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Autore: Christine_Heart    08/02/2012    4 recensioni
Questa piccola idea, è nata come intermezzo tra il secondo e il terzo capitolo della celebre saga!
Le stelle brillavano silenziose nel cielo tranquillo della luna boscosa di Doren, la luna dove si tenevano i corsi di sopravvivenza degli allievi padawan. Paa-soy respingendo un brivido, si coprì meglio col mantello e si appoggiò al costone di roccia che sovrastava un’ampia vallata ai margini della foresta,dove si era fermato per riposare.
Era...

...Perdonate...
...Tutto il resto è storia! ^^
Genere: Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Mace Windu, Nuovo personaggio, Yoda
Note: AU | Avvertimenti: Incompiuta
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1° capitolo
Il ritorno dell’uccisore


1)
Era trascorso il terzo periodo notturno.
Le stelle brillavano silenziose nel cielo tranquillo della luna boscosa di Doren, la luna dove si tenevano i corsi di sopravvivenza degli allievi padawan.
Paa-soy respingendo un brivido, si coprì meglio col mantello e si appoggiò al costone di roccia che sovrastava un’ampia vallata ai margini della foresta,dove si era fermato per riposare.
Era per così dire a caccia di trioch, il drago di Doren che popolava le foreste della piccola luna.
Non aveva intenzione di uccidere nessun animale ma per prudenza aveva tarato i sensori di movimento.
Sapeva che dei padawan sprovveduti erano stati colti di sorpresa dai trioch in un paio di casi, ed erano stati immobilizzati dalla saliva ricca di neuro tossine. Paa-soy era discendente di una razza guerriera e catturare un animale così pericoloso lo stimolava, anche se dopo la cattura il trioch sarebbe stato sicuramente liberato.
Come insegnante d’empatia presso l’accademia di Koosay, insegnava ai giovani padawan a non ricorrere alla violenza gratuita, soprattutto per il profondo rispetto per la vita d’ogni essere vivente, cosa che lo aveva portato al voto di non aggressione che gli era costato una fulgida carriera militare sul suo pianeta natio.
Guardando le stelle e pensando al suo pianeta la sua attenzione fu attratta da un movimento tanto impercettibile da non poter essere notato che grazie alla forza. Non era di sicuro un trioch, date le dimensioni più ridotte ed aveva un che di metallico, che indusse Paa-soy ad impugnare saldamente la spada laser pur senza attivarla. Espanse i suoi sensi grazie alla forza, ma quando il minuscolo dardo sibilò nella notte andandosi a conficcare nel suo collo paralizzandolo all’istante, non riuscì a credere alle proprie percezioni…sentiva la vita scorrere fuori dal suo corpo, ma lo sgomento era annullato dalla sorpresa…riuscì solo a pronunciare poche parole prima che il buio silenzioso coprisse i suoi occhi:
“Ro-u-qa…l’uccisore…”
Le stelle continuavano il loro silenzioso viaggio nel cielo di Doren…

2)
Yoda aveva sentito!
Aveva sentito l’incredulità del suo amico, lo aveva sentito spegnersi, aveva sentito la sua essenza unirsi alla forza ma soprattutto, aveva sentito pronunciare quel nome…e fino all’ alba cercò traccia della presenza di Paa-soy senza trovarla.
Il mattino seguente,quasi ancora all’alba,Yoda fu raggiunto da Mace Windu che si era svegliato di colpo in preda ad un’ indicibile angoscia, che lo portò a raggiungere il suo maestro. In confronto a Yoda, Windu che già normalmente aveva una figura imponente, sembrava un gigante, ma la sua enorme figura ebbe un sussulto nel vedere il piccolo Yoda così sgomento.
Lo conosceva da tutta una vita, era stato suo allievo, suo discepolo,suo amico ma non lo aveva mai visto così turbato!
“Maestro Yoda…”
“Scomparso da tempo egli era! Morto noi lo credevamo, ma non così è! Ancora egli vive ed ancora egli uccide!Paa-soy più non è.”
“Paa-soy?” domandò Windu incredulo nel momento stesso in cui faceva il suo ingresso la sua giovane allieva Æon Than.
“Cos’è successo a maestro Soy?” chiese a sua volta.
“Scoprirlo tu dovrai, giovane allieva! Nella notte definito abbiamo le direttive per una tua missione di ricerca…”
“Maestro Yoda, Æon è poco più che una bambina!” esclamò Windu aggiungendo
“Non vorrai davvero affidarle questa come sua prima missione!”
