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Autore: Florence Rhymes    12/03/2012    0 recensioni
{Rivisitazione della mia precedente fan fiction 'Fantasmi a McVilley'}
Roberta Davies potrebbe sembrare,per tutti,una normale sedicenne con problemi scolastici e con poche,pochissime amiche.In realtà Roberta,fin da piccola,ha un dono:vedere i Fantasmi.Tale dono,di cui lei non era a conoscenza in quanto non ricorda nulla di ciò che le era accaduto da quando ra nata fino ai 5 anni,si era assopito ed ora,con il trasferimento a McVilley,sembra risvegliarsi anche grazie ad un misterioso esorcista.Ma cosa vuole da Roberta?Quale segreto é celato dietro ai cinque anni 'di buio' nei suoi ricordi?E perché i De La Rue sembrano avercela così tanto con lei,tranne il conte Edçard?
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fantômes du passé'
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06

 

Tre settimane dopo,tutto stava andando secondo i piani dell'Esorcista.

Roberta fuori dall'Ospedale,il Compleanno di Alice (e Jey) che si avvicinava,ed il circo che apriva proprio quel giorno.C'erano solo i biglietti da consegnare ma,lui,confidava che Améthyste li consegnasse ai destinatari senza ripensamenti.

Non credeva,ne avesse,dato che era stato più che chiaro,la settimana scorsa.

"So cosa vuoi fare,Chuck Von Hall."

Sussurrò la donna,assottigliando gli occhi. Chuck ridacchiò. Davvero,lo sapeva?

Ne era fortemente convinta?Era convinta che avrebbe fatto cosa,di preciso?

Ridacchiò ancora.

"Non so di che parli,Améthyste."

Disse falsamente,girando attorno alla donna. Questa sbuffò,inviperita,tirando fuori dalla borsa un piccolo taquino,e prese a sfogliarlo freneticamente.Una volta raggiunta la pagina desiderata,lo passò all'Uomo,incrociando le braccia.

"So chi sono questi ragazzi,Chuck. So a cosa ti servono. Tu vuoi...rivelare loro verità che non devono conoscere. Vuoi stravolgere la loro vita. Le verità dell'Al di là devono restare nascoste."

Ridacchiò ancora,leggendo gli appunti. Roberta,Alice,Britney,Jey...a quanto pare é riuscita a scoprire tutto,su quei quattro ragazzi,forse anche troppo.

E,forse,doveva iniziare ad accarezzare l'idea di eliminarla.

Poi scosse la testa.Sua figlia Emily era,nonostante tutto,un ottima spia,quindi Amé doveva restare in vita,purtroppo,anche se ora sapeva troppo.

"Verrà il momeno,Amé.Noi l'abbiamo creato,noi l'abbiamo imbrigliato,ed ora noi lo risveglieremo.Noi cinque."

"Quattro,Chuck.Francis non collaborerà mai con te,lo sai meglio di me. Quella..cosa...ha portato via James,suo figlio...come pretendi che,ora,ti aiuti a risvegliare quell'essere?"

Farfugliò cose poco carine rivolte alla donna,gonfiando le guancie. In parte aveva ragiune ma,da qualche parte,nel suo subconscio,era assurdamente convinto di star facendo la cosa giusta.

"Mi aiuterà,Amé. Mi aiuterà."

Sussurrò,per poi girarsi verso di lei,strappando i fogli riguardanti i ragazzi e prendendo un accendino.

"Così come mi aiuterai tu,Amé. Dobbiamo concludere ciò che abbiamo iniziato.E tu non vuoi,vero,che Emily sappia cosa é realmente successo alla sua cara Zia Evangeline?"

Rimase con una manciata di pezzetti di cenere fra le mani,che fece cadere per terra,ridendo maleficamente.

Si trovava davanti al circo,sogghignando. Era tutto perfetto,ora.

Non ci sarebbero stati gli stessi errori,ora. Non li avrebbero commessi un altra volta,non ora.Adesso sarebbe stato tutto squisitamente perfetto.

Si avviò. Non gli restava che aspettare la conferma da Amé che i biglietti erano arrivati al destinatario.

