino.
7:55, ecco quello che c’era scritto. Questo voleva dire che aveva dormito si e no quattro ore. L’unica cosa che aveva voluto fare, quando era tornato a casa, era sdraiarsi nel letto e dormire per le prossime dodici ore.
Ma ovviamente qualcuno gliel’aveva impedito.
- Io ti.. – ma Darren decise che era meglio darci un taglio – Ti rendi conto di che ore sono? Le otto! Chris, ci sentiamo più tardi okay? – gli disse sbuffando. Sentì un singhiozzo provenire dall’altra parte della cornetta – Chris che succede? – gli chiese improvvisamente preoccupato.
Il giovane non rispose e singhiozzò ancora una volta. Stava piangendo, o forse aveva appena finito.
Fatto stava che lo starkid non poteva vedere, e tantomeno sentire, il proprio migliore amico piangere e star male. Gli spezzava il cuore vedere come una persona così forte potesse ridursi uno straccio per colpa di un uomo senza palle e per di più ignorante come una scarpa.
Perché quella non era la prima volta che Chris lo chiamava piangendo, perché quell’essere che lui chiamava fidanzato gli aveva urlato dietro o lo aveva insultato e chiamato incapace.
Chris si meritava di stare con qualcuno che lo amasse davvero e che lo trattasse come l’unica persona sulla faccia della terra.
E quel qualcuno poteva proprio essere lui. Perché, si, Darren era innamorato di quel bellissimo ragazzo dagli occhi color cielo, ma la paura di essere rifiutato, o preso per deficiente (visto che andava in giro dicendo che era etero), lo bloccavano.
Okay forse quello non era il momento adatto per pensare al quel genere di cose, decisamente no.
Il controtenore tirò su con il naso – Io..l’ho lasciato Darren, non ce la facevo più a vivere così – gli confessò.
Il cuore del riccio perse un battito.
No, non poteva essere felice mentre il suo amico era nuovamente scoppiato a piangere.
Sospirò – Chris dammi mezz’ora e sono da te – disse e si alzò dal letto.
Il ragazzo sbuffò, come per eliminare i singhiozzi – Grazie Darren – disse con un filo di voce – Per te questo e altro – rispose l’altro prima di riagganciare.
Si lavò il viso in fretta e furia, indossò le prime cose che trovò nell’armadio e uscì di casa.
Mise in moto la macchina e partì alla volta di casa Colfer.

Blaine percorreva le vie di Lima con la voce della sua amata Katy Perry in sottofondo.
Si fermò al semaforo che era diventato prima giallo, poi rosso.
Allungò la mano per cambiare stazione della radio, visto che la canzone che stavano trasmettendo era ormai finita.
Poi riportò gli occhi sulla strada e, vedendo che il semaforo era verde, attraversò l’incrocio. Tutto successe in pochi secondi.

Darren aveva già trasgredito almeno tre o quattro regole del codice della strada.
Alla fine, però, decise di fermarsi quando il semaforo si fece rosso. Cominciò a tamburellare sul volante mentre continuava a pensare a Chris e a quello che prova per lui.
Il clacson della macchina che lo seguiva lo ridestò.
Vide che il semaforo era diventato verde e, senza esitare, attraversò l’incrocio. Tutto accadde senza che nessuno potesse evitarlo.

