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Autore: AlyeskaGnac    12/03/2012    1 recensioni
una leggenda,una sfera capace di distruggere il mondo, una ragazza in grado di evitarlo, questi sn i punti principali della storia ma al suo interno c'è molto di più.Fantasia e realtà si uniscono insieme,basandosi soprattutto sulla mitologia giapponese;ma ci sarà anche amore,odio,vendetta e colpi di scena in cui la protagonista dovrà fare una scelta ed evitare che un altra guerra venga scatenata.
Se vi ho un pò incuriositi allora leggete,altrimenti lasciate perdere XD.
per favore, vi chiedo ogni tanto di lasciare un commentino,giusto per sapere se vi piace e vale la pena di continuarla, perciò mi raccomando fatemi sapere perchè in questa storia ho intenzione di dare il massimo e di portarla a termine a differeneza delle altre
Genere: Dark, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 3 Dolore e misteri
 
Quando l’ora di biologia finì salutai Hikari  ( Poiché avevamo lezioni diverse) e mi diressi verso il mio armadietto. La lezione successiva sarebbe stata mitologia antica, non era obbligatoria, ma l’avevo sempre adorata ed ero anche la migliore del corso!
Shane – Ehi sakura!
Mi voltai sentendo Shane che mi chiamava.
Shane – Non è che potresti indicarmi la strada per l’aula di mitologia antica?
Sakura – Ma certo! Anch’io devo andare la!
Shane - …ti piace…la mitologia?
Sakura – Un sacco!
Dissi sorridendo, dal canto suo Shane non sembrava molto contento, come mai?
Sakura – Qual cosa non va?
Shane – No, no figurati…scusa ma devo andare adesso.
“scappò” via da li, avevo detto qual cosa di sbagliato? Pazienza pensai, alla fine la strada la troverà da solo. Arrivata in aula mi sedetti al mio banco, qui erano separati, ma ogni tanto li univamo quando dovevamo dividerci in gruppi per fare ricerche.
Miko – Ciao Saki!
Sakura – Miko! Sono contenta di vederti!
Dissi abbracciandola, mi era mancata tantissimo durante le vacanze estive, infondo era stata via per quasi due mesi in montagna dai suoi nonni, poiché i suoi erano partiti per l’america, ma a lei non erano mai piaciuti i viaggi in america e aveva preferito rimanere in montagna.
Miko – Come sta Hikari?
Sakura – Come sempre! Lo sai ci sei mancata molto!
Sorrise scostando una ciocca dei lunghi capelli blu scuro, ora legati in una coda e chiudendo i grandi occhi dorati, e si, mi era davvero mancata!
Miko – Allora? Com’è andata con i nuovi arrivati?
Sakura – Bhe…
La nostra chiacchierata fu interrotta dall’ entrata del professore, seguito da Shane.
Prof. – Siediti pure dove vuoi.
Gli sorrisi invitandolo a prendere posto nel banco libero alla mia sinistra, ma lo rifiutò mettendosi in ultima fila. Lo confesso, c’ero rimasta piuttosto male! Decisi comunque di non prestarci troppo caso e ascoltai la lezione.
Prof. – Bene, visto che è la prima lezione pensavo di darvi subito un bel compito per casa da fare nei prossimi giorni per…lunedì prossimo va bene?
Seguì un coro di si e dopo averne preso nota nel mio diario il prof. Decise di suddividerci in gruppi.
Prof. – Sakura, tu e Shane lavorerete insieme, ho saputo che il professor Martin ti ha dato il compito di aiutare Shane ad ambientarsi, perciò troverete sicuramente il tempo per dedicarvi alla ricerca.
Accettai molto volentieri, ma Shane era piuttosto contrariato, strano. L’ora passò in fretta, e non appena suonò nuovamente la campana corsi da lui.
Sakura – Senti…
Shane – Che vuoi?
Sembrava scocciato, che gli avevo fatto?
Sakura – Bhe, prima mi hai chiesto di farti fare un giro della città,  perciò potremmo approfittarne per passare in biblioteca.
Dissi tenendo lo sguardo basso.
Shane – Lascia stare, dimentica quello che ti ho chiesto.
Sakura – Si ma la ricerca?
Sbuffò prima di ricominciare a parlare.
Shane – Incontriamoci alle quattro davanti alla biblioteca.
Detto questo se ne andò senza neanche darmi il tempo di replicare. I corsi successivi passarono come niente, il primo giorno lo si passava sempre con la presentazione dei nuovi compagni e dei programmi, quindi quando fu il momento di uscire da scuola corsi verso Miko ed Hikari.