Æon cominciava ad intuire cosa era successo e n’era spaventata,ma non lasciava trasparire alcun’emozione.
Maestro Yoda in persona le stava affidando un incarico…un grandissimo onore per un padawan specialmente giovane come lei.
“Temere non devi maestro Windu” e rivolgendosi ad Æon:
“ Paa-soy, non più vive. Scoprire dovrai dove Ro-u-qa il traditore, nascosto si è. Prepararti dovrai per il viaggio su Doren.Ordini ho dato affinché una nave tu abbia ed un aiutante”
“So che Doren è una piccola luna disabitata, maestro Yoda! Non sarà difficile trovare qualcuno lassù!”
“Sottovalutare la sua astuzia non devi, giovane padawan , Paa-soy preparato era ma ciò non ha impedito la sua fine!vai ora e che la forza ti guidi!”
“La forza sia con noi maestro Yoda!”
“Presta attenzione Than…guai se ti succedesse qualcosa!”
“Starò attenta maestro Windu!la forza mi guiderà” rispose Æon e così dicendo uscì, accompagnata dallo sguardo di Windu!
“Una buon’allieva essa è, maestro Windu. Temere non devi. Porterà a termine ciò che ha iniziato…lo sento”
“Non potrei affrontare la furia di un vecchio amico se le succedesse qualcosa, maestro Yoda!”
“Suo padre i rischi conosce della vita Jedi, maestro Windu. Un gran soldato egli è!”
“Ma è pur sempre sua figlia…ed anche io ho visto nascere lei e sua sorella!”
“Un grande alleato, la forza è. Dimenticarlo non devi!”

3)
Dopo un viaggio monotono Æon era quasi giunta su Doren, nel sistema di Draconis II. Lasciando i comandi della navetta al droide D8, aveva avuto il tempo di studiare un profilo di Ro-u-qa, l’uccisore. Era nato su Chugat, e fin da piccolo aveva dimostrato grandi capacità nella costruzione d’apparati, tanto da essere stato discepolo di Maestro Oxoi, il creatore di diverse armi in dotazioni ai cavalieri Jedi. Ro-u-qa aveva costruito strumenti che durante le prove avevano dato ottimi risultati ed aveva dotato le spade laser di un sistema di bilanciamento inverso che ne aveva migliorato il rendimento, con gran soddisfazione di maestro Oxoi. -Æon pensò che forse anche il dardo che aveva ucciso maestro Paa-soy doveva essere frutto del lavoro di Ro-u-qa.- Dopo essere stato ammesso all’accademia di Coruscant, avendo superato in maniera eccellente le prove d’ammissione, si distinse tra gli alti cadetti per il suo stato di servizio esemplare e per la sua capacità intellettiva. Purtroppo entrò in competizione con un altro allievo, per l’ amore di Luxwanna una delle bibliotecarie dell’immenso archivio di Coruscant. -Æon osservò un’ologramma della donna, davvero bellissima con occhi verdi e capelli ramati, che era allegato al fascicolo.- Continuò la lettura e scoprì che la competizione sfociò in lotta tanto da costringere il consiglio ad allontanare Ro-u-qa ed il suo antagonista Diaz Korio per un periodo di riflessione. -Come aveva fatto poco prima Æon,osservo l’ologramma di Diaz Korio, certamente un bel ragazzo con occhi verdi e capelli neri. Notò che nel file, non c’erano ologrammi di Ro-u-qa, ma considerò che qualcuno ne avesse cancellato le immagini dopo che era stato bollato come assassino, e quindi indegno di diventare uno Jedi- Fu poco prima di partire per Seger che sfidò Diaz Korio ad una gara di lotta ma, forse per un errore di calcolo, la situazione gli sfuggì di mano tanto da causarne la morte. Fu così imprigionato e condannato ad un periodo di riabilitazione nel penitenziario di Braz, la luna gemella di Doren. Ro-u-qa sviluppò un’indole ribelle ed insofferente che lo portò ad inimicarsi i compagni e le guardie. Tentò più volte la fuga disperata quanto inutile fino a quando un giorno si impadronì di una navetta che al suo comando impattò al suolo provocando la morte di diversi detenuti e guardiani. Da allora si guadagnò il soprannome di “uccisore” Infine un giorno,inspiegabilmente scomparve senza lasciare traccia. Le lunghe ricerche non diedero risultati e tempo dopo fu dichiarato morto. Æon scoprì che Luxwanna era la figlia di Paa-soy…
“Stiamo per entrare nell’orbita di Doren” avvertì il droide mentre la navetta sfrecciava accanto a Braz.