....

Sentì una suoneria,e prese rapidamente il telefono.

"Améthyst?"

Chiese,inarcando un sopracciglio. Sentì tossire.

"Ho...consegnato i biglietti,Chuck."

Eccolo,il segnale. Ora sì,che era tutto perfetto.

Le settimane scorrevano,inesorabili,e per Roberta era strano non aver più sentito nominare quell'Esorcista da strapazzo.

Il Conte,per quel poco che lo vedeva,era agitato. Stava quasi sempre rinchiuso nell'armadio,come forse aveva sempre fatto prima del suo arrivo,e farfugliava cose incomprensibili del tipo 'No,é troppo presto' o 'Non devono sapere'. Lì per lì,Roberta non ci faceva molto caso;

Dopotutto,il Conte (a cui,ancora,non aveva avuto il coraggio di chiedere il nome),aveva scoperto essere una personalità piuttosto strana,ed eccentrica,quindi non c'era da meravigliarsi se all'improvviso avesse preso a dare i numeri.

Alice,fra poco,avrebbe compiuto gli anni,ed Alice non aveva la più pallida idea di che cosa regalarle. Aveva sentito dire che avrebbe dato una festa al Parco...con quello psicopatico a giro,quanto poteva essere pericolosa una festa all'aperto?

Deglutì rumorosamente,coprendosi il viso col libro di Geometria.Era tutto così maledettamente complicato.

Un Esorcista,un Fantasma ed un Biglietto.

Giusto,alle stranezze vi era da sommare anche quel Biglietto per il Cirque de la Nuit. Il biglietto era per il giorno in cui Alice avrebbe compiuto gli anni e,se avesse avuto qualche biglietto in più,ci sarebbe andata con lei,se non fosse che la situazione le pareva troppo strana.

A darle il biglietto era stata una donna. Era bionda,bassa e grassoccia,e la scrutava quasi febbrilmente dagli occhiali a mezzaluna,farfugliando cose incomprensibili. Poi,quella frase.

"Da parte di un amico."

Sussurrò,poggiando il libro di Geometria. Chi? Quale amico avrebbe voluto recapitarle quel biglietto?

Quella donna la conosceva,era la madre di Emily,una sua compagnia di classe piuttosto chiusa e sempre sola...possibile che fosse da parte sua?

E se sì perché,in otto anni che andavano a scuola assieme,aveva deciso di tentare solo ora un approccio 'amichevole' con lei? Era tutto così assurdo.

Tante domane,e troppe poche risposte,quasi nessuna.

Quindi,cosa doveva fare?

Indugiò sul telefono fisso,giocherellando col filo. Chiamare Alice,o non chiamarla? Parlarle del biglietto,o non parlarle? Sapeva che il regalo perfetto per Alice era portarla a quel circo,perché lei l'aveva assillata tanto per andarci alla sua apertura...però non se la sentiva,di portarcela.

Sospirò,riattaccando la cornetta,sdraiandosi completamente sul divano e leggendo il libro di Geometria.

Qualche oretta dopo,quando ormai Roberta rischiava d'appisolarsi sul libro,il telefono squillò. Inarcò un sopracciglio. Chi poteva essere? Solo Alice aveva il nuovo numero,non l'avevano dato neppure ai parenti più vicini.Inarcò un sopracciglio,leggendo il numero,poi decise di non rispondere.

Lo squillo cessò,e lei sogghignò vittoriosa. Poi,qualche minuto più tardi,riprese a suonare,stavolta il tono era strano. Cupo e lugubre,quasi avessero cambiato di colpo la suoneria. Inarcò nuovamente un sopracciglio,e quindi rispose.

"Pronto?"

Chiese,dubbiosa. Niente.Fece per appoggiare il telefono,quando si sentì un urlo agghiacciante,quasi sovrumano.

"Ultima illuscente die sollemni perfecto. Mortui trepidi umbra dum surgit,et non poterit stare susurri eius. Scintillula vitalis vis non declinavi."

Tu---Tuutuuu----Tutuuu--

Chi accidenti era?

