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Autore: HakunaMatata_3    22/03/2012    6 recensioni
Dal Capitolo 1:
"Vado a cambiarmi" dico a Rose, intenta a leggere un libro. "Scorpius dovrebbe essere già qui…"
"Fa’ in fretta" mi risponde lei, girando una pagina molto rumorosamente, per sottolineare, in modo abbastanza superfluo, il fatto che non gradisce l’idea di trascorrere il viaggio verso Hogwarts (l’ultimo viaggio verso Hogwarts) in compagnia di Scorpius, come l’anno prima. E quello prima, e quello prima ancora e ancora… come tutti gli anni, insomma.
Alzo gli occhi al cielo e, divisa sotto braccio, mi avvio verso la metà del treno, dove ci sono i bagni.
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Salve a tutti, ecco la mia prima Fanfiction. È una Rose/Scorpius, ma troverete molti altri personaggi come Albus Potter, Roxanne e Louis Weasley, i fratelli Scamandro e altri ancora...
Spero possa piacervi =)
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Louis Weasley, Lysander Scamandro, Roxanne Weasley | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
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Capitolo 1:
Ricordi e partenze - Come tutto ebbe inizio

 ***(Rose Weasley)
Chiudo la porta dello scompartimento miracolosamente vuoto che abbiamo trovato. Sistemiamo i bauli sulle reticelle e ci guardiamo negli occhi.


<< Ce l’abbiamo fatta, Al! >> dico entusiasta.
Albus mi sorride di rimando: << Insieme, come sempre. Sicura di non voler venire?
>>
Scuoto la testa: << Però pranziamo insieme. Vero? >>


Albus sorride nuovamente << Certo >> ed esce dallo scompartimento per raggiungere suo fratello e gli altri cugini. Mi siedo con la schiena contro i pannelli della porta scorrevole, le gambe incrociate sul sedile ospitano il libro che mi ha dato mia madre poco prima di uscire di casa. Ho appena aperto la prima pagina del volume, Storia di Hogwarts, che la porta dello scompartimento si apre ed entra un ragazzino seguito da un baule. Probabilmente non si è accorto della mia presenza, sono rannicchiata in un angolo dello scompartimento. Lo osservo mentre alza il baule per caricarlo sulla reticella.

<< Serve una mano?
>> chiedo, sorridendo poi all’espressione impaurita del ragazzo.
<< Non credevo fosse occupato, scusa.
>> dice il ragazzo, prendendo nuovamente il baule e trascinandolo verso la porta.
<< Puoi restare, se ti va. Sono Rose Weasley
>> dico tendendo la mano.
<< Scorpius
>> risponde lui stringendola.
<< Scorpius e poi?
>>
<< Malfoy >> dice lui a testa bassa.
<< Vuoi una cioccorana? Ne ho a vagonate
>>.

L’ho riconosciuto, ovviamente. Mio padre me l’ha indicato nemmeno mezz’ora fa alla stazione.
Cerca di batterlo in tutti gli esami. Non dargli troppa confidenza.Perché, poi?
Riapro il libro, voglio almeno scriverci il mio nome, sotto quello della mamma, lasciato lì anni prima con una grafia elegante e chiara. Apro il baule e cerco la piuma che mi ha regalato Albus. Dov’è finita? L’ho usata prima, ho lasciato un biglietto sul comodino di Hugo… Perfetto!


Mi schiarisco la voce: << Scorpius, hai una piuma? >>
<< Come? >>
<< Una piuma. Per scrivere >>
<< Oh, certo.
>>

Riapro il libro e leggo il nome di mia madre sopra quello che ho appena scritto.

Hermione Granger
Rosaline Weasley

Ecco fatto. << Grazie… Ti va di giocare a scacchi? >>.

Cosa mi è preso? Non potevo semplicemente restituirgli la piuma? Non potevo tornare al libro o mangiare una cioccorana guardando fuori del finestrino, come ha fatto il ragazzo fino a questo momento? Ma che compagna di viaggio sarei stata? Certo, non avrei mai immaginato di trascorrere il mio primo viaggio verso Hogwarts giocando a scacchi con un perfetto sconosciuto, ma l’educazione e la gentilezza vengono prima di tutto.

