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Autore: Klaineinlove    04/03/2012    22 recensioni
Kurt e Blaine a tredici anni diventano amici, ma una decisione, sofferta, di uno dei due, la loro amicizia si romperà. All’età di diciassette anni succederà qualcosa in un giorno speciale che porterà Kurt a mandare delle lettere(in segreto) a Blaine.
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Questo è il capitolo finale. Non è stato diviso!


Sabato mattina Kurt uscì da camera sua solo per infilarsi sotto la doccia, indossò abiti poco decorosi e entrò in cucina quando sapeva che suo padre era già uscito per lavoro.
Prese una tazza e ci ficcò qualche cerale dentro con un po’ di latte, ma dopo la seconda cucchiaiata lasciò cadere la tazza nel lavandino e si sedette sul divano.
Accese la Tv senza realmente guardarla, in realtà non si rendeva conto nemmeno di ciò che stava facendo.
Doveva parlare con Blaine. Dovevano chiarirsi, non potevano mandare all’aria tutto quello che avevano di nuovo recuperato. Dopo un lungo sospiro Kurt si guardò allo specchio, si sistemò nel modo migliore i capelli e aprì la porta di casa per poi socchiuderla alle sue spalle.
Cominciò a camminare verso la casa accanto alla sua, con passi lenti e incerti si diresse fino alla porta di casa Anderson. Non era del tutto convinto di bussare quando le sue mani erano già strette in pugno che battevano sulla porta con un suono così inquietante alle sue orecchie.
In pochi minuti si presentò Melanie con uno strofinaccio che si asciugava le mani.
“Kurt tesoro, va tutto bene?”
Quando la madre di Blaine incontrava Kurt di solito sfoggiava un meraviglioso sorriso e gli faceva i complimenti per il suo bell’aspetto. Era palese quindi che in quel momento agli occhi di Melanie, Kurt era uno zombie tornato nel mondo dei vivi.
“Dovrei parlare a Blaine” mormorò Kurt tenendo gli occhi verso il basso dondolandosi su se stesso.
“Entra, però sta ancora dormendo, puoi svegliarlo”
“No lasci stare allora, passerò più tardi non c’è problema” fece Kurt voltandosi per poi prendere la maniglia della porta.
“Kurt vieni, sveglialo non ti pr-”
“Sul serio, Melanie, verrò dopo” si affrettò a dire Kurt per poi chiudersi la porta alle sue spalle. Camminò fino fuori al giardino di casa Anderson ma si fermò a guardare una macchina che parcheggiava proprio in quel punto. Era una decapottabile nera lucente, piuttosto costosa. All’interno il ragazzo spense la musica dal suo stereo, si guardò nello specchietto sistemandosi i capelli rovinati dal vento e senza nemmeno aprire la portiera dell’auto fece un saltò e ne uscì fuori. Sembrava soddisfatto di se stesso. Kurt lo guardò torno.
Il ragazzo era alto con capelli castani e un gran sorriso. I suoi occhi indulgiarono su Kurt che era rimasto immobile a fissare tutte le sue azioni.
“Hey…sembra che hai visto un fantasma. Va tutto bene?”
Kurt alzò la testa per scrutarlo meglio “a meraviglia” rispose incolore. Il ragazzo ghignò e si infilò le chiavi dell’auto in tasca mentre apriva il cancello del giardino di Blaine. Salì i piccoli gradini e poi si fermò; come se la sua mente si fosse appena illuminata. Con ancora il sorriso beffardo, tornò indietro e uscì di nuovo dal cancello e si piazzò a pochi passi di distanza da Kurt.
“Tu non sei Hummel, non è vero?”  domandò il ragazzo come se però sapesse già la risposta.
“Chi sei?” eppure Kurt lo conosceva benissimo. Perché nel momento in cui vide l’ennesimo sorriso del ragazzo si ricordò del giorno di San Valentino e di Blaine nel Lima Bean con lui.
“Allora sei Hummel! Non ti aspettavo così. Blaine ti faceva apparire molto più sexy”
Kurt sgranò gli occhi ma l’altro sembrava divertito “non fraintendermi non dico che tu sia brutto ma sembra che ti sia passato un carro armato sul tuo bel visino”
“In effetti” mormorò Kurt sottovoce senza pensarci troppo. “Comunque hai detto che Blaine ti ha parlato di me? Cosa ti ha detto?” domandò curioso Kurt ma con un tono che non lo dava a vedere.
“Sono sicuro che mi ha accennato al fatto che ti vestissi meglio di come sei conciato adesso e altre cose di cui non posso dirti.”
Kurt si morse il labbro inferiore. Improvvisamente si sentì gonfio di rabbia e gelosia. “Blaine sta dormendo…” disse improvvisamente. Non voleva che questo ragazzo gli stesse vicino. “….è inutile che vai”
“Oh Hummel come si vede che sei un tenerone. Blaine dorme? Ed io lo sveglio, è semplice. E poi devo parlare con lui con urgenza. Oh ma sono maleducato, mi chiamo Sebastian”  fece il ragazzo prima di mandare un occhiolino a Kurt, sorridere per l’ennesima volta e allontanandosi fino a sparire dentro casa di Blaine.
Kurt osservò, circa un’ora dopo, dalla sua finestra, Sebastian che usciva di casa e con un braccio si trascinava un Blaine apparentemente ancora assonnato.
“Sbrigati Anderson o giuro che ti affogo nel tuo gel” I due ragazzi salirono in macchina e filarono via.
Ancora con un moto di rabbia in corpo, Kurt cercò di pensare ad altro ma alla fine si lasciò abbandonare sul letto per l’ennesima volta.
 