Hikari – Il primo giorno è sempre una noia mortale!
Miko – Si ma si possono fare molti incontri interessanti!
Sakura – Già, non me ne parlare.
Dissi amareggiata.
Hikari – Avanti cos’è quella faccia? Sbaglio o sei vicino al più figo della scuola?
Sakura - …è un bene o un male?
Miko e Hikari si guardarono stupite.
Miko – Sicura di sentirti bene?
Hikari – No, non si sente affatto bene, ti rendi conto di quello che ha appena chiesto?!
Miko – È una cosa gravissima!
Sakura – Ma che? Prima fa tutto il gentile e poi cerca di evitarmi, cosa gli ho fatto sbagliato?
Hikari – Se fosse davvero così perché allora non smette di guardarti?
Mi voltai nella direzione indicata da Hikari, aveva ragione, lui mi stava guardando, era col suo solito gruppetto, ma per qualche stranissima ragione, nonostante ora lo stessi fissando anch’io, non aveva osato spostare lo sguardo, i suoi occhi erano davvero meravigliosi, persino da una distanza simile riuscivo a vedere ogni loro singola sfumatura.
Miko – Sakura?
Mi sentii chiamare.
Hikari – Ma insomma Saki ti vuoi riprendere?!
Disse urlando talmente forte da far voltare anche gli altri ragazzi del gruppo. Spostai di colpo lo sguardo accelerando il passo. Quando fummo davanti al cancello di casa mia salutai Hikari e Miko.
Hikari – Ci vediamo domani allora.
Miko – Buona fortuna con tu sai chi!
Disse facendomi l’occhiolino.
Sakura – Contateci.
Entrai posando lo zaino sulla poltrona color crema della sala. Mia madre era a lavoro e sarebbe tornata verso le sei di sera e siccome ero una frana in cucina decisi di andare a prendermi un panino fuori, l’avrei mangiato al parco e quando si sarebbero fatte le quattro meno un quarto avrei cominciato ad avviarmi verso la biblioteca. Ottimo programma!
Sistemai la nuova divisa scolastica nel armadio e presi una borsa, successivamente riuscii di casa entrando nel primo panificio che trovai e dirigendomi, come deciso in precedenza, al parco. In quell’orario di solito era sempre vuoto e lo era anche sta volta.
Sakura – Ah, che pace!
Dissi Sedendomi sul prato, riparata dall’ombra di un pino. Da li potevo udire benissimo il cinguettio degli uccellini che reclamavano anch’essi il loro pranzo. Uno di essi cadde proprio sulle mie gambe. Lo raccolsi.
Sakura – Ciao piccolino! Sei caduto?
Mi alzai.
Sakura – Tranquillo, adesso ti riporto io lassù!
Lo misi nella borsetta e iniziai ad arrampicarmi, non ve l’ho detto, ma ho sempre avuto un grande talento naturale nel scalare alberi e ad arrampicarmi addirittura sui tetti delle case.
Sakura – Ecco fatto!
Dissi sorridendo e rimettendolo nel nido.
Sakura – Adesso ti devo salutare piccolino e vedi di non cadere di nuovo!
Balzai giù dal ramo spostandomi verso la fontana e sedendomi sul bordo di essa. Non molto lontano una bambina era intenta a raccogliere dei fiori. La osservai, finchè lei accortasi di ciò, si diresse verso di me. Aveva capelli neri legati in due codini con dei simpatici fermacapelli a forma di volpe e due occhi azzurro cielo, dove avevo già visto un aspetto simile?
Bambina – Tieni.
MI porse il mazzolino di fiori che aveva appena raccolto.
Sakura – Cosa? Sono per me?
Bambina – Ho visto che continuavi a guardarmi mentre li raccoglievo. Sono iris e portano fortuna!
Sakura – Ti ringrazio sei stata davvero molto gentile.
Dissi con un grosso sorriso che ricambiò.
Bambina – Come ti chiami?
Sakura – Sakura, ma puoi chiamarmi saki.
Bambina – Io Ayame!
Sakura – Che coincidenza.
Ayame – Già, mi piacciono molto gl’iris proprio perché si chiamano come me!
Sorrisi di nuovo alzandomi dalla fontana e guardando l’orologio sul mio cellulare. Erano già le tre e mezza, il tempo passa davvero veloce certe volte, dovevo sbrigarmi e dirigermi subito in biblioteca.
Sakura – Scusa ma ora devo andare in biblioteca, sono in ritardo.
Feci per andarmene, ma venni fermata.
