Era una notte di inizio inverno e seduta vicino al camino, c’era una donna dai lunghi capelli biondo cenere, che le cadevano sciolti sulle spalle.
Quella donna era madame Jargeyes una dama alla corte di Versailles. In quel momento, però non si trovava a Versailles bensì a casa di suo marito, il generale Renè François de Jargeyes uno dei più potenti servitori di Luigi XV. Si trovava in quella che ormai era casa sua perché era all’ottavo mese di gravidanza, e si accarezzava dolcemente la pancia, sperando che quella creatura che portava in grembo fosse il tanto sospirato maschio, il continuatore della stirpe de Jargeyes. Amava immensamente le figlie avute nelle precedenti gravidanze e non le sarebbe dispiaciuto partorire un’altra bambina ma suo marito non la pensava in quel modo e continuava a ripeterle :”Un generale deve avere un erede maschio!”. Le risuonavano quelle parole nella mente da qualche giorno a questa parte e diventavano sempre così assillanti e spaventose, adesso che il giorno del parto iniziava ad avvicinarsi. Ripensò al suo passato, alle sue gravidanze finite male e sperò che non succedesse di nuovo, perché altrimenti non avrebbe retto; poi fissò lo sguardo sulle lingue di fuoco del camino che pareva che giocassero tra di loro, in una danza senza fine e cullata da esse si assopì.