Si privava degli abiti molto velocemente, quando era ancora vivo.
Era un uomo che donava amore a chiunque, lui.
Ma che non credeva a quello puro, di amore. Donava il proprio corpo a chiunque riuscisse ad appagarne i sensi.
Senza sentimento, senza importanza.
La sua condanna forse era una delle peggiori, lì in quel girone di uomini indisponenti verso Dio.
Destinato ad assistere a donne accaldate che gli sussurravano parole languide e oscene, mentre lui, spettatore di quell'harem non poteva nemmeno darsi piacere da solo ed appagare i propri istinti, poichè le catene della lussuria lo imprigionavano.