<< Ehm... Sì, perché no?
>>mi risponde Scorpius sorridendo.


 
***(Albus Potter)
 Avanzavo verso la metà del treno per raggiungere lo scompartimento indicatomi da James, ma non faccio altro che pensare a Rose. Al, lasciale un po’ di tempo per abituarsi all’idea. Va’ con Jamie e gli altri, se ne ha voglia verrà con te.Le parole di mia madre mi risuonarono nella testa, finché non sento una risata contagiosa e meravigliosamente familiare. Apro la porta scorrevole dello scompartimento sovraffollato dove si trovano i miei parenti: ma cugina Dominique, timida e riservata, è seduta compostamente e guarda fuori del finestrino; accanto a lei suo fratello Louis, anche lui diretto a Hogwarts per la prima volta; di fronte a loro Fred e James, Grifondoro pronti per il secondo anno come Dominique; Roxanne, sorella minore di Fred, sonnecchia appoggiata al finestrino. Sembrano tutti a loro agio, chiacchierano allegramente insieme a Lorcan e Lysander Scamandro, amici storici dei Weasley e dei Potter. Mi lascio cadere nel sedile accanto a quello di Lorcan mentre James mi chiede di Rose.
<< La raggiungo per pranzo, sta leggendo.
>>
Tutti si voltano a guardarmi, tranne Dominique, che continua a guardare il paesaggio.
Evidentemente non se lo sarebbero mai aspettato, penso. Abbandonare mia cugina, nonché mia migliore amica, nel primo viaggio verso Hogwarts, l’avventura che sogniamo da quando Teddy ci ha messo piede per la prima volta.
Scrollo le spalle e prendo a chiacchierare con i gemelli Scamandro, controllando di tanto in tanto l’orologio per non arrivare tardi all’appuntamento con Rose.




***(Scorpius Malfoy)
Studio le sue mosse, non posso farne a meno. È brava, non ha alzato gli occhi dalla scacchiera nemmeno per un secondo, dopo la disposizione dei pezzi. Mi sta letteralmente disintegrando. Osservo i capelli rossi e ricci della ragazza di fronte a me che le coprono il viso, nascondendo gli occhi che sicuramente stanno saettando da una parte all’altra della scacchiera per decidere la mossa migliore.


Dal poco che abbiamo parlato in un’ora di viaggio, ho scoperto che la ragazza, Rose, adora leggere, è simpatica e ha un rapporto speciale con suo cugino, un certo Albus, che è chi sa dove sul treno.
<< Se è il tuo migliore amico perché eri da sola qui?
>> mi era sfuggito mentre disponevamo i pezzi per la seconda partita.
<< È con i miei cugini
>> aveva risposto semplicemente lei, mangiandomi un pedone senza darmi nemmeno il tempo di riflettere sulla prima mossa da fare.


Il viso della ragazza riemerge dal groviglio disordinato che ha in testa, pianta gli occhi azzurri nei miei e sorride.
 

***(Rose Weasley)
<< Scacco matto >>
<< Prego? >>
<< Scacco matto >>
<< Impossibile >> mi risponde il ragazzo cercando una via d’uscita per il suo re, ma il mio alfiere procede minaccioso verso di lui e, senza troppe cerimonie, lo scaraventa giù dalla scacchiera.


Quante partite abbiamo giocato? Non saprei dirlo. So solo che, in quanto figlia di Ronald Weasley, non ho perso nemmeno una volta. Deve essere passato parecchio tempo, però, perché nello stesso istante in cui avviene il massacro del re di Scorpius, mio cugino entra stupito nello scompartimento.

***
(Albus Potter)
All’inizio l’avevo trovato antipatico. Avrei dovuto viaggiare con Rose, non con Rose e Scorpius. Che nome patetico, poi! Certo, il nome Albus non è migliore, ma può essere sostituito tranquillamente con “Al”. “Scorp” abbreviato, invece, è quasi peggio del nome tutto intero.