Ayame – Aspetta! Posso venire con te?
Sakura – Eh?
Ayame – Vedi…stavo facendo un giro col mio fratellone, poi ho visto questi fiori e mi sono fermata a raccoglierli, mi aveva detto di raggiungerlo in biblioteca quando avrei finito, ma, mi ero scordata di chiederli dove fosse.
Sakura – Certo…non c’è problema!
Iniziamo dunque ad incamminarci.
Sakura – Quindi se ho capito bene non sei di queste parti.
Ayame – No, mi sono trasferita da poco con mio fratello, mio cugino, un amico di mio fratello e la sua fidanzata!
Sakura – Caspita, sei parecchio informata!
Ayame – Si, ma la sua ragazza non mi sta per niente simpatica!
Sakura – Lui si trova bene con lei?
Ayame – Bè…credo…credo di si.
Sakura – Allora è questo che importa.
Raggiungemmo la biblioteca e non credetti ne ai miei occhi…ne alle mie orecchie.
Ayame – Fratellone!
Shane – Ayame!
No! No! No! Non era possibile! Non potevo davvero crederci! Insomma, quante possibilità cerano che la ragazzina incontrata per puro caso al parco fosse la sorella minore di…di…di Shane?!
Sakura – Ehm…ciao.
Fu tutto quello che riuscii a dire imbarazzata com’ero. Lui mi guardò duramente, poi guardò Ayame contrariato.
Shane – Che ci facevi con lei?
Sakura – Ecco…mi aveva chiesto se potevo accompagnarla qui perché suo fratello la stava aspettando, ma non potevo immaginare che fossi tu.
Ora si spiegava l’incredibile somiglianza.
Shane – Ayame, torna a casa ora, io ho delle faccende da sbrigare.
Ayame – Ok, Grazie mille Saki!
Sakura – Figurati, grazie a te per i bellissimi fiori!
Corse via come un fulmine, chissà dove abitavano.
Sakura – Allora…entriamo?
Shane si limitò ad entrare, così lo seguii. Rovistammo un po’ tra i vari libri, alla ricerca di un argomento interessante da presentare al prof.  O forse dovrei dire rovistai visto che lui non faceva praticamente niente! Si era seduto su un tavolo “aspettando” che finissi di guardare uno per uno tutti i libri.
Sakura – Hai mai sentito il proverbio che due teste sono meglio di una?
Shane – Chi fa da se fa per tre.
Ribattè annoiato, poi “posai” una pigna di libri sul tavolo attirando finalmente la sua attenzione.
Sakura – Ascoltami bene signor  “Il più figo della scuola”, adesso tu mi aiuterai a trovare un argomento decente e interessante per questa benedetta ricerca o giuro che ti tiro lle orecchie talmente forte da farti sembrare Dumbo chiaro?!
Urlai, lui mi guardò sorpreso con quei suoi meravigliosi occhi blu, poi si alzò dalla sedia guardandomi dall’alto in basso facendomi sentire minuscola.
Shane – Cos’è che vorresti fare?
Il suo viso era così tremendamente e dannatamente vicino al mio che ebbi l’impellente voglia di baciarlo! Per fortuna però riuscii a controllare i miei ormoni e cercai di far funzionare la testa.
Sakura – ( Maledizione! È il Kami in persona! )
Se ne stava li aspettando una mia risposta, che però non arrivò, quei suoi occhi così freddi erano molto diversi da quelli che avevo visto prima.
Sakura – Perché ti comporti così? Cosa ti ho fatto?
Aprì e richiuse la bocca prima di voltare il viso di lato.
Shane – Questa mattina… cos’ è successo?
Sakura - …non vorrai mica dirmi che non te lo ricordi spero!
Shane – Dimmelo e basta!
Sakura – Bhe, ti sono venuta addosso e tu sei stato così gentile da aiutarmi a rialzarmi, poi quando sei entrato nella nostra classe e il prof ti ha messo vicino a me tu mi  avevi chiesto di farti da guida per la città. Più o meno è andata così, poi però sei totalmente cambiato, perché mi tratti così non ti ho fatto niente!
Non mi rispose, allora riflettei un attimo.
Sakura – Scusa...
Mi guardò di nuovo.
Sakura – soffri di doppia personalità?
Shane -  -_-“ non dire idiozie.
Sakura – Era solo una domanda!
Shane – Sarà meglio continuare questa benedetta ricerca, hai scelto cosa rappresentare?
Aprii la bocca per parlare ma…
Shane – Non me lo dire, so già che sarà un no.