4)
Un’insopportabile vampata di calore investì Æon all’uscita dal portello della navetta. Una sconfinata distesa desertica ed un cielo latteo erano il paesaggio di Braz, il pianeta prigione. Era volutamente atterrata lontano dalle installazioni per non interferire con l’attività dei detenuti condannati all’estrazione dei cristalli di cetnamys, e poi non avrebbe voluto peggiorare la sua situazione. Già prevedeva la difficoltà di spiegare a maestro Yoda e a maestro Windu perché all’improvviso,quando era già in vista di Doren,avesse virato per Braz. La curiosità aveva avuto il sopravvento e questo era illogico per un padawan,specie per un discepolo di Yoda, ma infondo pensava che un’occhiata alla prigione l’avrebbe aiutata a creare un profilo psicologico di Ro-u-qa. Mosse alcuni passi sulla sabbia arroventata dal calore dei due soli che illuminavano Braz e pensò a come in passato quella sabbia fosse stata qualche alta montagna ricoperta di vegetazione lussureggiante, prima che Braz fosse colpita da un asteroide vagante che la privò della sua atmosfera e di una grossa porzione di pianeta. Era stato un grosso progetto della civiltà Kramned quello di ripristinare un’atmosfera prima e condizioni di vita favorevoli poi su Braz, ma gli alti costi non consentirono di ultimare il progetto che rimase un puro quanto dispendioso progetto accademico incompiuto, il cui unico risultato era stato quello di dare un’atmosfera respirabile ad un deserto. Un grosso blocco iridescente di cetnamys attrasse la sua attenzione. La sua purezza e la perfezione delle sue forme potevano essere un indice di quella bellezza che i detenuti non avrebbero mai apprezzato, costretti ad una vita in quell’inferno dove stare in piedi era faticoso come respirare e tenere gli occhi aperti. “Tutto questo è troppo duro per un semplice innamorato” esclamò Æon rientrando nella navetta. Poteva capire il perché del risentimento di Ro-u-qa. Doren era un paradiso in confronto a Braz, pensò Æon mentre la sorvolava alla ricerca di una radura per l’atterraggio vicino al luogo dell’assassinio di Paa-soy. Inferno e paradiso erano una dualità che affascinava Æon. Le dualità l’avevano sempre incuriosita e attratta: inferno e paradiso, buono e cattivo, bello e brutto, positivo e negativo…era giunta alla conclusione che in tutto ciò che è buono c’è una parte di cattivo, e in tutto ciò che è cattivo c’è una parte di buono,e questa teoria era applicabile ad ogni dualità. Discuteva di questo con una sua compagna di scuola quando maestro Yoda la udì e ne fece la sua allieva. Era rimasto impressionato dalle grandi capacità che dimostrava per la sua età. Æon Than era figlia di un umano e di una Meti, tanto severo l’uno quanto comprensiva l’altra. Il padre era terrestre, un militare specialista in sistemi d’energia che aveva combattuto a fianco di Mace Windu in diverse imprese congiunte tra Cavalieri Jedi e militari della Repubblica. Era un uomo pratico ed insofferente alla ripetitività ed alle perdite di tempo, era un brillante tecnico ed un ottimo comandante…la madre, di una bellezza diafana era portata all’arte, alla bellezza ed alla pazienza. Si erano conosciuti su Elittos, il pianeta di sua madre, durante una crisi che si risolse con un intervento armato dell’esercito della Repubblica, contro le armate del Bando Gora. S’innamorarono e decisero di sposarsi nonostante fossero così diversi, ed Æon era stato il risultato di questa singolare dualità: aveva ereditato dal padre la tenacia e la combattività e dalla madre la calma e la serenità. Aveva anche una sorella più piccola, Nefer che le somigliava molto tranne per i capelli; serici i suoi, ricci quelli di Nefer, una dualità nella dualità… “Prepararsi all’ atterraggio! Siamo giunti a destinazione.” La voce metallica del droide echeggiò nella cabina: era su Doren. Un’aria fresca, frizzante e profumata accolse Æon all’apertura del portello. Ripensò a suo padre che accoglieva come una benedizione tutte quelle piccole cose piacevoli e gratificanti, come