Lunedì mattina appena Kurt varcò la soglia della scuola, ebbe una strana sensazione. Si sentiva osservato. Beh in realtà non era una sensazione ma la pura verità visto che ogni gruppetto lo fissava e poi mormoravano tra di loro trattenendo a stento le risa. Ricevette anche qualche spallata da tizi che nemmeno aveva mai visto nell’istituto, ma lui non si abbatté, nonostante tutto continuò a camminare con il suo solito passo, il mento rivolto verso l’alto fiero di se. Come sempre; anche  se dentro di lui si sentiva morire.
Decise spontaneamente di saltare l’ora di storia chiudendosi in uno dei bagni fuori uso della scuola: non voleva vedere assolutamente Blaine. Non voleva sapere perché quel Sebastian sabato mattina lo aveva trascinato con se e non voleva incontrare quegli occhi sofferenti che aveva visto in camera sua. Ma allo stesso tempo era anche arrabbiato con Blaine: insomma aveva cercato di proteggerlo e non aveva mai pensato che lui fosse debole, anzi esattamente il contrario.
Quando la campanella suonò, Kurt uscì dal bagno, prese la sua tracolla e si diresse in mensa. Prese un vassoio cominciando a riempirlo senza rendersi conto di ciò che prendeva. Era solamente infastidito dalle continue voci che gli gironzolavano intorno di quei ragazzi.
“E’ quel ragazzo che è stato sputtanato in mensa” diceva uno e poi ancora
 
“Quel gay è sempre stato preso in giro, mi fa pena”
 
“Chissà Anderson cosa avrà pensato quando ha sentito quella lettera. Ho paura di chiederlo non siamo molto amici ma siamo allo stesso corso di chimica”
 
“E’ stato troppo divertente venerdì a mensa! Dovevi esserci, non sai cosa ti sei perso”
 
“Eccolo guardalo è quello vestito nel modo strano vicino al bancone”
 