Sakura -  >-< guarda che è colpa tua sei  tu che non mi hai aiutato!
Iniziammo a sfogliare qualche libro, ma senza risultato, erano tutte storie e leggende già sentite, Amaterasu e Susanoo, Susanoo e orochi, I simboli di regalità conoscenza e forza, serviva  qualcosa di nuovo e coinvolgente.
Shane – Perché non prendiamo un argomento a caso? Tanto per finire questa benedetta ricerca del…
Sakura – Scordatelo e comunque dove hai lasciato il galateo questa mattina?
Sbadigliò stiracchiandosi.
Shane – nella casa delle bambole di mia sorella.
Sakura – Era sarcasmo. 
Shane – Il mio no.
Per sbaglio mossi male un braccio inciampando e facendo cadere l’intero scaffale.
Shane – Sei senza speranza.
Sakura - Invece di parlare perché non mi dai una mano?
Shane – Scordatelo.
Sakura – Vaffanculo!
Shane – Non mi sembra che tu sia la signor buone maniere. Finalmente riuscii a liberarmi dalla matassa di libri che si era creata, poi la mia attenzione cadde su di un enorme libro, lo raccolsi osservandolo attentamente. Accarezzai la copertina in pelle con ricami d’oro e soffiai per togliere la polvere, il titolo era illeggibile.
Shane – Che cos’è?
Disse incuriosito dal mio esame attento. Io conoscevo quel libro, ne ero sicura!
Sakura – No, non può essere…a meno che…
Shane – Ehi scema ti vuoi degnare di darmi una maledetta risposta?!
Sakura – Vieni!
Lo afferrai per un braccio conducendolo con forza fuori dalla biblioteca, seguiti dalla grida della bibliotecaria. Shane si bloccò di colpo costringendomi a fermarmi.
Sakura – Che fai?!
Shane – Dovrei farti io questa domanda!
Sakura – Si, hai ragione scusa.
Shane – Hai addirittura portato via quel libro senza neanche chiedere il permesso alla bibliotecaria!
Si avvicinò sfilandomelo dalle mani senza darmi neanche la possibilità di controbattere. Lo girò varie volte, poi assunse un aria di sorpresa, poi tornò di nuovo serio e mi guardò.
Shane – Dobbiamo riportarlo in dietro.
Sakura – Si hai ragione, ma ti avverto, quella è peggio della signorina Rottermaier!
Così tornammo in libreria, dove susseguì una lunga ramanzina da parte della signora, che non volendo accettare le nostre più “umili” scuse ci costrinse a lavorare li per un intera settimana! Quando finalmente ci lasciò andare si erano fatte le sei e mezza passate.
Sakura – Scusa per colpa mia sei rimasto coinvolto anche te.
Dissi sospirando.
Shane – Già, non posso perdere tempo con queste sciocchezze, sei davvero irrecuperabile.
Sakura – Senti chi parla, almeno io non dimentico le cose dalla mattina alla sera!
Shane aprì la bocca per controbattere, ma seguì solo un lieve “ lasciamo perdere ”.
Sakura – Senti, ora devo tornare a casa, ci vediamo domani?
Shane – Spero di no.
Sakura – Cattivo!
Gonfiai le guance incrociando le braccia al petto dirigendomi verso casa.
Sakura – Stupido testardo del cavolo!

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Sakura – Maledizione anche questa no!
Ormai era da un ora che gironzolavo come una scema a causa del mio pessimo senso dell’orientamento e poiché era inverno era già calato il buoi più totale, che non mi aiutava di certo!
Un venticello sottile mi scompigliò i capelli, avevo camminato così a lungo che dovevo per forza essere finita nella periferia del paese. La mia pancia cominciò a brontolare.
Sakura – Uffa! Come se non bastasse adesso ho perso anche il cellulare! Deve essermi caduto in biblioteca quando ho fatto cadere i libri!
? – Ti sei persa?
Mi girai di colpo, cercando il possessore della voce che avevo appena udito. Non l’avessi mai fatto.
Sakura – Ehm…no.
Davanti a me vi era un ragazzo “enorme”, i vestiti erano tutti strappati e aveva capelli biondi tirati in alto con un quintale di gel. Doveva essere il classico ragazzo tutto muscoli e niente cervello che, la sera, se ne andava n giro a spassarsela con gli amici o a cercare ragazze disperse per…ehm…bhe ci siamo capiti no? Dunque significavano guai per me…e anche grandi!
Ragazzo – Andiamo, se vuoi ti riaccompagno io a casa.
