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Autore: Fayes    13/02/2012    3 recensioni
Poco dopo la morte di Jimmy, Brian inizia a scrivere So Far Away. La situazione è straziante.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Synyster Gates, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Capitolo 6.

Aprile. Erano passati circa nove mesi dall'incidente e, come promesso, i ragazzi visitarono quotidianamente il loro amico Christ, sperando un giorno, di vederlo aprire gli occhi. Nessuno di loro aveva pianto più molto e quelle poche volte che era successo, l'avevano fatto insieme e il sollievo era stato immediato. Adesso stavano meglio.
Avevano imparato a convivere con il ricordo di Jimmy; B
rian aveva buttato giù un testo in sua memoria ma non era ancora deciso a fornire una base musicale. Inoltre ormai Jimmy non era più un dolore ma un' esperienza, un amico che in un certo senso era ancora lì, ad aspettarli dall'altra parte. Era questo che i ragazzi avevano accettato o meglio, avevano dovuto accettare: tutta la vita era un qualcosa di sospeso e non c'era molto di concreto e sicuro. Non esistono il bianco e il nero ma solo sfumature di grigio. Dunque nulla avrebbe potuto dividere quei cinque ragazzi, neanche la morte e nemmeno il coma. 
Johnny non aveva dato segni di miglioramento, in quei mesi. Certo, le ferite materiali erano guarite o quasi, ma l'attività cerebrale era rimasta passiva.
Tuttavia, ogni volta che i ragazzi erano da Johnny, gli parlavano, gli raccontavano le loro giornate e lo prendevano in giro. Non sapevano se Christ riuscisse a sentirli, ma lo facevano comunque, era qualcosa di istintivo. Una volta Zacky aveva chiesto al dottor Falls se le persone in coma comprendevano quello che succedeva all'esterno. 

«Non posso dirle nulla con certezza.» aveva risposto Falls. «Vede, come le abbiamo già detto in passato, il coma è il più grande mistero della medicina umana. In questo momento è come se il suo amico che stesse facendo un sonno lungo e profondo, quindi per inerzia, non dovrebbe riuscire a sentire ciò che avviene nel mondo esterno, ma questa è solo un'ipotesi. Altri affermano che il paziente sia solo impossibilitato a muoversi e a recepire soltanto alcune stimolazioni quindi... beh, potrebbe anche sentirla. Personalmente, posso dirle che parlargli farà stare meglio lei, signore, e anche il suo amico»
Zacky aveva annuito e accettato la seconda opzione.
In quella mattina di Aprile,  Matthew, Brian e Zacky erano in camera di Johnny a chiacchierare e fargli compagnia.

«Bri, va bene che dormi a casa mia, ma gentilmente la smetteresti, di fregarti i miei calzini tutte le mattine?!» disse Zacky a Synyter Gates, il quale era seduto su una poltroncina nera davanti a Vengeance. Era infatti da circa una settimana che Brian viveva a casa del suo amico. Michelle e le altre ragazze avevano deciso di volersi prendere una pausa e farsi un viaggetto a New York, con tutto il rispetto per Johnny, ovviamente. Specie da parte di Lacey. 
Dunque, Brian, che viveva con la sua amata 'Chelle, non era voluto restare a casa da solo e, naturalmente, senza nemmeno chiedere, si era trasferito immediatamente da Zack. «Almeno momentaneamente!»lo aveva rassicurato.
Per un paio di notti, Gates si era addiritura appropriato del letto di Zacky e alla fine, erano finiti per dormire insieme, da buoni amici. Quando Matt era venuto a sapere della notizia aveva riso di gusto e poi li aveva presi in giro.

«Cristo! Ragazzi, siete sicuri della vostra scelta sessuale? Voglio dire, siete entrambi moltro attraenti..chissà!» li aveva canzonati Matthew continuando a ridere.
Zacky e Brian si erano guardati negli occhi con sguardo di intesa e un secondo dopo, si erano lanciati sul loro amico dalla lingua lunga, per prenderlo a pugni.
Poi Brian aveva parlato. 

«Beh, alla fine, Vee, non sei così male...avvicinati un attimo...» aveva detto malizioso, alzando il suo malefico sopracciglio.
«Vaffanculo, Bri.» aveva risposto uno Zacky scocciato.
«Dai scherzavo, Michelle è l'unica dolce donna della mia vita!» aveva quasi gridato Syn con occhi sognanti.
«Può sempre esserci un dolce UOMO allora?» Matt aveva continuato a prenderlo in giro.
Dio, quanto erano uniti quei ragazzi.
Il furto di calzini dunque, era una cosa quotidiana per Syn, il quale diceva di adorare i calzini di Zacky che erano sempre freschi di lavanderia.

