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Autore: Aidan_    21/03/2012    1 recensioni
Molto tempo fa ero Delena. Poi, ho iniziato a vedere Supernatural, nella terza stagione un personaggio mi ha colpito particolarmente. Ruby (quella bionda ovviamente, la mora non la posso reggere D: ) lei con le sue battutine, il suo carattere pungente, che ha sempre contato sulle proprie forze. E allora mi sono detto.. ma lei e Damon sarebbero perfetti insieme! entrambi ribelli, enigmatici.. soli per molto tempo. E quindi ho iniziato a vedere su youtube.. molti video su loro due.. e ho scoperto che molte persone la pensassero al mio stesso modo! quei video mi hanno emozionato talmente tanto che mi hanno fatto adorare tantissimo questa coppia, fino al punto di scrivere la mia prima fanfiction dedicata a loro due! Ne scriverò un seguito, anche perchè , essendo loro grande fan, non riuscirei a farla finire così xD Spero possiate apprezzarla e che abbiate voglia di leggerla e recensire =)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Damon Salvatore
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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“Posso smettere di ingozzarmi di anime per un po', per poter dedicarmi alla mia demone preferita” commentò il signore oscuro stringendosi nelle spalle, senza distogliere lo sguardo dagli occhi verdi di Ruby. Sentiva una sorta di pseudo istinto paterno nei suoi confronti d'altronde era stata lei a farlo uscire dalla gabbia e non aveva mai rifiutato le missioni a lei affidate. Ed era proprio per questo, che Lucifer non poteva permettere che l'amore per quel vampiro continuasse a crescere in lei, questo sentimento era una tremenda debolezza.

D'altro canto, nemmeno Ruby riusciva a distogliere lo sguardo da quelle piccole fessure di tenebra, sembrava che la notte stessa, avesse prestato un po' della sua oscurità per dipingere gli occhi di suo padre.
Non poteva fare a meno di pensare che lui era stato perfetto un tempo,l'angelo più bello del paradiso, il preferito di Dio, ed inoltre il suo nome significava “portatore di luce” e trovava questa una bellissima contraddizione, dato che Lucifer, aveva portato tutt'altro dalla sua caduta.
Era proprio dalla caduta dal paradiso che Lucifer era indubbiamente cambiato, si era avvolto nel suo scudo protettivo e aveva sepolto la sua anima pura sotto quegli strati di odio che nutriva per il mondo, per suo padre. Eppure la sua anima pura non era sparita, ma semplicemente sopita in un sonno profondo, in attesa di un qualcosa che riuscisse a scuoterla.
Di sicuro non l'avrebbe fatto lei, la mente del Diavolo era nettamente difficile da sondare e lei non desiderava nemmeno provarci, non dopo tutte le torture subite, doveva imparare a smettere di cercare un padre in lui. “Sai, mi aspettavo fosse Alaster ad accogliermi. Hai forse deciso di relegarlo al ruolo di pulitore delle feci di Cerbero?” Chiese diretta, spostandosi un boccolo dal viso.


Il regnante degli inferi sorrise a quella domanda, pensando che Alaster, in quei tempi, era l'esatta essenza dell'inutilità per l'inferno. “In effetti lui mi ha chiesto di pulire gli escrementi di Cerbero come passatempo. Io ho acconsentito, ma stranamente sono giorni che non riesco a trovarlo,quindi da questo, ho dedotto che il poveretto si sia perso in mezzo agli escrementi del cane, vuoi forse andare a recuperarlo?” chiese rispondendole a tono. Loro due erano proprio simili. Entrambi ribelli, la ribellione scorreva nelle loro vene come il sangue in quelle di quegli sciocchi umani.
Quant'erano bravi loro, nel chiedere l'aiuto di Dio anziché agire! Sapevano tutti quanto il vecchio in paradiso fosse menefreghista, ma continuavano ad invocare il suo nome come fosse una sorta di canzone popolare, patetici.
Lui l'aveva amato molto più degli altri suoi fratelli, era questa la verità! E qual'era stato il risultato? Com'era stato premiato? Con la privazione della sua casa, e con l'impossibilità di ricongiungersi ai suoi fratelli.
Mai più il portatore di luce avrebbe lasciato a piccoli spiragli di amore di entrare in lui, visto quello che era successo con suo padre, perchè avrebbe dovuto farlo? L'unica cosa che provava era indifferenza per quel mondo corrotto, e sarebbe sempre stato così.
Lucifero aveva catturato Damon, in questo momento lui giaceva nella sala del trono, controllato dai suoi demoni. Aveva avuto modo di parlarci e forse capiva da dove nascesse quell'interesse della demonietta nei suoi confronti. Il vampiro era un ribelle, e non aveva problemi nel rispondere a Tono persino al Diavolo, pur avendo la consapevolezza di poter finire ucciso. Audace, senza ombra di dubbio, questo doveva concederglielo.Non avrebbe ancora rivelato a Ruby della sua presenza negli inferi, voleva divertirsi ancora un po' e soprattutto voleva chiederle di fare quello che andava fatto con le buone, prima di passare alle cattive. “Il tempo che stai passando sulla terra ti ha reso un'umana con i fiocchi a quanto pare! Ti sei perfino innamorata di uno scarto d'immortale, non so se ridere o piangere.. “ Borbottò L'entità Suprema sospirando in maniera fintamente drammatica.