Mi sento minacciato dalla presenza di quello sconosciuto (sconosciuto per me, dato che Rose continua a chiacchierare con quel ragazzino): possibile che Rose, timida, introversa, intelligente,
mia, abbia trovato un amico prima di me? Mi avrebbe sostituito presto con lui o sarebbe stata un’amicizia occasionale, solo il tempo di arrivare a Hogwarts?

Hogwarts… con un po’ di fortuna, io e Rose saremmo stati smistati nella stessa Casa (ci speriamo da sempre) e Scorpius sarebbe finito da un’altra parte, in un altro dormitorio, con altre persone… lontano da me e da mia cugina, insomma.

Nonostante l’antipatia nei confronti del ragazzino, prendo a chiacchierare con lui e Rose, pranziamo insieme e riprendiamo a chiacchierare… È un lungo viaggio, dopotutto.

Mai avrei immaginato ciò che sarebbe accaduto appena varcata la soglia del Castello.

Mai avrei immaginato di vedere Louis, Lysander e Lorcan tra i Corvonero.
Mai avrei immaginato che Rose, insieme a Roxanne, avrebbe seduto al tavolo dei Grifondoro.
Mai avrei immaginato di guardarli con tristezza dalla destra Scorpius, seduto dall’altra parte della Sala, tra i Serpeverde.
Mai avrei immaginato che il nome di Scorpius Malfoy sarebbe figurato tante volte negli anni insieme al mio e mai avrei immaginato che Rose avrebbe iniziato, dopo due anni di scuola, a detestare cordialmente quello che sarebbe diventato il mio migliore amico...


<< Vado a cambiarmi >> dico a Rose, intenta a leggere un libro. << Scorpius dovrebbe essere già qui… >>
<< Fa’ in fretta >> mi risponde lei, girando una pagina molto rumorosamente, per sottolineare, in modo abbastanza superfluo, il fatto che non gradisce l’idea di trascorrere il viaggio verso Hogwarts (l’ultimo viaggio verso Hogwarts) in compagnia di Scorpius, come l’anno prima. E quello prima, e quello prima ancora e ancora… come tutti gli anni, insomma.
Alzo gli occhi al cielo e, divisa sotto braccio, mi avvio verso la metà del treno, dove ci sono i bagni.


***(Scorpius Malfoy)                 
Trovo Rose da sola, intenta a leggere un libro, e mi torna in mente il nostro primo incontro. È seduta esattamente come sei anni fa, le gambe incrociate sul sedile e un buon libro tra le mani.

<< Dov’è Al? >> le chiedo senza sprecarmi in inutili saluti e sorrisi che agli occhi della ragazza apparirebbero sicuramente falsi.
<< Cinque minuti e sarà qui, è andato a cambiarsi >>.
<< Tu, invece, non hai perso tempo: siamo appena partiti e sei già pronta. Vuoi sfoggiare da subito i tuoi abiti e la spilla da Caposcuola? >> chiedo prendendo posto di fronte a lei.

Non posso farci niente, è più forte di me. Devo, devo punzecchiarla, prenderla in giro ad ogni costo, in qualsiasi momento. Non posso farci niente, è più forte di me. È una specie di istinto naturale, come quando sento un rumore strano e metto subito mano all’impugnatura della bacchetta: appena vedo Rose Weasley, devo dirle qualcosa per infastidirla. Mi sento un bambino, a volte, ma scaccio subito il pensiero quando lei mi risponde per le rime.

<< Nemmeno tu, a quanto pare, avevi tanta voglia di aspettare per, com’è?... sfoggiare i tuoi abiti e la spilla da Caposcuola >> dice Rose lanciandomi una rapida occhiata per poi tornare al suo libro.