Era...latino,ne era sicura. O,almeno,così gli pareva. Il problema era che non aveva mai ascoltato attentamente le lezioni di Latino,per sapere se aveva visto giusto. Cos'era,uno scherzo? Era l'Esorcista?

No,la voce era troppo strana,per essere la sua. Però...poteva aver modificato la voce.Senza rendersene conto,si ritrovò con la mano appoggiata alla cornetta.Suonò nuovamente e sussultò,si calmò in seguito leggendo il nome di Alice.

"Roberta,ma che hai?!Mi hai chiuso il telefono in faccia!"

Il telefono in faccia?Lei non...era Alice? Aveva avuto un allucinazione? Forse era semplicemente eccessivamente stressata. Deglutì.

"Eri tu?"

"Ad averti chiamato?certo!"

"E...eri tu..ad aver detto quelle parole?"

Alice,dall'altro capo del telefono,non comprese le parole dell'amica. Che accidenti stava dicendo?

"Quali parole,Rob?"

"Ultima Illuscente...e poi non ho capito il resto."

Mugugnò qualcosa di simile ad un 'non ero io',sbuffando. Perché era tutto così strano?

Ticitic--Ticitic--

Roberta sussultò,credendo fosse il suo telefono.

"Un attimo Rob,ho un messaggio."

La ragazza rimase una decina di minuti,aspettando che l'amica si muovesse. Si spaventò,comunque,quando la sentì sussurrare più volte 'Oh mio Dio',in tono sempre più alto. Lei si affrettò a chiederle che succedeva,ma non rispondeva.

"Alli?Alli che succede!?"

Chiese Roberta,quasi urlando. Alice prese febbrilmente il telefono,tremando in modo spaventoso.

Farfugliò cose incomprensibili,dettate dal panico,poi tentò di calmarsi e spiegare.

"Ho...ricevuto un messaggio che inizia proprio con Ultima Illuscente.Te lo inoltro."

"Il destinatario..?"

"Sconosciuto."

Deglutì. aprì il messaggio mandato dall'amica e sgranò gli occhi,provando il forte desiderio di andarsene da lì e tornarsene a casa sua. Un incubo. Era un Incubo,stava semplicemente sognando,sì doveva essere così,non c'era altra spiegazione!

"Sai,Alice,tre settimane fà un Esorcista mi ha sparato,la settimana scorsa ho ricevuto un biglietto strano per il Cirque de la Nuit,dalla madre di Emily,ed ora la chiamata ed il messaggio. Tutto questo é..."

"Strano?"

"Volevo dire Inquietante."

"Aspetta di sapere,allora,che lo stesso biglietto dalla stessa persona l'ho ricevuto anche io."

La cosa si complicava. Perché,più pensava all'Esorcista,più desiderava non averlo mai incontrato?

Un brutto,bruttissimo presentimento.

Mezzanotte.Era così bella,McVilley,vista di notte. Gli ricordava i tempi in cui James era ancora in vita.

Ah,bei tempi quelli.!

Sospirò,arricciando le labbra. Stava succedendo qualcosa,lo sentiva,lo vedeva dall'agitazione degli Spiriti che ancora non avevano potuto raggiungere l'Al di là. Andavano avanti e indietro,gettando occhiate febbriccitanti ai loro parenti od amici ancora in vita,farfugliando cose che,per lui,erano assolutamente insensate.

Non aveva mai visto fantasmi così agitati.

Si leccò le labbra,mentre un pezzo di carta volò da lui. Inarcò un sopracciglio,leggendo.

Era Latino.

"All'Alba dell'Ultimo Giorno,il Rituale sarà completo. I Defunti tremeranno,mentre l'Ombra salirà,i Sussurranti non saranno in grado di fermarla. La Scintilla di Vita che dona Forza,non sarà spenta."

Inarcò le sopracciglia,scettico,poi si alzò. Il tetto di Villa Barrymore era così scomodo,per lui.

"Quindi..."

Stracciò il foglio.

"...Ora andrete fino in fondo,eh,Sussurranti?"

   
 
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