Due macchine, a chilometri e chilometri di distanza, attraversarono l’incrocio con il semaforo rosso e colpirono in pieno una macchina color nero, e un’altra color verde bottiglia, che aveva rispettato il codice della strada.
Sia la macchina di Blaine che quella di Darren subirono gravi danni, ma a loro, per fortuna, non successe granchè.
Entrambi però, forse per la botta o per lo spavento, persero conoscenza e, aiutati da coloro che avevano causato l’incidente, vennero estratti dall’abitacolo e portati immediatamente al pronto soccorso.
L’unico problema fu qualche livido qua e la, e Darren riportò una lieve slogatura al polso.
- Blaine ti prego svegliati, non mi lasciare – esclamò Kurt in tono tragico.
Si trovava accanto al letto del fidanzato da più di un’ora e, mentre piangeva sommessamente, gli stringeva leggermente la mano.
Il giovane cercò più volte di aprire gli occhi e, dopo diversi tentavi, ci riuscì.
Sbatté le palpebre e se lo ritrovò davanti, con gli occhi arrossati dal pianto e le guance bagnate dalle lacrime. Poi guardò le loro dita intrecciate e il suo cuore sussultò.
Deglutì rumorosamente – Chris che ci fai qui, che è successo? – disse il riccio leggermente preoccupato.
Kurt lo guardò stranito – Blaine che stai dicendo? Oddio che ti è successo? Hai sbattuto la testa, hai perso conoscenza. Oddio ti fa male, stai bene? – il panico stava prendendo il sopravvento su di lui.
L’altro sembrava leggermente confuso – Come mi hai chiamato? Chris io sto benissimo, quello che ha qualche problema sei tu qui – disse cercando di alzarsi ma dovette riappoggiarsi al cuscino, visto che la testa aveva cominciato a girare.
- Chris? Chi è Chris? Io.. – ma il controtenore venne interrotto dall’arrivo del dottore.
Scostò del tutto la tenda – Oh bene, vedo che ti sei svegliato – disse avvicinandosi al letto – Allora signor Anderson, io direi che tra un paio d’ore può benissimo tornare a casa. Ti ricorda quello che è successo? – gli chiese dolcemente.
Il ragazzo annuì quasi impercettibilmente – Io..si. stavo andando a casa di.. – indicò in giovane acconto a se – Stavo oltrepassando l’incrocio quando una macchina mi è venuta addosso. Poi..non ricordo più nulla, mi dispiace – spiegò, leggermente agitato.
Il dottore gli sorrise – Non ti preoccupare figliolo, è normale. Hai sbattuto la testa e hai perso conoscenza per alcuni minuti. Ma andrà tutto bene, non ti preoccupare. Inoltre, hai svariati lividi, per colpa delle cinture di sicurezza, quindi ti ho dato degli antibiotici per alleviare in dolore. Ma sei giovane, vedrai che si rimetterai nel giro di due giorni. I tuoi genitori stanno per arrivare, entro stasera potrai tornare a casa  – gli spiegò in tono serio ma allo stesso tempo rassicurante.
Il ragazzo si limitò ad annuire e Kurt prese la parola – Dottore è sicuro che vada tutto bene? Ha sbattuto la testa, potrebbe aver perso più memoria di quanto sembra? – gli chiese e l’uomo scosse la testa – Gli abbiamo fatto la radiografia, ed è tutto a posto. Il suo..amico, si amico, è sano come un pesce – gli rispose – E ora se volete scusarmi – disse per poi uscire dalla stanza.
Il riccio guardò il giovane davanti a se con sguardo confuso – Chris ma perché.. – ma l’altro lo interruppe subito – Hai finito di chiamarmi Chris, Blaine? – quasi urlò.
A quel punto il ragazzo si mise a sedere – Ti ricordo che io non sono Blaine, sono Darren – disse in tono esasperato – E io non sono Chris, sono Kurt – lo avvertì l’altro.
I due si guardarono terrorizzati.