***(Rose Weasley)
L’ho promesso. Ho fatto una promessa a me stessa, mi sono impegnata per le ultime due settimane, ho immaginato le situazioni più assurde, gli insulti e le offese peggiori. Ho promesso che non avrei mai più rivolto la parola a Scorpius Malfoy per tutto l’anno scolastico, a meno che non si fosse trattato di una decisione riguardo alle ronde, o qualcosa che avrebbe riguardato comunque la scuola.
Il mio proposito è miseramente fallito.
<< Tra dieci minuti ci aspettano negli scompartimenti dei Prefetti… >> mi dice.
Annuisco.
<< …E non credo che Al tornerà qui, dopo essersi cambiato >>.
Annuisco di nuovo.
<< Oh, a proposito. Tuo cugino mi ha… >>
<< Sto cercando di leggere, Scorpius >> dico interrompendolo. Sollevo lo sguardo dal libro e mi giro verso di lui, che mi da le spalle mentre carica il baule sulla reticella.
 
<< Serve una mano? >> gli chiedo, acida. Noto che lui si è irrigidito e, mentre cerco di capire il motivo, mi ricordo del nostro primo incontro. Non posso fare a meno di scuotere la testa, sorridendo al ragazzo che ora mi guarda.
 
<< Sarà meglio andare >> mi dice ricambiando il sorriso e aprendo la porta dello scompartimento. Ripongo il libro e mi alzo per seguirlo.

***(Albus Potter)
Mentre cammino lungo il treno penso a qualche scusa plausibile da usare con Rose. Rose mi avrebbe ucciso. No, peggio. Rose mi avrebbe lanciato la Maledizione Imperius, costringendomi a fare le cose più ridicole (o le più pericolose?). Poi mi avrebbe colpito con la seconda delle Maledizioni senza perdono. Poi mi avrebbe ucciso. Ma senza magia, questa volta: a mani nude. Perché ciò che sto per fare in questo momento farebbe incazzare Rose, e far incazzare Rose Weasley non è nella lista delle cose da fare stilata da tutti quelli che desiderano una vita tranquilla. Penso alla mia lapide e rabbrividisco: “Albus Severus Potter. Morto a 17 anni per aver lasciato sua cugina e il suo migliore amico nello stesso scompartimento per tutto il viaggio verso Hogwarts”. Ma, arrivato verso la coda del treno, con la divisa di scuola ancora in mano, non posso non sorridere. Apro la porta scorrevole di uno scompartimento e, mentre la divisa cade dalle mie braccia, mentre abbraccio Christina Harris e la bacio, il pensiero di Scorpius, di Rose, della furia di quest’ultima e della mia lapide sparisce così come si è formato.

***(Scorpius Malfoy)
La ronda non è stata particolarmente faticosa: ho solo tolto cinque punti a un mio compagno di Casa (intento a far lievitare un piccoletto di Tassorosso) ed evitato di disturbare Al e Christina (molto presi dalla loro attività decisamente non verbale). Nonostante non avessi fatto nulla di impegnativo, mi stendo sui sedili dello scompartimento che condivido con la Grifondoro e chiudo gli occhi, mentre la ragazza prende posto di fronte a me e riprende la lettura interrotta poco fa.
<< Me lo presteresti? >> le chiedo, ancora con gli occhi chiusi, una punta ironica nella voce che Rose non coglie.
<< Cosa? >>
<< Il tuo libro >>
<< Perché dovrei? >>
<< Perché ormai lo sai a memoria >>
<< Quindi? >>
<< Quindi cosa? >>
<< Idiota >> borbotta Rose, girando una pagina.

***(Rose Weasley)
Il resto del viaggio è stato tranquillo. Scorpius non ha parlato più, se non per ricordarmi delle perlustrazioni o per offrirmi una cioccorana. Ha guardato fuori del finestrino mentre continuavo a leggere, finché il cielo non si è oscurato completamente e io sono stata costretta a riporre il libro nel baule, alzandomi sulle punte per evitare di doverlo togliere dalla reticella portabagagli sopra la mia testa.
La pioggia cade fitta, senza sosta, mentre il freddo si impossessa dello scompartimento. Mi alzo per prendere il mantello pesante dal baule che, oscillando sulla reticella, cade riversando tutto il suo contenuto. Il treno si è fermato alla stazione di Hogsmeade.
<< Potresti anche darmi una mano, Scorpius >> dico al ragazzo mentre raccolgo un paio di guanti e dei libri dal pavimento. Scorpius sbuffa e inizia a gettare a casaccio alcuni vestiti nel baule. Dopo qualche secondo scoppia a ridere e io, infastidita, mi giro verso il ragazzo con aria seccata, per immobilizzarmi subito dopo. Dominique Weasley la pagherà cara, poco ma sicuro.
 
