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Autore: greypattinson    10/03/2012    0 recensioni
Sei anni dopo la nascita di Renesmee, Forks si prepara ad accogliere nuove storie.
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Renesmee Cullen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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'Un'ora di macchina per salire sulla montagna dietro casa dei tuoi nonni?', rise Jacob, spegnendo il motore dell'auto.
'Io sono la sposa, e io decido la destinazione e il percorso.', risi, facendogli una linguaccia.
Lui sorrise e scese dall'auto, venendo ad aprire il mio sportello. Misi un piede fuori, e non feci a tempo a posarlo a terra, che lui già mi aveva presa in braccio, tenendomi stretta al suo petto.
'Ehi..', sussurrai, a mezzo centimetro dal suo viso.
'Mia moglie.', mormorò con un sorriso, prima di baciarmi.
Chiusi gli occhi e mi abbandonai a quel bacio, stretta contro il suo corpo caldo. Gli strinsi le braccia attorno al collo mentre gli accarezzavo i capelli sulla nuca. Lui mi sorreggeva senza alcuno sforzo, fece passare una mano tra i miei capelli, attirandomi a sé con un gemito.
Se c'era una cosa che aspettavo di fare, era unirmi a lui ancora, come marito e moglie d'ora in poi. Perciò posi fine al bacio, accarezzandogli il viso.
'Non mi hai detto se ti piace..', sussurrai sulle sue labbra. 'Se mi piace cosa?', aggrottò le sopracciglia, sporgendosi su di me per baciarmi ancora..
'La nostra casetta!', risi, indicandogli il piccolo cottage sotto gli abeti davanti a noi.
'E'.. quella è nostra?!?!?', mi guardò sgranando gli occhi, emozionato.
'Mh mh..', sorrisi. 'Vuoi vederla o no?'.
Non feci in tempo a terminare la frase che mi ritrovai dentro casa, mentre varcavo la soglia in braccio a Jacob. Si guardò intorno, con gli che gli brillavano, lo vedevo bene quanto gli piaceva e quanto era felice.
'Iniziamo dalla cucina?', gli chiesi, baciandolo sulla mascella.
'Magari domani, mh?', sussurrò con la voce arrochita dall'eccitazione, mordendomi una spalla.
Ridacchiai; avevo capito bene da dove voleva iniziare. 'La camera da letto è la porta in fondo, a destra.', sorrisi, sfilandomi le scarpe con i piedi, lasciandole cadere sul pavimento.
'Molto bene, Cullen.', rise, spalancando la porta, ancora con me tra le braccia.
Quello che ci ritrovammo davanti ci spiazzò. Mi ricordavo di aver lasciato la camera immacolata, bianca e perfetta. Ma zia Alice doveva averci messo il suo zampino.
La stanza era invasa da almeno un centinaio di candele, bianche e rosse. Ce n'erano ovunque: sul pavimento, sui comodini, sulla mensola del camino.
Le lenzuola del letto erano state cambiate, dal semplice cotone bianco, ora erano in raso, color panna e rosse; e nel caminetto c'erano ancora i rimasugli di un fuoco acceso la mattina, sicuramente.
Jake rimase un attimo sorpreso, poi chiuse la porta con un calcio e mi fece scendere.
Non avevo paura, non era la prima volta che facevamo l'amore. Quello che provavo dentro.. era più 'emozione'. Lui era mio marito, adesso. Eravamo più uniti di quanto lo eravamo mai stati prima, ci appartenevamo.
Mi prese per fianchi, facendomi aderire al suo corpo perfetto. Sentii le sue mani scivolare sulla mia schiena, fino al collo. Mi abbassò la zip del vestito, lentamente, con delicatezza.
Sapevo che stava facendo di tutto per far sì che questa notte fosse indimenticabile, quello che non sapeva lui, era che per me lo sarebbe stata comunque. Gli sorrisi, sentendo l'aria calda della stanza sfiorarmi la schiena nuda. Mi alzai sulle punte e lo baciai sulle labbra, prendendole tra le mie. Cominciai a disfare il nodo della sua cravatta, e quando ci riuscii, la lasciai cadere a terra, dove nel frattempo era finito anche il mio vestito.