Sakura – No, non ce ne bisogno, arrivederci!
Mi voltai di scatto cominciando a correre. Qualunque posto andava bene, ma il più lontano possibile da li. Improvvisamente sbattei contro qualcosa di duro e caddi per terra. Alzai lo sguardo e mi ritrovai davanti un altro ragazzo come il primo, ma questo era moro.
Ragazzo2 – Hei Katsumi! Guarda un po’ cos’ho trovato!
Mi alzò di peso da terra immobilizzandomi le braccia.
Katsumi – ottima presa Neil.
Sakura – ( Cazzo ma tutte a me devono capitare?) Lasciamo andare! Lasciami subito!
Neil – Scordatelo, è raro trovare bellezze del genere da queste parti!
Spalancai gli occhi non appena una mano di quello che mi stava tenendo arrivo giù fino al mio fondoschiena, a cui non esitai a rispondere subito mordendoli il braccio con cui mi teneva ferma l’altra mano, un sonoro calcio in mezzo ai gioielli accompagnò la mia riconquistata “libertà”. Corsi via di nuovo, inseguita dal biondo e dal moro che me ne urlava dietro di tutti i colori, non sapevo dove andare, ma non mi sarei fatta riprendere di nuovo e per evitare l’errore fatale di poco fa guardai davanti, senza mai voltarmi indietro. Dopo un po’ colta dalla stanchezza guardai indietro per vedere se c’erano ancora e voltai un angolo, trovandomi di nuovo in un’orribile condizione.
Myu – Uffa ma oggi il Kami ce l’ha con me!
Katsumi – È  andata di la sbrigati.
Non avevo più vie di scampo, perché ero finita in un vicolo cieco.
Neil – Ah, ah, la tua corsa finisce qui!
Katsumi – Hai dimostrato fegato affrontandoci in quel modo e ti sarebbe andata anche bene se non fosse stato per questo piccolo inconveniente.
Risero maliziosamente entrambi, avvicinandosi alla mia persona. Era finita, era davvero finita, non ci voleva una gran fantasia per capire cosa mi sarebbe successo.
Sakura – ( Non sono neanche riuscita a baciare Shane! )
Incredibile, in un momento simile pensavo a lui?! Forse perché speravo che spuntasse da dietro l’angolo e venisse a salvarmi, come nei fumetti, ma sapevo che non sarebbe stato così.
Katsumi – Adesso ci divertiamo!
Mi tirò i capelli facendomi urlare. Nessuno mi avrebbe sentito visto il luogo in cui ci trovavamo, eppure, sentivo che la mia salvezza era proprio li, dietro l’angolo, era una sensazione strana, come se sapessi che la dietro c’era qualcuno…qualcuno che forse sarebbe accorso in mio aiuto.
Grrrr!
Un ringhio acuto si levò improvvisamente nel aria facendo voltare i due energumeni.
Neil – Cos’è stato?
Katsumi – Sarà qualche cane randagio affamato.
Lasciò la presa facendomi cadere a terra.
Grrrrr!
Poi dall’ombra apparve lui.
Neil – Che…che diavolo è quel coso?!
Grrrrr!
Katsumi – Maledizione, che vuoi che ne sappia?!
Non seppi cosa accadde dopo, perché fui colta da un improvvisa stanchezza, l’ultima cosa che vidi furono due occhi azzurri, l’ultima cosa che sentii fu un corpo caldo che teneva il mio, l’ultima cosa che udii, fu il ruggito di qualcosa…e quel qualcosa…mi aveva salvato la vita.

 
 
Note: Ok, mi scuso di nuovo per i tempi che dovrei aver sbagliato di nuovo e per altri errori ortografici, ringrazio pandora che ha recensito anche questa mia ff e come promesso ecco le immagini dei personaggi, anche se in realtà dovevo metterle nello scorso capitolo XD 
 
Questa è Saki, ovvero la protagonista principale, che ne dite? ;) Image and video hosting by TinyPic L’ energica Hikari XD Image and video hosting by TinyPic La dolce Miko! ( ricordate che l’apparenza inganna!) Image and video hosting by TinyPic Il bellissimo Shane <3 ( protagonista secondario ) Image and video hosting by TinyPic La sorellina di shane :D ( ha 11 anni!) Image and video hosting by TinyPic L’antipatica yuki :b Image and video hosting by TinyPic Il simpatico Shiro X3 ( Qui però è un pò serio.) Image and video hosting by TinyPic E ultimo ma non meno importante…ecco a voi Rei!!! Image and video hosting by TinyPic
  
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