***(Albus Potter)
Scendo dal treno con il baule di Christina, la accompagno a una carrozza e corro a recuperare il mio bagaglio dalle mani di un sorridente Scorpius. Al suo fianco c’è una Rose insolitamente zitta che continua a guardarsi i piedi.
<< Finalmente, Al! >> dice il mio migliore amico continuando a sorridere. Mia cugina si limita a guardarlo male passandogli accanto trascinando il suo baule. Scorpius lascia il mio bagaglio sulla piattaforma e si affretta a inseguire Rose per poterle portare il baule. Lei gli pesta il piede e si dirige verso la carrozza su cui sta salendo nostra cugina Roxanne. Scuoto la testa mentre mi avvicino a uno Scorpius che saltella sul posto maledicendo Merlino, Morgana e Circe ed entro nella carrozza dove ci aspetta Christina che ridacchia per la scena che ha appena visto.
 
<< Cosa le hai fatto? >> chiedo a Scorpius con un sorriso mentre ci dirigiamo al tavolo dei Serpeverde. Entrambi ci voltiamo verso il tavolo situato nella parte opposta della Sala Grande, dove siedono Roxanne, Rose, Hugo e Lily. La prima ride per qualcosa che Rose, arrabbiata, le sta raccontando.
<< Volevo solo essere gentile! Le erano cadute tutte le sue cose dal baule e l’ho aiutata… >>
<< Solo che? >>
<< …solo che c’era anche un… completo… e ho detto qualcosa tipo “Complimenti, Rosie” e poi… >>
<< Va bene, ho capito… Povera Rose >>. Il Serpeverde biondo ghigna per poi concentrarsi sulla cena. Viaggio con lo sguardo lungo il tavolo dei Corvonero, dove incontro lo sguardo di Christina, seduta vicino a Lysander Scamandro. Le sorrido e prendo a mangiare il pollo, pensando al mio letto e alla dormita che avrei fatto di lì a qualche minuto.
 
***(Rose Weasley)
<< E poi mi sono girata e lui stava esaminando quel maledetto completino nero che mi ha regalato Domi >> dico, mentre Roxanne di fronte a me scoppia a ridere.
<< Non è divertente >> sibilo, sgranando poi gli occhi e sorridendo a mia cugina: << Come mai Lysander sta parlando con la Harris? >> chiedo innocentemente. Roxanne alza la testa di scatto e punta gli occhi in direzione del ragazzo biondo che ride per qualcosa che la sua compagna di Casa gli sta dicendo. Con le sopracciglia leggermente inarcate, Roxy si gira verso Lily e prende a parlare con lei e Hugo. Sorrido e guardò nuovamente Lysander: è l’unico ragazzo in tutta Hogwarts a criticare il carattere di Roxanne definendolo immaturo, quando tutti la trovano simpatica e geniale. Ironia della sorte, è anche l’unico ragazzo che interessi a mia cugina, che non sa della relazione tra Albus e la Harris, di cui siamo a conoscenza solo io, Lysander e Scorpius. Al pensiero del ragazzo, il sorriso sparisce dalle mie labbra lasciando il posto a un cipiglio molto più visibile di quello di Roxanne. Senza aspettare la fine della cena, mi alzo da tavola per dirigermi alla torre dei Grifondoro e alla mia nuova stanza da Caposcuola. Appena arrivata mi getto sul letto pensando alle lezioni del giorno dopo. Chiudo gli occhi, pronta ad addormentarmi, quando mi ricordo della ronda notturna. Sospiro e mi alzo dal letto per raggiungere Scorpius e pattugliare i corridoi insieme.
  
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