Kurt sembrava un fenomeno da baraccone ascoltando tutte quelle voci. Aveva voglia di urlare in faccia ad ognuno di loro e dire di smetterla di stare lì a parlare di lui invece che delle loro vite. Prese il vassoio e a passo lento si avvicinò ad un tavolo. Purtroppo non notò la granita che lo colpì in volto ma soprattutto su tutto il suo pranzo.
“Ho pensato di rinfrescarti Hummel. Ti vedo tutto accaldato: hai per caso notato il sedere di Anderson?” lo burlò il ragazzo con ancorai il bicchiere vuoto di granita tra le mani.
Kurt deglutì e sistemò il vassoio con il pranzo rovinato sul tavolo. Alzò finalmente lo sguardo per guardare tutti quei ragazzi che per l’ennesima volta ridevano di lui.
No. Non poteva sopportare tutto questo. Doveva scappare.
Si voltò di scatto per fuggire via ma si scontrò contro qualcun altro che senza pensarci due volte lo strinse in un forte abbraccio. Kurt scoppiò in lacrime aggrappandosi fortemente a Blaine.
“Shh ci sono io!” gli mormorò in un orecchio il ragazzo accarezzandogli la schiena per confortarlo e non fregandosi della sua maglia ormai sporca di granita che veniva dal volto di Kurt.
“Scusami Blaine” singhiozzò Kurt. Blaine lo trascinò con se ancora stretto in un abbraccio continuando a sussurrargli parole di conforto.
“Tu sei più forte di loro.
Ti amo.
Tu sei Kurt Hummel ricordalo.
E ti amo.
Shh non piangere”
Blaine lo fece sedere ad un tavolo dove c’era il suo vassoio. Kurt non la smetteva di piangere e la mensa si era ammutolita di fronte a quella scena. Blaine posò il suo vassoio davanti a Kurt, prese dei fazzoletti e cominciò a pulire il volto appiccicoso di lacrime e granite di Kurt.
“Va tutto bene”
Kurt nascose il volto nell’incavo del collo di Blaine continuando a piangere, era semplicemente distrutto.
“Scusami Blaine, scusami tanto”
“Kurt smettila, qui sono io quello che si deve scusare ma ne parleremo dopo, adesso per favore prendi il mio pranzo e mangia”
“Ma…”
“Niente di ipercalorico guarda…solo…mangia ti prego, fingi che non ci sia nessuno” Blaine parlava continuando a tenere Kurt stretto intorno ai suoi fianchi
“E’ difficile ci stanno guardando tutti” borbottò irritato Kurt tirando su con il naso.
“Lasciali guardare” Blaine allungò le labbra fino a lasciare un bacio sulla tempia e tra i capelli un po’ bagnati di Kurt.
“Quindi sei finocchio anche tu Anderson?” urlò Azimio seduto lontano da loro, stanco di tutte quelle smancerie che si stavano svolgendo davanti ai suoi occhi.
“Fottiti Azimio” urlò Blaine alzandosi dalla sedia ma Kurt lo bloccò per un polso
“Dove vai?” domandò impaurito. Blaine sorrise dolcemente “prendo qualche altro fazzoletto tranquillo”
Blaine si alzò e si avvicinò al bancone: adesso anche lui si sentiva osservato ma non gliene importava niente e si pentiva ancora di aver ascoltato i suoi amici solo per assistere a qualche partita di football.
“Non ti vogliamo più sul campo” urlò un altro giocatore di football seduto accanto ad Azimio
“Non ci sarei più venuto a prescindere” gli rispose Blaine sedendosi di nuovo accanto a Kurt che fingeva di mangiare. Blaine sorrise di nuovo e afferrò forte la mano di Kurt e poi lo avvicinò a se. Adesso voleva che tutti vedessero, voleva che tutti sapessero che adesso Kurt non era solo e che nessuno più doveva permettersi di alzare un dito verso di lui.
Kurt poi capì il gesto: Blaine voleva sembrare forte ai suoi occhi. Sentiva ancora il rimorso di non aver fatto abbastanza per proteggerlo da ragazzini e di essere apparso debole ai suoi occhi. Kurt si ritrovò a sorridere.
“Non ho mai pensato che tu fossi debole” sussurrò all’orecchio di Blaine. Quest’ultimo lo strinse ancora di più lasciando un altro bacio tra i capelli.
 