poteva essere una boccata d’aria fresca dopo un lungo viaggio, anche se a volte di un’ inconsistenza tangibile. Se c’era un lato positivo in qualsiasi cosa, era in grado di trovarlo ed era capace di affezionarsi a delle piccolezze in maniera stridente con la sua logica…aveva un posto in casa pieno d’abiti vecchi, oggetti rotti, apparati inutilizzabili, libri, disegni ,oloproiezioni e giocattoli suoi e delle figlie…erano la sua memoria, diceva ed ogni tanto amava starci a contatto, cosa che irritava il senso estetico di sua madre che avrebbe voluto disfarsi di …quelle brutture! Æon rise e guardò il paesaggio. Tutte le tonalità del verde e dell’ azzurro erano presenti. Bosco, fiori, ruscelli, un cielo terso e alte nuvole uno spettacolo che avrebbe incantato l’ animo di sua madre, una Meti di seconda casta, maestra d’ arte su Elittos. Anche Æon e Nefer erano state su Elittos ed erano anch’esse considerate di seconda casta, anche se figlie di un terrestre, dai benevoli meti, i quali facevano a gara per insegnare loro, musica, poesia, le scienze naturali, sopportando benevolmente gli insegnamenti considerati violenti del padre, praticante di un’ antichissima disciplina che portava alla difesa personale secondo una filosofia interiore. Sentì di essere osservata, ma, non percependo ostilità, decise di non preoccuparsi più del necessario. Era una coscienza pensante, quindi non poteva essere un animale, era incuriosito più che preoccupato, non era ostile e….
“….E vengo in pace, ÆON THAN! Ti stavo aspettando ma non arrivavi mai. Anche maestro Yoda era preoccupato, dopo la mia ultima comunicazione!”
“Hai avvisato maestro Yoda del mio ritardo?”
“Certo, eri in ritardo di un t’ uun (circa mezza ora).”
“ Bravo, davvero un bel lavoro” affermò Æon visibilmente seccata."
“Il viaggio da Coruscant è lungo e pieno di insidie…” cercò di giustificarsi!
“Già…ma tu chi saresti?” chiese Æon mettendo da parte l’atteggiamento ostile.
“Sono la tua …. per così dire…. guardia del corpo in questa missione!”
Æon osservò che le sue parole, erano in contrasto col suo aspetto. Aveva il fisico del lanciatore di coriandoli, avrebbe detto suo padre, e si sorprese a sorridere.
“Cos’ ho detto di allegro?”
" Non credo che avremo avventure qui caro….”
“Ybsor Nash da Nori, nel sistema Ailat”
“Nori? Il pianeta dei….”
“Transmuti, esattamente!” aggiunse Ybsor.
Æon lo squadrò con attenzione.
Se su Nori avevano quella come forma di base, era davvero una razza portentosa, ma deludente. Era basso di statura, allampanato, un po’ingobbito, calvo e le gambe storte. “Una creatura singolare” pensò Æon.
“Ho pensato di assumere la forma del cancelliere Zorzol …. Sapevo che eri un meti, ma, sei molto più alta di un meti.”
Zorzol Goof era stato uno più famosi politici di Ellittos e non era davvero un atleta….
“Mio padre è un terrestre “ affermò Æon “E non tutti i meti sono così emanciati.”
“Capisco! Terrestre! Grossa struttura muscolare e poche facoltà sensoriali” chiosò Ybsor, e sbagliò!
Æon era fiera di essere per metà terrestre e fiera di avere appreso l’ antica arte di combattimento senza armi che praticava suo padre. E quello, suonava alle sue orecchie come un insulto.
“Dicevi…poche facoltà sensoriali.Che cosa intendevi? Ybsor Nash da Nori…nel sistema Ailat!”
Æon non aveva pronunciato quelle parole…le aveva sibilate con un tono minaccioso.
“Temo di essere partito col piede sbagliato…mi dispiace, scusami, non intendevo offenderti!” Æon si pentì di avere assunto quell’ atteggiamento ostile che non giovava certo alla reputazione dei terrestri, dei meti e soprattutto dell’ ordine Jedi.
“Non è nulla, sono solo un po’ stanca del viaggio, scusami!” si giustificò.
“Mi metterò subito in contatto con Coruscant per comunicare del mio arrivo a Maestro Windu”
“Non riuscirai a comunicare con nessuno Æon. Il primo trasmettitore utile è piuttosto lontano da raggiungere dalla tua navetta”
“E tu come hai comunicato del mio ritardo?”
“Connessione mentale!”
“Sei anche telépate oltre che transmuta?”