Lui continuava ad accarezzarmi, passando le dita sul morbido pizzo della mia biancheria. Io indietreggiai fino al letto, e lui mi fece stendere, posandosi su di me, con un sorriso malizioso sulle labbra. Si alzò dal mio petto e si sbottonò freneticamente la camicia, facendo saltar via qualche bottone. In un secondo si liberò delle sue scarpe, dei calzini e dei pantaloni.
'Non costringermi mai più a indossare tutta questa roba.', rise, chinandosi di nuovo su di me, mentre mi sfilava le mutandine.
Ridacchiai, mentre annuivo, già rapita da lui e dal suo corpo. In un attimo ci ritrovammo nudi, sotto le lenzuola, mentre lui mi baciava, teneramente, ma allo stesso tempo trasudante di desiderio. Intrecciai le gambe dietro la sua schiena e in un attimo fu in me. Quella era l'unione più perfetta che conoscessi.
Io e Jacob eravamo nati per stare insieme.
Mentre si muoveva su di me, mi stringeva la mano, mi baciava, mi sussurrava parole dolci all'orecchio, e pian piano cominciava a perdere la delicatezza, lasciando spazio alla passione che aveva trattenuto fin'ora. Mi inarcai sotto di lui, gemendo, sentendo i nostri corpi sudati scivolare uno sull'altro.
Si liberò delle lenzuola che ci coprivano e si staccò dalle mie labbra, guardandomi.
'Sei bellissima.', sussurrò, facendo scorrere un dito sulle mie labbra, poi giù per il collo, fino a sfiorarmi un seno con le dita. Gli sorrisi estasiata, lasciandomi coccolare dalle sue carezze. Giunto al culmine del piacere lo vidi flettere ogni muscolo, gettare la testa indietro e gridare il mio nome.
Crollò sul mio petto poco dopo, mentre io gli accarezzavo i capelli.
'Ti amo..', sussurrò, mentre mi posava un bacio nell'incavo della spalla.
'Ti amo anche io, Jacob. Più della mia stessa vita.', sorrisi, stringendolo a me, desiderando che quei momenti non finissero mai.
Lui continuava ad accarezzare ogni centimetro della mia pelle, lasciandomi piccoli baci e morsi ovunque. Si fermò sul mio ventre, baciandolo.
'Ehi piccolina..', sussurrò. 'Ti amo tanto.', sorrise, mentre continuava ad accarezzarmi la pancia.
Parlava sempre col piccolo dentro di me, fin dal giorno in cui gli avevo detto che pensavo di essere incinta. Lo amava, e sarebbe uscito fuori di testa per lui – o lei, come affermava. Jacob era convinto che fosse una bambina, me lo diceva sempre.
-
'Spero proprio che sia una femminuccia.', mi disse, il giorno in cui gli annunciai la notizia. 'Una bella bambina, tutta come la sua mamma, con gli occhioni color cioccolato e i capelli rossi.', sorrise, senza smettere di stringermi la mano.
'E se fosse un maschietto?', lo guardai, posandomi un dito sul ventre.
'Beh, in quel caso dovrà essere bello e muscoloso come il papà.', rise.
Scoppiai a ridere, affondando il viso nel suo collo. 'Sarà in ogni caso bello o bella come il papà, che sia un bambino o una bambina.'
'La mia bambina..', sussurrò lui, posandomi una mano sulla pancia, prima di baciarmi.
-
Passammo ancora alcuni istanti così, abbracciati uno sull'altra, coccolandoci; poi Jacob mi baciò ancora sulle labbra e si spostò dalla sua parte del letto, attirandomi a sé per un fianco.
'Buonanotte cucciola.' sorrise, posandomi un bacio sulla fronte.
'Buonanotte.. ti amo, amore mio.', sussurrai, prima di crollare in un sonno profondo, stretta all'uomo della mia vita.
  
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