«Ma Vee, i tuoi calzini sono sempre così...profumati!» disse Synsyster Gates assumendo un tono ridicolo.
«Sai..esiste una lavatrice nel bagno di sopra...» inizò Zacky.
«Una che?»
«Una lavatrice!»
«Non mi riguarda, Vee. Sono a casa tua, sono un tuo ospite, non devo farla io la lavatrice.» rispose Brian.
«Sei un figlio di...» disse Zackary con il sangue che gli ribolliva.
«Hey, piano con le parole. Mia madre è mia madre.»

Dopo un po' Matt si schiarì la voce. «Comunque, ragazzi, la casa discografica ci sta pressando da morire. Ieri mi ha telefonato una decina di volte. Pretendono un  nuovo disco o almeno un concerto. Ah, mi hanno anche parlato di gossip..qualche colpo che si può sulla situazione di Johnny...»
«Vaffanculo, amico!» urlò Syn indignato.
«E' quello che gli ho risposto io.» convenì Matt.
«Vogliono speculare su Johnny! Cristo! Che vadano a farsi fottere, il disco sanno dove metterselo. Noi suoniamo quando ce la sentiamo.»
Era vero. In quel periodo i giornalisti non sapevano dove sbattere la testa per avere qualche scoop sugli Avenged Sevenfold. La band non si esibiva dalla morte di Jimmy e la major li teneva sotto pressione. Era come se tutti si aspettassero qualcosa dai ragazzi. Tutti volevano qualche fottutissima cosa! Ma nessuno si rendeva conto di quanto difficile fosse la situazione. Nessuno.
«Giusto.» concluse Zacky.
«Scusate ragazzi, ma io non suono senza Johnny. Voglio dire, è già dura senza Jimmy, non posso...non possiamo...» cominciò Brian con una nota amara nella voce.
«E' così anche per me, ma presto dovremo dire qualcosa. Non possiamo restare sospesi  così per molto. » disse realisticamente Shadows.
«Io...io non me la sento di sciogliere la band, non mi sembra giusto.»
«Giusto, aspettiamo un altro po'.»
Matt annuì. «Presto non avremo nemmeno i soldi per guadagnarci il pane!» scherzò.
«Purtroppo il problema non è il pane!» disse Zacky.
«Già. A me non frega un cazzo del pane. La cosa importante è la birra. La mia dolce birra. Bisogna sempre avere una scorta di denaro per la birra. E' importante, la birra. La birra...» Brian parlava con espressione desiderosa, quasi ridicola.
«Bri, hai infilato la cinque volte la parola "birra" nella frase...ti sembra normale?»
«Ehi! La birra è la birra!»
Zacky scosse la testa e rise. Non c'era modo di fare un discorso serio con Synyster Gates, lui era...lui era Synyster Gates! Diavolo! Non c'era nulla che potesse fermare una catstrofe con quel nome.

«Beh.. e vogliamo parlare delle sigarette? Quanto sono fondamentali le sigarette? Eh?» si intromise Matt.
Brian alzò i pugni e li mostrò al suo amico, in modo da far vedere per bene il suo tatuaggio sulle dita. "Marlboro", c'era scritto. Ecco, quel tatuaggio diceva tutto.
«Touchè...»
«Ok, ma la birra è sempre la birra!» 
«Dovremmo scriverci una canzone, eh, Matt?» domandò Vee.
«Già! Farebbe tipo: Oh my dear beer, there's no one like you...» canticchiò Shadows.
«Fantastico, una canzone dedicata alla birra. Cristo, siamo la miglior band di questo fottuto mondo.» Brian battè le mani come un bambino e sorrise allo stesso modo. «Propongo un bridisi alla birra!»
Zacky roteò gli occhi. Syn era un caso perso. Sembrava ubriaco perfino quando era lucido. «Bri...non abbiamo niente da bere in questo momento, te ne sei reso conto? Con cosa lo facciamo il brindisi?» 
«Beh...ora che mi ci fai pensare...» Brian continuò a comportarsi come un ragazzino di 8 anni e si grattò la testa.
Matt rise. «Sei un idiota, Gates.»
Syn mise il broncio. «Fingiamo di farlo allora! Cin...»
Venne interrotto da qualcuno.
«...Cin. » finì una voce gracchiante, impastata e nasale di qualcuno che si era appena svegliato da un sonno di nove mesi. Un sonno lungo e profondo nel quale, Qualcuno aveva sentito parlare di birra e allora... era il momento di svegliarsi, aveva pensato Johnny. 

 
Fine.

 
  
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