“Andare a recuperarlo, io? Non sono una cameriera, Lucifero. Anche se al tuo inferno farebbe davvero comodo sai? Ho sentito dire che i dannati stanno facendo amicizia con i topi.” La demonietta fece un'espressione di disgusto all'idea di topi liberi di girovagare per l'inferno, a quel posto mancava solo quello! Lei era una ribelle, tutti i demoni lo erano ma in modo diverso. Gli altri della sua specie interpretavano male la ribellione, erano degli sciocchi. La loro idea di ribellione consisteva nel trasgredire agli ordini impartiti,che idioti! La ribellione stava nel sentire il desiderio di voler modificare delle situazioni con gesti significativi, di non voler sottostare ad un qualcuno di cui non si condividevano gli ideali oppure le ispirazioni.

Nuovamente, la mente della donna ritornò sul pensiero del suo uomo, un pensiero forte e deciso, marchiato a fuoco nel suo cervello. Lei voleva assicurarsi che il suo uomo stesse bene, così chiuse gli occhi e cercò di concentrarsi sull'ultimo luogo in cui era stato Damon. L'unica cosa che riuscì a vedere era un vicolo, e l'immagine offuscata di un demone dagli occhi completamente neri che lo portava in spalla. L'avevano portato qui, all'inferno! A causa sua, La vita del suo amore era in pericolo e l'unica che poteva incolpare era lei. Odiava il pensiero di Damon in un posto come l'inferno, lui non meritava di stare in mezzo ai dannati come lei, traditori e bugiardi.
Strinse i pugni all'affermazione di Lucifero e non sapeva cosa la tratteneva dal saltargli alla gola, probabilmente il fatto che si sarebbe fatta uccidere e non sarebbe stata d'aiuto al suo uomo. “Se gli hai fatto del male, Sarà meglio che ti prepari a tornare in quella gabbia” sussurrò con tutto l'odio che nutriva nei suoi confronti.

L'Angelo Supremo rise per quel'enfasi che sua figlia stava dimostrando di possedere in quel momento, tutta quella rabbia! Lei era come un vulcano pronto ad esplodere e proprio come esso, possedeva tutta la sua forza distruttrice, per farla fuoriuscire bastava semplicemente fare pressione nei punti giusti, e lui, ci era riuscito e la sua rabbia ne era una dimostrazione. Ah, l'amore! Quanto rendeva deboli, si era disposti a fare follie semplicemente per salvare la persona amata, e lui non riusciva a capire lo scopo. Le persone tradivano, non meritavano la fiducia che si riponeva in loro, erano dannatamente imperfette. Sapeva che Ruby non era da sottovalutare, possedeva astuzia ed intelligenza ed inoltre riusciva a celare le sue reali intenzioni con grande maestria. In questo modo, era riuscita a liberarlo dalla gabbia. Ma ora come ora non poteva fare nulla. “Suvvia, Ruby! Tutta quest'umanità.. non ti dona affatto, sai? Ritorna la demone di un tempo.. “ sussurrò prendendo il pugnale, in grado di uccidere gli immortali, che teneva nascosto dietro la schiena, porgendoglielo.“Va' nella sala del trono, dal tuo Damon ed uccidilo.. “ Sussurrò soggiogandola, costringendo lei a guardarlo negli occhi.
Sorrise quando vide l'ultimo accenno di protesta nei suoi occhi diventare vano, inutile, e le sue iridi farsi nere.

Ogni pensiero di Ruby si interruppe quando le tenebre degli occhi di Lucifero riempirono la sua visuale. Sentì ogni atomo del suo corpo protestare alle parole che disse, e che già iniziavano a farsi largo nella sua mente ed a ripetersi come una litania. Sentiva le lacrime che le scendevano dagli occhi, odiava suo padre, odiava e avrebbe trovato un modo per ucciderlo. Il suo ultimo pensiero fu Damon, sperava che fosse in grado di perdonarle tutto quello che gli aveva causato. Poi le sue iridi diventarono nere come la notte, e afferrò il pugnale che Lucifer le porgeva con l'unico scopo di uccidere Damon, che adesso, appariva per i suoi occhi oscuri, come un estraneo e nulla più.

  
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