- Finalmente ti sei svegliato bello addormentato – disse Chris seduto sulla poltrona.
Il giovane si tirò su lentamente, appoggiandosi sui gomiti, poi una fitta al petto lo fece ricadere in posizione orizzontale.
L’amico scattò in piedi, vedendo la faccia dell’altro contorcersi in un’espressione di dolore – Stai sdraiato, ti sei appena svegliato dopo aver battuto la testa. Inoltre ai un po’ di lividi a causa delle cinture di sicurezza, e il tuo polso si è lievemente slogato. Ecco perché te l’hanno fasciato – gli disse mentre il riccio lo guardava confuso – Una macchina ti è venuta addosso e hai perso conoscenza per un po’, non ricordi nulla? – gli chiese – Solo qualcosina – rispose l’altro con un filo di voce.
Poi sospirò e chiuse gli occhi – Fa tanto male? – gli chiese a quel punto il controtenore.
Il riccio riaprì gli occhi – A-abbastanza amore – disse e l’altro scoppiò a ridere – Altro che leggermente, la testa l’ha sbattuta di brutto Darren – disse scuotendo la testa e ridacchiando sommessamente..
Il giovane lo guardò con un’espressione tra il terrorizzato e il confuso – Darren? Amore io..sono Blaine – disse mentre cominciava a tremare – Si va bene Darren e io sono Kurt – disse l’altro continuando a ridere.
Il moro annuì – Appunto sei Kurt – lo guardò dritto negli occhi – Non ci sto capendo più nulla – disse poi più a se stesso che al ragazzo davanti a lui che continuava a ridere.
- Sei sicuro che la tua testa sta bene? Forse è meglio se chiamo il dottore e gli chiedo farti rifare una tac – gli disse tenendosi il fianco che gli doleva per il troppo ridere. Il ragazzo, sdraiato sul letto, si coprì il volto con le mani. L’unica cosa che voleva fare era urlare per la frustrazione. Perché Kurt lo stava prendendo in giro, oltretutto in un momento come quello.
Aveva il petto che gli faceva un male cane, non poteva muoversi senza avvertire una fitta lancinante e il suo ragazzo si prendeva gioco di lui.
Sentì i suoi occhi riempirsi di lacrime. Non poteva piangere, non ora.
Sbuffò rumorosamente e allontanò le mani dal suo viso.
- Finiscila di ridere – sbottò alla fine. Il controtenore si bloccò subito – Scusa – mormorò e tra i due cadde il silenzio.
Dopo svariati minuti il biondiccio riprese a parlare – Comunque il dottore è passato poco prima che ti svegliassi. Ha detto che in serata potrai tornare a casa. Non ho avvisato i tuoi perché li avrei solo fatti preoccupare. Ci penserai tu quando ti avrò portato a casa – gli spiegò e lui si limitò ad annuire.
- Grazie Kurt – disse poi con un filo di voce – Oh ricominciamo – sbottò l’altro – Darren ti ricordo che il mio nome è Chris – disse esasperato.
Il riccio scosse la testa – Kurt smettila subito. Non è il momento di scherzare, okay? E piantala di chiamarmi Darren, non so neanche chi sia sto tizio. Blaine, sono Blaine – disse sull’orlo di una crisi di nervi.
L’amico rimase in silenzio, poi un’idea gli balenò in mente. Non non poteva essere vero, non era reale.
- No, non è possibile – mormorò.



Nota dell’autrice:
 
Vi starete chiedendo: ma tu non hai un’altra ff da mandare avanti? Ebbene si, ma..ho un blocco. Non riesco a scrivere più nulla, anche se ho tante idee, non riesco a metterle giù.
Questa ff è nata quest’estate da un sogno che ho fatto, e mi è stato detto che è anche una puntata di Supernatural, che io non guardo. Ma dovevo scriverla, ed eccola qua. Ho davvero tante idee e quello che voglio fare e avere un po’ più di tempo per pensare all’altra e intanto scrivere tante cavolate in questa!
Prima di tutto, le cose si svolgono in mesi diversi e presto capirete perché. Una cosa che voglio specificare è che..la specifico presto ahahah
No sono seria ci capirete forse poco ma nella mia testa tutto ha un senso.
Comunque io l’ho messa nella sezione “telefilm” perché cercherò di sviluppare soprattutto i personaggi di Blaine e Kurt, ma ovviamente mi serviranno Darren e Chris per farlo e per questo anche loro hanno un ruolo importante e..si vedrete!
Spero che come inizio vi piaccia, fatemi sapere.
A prestissimo,
 
-Georgia



 

  
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