“E sono anche un cyborg!” esclamò con aria trionfale Ybsor
“Una macchina vivente, telepatica e mutaforme! Hai altre sorprese per me, che so, sai cucinare?”
“So fare praticamente tutto e quello che non so fare lo imparo in pochissimo tempo. Mi basta collegarmi con Struttura, il mio programma di manutenzione e caricare ciò che mi interessa: armi, azioni, linguaggi, perfino gli abiti che ho indosso li ho prelevati dal database.”
“Davvero puoi fare tutto quanto è raccolto nel tuo programma?” chiese Æon voltandogli le spalle ed avviandosi alla foresta”
Dopo pochi istanti ebbe una risposta
“Difficile non è, giovane padawan! Tutto in struttura è raccolto!”
Si voltò e si trovò davanti Yoda che la fissava con occhi bonari. Si avvicinò timorosa osservandolo: non una ruga, non un particolare era fuori posto…era Maestro Yoda in tutto e per tutto…o no? Lo colpì con forza sotto l’orecchio destro con un pugno circolare, tanto da farlo stramazzare al suolo, e si preparava ad attaccarlo con un calcio frontale non appena si fosse rialzato. Serrò tanto forte i pugni da sbiancare le nocche delle dita, assumendo la posizione di guardia, quando Ybsor assunse la forma di un torquen, lanciandosi all’ attacco. Æon schivò facilmente la carica scomposta del grosso animale, mandandolo a sbattere contro un albero. Gli fù addosso con un balzo, colpendolo con forza ad un fianco. Il grosso torquen si rialzò dolorante ma riuscì ad agguantare Æon che lo proiettò agevolmente in terra bloccandolo con una chiave ad uno dei quattro arti superiori. Urlò di dolore Ybsor. L’arto era quasi sul punto di spezzarsi quando Æon lo lasciò, mantenendo la posizione di guardia e si allontanò da lui…
“Tutto bene Ybsor?” gli chiese.
Questi prese una forma umanoide rialzandosi.Massaggiandosi la spalla dolorante la guardò incredulo:
“Hai colpito il tuo maestro…è incredibile…è scorrettissimo!!!”
“Non sarei nemmeno riuscita ad avvicinarmi al vero Maestro Yoda…” rispose Æon laconica, ed aggiunse:
“Il tuo programma non pare molto informato su Yoda:”
“Il mio programma non conosce nemmeno quella tua forma di combattimento. Mi hai atterrato senza alcuna arma. Come hai fatto?”
“Non troverai notizie su questa forma di difesa personale…è una antichissima arte di combattimento terrestre che ormai si tramanda di padre in figlio…non ci sono notizie e nulla di scritto. Nemmeno tutti i terrestri la conoscono e la praticano.”
“Come si chiama?”
“Ju-Jitsu.”
Seguì qualche istante di silenzio poi Ybsor disse:
“E’ vero nessuna notizia nel database.E’ molto strano credevo di sapere tutto di tutto…”
“Credevi di essere Dio?”
“No, credevo di essere perfetto!”
“Non c’è la perfezione senza una piccola macchia. C’è una parte di perfezione nell’imperfezione e una parte di imperfezione nella perfezione!”
“Ying e Yang, il Tao! so a cosa ti riferisci è una filosofia terrestre!”
“Bravo, hai un buon programma!”
“So anche pensare col mio cervello, non dipendo esclusivamente da Struttura”
“Non volevo offenderti…ma ora mettiamoci al lavoro!stai bene?”
“Sono integro. Non ho bisogno di nulla grazie”
“Di qualcosa hai bisogno!”
“No,davvero sto bene!”
“Ybsor…”
“Sì?”
“Vèstiti, sei nudo!” ridacchiò Æon voltandosi, ed aggiunse “e se puoi assumi un fisico più giovanile, sembri il console Justio della colonia Prassede”
“Infatti è l’ultimo terrestre che avevo in memoria…cercherò di migliorare!”
“Bravo Ybsor, poi ti do un biscottino…”
“Ti ringrazio ma non ho fame ed inoltre non ho bisogno di nutrimento:”
E sarei io ad avere poche facoltà mentali… si ritrovò a pensare Æeon.


Nda
Ci sono riuscita! Primo capitolo postato! =D
Questa è una storia un po' vecchiotta, scritta su per giù, in prima superiore!
Beh, essendo di poche parole, dico solo: Spero che vi piaccia, e spero che apprezzerete con un piccolo commentino! ^^
Un ringraziamento a chiunque leggesse questa storia!!!
Bacio.
Chris.
  
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