Blaine e Kurt arrivarono a casa di quest’ultimo senza dire una parola ma con tanti pensieri che vagavano nella mente. Kurt chiuse la porta alla sue spalle e Blaine si sedette sul letto.
Dopo un momento di silenzio entrambi parlarono
“Mi dispiace” dissero all’unisono prima di scoppiare in una risata rilassante. Kurt fece segno a Blaine di parlare per primo.
“Sono stato uno stupido a reagire in quel modo. Inoltre ho avuto l’indecenza di ubriacarmi e di non ricordarmi nemmeno di averti baciato. Sono così stupido”
Kurt sorrise “Si lo sei. Ma ci sarà una ragione che mi ha fatto innamorare di te, non credi?”
Blaine gli fece segno di avvicinarsi a lui e con un braccio lo tirò facendolo sedere su una sua gamba. Poi Kurt continuò “Ma anche io sono stato stupido. Ho ferito i tuoi sentimenti senza darti una ragione sensata e entrambi per anni abbiamo sofferto. Sono stato un vero stalker per poter stare accanto a te” sorrise Kurt dondolandosi sulla gamba di Blaine.
“Ma devo chiederti una cosa: quando ti ho scritto tutti quei biglietti ti avevo dato il permesso di farmi una domanda, come mai non mi hai mai chiesto nulla?”
Blaine alzò lo sguardo per incrociare quello di Kurt “All’inizio ero indeciso, poi però il giorno che uscimmo con le bici la mia mente si è illuminata e….” Blaine infilò la mano in tasca e tirò un bigliettino che lo passò a Kurt.
“L’ho messo nell’armadietto venerdì sperando che tu arrivassi e lo notassi, solo che poi c’è stata la rivelazione a mensa” Blaine accarezzò la schiena di Kurt mentre quest’ultimo cominciò ad aprire il bigliettino per poi sorridere a quello che c’era scritto:
 
Sei il ragazzo di cui sono sempre stato innamorato?”
 
Kurt spostò lo sguardo dal foglio al volto di Blaine.
“Allora mi rispondi?” domandò il moro. Kurt sorrise ancora per poi avvicinare le sue labbra a quelle di Blaine ma poi si staccò subito.
“Aspetta. Non sei ubriaco vero?”
Blaine scoppiò a ridere per poi prendere i fianchi di Kurt e gettarlo sul letto prima di riempirlo di baci.
Quando entrambi si ripresero Kurt si poggiò con la testa sul petto di Blaine mentre quest’ultimo passava la mano nei suoi capelli.
“Ti amo Blaine!”
“Ti amo anche io”
“Posso chiederti una cosa Kurt?”
“Cioè?”
“Puoi continuare a scrivermi quelle lettere?”
Kurt sorrise e lo baciò di nuovo “Ogni giorno. Te lo prometto”
Rimasero in silenzio.
“Chi è Sebastian?”
“C-cosa?”
“Sebastian, il ragazzo di Lima Bean e che poi ti è venuto a prendere sabato mattina”
Blaine sorrise “Wow sei un vero è proprio stalker!”
“Faccio solo il mio lavoro”
Entrambi alzarono la schiena dal letto tenendosi per mano.
“E’ un vecchio amico. Mi ha dato qualche consiglio cose così. E’ gay si, ma è fidanzato. E Sabato è venuto a prendermi a casa perché la sera prima lo avevo chiamato e gli avevo raccontato la nostra situazione”
“E lui che ha detto?” domandò curioso Kurt.
“Così come mio fratello, mi ha dato dell’idiota. Spero solo che non faccia sciocchezze. E’ un ragazzo che riflette poco sulle cose…”
“Dici che ci dobbiamo preoccupare?”
 
Intanto nel parcheggio del McKinley
 
“Allora le cose stanno così: Blaine è tremendamente gay e si, lui verrà a vedere le vostre partite. Perché? Semplice, lo decido io. A te ragazzone di un quintale: stai lontano dal mio amico e dal suo ragazzo. Sono certo che voi avete commesso qualche furto o piccole infrazioni che sarebbero capaci di mandarvi al servizio sociale. E beh se invece non avete commesso mai nessun reato, non ci metterò molto a far trovare un po’ d’erba nei vostri armadietti e vi farò passare giorni a pulire i cessi di questa degradante scuola. Quindi ragazzi, ricordatevi una cosa fondamentale: Se succede qualcosa a Kurt Hummel e Blaine Anderson, io Sebastian Smythe vi farò passare giorni d’inferno. No, non vi sto minacciando per intimorivi. La mia è una certezza! Inoltre, questa conversazione non è mai avvenuta. Ci siamo intesi?
 
 
Blaine sospirò “Nah, infondo è un ragazzo innocuo.”

Fine.
Note: mi scuso per il ritardo. Sto soffrendo un pò d'insonnia e nonostante sono stanchissima non riesco a dormire ma allo stesso tempo non riuscivo a scrivere. Beh spero che il finale sia stato di vostro gradimento e non smetterò mai di ringraziare tutti voi che mi avete seguito. Baci da Klaineinlove

   
 
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